I picchiaduro a scorrimento, beat'em up se vogliamo utilizzare la terminologia moderna, hanno vissuto il loro periodo d'oro negli anni '90, quando riempivano le sale giochi con coin-op sempre più all'avanguardia che hanno divertito, e spennato, milioni di ragazzi. Sarebbe troppo lungo l'elenco dei piccoli capolavori usciti a quel tempo e rischieremmo certamente di tagliarne fuori qualcuno; però come non citare le serie Double Dragon e Crime Fighters, oppure l'ottimo Cadillacs and Dinosaurs? Poi il fenomeno passò di moda anche perché il progresso tecnologico puntava più al 3D e forniva agli utenti macchine "domestiche" in grado di tener testa ai giganti da sala giochi e gli sviluppatori preferirono dedicarsi ad altro: anche perché il genere "picchiaduro a scorrimento", con tutti i suoi vantaggi e i suoi difetti, era sicuramente più adatto a una macchina da sala giochi che a una console di casa. Tantissimo divertimento, condito da adrenalina nuda e cruda e abbinato spesso a una trama risicata all'osso, a una ripetitività che, prima o poi, colpiva ogni titolo del genere e a una longevità che veniva prolungata solo dall'onere di spendere i nostri sudati risparmi e di potersi vantare di aver raggiunto il boss finale Per tanti anni poi questi giochi hanno continuato a vivere solo nell'immaginario dei nostalgici: che fossero belli o brutti erano comunque in grado di rievocare ricordi e associazioni e regalare balzi temporali a coloro che, magari grazie a un ottimo emulatore, volessero ancora provarli.
Proprio sull'effetto nostalgia si basa il lavoro di Sebastian Garcia, unico componente della SebaGamesDev, con un prodotto che mira a farci tornare indietro nel tempo e che ripropone tutti gli asset tipici dei giochi di allora. Vediamo nella nostra analisi com'è andata.
Come da consuetudine in questo tipo di giochi la trama è praticamente inesistente e serve solo da pretesto e giustificazione per le botte da orbi che volano durante l'avventura. Ci troviamo comunque in un mondo distopico post-apocalittico, abitato da strani mutanti che miscelano le sembianze da esseri umani a quelle animali. Solo tre "guerrieri" sono in grado di resistere alle angherie del dittatore di turno, l'essere metà uomo e metà leone conosciuto come The Boss. I tre lottatori che, ovviamente, rappresentano la nostra prima scelta per iniziare il gioco hanno sembianze e soprattutto caratteristiche diverse: F. Norris ad esempio rappresenta il personaggio più bilanciato con il quale iniziare a menar le mani dal momento che abbina potenza e velocità oltre a un buon allungo nei colpi, a una buona difesa e a combo spettacolari. Poi c'è la ragazza, Gal - naturalmente molto formosa - che invece punta sulla velocità e infine Ricardo, l'unico personaggio mutante dei tre, che invece è un personaggio tutto potenza ma parecchio lento. La scelta iniziale va ovviamente a simpatia ma i tre personaggi differiscono tantissimo tra loro soprattutto per le caratteristiche personali che passano dalle semplici movenze fino alle combo vere e proprie da sbloccare più avanti.
Inizialmente avremo a disposizione delle mosse molto basiche, limitate al salto, a un tipo di attacco e a una mossa speciale, che naturalmente si attiverà una volta caricata l'apposita barra e che invece ci toglierà un po' di energia se usato a sproposito. Insistendo sul gioco però sbloccheremo il tutorial, paradossalmente non previsto all'inizio della storia, che ci aprirà un ventaglio di nuove opportunità, tra parate, prese, contrattacchi e combo speciali tutte da scoprire.
Per contrastare il rischio monotonia, tipico di questo genere di giochi, e favorire la rigiocabilità, lo sviluppatore - in questo caso va benissimo parlarne al singolare -, ha aggiunto tutta una serie (ce ne sono 7) di modalità di gioco alternative, da sbloccare naturalmente pian piano: giusto per fare qualche esempio avremo il Battle Mode, il classico Survival, il Time Attack e così via. C'è anche una modalità extra che ci assegna particolari incarichi da portare a termine e che sblocca la possibilità di avere dei compagni "virtuali", gestiti cioè dalla CPU che ci accompagneranno durante l'avventura. Molto interessante, naturalmente, la modalità co-op, estesa fino a tre giocatori e con tanto di possibilità di scelta se attivare i colpi "tra amici" oppure no. Va da sè che giocare in compagnia accresce esponenzialmente il divertimento anche se il tutto funziona rigorosamente in locale non dandoci la possibilità di giocare con compagni lontani da casa nostra.
