Recensione PlayStation 4
Titolo del gioco:
Shadow of the Beast (2016)
Anno di uscita:
2016
Genere:
Arcade / Adventure
Sviluppatore:
Heavy Spectrum Entertainment Labs
Produttore:
Sony Computer Entertainment Europe
Distributore:
Sony Computer Entertainment Italia
Multiplayer:
Classifiche online, modalità Dona e Divora
Localizzazione:
Solo testo, no audio
Sito web:
Requisiti minimi:
Console PlayStatiion 4 - una connessione a banda larga - un account PlaySttation Network - un abbonamento al PlayStation Plus per l'online - 8,6 GB di spazio libero su Hard Disk - Prezzo: €14,99
  • Uno dei diversi loghi del gioco
  • Ecco il primo omaggio degli sviluppatori al gioco all'originale. I più nostalgici capiranno subito il significato di quest'ambientazione presente nel primo livello di gioco
  • Una delle mosse speciali che Aarbron potrà effettuare: questa permette di ottenere un maggior quantitativo di sangue, a patto di perdere un po' di salute
  • Il sangue scorrerà a fiumi! Non a caso il gioco è vietato ai minori di 18 anni
  • Il primo Boss che incontreremo nel corso del gioco. Non appena capirete i suoi pattern d'attacco lo farete fuori quasi ad occhi chiusi! Attenzione: c'è un segreto...scopritelo!
  • Gli umani saranno la prima delle cinque lingue del gioco, sbloccabile ottenendo il punteggio richiesto
  • La bestia attraverserà paesaggi come questo. Nel gioco questa cascata è resa discretamente bene, ma ha un impatto minore rispetto ad altri paesaggi
  • Più avanti potremo ammirare paesaggi come questo. Quasi da cartolina!
  • Un altro scorcio di una paesaggio che sembra desertico, con un Sole che spacca le pietre! Dal lato artistico il gioco si difende molto bene...
  • All'interno di un livello ci sarà un sezione in cui potremo prendere "al volo" le lance e puntarle contro i malcapitati che ci stanno davanti!
  • Eccoci davanti ad un altro nemico con cui dovremo fare molta attenzione. E' un po' grandicello!
  • Entreremo anche in luoghi oscuri come questo. Chi ha una torcia per favore?!
  • In questi ricettacoli saranno presenti delle ondate abbastanza impegnative. Preparatevi ad usare tutto quello che avete appreso!
  • Alcuni scenari sono davveri particolari, quasi il frutto della pazzia di qualcuno...
  • La bestia dovrà attraversare posti caldi come questo. L'effetto d'illuminazione è impressionante!
Redattore:  Roberto 'New_Neo' Sorescu                        Pubblicato il:  08/06/2016
La reintrepretazione di Heavy Spectrum dello storico titolo Psygnosis per Amiga, uscito nel 1989, ha diviso critica e pubblico. Ecco cosa ne pensiamo noi...
Per chi ha molti anni di esperienza videoludica sulle spalle ed ha toccato il mondo dei 16-bit (e leggeva le più famose riviste dell'epoca, come il sottoscritto... -NdR) non può non aver giocato o, almeno, sentito parlare di una delle icone storiche più famose per Amiga. Uscito nel 1989 ad opera della rampante software house inglese Psygnosis (ex SCE Studio Liverpool, chiusa nel 2012), Shadow of the Beast fece vedere a tutti cosa era capace il computer casalingo di casa Commodore. Tutti quei livelli di parallasse che ci passavano davanti agli occhi all'interno di un scrolling fluidissimo erano una goduria, un po' come se oggi ci gustassimo le migliori esclusive dal punto di vista tecnico come ad esempio un God of War o un Uncharted.

