Recensione X-Box Series X-S
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Titolo del gioco:
Lunark
Anno di uscita:
2023
Genere:
Platform / Azione / Avventura
Sviluppatore:
Canari Games
Produttore:
WayForward
Distributore:
Xbox Store
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Solo testo (no audio)
Requisiti minimi:
Console della famiglia Xbox One (Xbox One, Xbox One S, Xbox One X), Xbox Series X|S - una connessione a banda larga - un account Xbox - 417 MB di spazio libero su disco - Prezzo: €19,99
Box
  • A volte la sincronizzazione &egrave; tutto. Perdiamo il tempo e siamo fritti.
  • C'&egrave; anche una foresta in Lunark.
  • Una bella custom?
  • Transizioni come questa intervallano di tanto in tanto l'azione, soprattutto quando raccogliamo qualcosa.
  • Bisogna sparare a quel cristallo... chiaro no?
  • Tutte quelle persone sono pronte a dirci qualcosa. Interessante o meno lo scopriremo...
  • Il primo boss... un ragno gigante.
  • Il gioco non disdegna mai suggerimenti preziosi, meglio dargli retta.
  • Tanti pixel e pure grossi, ma ben colorati.
  • Far pratica con i droidi ci servir&agrave;, quanto meno per apprendere il sistema di controllo.
  • Le scale mettono in comunicazione i vari livelli delle piattaforme, ma non sar&agrave; sempre cos&igrave; facile.
  • Siamo appena arrivati, da qui tutto ha inizio.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 12-04-2023
Riusciremo a risolvere i misteri che affliggono la vita sulla Luna? Tra una zompata e l'altra potremmo provarci...

Se avete sbirciato gli screenshots del gioco, sicuramente vi siete già fatti un'idea sullo stile del nuovo titolo di WayForward. Realizzato grazie alla ormai consueta campagna kickstarter, Lunark è un chiaro tributo ai giochi del passato e non solamente per lo stile in pixel art. Basta iniziare una partita per sentirsi travolgere da un'ondata di riferimenti, citazioni che ci fanno tornare in mente ora un vecchio gioco, ora l'altro. All'interno ci troveremo Prince of Persia (quello vecchio però... qui la nostra recensione), Roland's Rat Race (qui la nostra recensione), Impossible Mission (qui la nostra recensione), giusto per fare qualche esempio anche se i richiami e i riferimenti sono strettamente personali in quanto interconnessi con i ricordi di ogni giocatore.


Dopo qualche partita, però, Lunark riesce a ritagliarsi un'identità propria catturandoci nel racconto che vorremo cercare di completare e avvolgendoci in un gameplay che, tutto sommato, ci incuriosisce a provare sempre un'altra run. Pixel dicevamo, ridondanti e presenti ovunque, caratterizzati da un numero esiguo (e dimensione abbastanza grossa) che rende il comparto grafico poco definito ma al contempo dannatamente funzionale ed efficace durante le sessioni di gioco. Il tutto inserito in un contesto da platform 2D con qualche lieve cutscene di intermezzo, ma i punti di forza del gioco sono comunque altri.

LEO E LA SUA AVVENTURA

Ci troviamo sulla Luna, abitata ormai dalle persone che vi studiano e lavorano. Il momento storico non è certamente dei migliori dato che, fin dalle prime battute, trapela una sorta di sottomissione del genere umano da parte delle macchine sempre più sofisticate. Lievi accenni che si approfondiranno man mano che andremo avanti nella storia e che tireranno fuori complotti, misteri, tradimenti e molto altro che, ovviamente, lasciamo a voi l'onere e il piacere di scoprire. Come dicevamo il nostro protagonista si muove in un ambientazione 2D con schermate statiche che scorrono sullo schermo quando ci spostiamo da uno scenario all'altro (niente scrolling continuo quindi). Man mano che ci avvicineremo a un punto di interesse vedremo comparire in alto sullo schermo l'azione da eseguire e ci basterà premere il tasto A sul controller per comportarci di conseguenza. I dialoghi, bypassabili tenendo premuto il tasto A (ma ve lo sconsigliamo caldamente) ci raccontano altri particolari della storia, e sono chiaramente in stile fumettoso con un set di caratteri che ricorda a mani basse i vecchi titoli anni '80. Naturalmente il prologo iniziale serve giusto per farci prendere confidenza con i controlli di gioco così come, più avanti, esercitarci con i droidi ci aiuta a familiarizzare con tutte le combinazioni di tasti utili per arrampicarci, scendere, sparare, riparaci, interagire e così via.

CONTROLLI SEMPLICI MA NON IMMEDIATI

Tutto sommato i controlli di gioco non sono difficili anche se a volte vanno un po' fuori dai canoni tipici per i platform e quindi sarà necessario prenderci un po' la mano. Il nostro Leo si muove con la levetta analogica del controller (ma anche con la crocetta direzionale, paradossalmente più precisa), salta con il tasto Y (da fermo e durante una corsa), si accovaccia con la crocetta verso il basso oppure rotola con il tasto B mentre il tasto RB ci serve per appenderci dalle sporgenze e scendere in basso. Il nostro protagonista è dotato anche di una pistola con colpi illimitati ma dal facile surriscaldamento da utilizzare premendo il tasto X e di uno scudo attivabile (con il tasto LB) raccogliendo tre piccole chiavette usb sparse per i vari livelli che, manco a dirlo, ci proteggerà solo tre volte, poi ci toccherà cercare altre componenti per riattivarlo. Trovando alcuni potenziamenti in giro sarà possibile anche migliorare la nostra arma, lo scudo e così via, ma disseminati in giro incontreremo anche dei fiori curativi che ripristineranno la nostra barra energetica. A disposizione avremo tre cuori che indicheranno il nostro stato di salute ed esauriti i quali sarà game over. Il gioco ci farà ricominciare in un punto abbastanza vicino anche se a volte questo vorrà dire ripetere una sessione complicatissima che magari avevamo superato per il rotto della cuffia.

