Recensione PC
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Titolo del gioco:
The Invincible
Anno di uscita:
2023
Genere:
Avventura / Azione / Sci-fi / Walking Simulator / Indie
Sviluppatore:
Starward Industries
Produttore:
11 bit studios
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Requisiti minimi:
Sistema Operativo e Processore a 64-bit Windows 10 - Processore: Intel Core i5-10400F o AMD Ryzen 5 3600 - Memoria: 8 GB di RAM - Scheda Video: Nvidia GTX 760 (2GB) o AMD R7 260x (2GB) - DirectX: Versione 12 - Hard Disk: 40 GB di spazio libero - Prezzo: €29.99
Box
  • Una panoramica del nostro campo base.
  • Il rilevatore di Beacon, un oggetto molto utile per trovare i nostri compagni.
  • Il campo base della nostra squadra.
  • I crateri del pianeta Regis III.
  • Sembra essere Saturno.
  • Un paesaggio spaziale.
  • Il corpo della nostra compagna di squadra.
  • Dei Robot nemici spenti che sorvegliano lo squadrone nemico.
  • Un nostro Robot rimasto bloccato nel pianeta.
Redattore: Federico 'Zombo' Giunta
Pubblicato il: 21-11-2023
Su Regis III i misteri non sono ancora finiti nonostante i quasi 60 anni di distanza dal libro di Stanislaw Lem. In quest'avventura interattiva Yasna avrà il compito di svelare l'arcano mentre passeggia discutendo di vari argomenti filosofici.
Dalle parole alla realtà

Nel lontano 1964, l'autore Polacco Stanisław Lem pubblica il suo libro "The Invincible" un romanzo di fantascienza, ma anche filosofico, il quale narra le vicende di una squadra di astronauti/scienziati che viaggiano all'interno di una navicella spaziale chiamata appunto "L'invincibile" con l'obiettivo di ritrovare la flotta mandata in precedenza chiamata "Condor" nel pianeta Regis III. Quasi sessant'anni dopo la sua pubblicazione, la Starward Industries e la 11 bit studios hanno pensato bene di portare su schermo quest'avventura, vista però da occhi non canonici ma di personaggi inventati e aggiunti postumi per farci osservare da spettatori queste vicende.


L'invincibile è quindi una storia filosofica che pone un quesito alquanto discutibile, ovvero l'onnipotenza che l'uomo pensa di avere sopra a qualsiasi altro essere vivente. Infatti l'autore cerca di spiegarci attraverso le avventure e disavventure che i personaggi affrontano, quanto l'uomo non sia in realtà niente dinanzi alla natura e all'universo, un po' come narravano gli autori del '700. L'esempio più lampante e famoso è il romanzo di Mary Shelley il Frankenstein, dove il dottor Victor Frankenstein dovrà pagare aspramente per aver provato ad andare oltre i limiti umani, creando un essere che va oltre la fisica e la scienza, ovvero il mostro di Frankenstein. L'uomo è arrivato al punto in cui è adesso grazie al suo desiderio di voler sempre andare oltre, ricorda Dante nei versi dell'Inferno: "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per inseguire virtute e canoscenza", che è un esordio a voler sempre superare i propri limiti in cerca di virtù e conoscenza. Ci sono quindi opinioni contrastanti riguardo questa tematica, e Stanisław Lem punisce l'insolenza dell'uomo nel suo romanzo, perché prova ad imporsi su altre creature e pianeti, auto-considerandosi onnipotente.

Una passeggiata filosofica nello spazio

Peripatetico, (περιπατητικός) la parola d'ordine nella filosofia Aristotelica, significa passeggiare, ed era una delle principali attività nella scuola del filosofo greco. Filosofavano passeggiando gli alunni di Aristotele, esattamente come si fa in The Invincible: la storia è una lunga passeggiata su un pianeta della costellazione della Lira con l'obiettivo di ritrovare e soccorrere i nostri colleghi della missione spaziale e scoprire di più sul pianeta. Yasna, la biologa protagonista rimasta in un primo periodo sulla nave e successivamente spedita sul pianeta per recuperare i compagni scomparsi, affronterà avventure paranormali mentre discuterà con il suo superiore di vari argomenti filosofici e non, domandandosi se tutto quello che l'uomo sta facendo sia giusto o sbagliato.


