Il nuovo picchiaduro a scorrimento di Pippin Games mette in campo tre stranissime poliziotte, pronte a debellare delinquenti della peggior specie per ripulire Maiden City. Quando si parla di picchiaduro a scorrimento non si può non fare un salto indietro nel tempo, principalmente negli ormai lontani anni '90 del secolo scorso quando, cioè, nelle sale giochi imperversavano piccoli grandi capolavori che sarebbero rimasti poi nella storia dei videogames. Fortunatamente dopo tanti anni di assenza il genere sta tornando alla grande (ormai già da qualche tempo) con giochi tutto sommato di qualità per un filone iniziato (o re-iniziato sarebbe meglio dire) da Streets of Rage 4 e continuato poi dai vari G.I. Joe: Wrath of Cobra, Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons e Fight'N Rage giusto per tirare fuori qualche esempio.
Buona parte delle produzioni fanno leva sull'effetto nostalgia, avventurandosi in un campo non proprio facilissimo per il quale si cerca il giusto equilibrio tra grafica e gameplay che offra un retrogusto retrò e la necessaria innovazione di un gioco adatto al tempo attuale. Alcuni degli esempi citati hanno optato per l'una o per l'altra soluzione, nel tentativo di cercare di accontentare tutti. Maiden Cops sguazza tra la grafica in pixel art e il gameplay moderno riuscendo, perché non dirlo, a raggiungere anche un certo equilibrio che non era assolutamente scontato.
Ci troviamo nella città immaginaria di Maiden City e un'organizzazione criminale, i liberatori, hanno deciso di mettere a soqquadro l'ordine costituito (come sempre accade in questi giochi). Comparto narrativo non troppo sviluppato ovviamente, intervallato dalle battute che si scambiano le poliziotte con il loro comandante e con i vari avventori incontrati durante il percorso e descritto nelle cutscenes di intermezzo.
Noi siamo dalla parte dei buoni e possiamo vestire i panni di tre "simpatiche" giovani poliziotte, ognuna con proprie caratteristiche che la differenziano dalle altre. Fondamentalmente siamo nel tema conosciuto come Yokai che indica i personaggi giapponesi (manga e anime) per metà umani e per metà mostri (o animali). Come avviene sempre in questo genere di giochi, i protagonisti hanno abilità diverse spaziando da quello più veloce con meno forza, a quello più forte e lento e a quello poi che in genere è il più bilanciato. Nel nostro caso la piccola Bunny Girl Nina Usagi (metà donna e metà coniglio) è la più lesta e rapida, mentre Meiga Holstaur è la più forte e lenta (metà donna e metà mucca); infine Priscilla Salamander (incrocio con una salamadra) è quella più bilanciata. I parametri fondamentalmente spaziano in cinque tratti e cioè: tecnica, velocità, salto, forza e resistenza. Ogni giocatore, quindi, potrà optare per l'eroina più vicina al proprio stile di gioco.
Oltre ai colpi canonici ogni poliziotta può godere di tre mosse speciali, attivabili con i tasti Y, LB e RB del Controller spendendo parte di una barra azzurra che si ricarica automaticamente man mano che procediamo nel gioco e che ci permettono di uscire all'impiccio quando veniamo accerchiati. I nemici infatti proveranno in tutti i modi a metterci in difficoltà, favoriti dal gran numero presente in ogni orda, anche se sulla varietà dei vari cattivi incontrati per strada si poteva fare di più.