NEMICI ED ENIGMI AMBIENTALI

Il più delle volte scopo del gioco è quello di trovare il modo giusto per aprire una determinata porta, magari evitando di farsi friggere dai vari laser o di farsi colpire dai robot cattivi che popolano lo schermo. In linea di massima gli enigmi sono abbastanza intuitivi e semplici da risolvere, il problema è sopravvivere in uno scenario popolato da porte a tempo, laser, ragni giganti, uccellacci e amenità di questo tipo. Ci saranno situazioni ad esempio in cui preferiremo (e magari è l'unica strada) sacrificare un cuore della nostra barra energetica pur di toglierci dai guai. Dal punto di vista della difficoltà i livelli sono ben calibrati, salvo qualche eccezione che conferma la regola, identificabile in alcune schermate dannatamente ostiche da superare. Le boss fight sono a loro volta abbastanza carine e impegnative il giusto, magari il tempo necessario per capire i pattern di attacco dei nemici e quindi adottare le giuste contromisure. Anche i cattivi su schermo ricordano giochi del passato, sfoggiando un'IA tutto sommato parecchio basica ma rendendosi pericolosi per il contesto nel quale sono inseriti. Per fare un esempio: anche se dovete semplicemente scendere alla piattaforma inferiore dove si trova un robot che spara dritto per dritto ma ci abbinate un laser di allarme che si muove a ripetizione e la porta di uscita che si chiude a tempo le cose diventano improvvisamente complicate. Dal punto di vista delle collisioni, soprattutto per quanto concerne i salti sulle varie piattaforme non abbiamo riscontrato problematiche degne di nota, l'errore di precisione ci scappa ma in linea di massima il lavoro degli sviluppatori è più che buono.

COMPARTO TECNICO

Dal punto di vista tecnico la grafica in pixel art fa bene il suo dovere: il basso numero di pixel è compensato da una scelta cromatica di tutto rispetto che scongiura il problema, di solito presente in giochi di questo tipo, della confusione su schermo. Tutto è chiaro e ben identificabile, anche nelle scene in movimento più caotiche: sotto questo aspetto gli screenshot non rendono giustizia, bisogna vedere con i propri occhi per crederci. Le animazioni sono fluide, realizzate rigorosamente con il rotoscopio, e la sensazione di corsa, arrampicata e di movimento in genere è ottimamente resa su schermo. Il gameplay, come già detto, è abbastanza semplice e bastano i primi attimi di gioco per prendere confidenza con il sistema di controllo, inoltre in linea di massima la routine di collisione è ben realizzata con il nostro Leo che va dove vogliamo farlo andare: sotto questo aspetto la crocetta direzionale riesce, forse, a offrire una precisione maggiore della levetta analogica. Carine le musiche di accompagnamento, ben ispirate e di sicura atmosfera. Gli aspetti negativi riguardano piccoli bug che ci hanno costretto a riavviare la partita un paio di volte: a dare più fastidio è, onestamente, il dover ripetere il livello dall'inizio se interrompete a metà percorso e questo dipende dall'autosave che andrebbe tarato meglio. Inoltre dal menu delle opzioni dovrete a ogni avvio del gioco impostare la lingua italiana dato che, paradossalmente, il gioco non riesce a salvare questo dato.


Nella globalità però Lunark è un gioco che funziona, e anche abbastanza bene. La curiosità nel vedere cosa c'è subito dopo vi invoglierà a giocare partita dopo partita anche perché gli scenari sono difficili, ma mai frustranti e la curiosità nello scoprire grafica e trama dello scenario dopo la fanno sempre da padrone. Parliamo ovviamente di uno sviluppo lineare, senza deviazione alcuna e di un concept anche troppo semplice che potrebbe far storcere il naso ai giocatori più moderni non attanagliati dall'effetto nostalgia. Al prezzo proposto però il gioco potrebbe valere la candela.

Modus Operandi:

abbiamo affrontato l'avventura di Leo grazie a un codice fornitoci da WayForward.

Lunark è un titolo volutamente retrò che trasuda nostalgia da tutti i pori, non soltanto per la pixel art ma soprattutto per le animazioni e per il gameplay volutamente semplice e stringato. Malgrado tutto però riesce a intrattenere e a incuriosire quel tanto che basta per provare una partita dopo l'altra e riuscire a completarlo. Non tutto va per il verso giusto ma i piccoli bug sono poca cosa in confronto a un sapiente uso dei colori, a un buon level design e, perché no, a una storia che intriga quanto basta. I nuovi giocatori potranno trovarlo un po' troppo semplice ma quelli più grandicelli, possibilmente malati di nostalgia, ci troveranno più di uno spunto per fare un tuffo nel passato. A conti fatti, potrebbe valer la pena investire la somma richiesta per portarselo a casa.
  • Grafica semplice ma efficace
  • Animazioni ben implementate
  • Invoglia a giocare una partita dopo l'altra
  • Piccole magagne tecniche soprattutto nel sistema di salvataggio
  • Un po' troppo lineare per i giocatori moderni
GLOBALE