Regis III - Costellazione della Lira

Un risveglio confusionario attende la biologa Yasna che non ricorda esattamente cosa sia successo e come sia arrivata su Regis III. Vari pezzi di equipaggiamento sono sparsi sulla sabbia e non sembra esserci traccia di nessuno, così inizia il cammino verso l'accampamento dove i nostri compagni hanno stabilito una base provvisoria per capire se, dopo l'interruzione delle comunicazioni, sia successo qualcosa e soprattutto se ci siano dei superstiti del nostro gruppo composto da Yasna (noi), Krauta, Marit, Noval, Gorsky. Prenderemo confidenza coi vari oggetti dell'equipaggiamento tipo il radar, il beacon, il metal detector e il binocolo, per poi iniziare ad esplorare questo paese sabbioso alla ricerca del campo base. Riprenderemo contatto con l'astronave madre e durante il nostro viaggio potremo discutere con il nostro capitano che viene chiamato astrogator, ma che di nome fa Novik, di vari argomenti che verranno presi in determinate zone e che sono incredibilmente moderni quanto vecchi, come quello citato prima dell'uomo che va oltre i propri limiti e se sia giusto o meno.

Dopo essere arrivati al campo base ritroveremo Krauta dentro una delle tende ma, purtroppo, la felicità di sapere che c'è ancora qualcuno in vita verrà presto spezzata dallo strano comportamento del nostro compagno che si comporta come un bambino: non sa parlare, non sa capirci e si muove a stento. Successivamente a varie ricerche troveremo anche il resto della crew dispersa in zone più lontane dal campo base e tutti quanti si comportano allo stesso modo, come se il loro cervello fosse stato resettato e stessero ricominciando da zero. Ci sentiremo soli e sconfortati però una simpatica sonda diventerà presto nostra "amica" e scopriremo successivamente che quello che causa la cancellazione della memoria cerebrale è un forte campo elettromagnetico che viene emesso da degli esserini neri a forma di Y che vanno in giro in grandissimi sciami.


Nel libro l'ufficiale Rohan è immune a questi campi magnetici per motivi ignoti, presumibilmente perché uno stato di shock mentale lo nasconde agli aggressori, e come Rohan, anche Yasna riesce a sopravvivere all'attacco di questi insetti e può conservare i propri ricordi per condurre adeguate ricerche scientifiche e teorizzazioni riguardo questo pianeta e i suoi abitanti. Ci avventureremo in una strana città fatta di metallo anche se di città ha solo la forma, perché si tratta di grandi strutture geometriche che ricordano vagamente un agglomerato terrestre, e lì inizieremo a capire di più su questo strano pianeta, trovando addirittura una carcassa di ossa simile a quella dei dinosauri. Inoltre incontreremo un Robot dell'Invincibile con un raggio antimateria. Faremo anche un incontro moooolto ravvicinato con un paio di membri dell'equipaggio dell'invincibile, che è la squadra nemica, e avremo anche la possibilità di esplorare varie zone del loro campo base, raccogliere informazioni, guidare i loro mezzi e osservare gli scenari post-apocalittici all'interno delle loro strutture e delle varie astronavi. Attraverso le varie decisioni che dovremo prendere nel corso della nostra avventura, il finale cambierà, il che significa che potremo scegliere come più ci aggrada la conclusione del nostro percorso, discutendo con l'astrogator, tra noi stessi e anche con i membri dell'Invincibile.

Un film interattivo

Nonostante le varie emozioni agghiaccianti, di paura e di negatività, The Invincible si presenta come un gioco molto rilassante: per la maggior parte del tempo ci occuperemo solamente di esplorare questo pianeta a piedi, o con il rover, osservando dei panorami incredibili e perdendoci a guardare questo cielo ben diverso dal nostro, con tantissimi pianeti visti da molto più vicino. L'ambientazione ideale per le nostre discussioni filosofiche ed etiche con l'astrogator. Il gameplay è abbastanza semplice e lineare, a parte tenere premuta la W per camminare e qualche altro tasto per interagire con degli oggetti, non c'è altro, nessun colpo di scena in cui dobbiamo premere qualcosa o muovere il mouse in un certo modo, né sequenze di tasti da premere velocemente in situazioni di pericolo, o altro. Il tutto se non si è amanti del genere potrebbe risultare abbastanza noioso e monotono, nonostante l'esplorazione del pianeta ci porti sempre in luoghi nuovi, soprattutto se la storia non riesce a coinvolgerci a dovere.


Fortunatamente questo pericolo viene scongiurato dal fascino della storia di Yasna e del suo equipaggio che riescono a trasmetterci una costante e impulsiva voglia di scoprire di più su questo pianeta, su cosa sia successo agli altri membri della squadra, e soprattutto che cosa sono quegli insetti a forma di Y che governano questo pianeta e che hanno delle abilità così particolari mai viste prima. Un film interattivo lo definiremo oggi, dato lo scarso gameplay che è presente nel gioco rispetto alle animazioni e ai dialoghi, che però possiamo sviluppare come vogliamo visto che ci è data la possibilità di scegliere come rispondere ai vari personaggi umani, e come agire in determinate situazioni. L'avventura al contrario del gameplay è meno lineare e presenta vari colpi di scena, alcuni spaventosi, come la rottura di una parte del terreno e la conseguente caduta della protagonista verso il vuoto, mentre altri più macabri dove ci troveremo ad esplorare zone piene di cadaveri di scienziati ed astronauti. Abbiamo la libertà di utilizzare il nostro equipaggiamento come e quando vogliamo, tipo aprire la mappa quando pensiamo di esserci persi, utilizzare il binocolo per guardare più attentamente determinate parti della mappa, attivare il radar di beacon per rilevare persone nelle vicinanze etc.

