Recensione X-Box Series X-S
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Titolo del gioco:
Far Cry 6 - DLC 1 Vaas: Insanity
Anno di uscita:
2022
Genere:
Sparatutto in prima persona / Azione / Avventura
Sviluppatore:
Ubisoft Toronto
Produttore:
Ubisoft
Distributore:
Ubisoft Italia
Multiplayer:
Co-op a 2 giocatori
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Console della famiglia Xbox One (Xbox One, Xbox One S, Xbox One X), Xbox Series X|S - una connessione a banda larga - un account Xbox - un abbonamento a Xbox Live Gold per il gioco online - Prezzo: €14,99 (Richiede il gioco base per funzionare)
Box
  • Il &quot;vecchio&quot; Vaas Montenegro in mezzo al caos: a casa praticamente.
  • Solo pi&ugrave; avanti sbloccheremo la tuta alare.
  • Colori falsati... siamo in un sogno dopotutto.
  • In mezzo alla giungla con un bel fucile di precisione... sar&agrave; in grado di difenderci?
  • Con una piccola pistola in mezzo a tutto questo? Si comincia cos&igrave;.
  • Abbiamo fatto strike, godiamoci il trionfo.
  • La mappa di gioco, senza infamia n&eacute; lode.
  • &Egrave; cos&igrave; che abbiamo conosciuto uno dei villain meglio realizzati di sempre.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 03-03-2022
La follia di Vaas Montenegro nel primo DLC di Far Cry 6.

L'endgame di Far Cry 6 (qui la nostra recensione) è centrato fondamentalmente sui tre DLC promessi dagli sviluppatori che permettono di giocare nei panni di tre dei villain della serie. Per chi non ha buona memoria, Vaas Montenegro è stato il protagonista (cattivo) di quel capolavoro che è Far Cry 3 (qui la nostra recensione), sicuramente il punto più alto raggiunto dal brand di Ubisoft proprio per un gameplay che ancora aveva qualcosa da dire ai giocatori e per l'intera struttura dello stesso gioco. La caratterizzazione del personaggio ne ha fatto uno dei villain migliori di sempre, anche a discapito dei suoi successori nei capitoli che hanno poi continuato la serie. Da quel momento in poi Far Cry si è imbattuto in uno dei problemi che affliggono di solito le saghe portate avanti a lungo e cioè una scarsa innovazione e soprattutto la necessità di un rinnovamento radicale per un brand che, tutto sommato, aveva poco da aggiungere e si crogiolava sui suoi stessi allori. Parliamo comunque di ottimi prodotti, questo va detto, che però si sono rivolti sempre più ai veri e propri fan dello sparatutto Ubisoft che a nuovi adepti da reclutare in giro.


Di Far Cry 6 abbiamo già analizzato le problematiche, prevalentemente nell' I.A. dei nemici e nella struttura delle missioni, quindi non ci ripeteremo sull'argomento.

LA FOLLIA DI VAAS

Tutto comincia dopo la non poco amichevole pugnalata ricevuta da Jason Brody (il protagonista di Far Cry 3) che ci trasporta in un viaggio onirico all'interno delle Rook Islands. La narrazione è a malapena accennata nelle fasi iniziali, riservandosi rivelazioni sull'evoluzione del personaggio di Vaas all'interno della storia. Intrappolati in una sorta di limbo dimensionale, dovremo recuperare le tre parti del pugnale del drago d'argento appartenente a Citra, la sorella di Vaas, per poter finalmente liberarci dalla nostra trappola onirica. Ci muoveremo quindi nelle famose (o famigerate) Rook Islands seguendo tre missioni principali che ci permetteranno di recuperare ciascuna un pezzo dell'arma e un tot di missioni secondarie. L'ambientazione ha tutte le caratteristiche del sogno, o dell'incubo se preferite, con oggetti sullo schermo distorti come il mare rosso sangue, pesci che volano e altre amenità. La varietà dello scenario è comunque garantita dal momento che attraverseremo terreni sempre diversi passando dalle foreste, alle spiagge, alle pendici vulcaniche e molto altro. Stiamo parlando di 5 livelli in totale, intervallati fortunatamente da continue visioni che ci riveleranno importanti dettagli sul personaggio di Vaas e sulla sua follia. Chi ha giocato Far Cry 3 sa di cosa stiamo parlando: un personaggio completamente folle e magistralmente rappresentato sullo schermo dall'ottima recitazione di Michael Mando e l'altrettanto ottimo doppiaggio di Francesco Mei.

PROVARE E RIPROVARE ANCORA

La struttura del DLC è di chiaro stampo roguelite, con missioni da ripetere fino alla nausea cercando di potenziare il nostro personaggio in modo da superare le varie orde e conseguenti bossfight presenti alla fine di ogni missione principale. Ad ogni morte ci toccherà ricominciare dall'inizio privati dell'equipaggiamento e del denaro conquistato prima di tirare le cuoia. Di conseguenza il tutto si incentra su continui tentativi con l'obiettivo di acquisire delle abilità permanenti che ci permettano di proseguire l'avventura: ce ne sono in totale cinque, nel gioco si chiamano tratti, e ci daranno ad esempio più slot per le siringhe medicali o per le armi, incrementeranno la nostra salute e, in particolare, ce n'è una che ci consente di conservare parte del denaro conquistato anche dopo la nostra dipartita. Il denaro è quindi la chiave di Volta per la crescita di Vaas tanto che serve obbligatoriamente per sbloccare i tratti e renderci la vita più semplice. Le stesse armi seguono il filone di difficoltà di tutto il DLC: partiremo con una semplice pistola e conquisteremo poi, non senza difficoltà, armi più efficaci durante le nostre missioni, soprattutto quelle secondarie. Deviare dal percorso principale quindi servirà per potenziare Vaas ma anche per rivelarci tanti particolari sull'indole del personaggio stesso.