Se analizziamo la componente strettamente ludica, il gioco avrebbe avuto meno successo a quei tempi. Una giocabilità fin troppo limitante legata alla pressione del tasto di attacco nel momento esatto in cui un nemico o un oggetto arrivavano a portata di pugno, salti tutti uguali e poco altro. Se il nostro alter ego bestiale esauriva le sue tacche di energia vitale era game over...si ricominciava tutto da capo! Ma erano altri tempi: se si usavano le gabole tanto in voga negli anni '90, lo si finiva in poco più di un'ora. Personalmente sono arrivato quasi alla fine, giungendo alla fase shoot'em-up, forse una delle porzioni di gioco meglio realizzate dal punto di vista della giocabilità.

LA BESTIA VUOLE LA SUA VENDETTA!

Dopo l'annuncio a sorpresa avvenuto durante la Gamescom del 2013, di Shadow of the Beast si erano un po' perse le tracce. Ma Heavy Spectrum era alacremente al lavoro per confezionare la sua visione personale dell'originale titolo per Amiga. Dopo alcuni ritardi e tre anni di sviluppo, finalmente dal 17 maggio sia i “vecchi” che i “nuovi” giocatori hanno la possibilità di impersonare Aarbron nel remake/reboot con tanto di omaggio del titolo originale perfettamente giocabile tramite emulazione.

Questa è solo la punta dell'iceberg sui tantissimi contenuti sbloccabili a disposizione una volta guadagnato il denaro sonante per poterli sbloccare: il punteggio di gioco, favorendo un'alta rigiocabilità del titolo.

Lo sviluppatore britannico ha adorato l'originale per Amiga e si vede subito all'inizio del gioco, dove ci omaggia con la stessa ambientazione e con una porzione dell'ottima musica realizzata da Ian Livingstone (non il presidente di Eidos! -NdR) che reinterpreta la prima colonna sonora di David Whittaker con alcuni spezzoni simili che faranno non poco piacere a giocatori più “anziani”.

Il primo livello, che ci vede mettere piede nelle terre di Karamoon, ci mostra Aarbron legato con un guinzaglio magico usato da Zelek, uno dei servitori di Maletoth, costretto a far fuori i nemici allo scopo di prendere la bambina che, come Aarbron, ha il potere di prendere con se gli spiriti dell'oscurità per tramutarsi in una bestia potente e sanguinaria...proprio come il nostro protagonista. Tutto non va come previsto e una volta colpito a morte l'ultimo sacerdote umano, proprio quest'ultimo - prima di morire - dona alla bestia la possibilità di liberarsi dal laccio di Zelek facendogli ricordare alcuni fatti accaduti prima e riassaporare un po' di umanità. L'oscuro sacerdote, anche se colpito duramente dalla bestia, fugge con la bambina.

Ora l'unico scopo di Aarbron è quello di ottenere la giusta vendetta contro chi l'ha ridotto così e riottenere la forma umana.

La storia viene per lo più narrata in silenzio nelle numerose scene d'intermezzo presenti. Le poche linee di dialogo sono in cinque lingue diverse, e non potremo capire il loro significato fino a quando non verranno sbloccate usando il mana ottenuto - il punteggio di gioco - durante l'esplorazione dei sette livelli che ci porteranno fino alla verità.


LA BESTIA HA BISOGNO DI MOLTO SANGUE...

Sin dall'inizio il tutorial in-game ci guiderà ai primi passi nell'utilizzo delle tecniche di combattimento, partendo da quelle basi: il pugno, la parata, la presa e lo stordimento saranno le prime mosse che impareremo. In basso a sinistra vedremo tre tacche rosse che rappresentano il sangue ottenuto da Aarbron dai nemici uccisi. Una volta che queste sono piene la nostra bestia avrà la possibilità di attivare la catena di rabbia, ovvero attacchi continui attraverso un'interfaccia dinamica che ci indica la direzione da tenere premuta e l'arco di tempo necessario ad eseguire l'attacco premendo il relativo tasto. In apparenza semplice, servirà la giusta tempistica per creare una combo lunga sbaragliando più nemici possibili.

