Recensione X-Box Series X-S
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Titolo del gioco:
Omen of Sorrow
Anno di uscita:
2021
Genere:
Picchiaduro a incontri
Sviluppatore:
AOne Games
Produttore:
Eastasiasoft
Distributore:
Microsoft Store
Multiplayer:
Locale per 2 giocatori e Online attraverso partite rapide, classificate e lobby
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Console della famiglia Xbox One (Xbox One, Xbox One S, Xbox One X) e Xbox Series X|S (in retrocompatibilità) - una connessione a banda larga - un account Microsoft e Xbox Live per il gioco online - 4 GB di spazio libero su disco - Prezzo: €19,99
Box
  • Una delle Key Art ufficiali del gioco.
  • La demone alata Radegonda sta avendo la meglio sul Dr Hyde.
  • Una mossa speciale del Dr Hype ha sorpreso Imhoteph.
  • Una potente mossa elettrica del cavaliere spetto Arctorious ha fatto letteralmente volare Quasimodo.
  • Un attacco speciale della new entry Erzs&eacute;bet utilizza nientemeno un drago per colpire gli avversari!
  • Un attacco decisamente devastante di Thalessa. Occhio, in tutti i sensi, a non stare nel raggio del suo fidato mostro!
  • Una delle mosse di Imhoteph &egrave; quella di creare e inviare i suoi servi verso l'avversario, impedendolo di avvicinarsi a lui.
  • Vladislav III sembra aver evitato un pericoloso attacco infuocato.
  • In Omen of Sorrow non ci sono solo mostri e personaggi appartenenti all'horror, ma anche fanciulle &quot;angeliche&quot; come Zafkiel: bella quanto pericolosa!
  • L'elettrico Adam ha evitato una attacco di Thalessa, preparandosi a contrattaccare.
  • Una delle mosse letali &quot;complete&quot;, sfruttando entrambe le parti della barra di decimazione. Pur essendo decisamente pi&ugrave; soft di quelle, ad esempio, di Mortal Kombat sono ben fatte e coreografiche.
  • Una delle schermate di attesa prima del menu principale di gioco.
  • Abbiamo creato la nostra lobby, in attesa (vana) che qualche giocatore venga a farci visita.
  • Come potete vedere le lobby sono ben strutturate, ma non c'&egrave; praticamente nessuno al momento.
  • Un'altra delle Key Art del titolo AOne Games.
Redattore: Roberto 'New_Neo' Sorescu
Pubblicato il: 30-09-2021
Dal Cile arriva su Xbox un picchiaduro a incontri alquanto originale, dove a scontrarsi sono mostri appartenenti all'horror, alla letteratura e alla mitologia. Scopriamolo meglio nella nostra recensione.

Da diversi anni a questa parte la scena dei picchiaduro a incontri, con i suoi tornei a livello internazionale, è appartenuta ad una schiera di titoli non molto estesa. A dominare il campo sono rispettivamente Bandai Namco con la serie Tekken e Soul Calibur, Capcom con quella di Street Fighter e Warner Bros. con Mortal Kombat. Comunque non sono pochi gli altri picchiaduro che si stanno guadagnando i riflettori come l'ottimo Dragon Ball FighterZ - ben conosciuto dagli appassionati di Goku e non -, il sempreverde The King of Fighters (con il 15° capitolo in uscita l'anno prossimo), il fresco Guilty Gear -Strive- e l'amata serie di Killer Instict. Non mancano i classici titoli in 2D dall'alto tasso tecnico, amati da una ristretta cerchia di appassionati.


Se volete volare più basso cercando un picchiaduro ad incontri che abbia una sua identità e, soprattutto, originalità potete puntare su Omen of Sorrow. Sviluppato dalla cilena AOne Games e pubblicato da Eastasiasoft, è disponibile da metà settembre anche sulla famiglia di console Xbox. Uscito nel 2018 su PlayStation 4 (sotto etichetta SOEDESCO) e PC attraverso l'Epic Games Store, questo particolare picchiaduro non solo ha un roster di combattenti piuttosto insolito, ma ha anche alcune meccaniche abbastanza originali che lo fanno distinguere dalla massa, nonostante non brilli per offerta e completezza.


Possiamo definirlo come una versione ristretta dei migliori titoli del genere in circolazione che lo fa avvicinare a titoli come Mortal Kombat e a Killer Instict. Il roster non è corposo, ma ha l'originalità di essere composto dai mostri facenti parte dell'horror classico, della letteratura e della mitologia. Essendo un titolo indipendente non aspettiamoci nomi altisonanti, ma quelli presenti ci fanno ricordare colleghi più famosi facenti parte dell'immaginario collettivo.


Scopriamo meglio questo particolare picchiaduro con la nostra recensione!

UN'EUROPA OSCURA ALL'INTERNO DI UNA LOTTA SENZA QUARTIERE

Lo scenario che fa da sfondo ai combattimenti è un'Europa oscura e gotica di qualche secolo fa, dove a scontrarsi sono personaggi e mostri dalle fattezze più disparate e dai poteri molto diversi tra loro. Il roster è composto da 10 combattenti più uno segreto che si sbloccherà più avanti. La varietà non mancherà pur con un parco mosse abbastanza ristretto.