L'avventura dura poco tutto sommato dal momento che i 10 livelli si percorrono in linea di massima abbastanza agevolmente, grazie anche ai "continue" infiniti e mitigata solamente dalla necessità di ricominciare il livello dall'inizio ogni volta che ci fanno fuori. Ad arricchire il pacchetto però c'è tanta roba: innanzitutto ben 56 finali diversi tutti da scoprire, poi gli extra che potremo sbloccare spendendo dei gettoni che di fatto rappresentano la moneta in-game di Fight'N Rage. Oltre ai tantissimi costumi, potremo tirar fuori dal cilindro 20 nuovi personaggi e tutta una serie di altre cose che lasciamo a voi il piacere di scoprire. Presente, naturalmente, anche l'ormai classico juggling che ci permetterà di colpire i nostri avversari mentre si trovano in aria generando combo lunghissime e molto spettacolari. Mancano del tutto invece i potenziamenti ai personaggi: potremo imparare più mosse e farli "lavorare" meglio, ma nulla che possa influenzare le loro caratteristiche di base.
La realizzazione grafica è, manco a dirlo, ispirata alla pixel art più radicale. Del resto il gioco è un tributo ai coin-op di quasi 30 anni fa, con tanto di bordi arrotondati dello schermo a simulare i monitor delle vecchie macchine da sala giochi (effetto comunque rimovibile). Pur senza fare gridare al miracolo, la grafica fa il suo dovere puntando anche sulla velocità offerta dalle nuove console (Xbox Series X|S e PlayStation 5) che permette un framerate di 120 fps senza alcuna incertezza. Buona l'interazione con gli scenari, spesso parte attiva nell'avventura, e importante anche la varietà dei nemici, tutti in grado di eseguire pattern di attacco diversi. Non potevano mancare naturalmente i boss di fine livello, spesso ben disegnati e comunque interessanti da affrontare anche se non parliamo di personaggi indimenticabili.
Ottima la colonna sonora, firmata da Gonzalo Varela, che offre tanti motivetti molto ben realizzati che contribuiscono all'apporto adrenalinico di tutta la storia. Naturalmente qualche pecca c'è ed è inevitabile visto che lo sviluppatore si è sobbarcato sul groppone tutto il lavoro: anche se la curva di difficoltà è in linea di massima ben gestita, alcuni livelli sono estremamente ostici e frustranti (quello acquatico su tutti) così come alcune collisioni non sono proprio precisissime, a causa del livello di profondità e del mancato allineamento con l'avversario, così come l'IA non è sempre all'altezza della situazione. In alcune scene poi è sempre dietro l'angolo l'ombra dello smashing button che ci vedrà premere tasti a casaccio soprattutto per uscir fuori da situazioni complicate. In linea di massima, comunque, la bilancia pende per il verso giusto dal momento che le componenti positive superano di gran lunga quelle negative. Peccato per la trama di gioco praticamente inesistente se non per brevissime cutscenes tra un livello e l'altro. Da questo punto di vista si poteva fare meglio.
Concludiamo l'analisi sul comparto tecnico con la localizzazione del gioco, interamente in inglese (o spagnolo) anche per i sottotitoli, ma in un titolo del genere la mancanza della lingua italiana non rappresenta un problema insormontabile.
Fight'N Rage si offre prevalentemente ai nostalgici dei picchiaduro a scorrimento anni '90. Lo fa a partire dalla scelta stilistica che sembra proiettarci davanti a un coin-op di allora ma anche nel comparto grafico, sonoro e perfino nello stesso gameplay che ha comunque aggiunto tanta carne sul fuoco rispetto ai giochi, tutto sommato ripetitivi, ai quali eravamo abituati. In Figth'N Rage c'è tanto da sbloccare e soprattutto tantissimi finali tutti da vedere e quindi, una volta completata la quest principale, ricaricheremo il gioco più e più volte giusto per sbloccare quell'altro personaggio, quell'altro costume o tanto per il semplice gusto di farlo. Nei confronti dei nostalgici quindi (e sono tanti) il gioco ha sicuramente fatto centro. Discorso un po' diverso per i nuovi dal momento che un concorrente diretto per questa tipologia di giochi, ci riferiamo ovviamente a Streets of Rage 4 (qui la nostra recensione), ha alzato verso l'alto l'asticella con una realizzazione tecnica più adatta ai tempi moderni. Fatto sta che non si può non elogiare il lavoro portato avanti, è giusto ribadirlo, da un solo sviluppatore che ha curato con tantissima passione ogni aspetto del gioco (eccezion fatta, come detto, per la colonna sonora).
Visto nel complesso Fight'N Rage è un gioco che intrattiene, si lascia rigiocare e vale il prezzo richiesto, malgrado alcune lacune anche importanti come la mancanza di un comparto online, e questo per noi è più che sufficiente.
Modus Operandi:
abbiamo sfidato il cattivone The Boss grazie a un codice gentilmente fornitoci da Blitworks.