IL GAMEPLAY

In un gioco impostato in questo modo il gameplay è, purtroppo, ripetitivo dal momento che ci verrà chiesto di giocare e rigiocare le stesse missioni diverse volte prima di poter essere abbastanza forti da progredire allo step successivo. Come se non bastasse, a peggiorare le cose ci si mette lo stesso deficit dell'I.A. dei cattivi già visti nel gioco principale, ovviato dagli sviluppatori con intere orde di nemici su schermo che se non ci impensieriscono per qualità ma ci mettono in difficoltà per il gran numero. Nemici fondamentalmente simili tra loro (principalmente sono soldati e cani) salvo rare eccezioni e che cambiano per le armi sempre più devastanti che si portano dietro ma, a differenza di Far Cry 6, qui siamo messi peggio dal punto di vista dell'equipaggiamento. È come se gli sviluppatori avessero voluto "allungare il brodo" del DLC alzando verso l'alto l'asticella della difficoltà.


Naturalmente a farla da padrone è la paura di morire e di perdere tutto, soprattutto nelle fasi iniziali: sentimento che ci renderà estremamente cauti portandoci ad evitare cariche a testa bassa, salvo poi trovarci al centro della mischia senza poterci fare nulla. Ci vuole tanta, ma tanta pazienza. Nel gioco è presente anche una modalità co-op attuabile però con un amico invitato personalmente (niente matchmaking quindi) e che abbia almeno la copia base del gioco. Il premio consisterà per entrambi i giocatori nella spartizione delle ricompense conquistate e nell'equipaggiamento di Vaas da usare poi in Far Cry 6. Andando dritto per dritto la durata del gioco è intorno a un'oretta scarsa, mentre l'esplorazione e l'inseguimento delle missioni secondarie raddoppieranno la durata di Vaas: Insanity, fermo restando l'abilità del giocatore (questa naturalmente non misurabile) nel sopravvivere ai continui assalti, sempre più difficili, dei nemici su schermo.

LUCE E OMBRA

Alla ripetitività del gameplay fa da contraltare, fortunatamente un'ottima realizzazione tecnica dei personaggi e soprattutto delle ambientazioni. A parte qualche asset più ripetitivo del solito, il colpo d'occhio sul gioco rispetta gli elevati standard realizzativi di Ubisoft. Gli scenari sono belli e ben colorati, le animazioni non hanno incertezze di sorta e tutto gira a meraviglia. Interessanti anche le rivelazioni in-game sul personaggio di Vaas, delle quali non vi diremo nulla per evitare spoiler ma che chiariranno diversi interrogativi sul nostro protagonista, a partire dal conflittuale rapporto con la sorella Citra. Peccato che, in linea con gli odiosi standard del momento che si divertono a escludere la nostra bella lingua dal "parlato" nei giochi, il bel doppiaggio di Francesco Mei sia andato a farsi benedire: il DLC è in lingua inglese con i sottotitoli in italiano.


In base a quanto detto il DLC strizza l'occhio ai veri e propri fan della serie, a coloro che hanno apprezzato Vaas Montenegro in Far Cry 3 e che, da veri e propri cultori della saga vogliono saperne di più su uno dei villain migliori di sempre. A patto, naturalmente, di fare i conti con una continua reiterazione delle missioni necessaria per proseguire.

Modus Operandi:

siamo entrati nella mente folle di Vaas, il cattivo di Far Cry 3, grazie a un codice della Ultimate Edition gentilmente fornitoci da Ubisoft Italia.

Vaas:Insanity promette di farci vestire i panni di uno dei villain peggiori di sempre e lo fa intercalandoci in un'ambientazione mista tra onirismo e follia, ottimamente rappresentata su schermo. Durante l'avventura scopriremo dettagli interessanti sul personaggio a parziale integrazione di ciò che avevamo già appreso in Far Cry 3. Purtroppo il gameplay non segue la stessa linea e, basandosi su uno stile roguelite, ci costringerà a giocare e rigiocare le stesse missioni tante volte nel tentativo di potenziare il nostro personaggio e poter quindi proseguire. Peccato per l'I.A. dei nemici che riflette quanto di negativo già visto nel gioco base e che viene malamente compensata da un innalzamento del livello di difficoltà. Potrebbe essere interessante vestire i panni di Montenegro ma, in base a quanto detto, dipende dal vostro livello di affiatamento per l'intero brand.
  • È sempre Vaas Montenegro
  • Realizzazione grafica all'altezza
  • Tante rivelazioni interessanti
  • Gameplay sicuramente migliorabile
  • Missioni troppo ripetitive
  • Manca il doppiaggio in italiano
GLOBALE