Omen of Sorrow non può certo competere con i picchiaduro più famosi e blasonati, e non era quello che si erano prefissati gli sviluppatori sin dall'uscita su PlayStation 4 tre anni fa. Infatti il gioco è passato abbastanza inosservato con valutazioni tra il sufficiente e il discreto, ma comunque la sua fetta di appassionati l'ha ottenuta anche perché le meccaniche non sono malvagie. Di certo l'uscita su Xbox allargherà la platea di appassionati, ma sappiamo bene che il vero terreno dei picchiaduro è su PlayStation con Sony che ha acquisito nientemeno che l'EVO, l'ente organizzatore dei tornei di picchiaduro per antonomasia.


Le impressioni a caldo una volta in mano il controller Xbox sono un impatto iniziale più che discreto con un buon comparto grafico che si avvale dell'Unreal Engine 4 e una buona varietà di stili di combattimento. Ogni personaggio ha le sue peculiarità in fatto di mosse e apprendimento delle stesse. Si va dai più immediati Gabriel e Vladislav III (che ricorda un certo Dracula), ai più ragionati e tecnici Imhoteph e Doctor Hyde passando per bellezze letali come l'angelica Zafkiel e l'inquitante Thalessa, per concludere con il licantropo Caleb, la demonessa alata Radegonda, il cavaliere spettrale senza testa Arctorious e l'elettrico Adam (che ricorda il mai dimenticato Frankestein).

ALL'ATTACCO!

Il piatto di opzioni, non molto ricco, di Omen of Sorrow offre la classica modalità Battaglia (ovvero l'Arcade) e Sopravvivenza con un numero variabile di scontri da superare e, per chi vuole, anche all'infinito. L'Addestramento è di fondamentale importanza per apprendere le meccaniche di combattimento, le quali non si affidano solo alla conoscenza delle mosse. Infatti ad arricchire le fasi di lotta è l'interfaccia che troviamo in basso ai lati dei due personaggi. I tasti del controller, personalizzabili, utilizzano essenzialmente quatto pulsanti relativi al pugno basso e alto e al calcio basso e alto. I tasti dorsali sono deputati alla presa e all'uso dell'EX in determinate circostanze.


Se il parco mosse di ogni combattente non è elevato, a cambiare le carte in tavola sarà il nostro modo di combattere. La mezzaluna dell'interfaccia si colorerà di blu o di viola a seconda di come affrontiamo l'avversario. Se saremo aggressivi il blu - che rappresenta la Fortuna - riempirà gradualmente la mezzaluna fino, se continueremo allo stesso modo, ad arrivare allo stato di Benedetto (Blessed) grazie al quale potremo concatenare più mosse consecutive creando combo devastanti in grado di mettere in seria difficoltà l'avversario. Se, al contrario, adotteremo una combattimento più difensivo e attendista potremo sì effettuare le interruzioni audaci ma se subiremo danni e useremo spesso le ritirate, il viola - che rappresenta il Fato - riempirà la mezzaluna, con il rischio di giungere allo stato di Condannato (Doomed), durante il quale - per qualche secondo - non potremo effettuare mosse letali, prese e mosse speciali rimanendo in balia dell'avversario.


Ad aggiungere pepe è presente la barra di decimazione, accanto alla mezzaluna e suddivisa in due parti, che abilita due speciali mosse letali in grado di frantumare la difesa togliendo un bel quantitativo di energia vitale all'avversario. Alcune mosse speciali si attivano in base allo stato della barra di decimazione e al Sigil, ovvero un simbolo che si riempie se la barra della Fortuna aumenta. Una volta completamente pieno può essere sfruttato in più modi, attivando ad esempio lo stato Benedetto o uscire da Condannato utilizzando il tasto deputato all'EX. Si può sperimentare il tutto attraverso l'Addestramento, agendo sulle diverse opzioni, che offre tutti gli strumenti necessari per diventare esperti.

Pad alla mano la fludità delle mosse ci è parsa buona e abbastanza reattiva, anche se serve un pizzico di precisione soprattutto se non si sa bene cosa fare o se si è in balia dell'avversario. L'IA dei personaggi controllati della CPU ci è parsa abbastanza buona e piuttosto aggressiva. Già dal livello medio incontreremo le prime difficoltà con alcuni combattenti che hanno dalla loro gli attacchi a distanza, come Gabriel e Vladislav III. Inoltre Imhoteph può diventare fastidioso poiché può mandare delle sfere e alcuni suoi servi a impedirci di avvicinarlo; di contro per controllarlo al meglio serve una maggiore dimestichezza. A difficoltà più alte ogni avversario sarà davvero ostico da superare.


Da qui possiamo notare come alcuni personaggi siano più immediati ed agevoli da utilizzare rispetto ad altri, creando un leggero dislivello soprattutto contro quelli che non si avvalgono degli attacchi a distanza. Chi è alle prime armi lo noterà maggiormente; invece chi è più esperto nel gioco sarà in grado di annullare questa disparità. Le collisioni ci sono apparse corrette, anche se le poche mosse a disposizione si fanno sentire con combattimenti che possono peccare di varietà. Comunque il giocatore esperto saprà come mettere in grossa difficoltà i meno esperti (com'è capitato al sottoscritto).