Il tutto parte dal presupposto che il gioco che abbiamo di fronte è di stampo bidimensionale, come il titolo originale, nonostante la tecnica con cui è stato realizzato sia di fatto tridimensionale. Potremo saltare, arrampicarci sulle pareti, così come discendere e risolvere alcuni enigmi piuttosto semplici. Buona parte di essi si basano sulle leve e superare alcuni punti entro un tempo limite.

Come conseguenza diretta anche il combat system, anticipato nel primo paragrafo di questa sezione, seguirà le stesse leggi: in punti precisi di ogni livello appariranno due barriere a bloccare la strada, da cui fuoriescono i nemici nelle due direzioni orizzontali. Il compito della bestia è di eliminare l'intera ondata (che può arrivare a decine di avversari) sfruttando le doti di combattimento, la catena di rabbia e successivamente gli attacchi speciali attivabili premendo in successione R2 ed un tasto tra “quadrato”, “triangolo”, “X” e “cerchio” - ogni tasto è legato ad un preciso effetto - daranno una certa strategia è la possibilità di migliorarsi per ottenere un punteggio sempre maggiore.

Uno degli assi portanti del titolo Heavy Spectrum è proprio il punteggio basato sul numero e sul moltiplicatore di combo: alla fine di ogni ondata saremo premiati con un giudizio che va dal piombo (peggiore) al platino (massimo). Riuscendo nell'intento massimo otterremo un elisir che sarà molto utile quando vorremo provare a terminare i livelli a difficoltà bestia che ricorda molto il gioco originale. Se moriremo potremo usare proprio l'elisir per risuscitare nel punto dove abbiamo subito la nostra dipartita; se li abbiamo finiti dovremo ricominciare daccapo l'intero livello! Quasi una sfida di altri tempi, visto che ognuno di essi non presenta alcun checkpoint.

Un altro attacco molto importante è l'Ira della Bestia, premendo il tasto touch del Dual Shock 4, che farà fuoriuscire dal suolo svariati spuntoni eliminando tutti i nemici all'istante presenti in quel momento. Un altra sua funzione è quella di rompere le Sfere della Profezia (ben nascoste nei livelli) che sbloccano i capitoli della storia principale, i quali daranno un approfondimento ulteriore sulle vicende presenti e passate del protagonista, del mondo di Karamoon, dei suoi protagonisti e comprimari.

Non mancheranno alcuni scontri con i Boss, comunque abbastanza agevoli una volta appresi i loro pattern d'attacco (piuttosto pochi). Nonostante tutto tali scontri risultano essere carismatici.

Sarà importante rifare più volte i livelli in modo da ottenere il mana necessario per migliorare le caratteristiche di Aarbron. Oltre ai numerosi sbloccabili ci sarà una sezione apposita per il potenziamento della bestia che sarà fondamentale per accrescere i punti vita, nonché “attivare” e migliorare le mosse speciali, avere più ire della bestia, ottenere più sangue dai nemici e alcune nuove caratteristiche man mano che si prosegue verso la fine del gioco.

Altro elemento strategico da non sottovalutare sono i Talismani che si otterranno rompendo i sigilli che si trovano sparsi in tutti i livelli. Tali pendenti possono essere indossati fino ad un massimo di tre per ogni livello. Non prendeteli alla leggera perché possono permettere di evitare la morte diretta da cadute molto alte, ottenere più sangue, punti vita aggiuntivi e aiuti in combattimento ed altro che lasciamo a voi il piacere di scoprire.

UN MONDO ALIENO BEN RICREATO

Già il gioco originale tirava fuori dal cilindro un'ambientazione che sembrava provenire da un mondo alieno parallelo, con scenari molto ispirati che immergevano il giocatore a proseguire nonostante una giocabilità limitata.