Più libertà di movimento e meno bug visivi!

The Invincible è definito un walking simulator anche se non è proprio così: il pianeta in cui si svolge la storia è vastissimo e fatto estremamente bene: l'unico problema è che è costellato di muri invisibili che creano un percorso già prefabbricato dagli sviluppatori ed impediscono a noi giocatori di poterci muovere liberamente, magari trovando percorsi alternativi per arrivare in un determinato punto. Questo limita la libertà nel gameplay, anche se possiamo comprendere la scelta degli sviluppatori di creare un percorso preciso data la vastità dell'area sul pianeta che avrebbe richiesto troppo impegno in fase di realizzazione.


Capiamo quindi che la presenza di muri invisibili è necessaria, ma quelli presenti nel gioco sono veramente troppi, molto spesso messi su dei rilievi nel terreno alti qualche centimetro ma che non possiamo attraversare perché l'unico scalino è quello indicato dalla freccetta. Un altro problema che rovina l'esperienza di gioco è sicuramente la presenza marcata di bug/glitch visivi, e vari cali di framerate in determinati punti della mappa: nel nostro caso ci è capitato che, all'uscita della caverna dove si rifugiano i superstiti dell'Invincibile, la mappa sparisce da sotto i nostri piedi, facendoci finire nel vuoto all'infinito e permettendoci di attraversare gli oggetti e gli spazi del pianeta. La storia che sembra essere un'interpretazione del libro di Stanisław Lem è ben raccontata e ha possibilità di svilupparsi in maniere diverse, quasi infinite perché ognuno di noi può scegliere i dialoghi che più sente propri, così da arrivare ad un finale differente ogni volta che si cambia anche solo una risposta. Non si può morire durante il gioco, ma il giudizio finale viene dato solo alla fine della nostra avventura. Apprezzabile l'idea di aggiungere dei fumetti come DLC, assieme alle musiche, che approfondiscono il dietro le quinte degli sviluppatori, presentandoci schizzi, prototipi e concepts utilizzati poi per sviluppare The Invincible.


Il gioco è uscito recentemente nello store di Valve e sta già ricevendo vari aggiornamenti per livellare al massimo l'esperienza complessiva, con miglioramenti grafici e non. Bisogna fare attenzione a determinate parti della mappa per rimuovere quei fastidiosissimi bug visivi e i cali di framerate che interferiscono pesantemente sul gameplay e magari rimuovere qualche muro invisibile per permetterci di poter prendere percorsi alternativi per arrivare in determinate zone, così da esplorare ancora di più questo magnifico ma allo stesso tempo macabro pianeta.

Modus Operandi:

Abbiamo potuto esplorare il pianeta Regis III, salvare i nostri compagni, scoperto di più sulla concorrenza spaziale e vissuto il libro di Stanisław Lem grazie ad un codice gentilmente fornitoci dagli sviluppatori tramite Terminals.io.

Se Stanisław Lem fosse ancora vivo sarebbe sicuramente fiero del lavoro che la 11 bit studios e la Starward Industries hanno fatto per portare il suo libro dalle parole alle animazioni. The Invincible riprende bene la storia raccontata dallo scrittore Polacco e la grafica con cui è raccontata è estremamente ben fatta, gli ambienti sono mistici e il cielo è meraviglioso, per non parlare dei doppiatori che hanno fatto un ottimo lavoro a recitare quei discorsi filosofici ancora attuali. Peccato per quei pochi bug che ci prendono alla sprovvista ogni tanto e rovinano l'atmosfera spaziale di Regis III, o il calo di framerate accompagnato da occasionali freeze dello schermo. Il gameplay poteva essere più coinvolgente, dinamico ed interattivo, il pianeta poteva essere reso più esplorabile e il prezzo un po' più basso date le poche ore di gioco, ma per il resto è un titolo stupendo.
  • Ottima grafica ma...
  • Doppiatori e sonoro eccellenti
  • Storia molto ben raccontata
  • Possibilità di scegliere i dialoghi e il finale
  • Trattazione di argomenti moderni molto importanti
  • ... più attenzione ai bug!
  • Costoso per le poche ore di gameplay
  • Movimento molto limitato
  • Gameplay troppo lineare
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