Il MULTIGIOCATORE

Il multigiocatore di Omen of Sorrow si avvale della classica sfida in locale con un altro giocatore, collegando in wireless un altro controller. Il comparto online sarebbe potenzialmente interessante, poiché è possibile effettuare una partita rapida o classificata, nonché creare lobby personalizzate o cercarle online. Peccato che ci sia praticamente il deserto con ricerche nella maggior parte del volte che si rivelano lunghe e vane. Durante i nostri test abbiamo avuto la fortuna d'imbatterci in un giocatore americano, il quale ci ha sempre battuti anche se in alcuni momenti ha dovuto faticare per metterci KO.


Da quel poco che abbiamo potuto testare, il netcode sembra funzionare bene essendo in grado di sfruttare anche connessioni non veloci garantendo una fluidità costante. Non essendo Omen of Sorrow molto conosciuto e da poco disponibile anche su Xbox, possiamo capire che per ora ci siano pochi giocatori ma potrebbe esserci il rischio che la situazione non migliori. Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi mesi.

Omen of Sorrow, disponibile dal 15 settembre 2021 sulla famiglia di console Xbox, si avvale di 34 obiettivi per un totale di 1000 punti. Le richieste per completarlo al 100% sono piuttosto esose soprattutto in fatto di numero di ore da spendere, effettuando svariate partire online anche se ora non c'è praticamente nessuno, almeno qui in Europa. Altri obiettivi sono di arrivare a Rank multigiocatore elevati e completare la modalità Sopravvivenza, il resto lo lasciamo scoprire a Voi.


Un errore fu l'uscita del gioco su PlayStation 4 nel 2018 ad un prezzo davvero elevato rispetto a quello che offriva, anche meno rispetto alla versione di oggi venduta ad un prezzo decisamente più onesto. Probabilmente legato al fatto che non poteva competere con i maggiori esponenti del genere, il gioco andò presto nel dimenticatoio. Eastasiasoft ha voluto ripescarlo, facendolo uscire su Xbox e presto anche su Steam.


Oltre che su Xbox, Omen of Sorrow è attualmente disponibile su PlayStation 4 e PC tramite Epic Games Store.

TECNICAMENTE...

Anche dal punto di vista tecnico Omen of Sorrow possiamo definirlo una versione in piccolo dei più blasonati picchiaduro in circolazione. Le arene non sono molte, ma abbastanza varie, anche se non interattive. Anche con una grafica tridimensionale i combattimenti sono rigorosamente in 2D, il che lo avvicina anche ad un certo Street Fighter, anche se un po' alla lontana, soprattutto per lo sfruttamento delle mosse ravvicinate.


L'animazione dei combattenti non è male così come gli effetti delle mosse speciali e sopratutto quelle letali, ben fatte e divertenti dandoci anche un senso di soddisfazione se riusciremo ad eseguirle sui nostri malcapitati avversari. Ad esempio combattendo nei panni di Thalessa effettueremo solo mosse a distanza non fisiche, dando un senso di varietà abbastanza marcato.


Prendendolo nella sua dimensione e per il prezzo di vendita, Omen of Sorrow rappresenta un buon passatempo rispetto ai picchiaduro migliori sulla piazza. Peccato che la lore sia ridotta al minimo, una maggior conoscenza dell'universo di gioco, dei combattenti e dello scenario sarebbe stata molto gradita. Se non vi aspettate molto e cercate un picchiaduro più “tranquillo”, in attesa di altro, il titolo AOne Games potrebbe fare al caso vostro.

Modus Operandi:

Abbiamo potuto testare e valutare il ritorno del picchiaduro “mostruoso” della cilena AOne Games, grazie ad un codice gentilmente datoci a Eastasisoft.

Omen of Sorrow arriva sulla famiglia di console Xbox dopo la parentesi su PlayStation non proprio edificante, a causa di errori a livello contenutistico e di prezzo. La versione che abbiamo tra le mani è un po' più ricca con l'aggiunta di un nuovo personaggio e alcuni ritocchi qua e la. Tecnicamente più che discreto, ma un po' povero di mosse, il picchiaduro mostruoso di AOne Games può avvantaggiare o punire il giocatore in base a come si comporta in combattimento. La Fortuna, il Fato, il Sigil e la barra di decimazione arricchiscono non poco il gameplay in grado di far divertire e far uscire fuori i giocatori più bravi. Peccato per una lore ai minimi termini, un'offerta ludica un po' grezza e l'essere poco conosciuto, rendendo al momento i server dell'interessante componente online pressoché deserti.
  • Tecnicamente più che discreto
  • Nel suo piccolo le meccaniche funzionano
  • Comparto online potenzialmente interessante...
  • Numero di combattenti e parco mosse ridotti
  • Opzioni di gioco ridotte all'osso e lore ai minimi termini
  • ... ma praticamente deserto
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