Il “nuovo” Shadow of the Beast ricrea gli stessi scenari dell'originale ampliandoli, sfruttando la tecnologia messa a disposizione della console Sony, dando vita ad un mondo intrigante e ben fatto. Le scene d'intermezzo, realizzate con il motore di gioco, sono ispirate e riescono a raccontare una storia anche senza una narrazione parlata, mostrandoci un mondo fantasy che integra sia magia che tecnologia.

Dal punto di vista tecnico Heavy Spectrum ha fatto un bel lavoro creando animazioni molto pulite e fluide sia dei boss che dei comprimari, livelli molto diversi l'uno dall'altro e ambientazioni molto dettagliate. Il tutto viaggia alla risoluzione di 900p (1600x900 pixel) aggiornata a 60 fotogrammi al secondo granitici. Abbiamo notato qualche breve calo di framerate in casi isolati come all'interno di una scena d'intermezzo in un livello avanzato, ma nulla che comprometta la giocabilità.

Gli effetti come traslucenze, una buona illuminazione uniti ad un buon antialiasing e ad una pulizia grafica permangono per tutta la durata del gioco, creando il giusto coinvolgimento oltre a farci vedere il buon lavoro svolto in fase di sviluppo.

Le fasi platform non sono complesse, ma servirà la giusta dose di manualità prima di evitare cadute non volute o superare alcuni punti non di facile approccio. Importante sarà scrutare bene ogni anfratto perché può celare un dei numerosi segreti sparsi per i livelli.

UNA LONGEVITA' SCARSA ?

Una prima occhiata superficiale ci dice che Shadow of the Beast può essere terminato in appena tre ore, ed in effetti così è! I sette livelli non sono affatto lunghi e difficili se giocati a difficoltà principiante e normale. Infatti si disporrà di vite infinite che provengono dalle anime innocenti che potremo usare senza limiti. Mentre a difficoltà bestia solo gli elisir contano come vite, questi si ricevono ottenendo una valutazione platino sia nei combattimenti con i nemici che dai boss senza venire colpiti da quest'ultimi.

Terminare il gioco, dal nostro punto di vista, è prettamente accessorio. I segreti disseminati nei livelli, i tantissimi sbloccabili da ottenere, i potenziamenti di Aarbron, il gioco emulato e le musiche dell'originale (sarà possibile giocare al gioco di Heavy Spectrum anche con la colonna sonora di David Whittaker. -NdR), nonché sapere tutto sui personaggi, sui nemici, sulla storia ed altro ancora daranno quella voglia di scoprire e di migliorarsi per ottenere valutazioni migliori incentivati ancor di più dalle classiche online, divise in varie voci, che ricordano quelle dei cabinati della sale giochi di un tempo.
La re-interpretazione di Heavy Spectrum del titolo originale per Amiga del 1989 consta di 33 trofei suddivisi in 17 di Bronzo, 9 d'Argento, 6 d'Oro e l'ambito Platino.

Si va dal completare i livelli di gioco, terminare di sbloccare alcuni collezionabili, giocare al titolo originale, eseguire un preciso numero di combo con la catena di rabbia, ottenere il grado platino in uno dei livelli, trovare tutte le sfere della profezia e molto altro che lasciamo a voi il piacere di scoprire.

Siccome il retrogaming è una pilastro portante del nostro portale, potete leggere la nostra recensione del titolo originale della Psygnosis in modo da farvi un'idea di come si giocava oltre venticinque anni fa. L'Amiga ha avuto diversi capolavori nell'arco della sua vita videoludica, ma è stato con Shadow of the Beast a far intravedere di che pasta era fatta la macchina di casa Commodore, poi finita male per le scelte scellerate dell'azienda americana.

Se avete notato alcuni cerchi vuoti (le ondate dei nemici) nella schermata del livello che ci si appresta a fare, essi sono dei combattimenti segreti che si sbloccano ottenendo valutazioni platino e oro in precisi punti del livello. Altrimenti non ci sarà modo di completare il gioco al 100%. Facciamo un plauso agli sviluppatori per aver messo un numero così elevato di segreti.