Dopo un primo impatto, però, ci si rende conto che il combat system è molto più elaborato di quello che sembra. Ad esempio, premendo due volte la crocetta direzionale verso il basso si potranno eseguire le schivate, mentre due volte nella direzione del personaggio stesso ci darà un'accelerazione verso gli avversari. Inoltre saranno disponibili durante le sessioni di gioco diverse armi, piazzate sui fondali (ma non tutti possono prendere tutto, ad esempio le travi conficcate nel terreno potrà utilizzarle solo Meiga) o abbandonate dai vari cattivi. Ogni movimento, schivata, salto, potrà essere combinato con gli altri tasti per generare combo. Inoltre è possibile eseguire anche delle prese con proiezioni di diverso tipo, il tutto non solo per rendere il gameplay più vario ma anche per motivi di sana necessità. Premere pulsanti a caso, infatti, non pagherà più di tanto dal secondo livello in poi e quindi se si vuole andare avanti un minimo di ragionamento e di tattica sono necessari. Ogni livello è diviso in micro-aree e, come prassi, è intervallato dal canonico boss di fine livello.
In totale ci sono 7 livelli nei quali attraverseremo la martoriata città e precisamente: Central Maiden, Night District, Beach, Highway 101, lo Stadium, Commercial Center e Libartors Lair per le botte finali. Anche il gioco varia di livello in livello, sia per la direzione dello scorrimento che per la tipologia vera e propria, come il bellissimo inseguimento in moto (ma non vogliamo anticiparvi più di tanto). I livelli comunque sono abbastanza brevi e la durata dell'avventura non è proprio elevatissima. All'inizio ci verrà proposto di scegliere tra la modalità Arcade, più difficile e con solo 5 vite a disposizione, a quella Classica che invece permette di scegliere il livello di difficoltà e ci da "continue" illimitati. Scelta non disponibile nel caso di gioco in cooperativa (chissà perché).
Un'altra criticità riguarda la mappa di gioco, sempre sequenziale: potremo cioè scegliere il livello di partenza (a patto di averlo sbloccato), ma non potremo navigare tra i livelli come invece avviene per i titoli più moderni e a patto, ogni volta, di creare un nuovo salvataggio. Di conseguenza se vorremo lasciarci travolgere dalla mania di completismo saremo costretti a rigiocare anche livelli che non erano nei nostri piani. Durante il percorso potremo raccogliere oggetti vari e ovviamente monete, da spendere poi per sbloccare abiti, musica, foto e così via, fino al completamento del gioco che sblocca un vero e proprio fumetto.
Dal punto di vista tecnico il gioco si comporta molto bene. La grafica in pixel art è assolutamente spettacolare, con disegni grandi, definiti e ben colorati, prestando il fianco solo in determinate situazioni come le cutscenes o alcune schermate statiche di caricamento. Per il resto la prorompenza sensuale delle protagoniste (in puro stile giapponese) è resa veramente alla grande. Buone anche le animazioni, sempre sicure anche nelle fasi più popolate. Interessante anche il gameplay, soprattutto non appena ci si rende conto della grande varietà di mosse disponibili e ancor meglio se si ha la possibilità di giocarlo in due (in co-op locale) con il divertimento che aumenta in maniera esponenziale. Sarebbe stato interessante insistere sullo sblocco di ulteriori personaggi (come hanno fatto alcuni giochi della concorrenza), ma anche sistemare la mappa di gioco rendendo i livelli navigabili anche a caso e non in maniera forzata. Buona anche l'idea delle armi che, se sapute usare, accrescono il divertimento e permettono di venir fuori da situazioni caotiche.
Il gioco poi è tradotto in 7 lingue tranne l'italiano quindi dovrete cavarvela con i sottotitoli e conoscere uno degli idiomi supportati: è vero che dal punto di vista testuale non c'è granché però si rischia di perdere buona parte dell'umorismo che permea dal dialogo delle varie eroine nelle cutscenes. Queste sono simpatiche, iconiche, ma secondo noi anche troppo lunghe il più delle volte. Maiden Cops comunque centra il suo obiettivo principale che è quello di divertire e intrattenere fino al suo completamento, stimolandovi sempre a un'altra partita, quindi se amate il genere dei picchiaduro a scorrimento dovreste portarvelo a casa senza pensarci due volte.
Modus Operandi:
abbiamo aiutato le nostre giovani poliziotte grazie a un codice fornitoci da Eastasiasoft.