Shadow of the Beast è disponibile dal 17 maggio solo su PlayStation 4 in formato digitale, attraverso il PlayStation Store, al prezzo di €14,99.

Per il mercato asiatico il gioco sarà disponibile anche in formato fisico, come potete vedere dalla confezione all'interno della scheda di gioco.

Il giocatore voglioso vorrà scoprire ogni segreto del gioco in tutte le sue parti potendo impiegare fino a 10-15 ore senza riuscire, probabilmente, a completarlo al 100%.

In verità non abbiamo trovato alcun difetto strutturale degno di nota che va inficiare nella valutazione finale. La problematica potrebbe essere nel combat system, non tanto nella struttura in se che funziona bene, ma nella limitatezza dello spazio a disposizione per eliminare le ondate nemiche che vengono da entrambe le parti, col rischio molto probabile di venire colpiti senza che si possa fare praticamente nulla. Più avanti si comprende che servono le giuste strategie, più che fattibili, ma la freneticità degli scontri potrebbero creare qualche problema nell'attuarle.

Per chi vuole solo terminare il gioco senza faticare, allora vi consigliamo di non acquistarlo perché finirà in un pomeriggio o in un breve arco della giornata. Chi vuole, invece, spolparlo dall'inizio alla fine avrà pane per i suoi denti e tante ore di divertimento.

Chiudono il quadro una semplice modalità online dove potremo trovare i resti di un giocatore morto. Potremo donare uno dei nostri elisir per farlo risuscitare o divorarlo attraverso un minigioco da eseguire. Per quest'ultima azione come premio riceveremo una Pietra delle Ombre che sarà utile durante le ondate nemiche facilitandoci il compito per pochi secondi.

Il gioco di Heavy Spectrum ha avuto votazioni molto contrastanti tra cui quelli negativi o appena sufficienti. La sua presunta bassa longevità che non può essere legata, a nostro avviso, dagli sbloccabili perché è il giocatore stesso che decide cosa fare. Le sue meccaniche derivano dai titoli di molti anni fa, le quali posso piacere o non piacere, ma non sempre questo rappresenta un difetto.

L'offerta messa a disposizione non è male, in base al prezzo con cui viene venduto, e garantisce un buona spesa per entrare nel mondo di Karamoon e nella storia della Bestia.

Modus Operandi: abbiamo affrontato le dure vicende di Aarbron comprando direttamente il gioco dal PlayStation Store, non avendo potuto ricevere un codice review.

Shadow of the Beast ha diviso critica e pubblico. Non certo un capolavoro, rappresenta un buona possibilità per far vedere ai giocatori più giovani come ci si divertiva oltre 25 anni provando il titolo originale perfettamente emulato sulla console Sony.

Quello che abbiamo davanti è un tributo ad un gioco che è rimasto nella storia dei computer e console a 16-bit. Chi ha amato il titolo Psygnosis sa quello che si respirava negli anni '90. I più giovani potrebbero non apprezzarlo, non essendo un gioco molto adatto ai nostri tempi.

Il titolo Heavy Spectrum è piuttosto solido, dandoci un comparto tecnico fluido e bello da vedere all'interno di un mondo alieno ben caratterizzato da un storia che parla più in silenzio che attraverso le cinque lingue presenti. Il combat system è buono ma richiede tempo per usare tutte le mosse e abilità a disposizione nel giusto modo, ma darà la possibilità ai più scaltri di scalare le classifiche online ottimamente implementate.

La longevità è legata dalla voglia del giocatore: se volete terminare il gioco e basta, vi sconsigliamo l'acquisto: durerà tre ore! Se invece siete tra quelli che vogliono ottenere tutto da un gioco e migliorarsi continuamente, avrete di che divertirvi grazie ad un alto fattore di rigiocabilità legato a tantissimi sbloccabili ed anche e soprattutto al potenziamento della bestia che farà evolvere il combat system.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE