Recensione PC
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Titolo del gioco:
Fractals of Destiny
Anno di uscita:
2024
Genere:
Action RPG / Adventure / Indie
Sviluppatore:
Krakatoa Studios
Produttore:
Soft Source
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows 10 64-bit - Processore: AMD Ryzen 5 2600 / Intel Core i5-6500 - Memoria: 8 GB di RAM - Scheda video: AMD Radeon RX 570 / NVIDIA GeForce GTX 1050 TI / 3GB VRAM richiesti - DirectX: Versione 11 - Memoria: 50 GB di spazio disponibile - Scheda audio: compatible DirectX usando gli ultimi driver - Prezzo: €29,99
Box
  • La schermata principale con il bellissimo tema cantato del gioco.
  • Queste sono le impostazioni del gioco. Quelle grafiche sono praticamente non pervenute.
  • Zerva, colei che controlleremo allo scopo di salvare l'universo da un conflitto che sta durando fin troppo a lungo.
  • L'allenza Unita sta subendo un duro attacco da parte un essere gigantesco...
  • ... si tratta di X4-BTR che funger&agrave; da collegamento tra la prima e la seconda parte della trama principale.
  • La schermata di Zerva con tutte le caratteristiche, i poteri e i buff se disponibili.
  • La schermata dedicata ai talenti, ovvero le caratteristiche principali che &egrave; possibile far salire guadagnando esperienza.
  • La schernata dedicata alle skill, ovvero agli attacchi speciali che Zerva pu&ograve; eseguire sui nemici e boss. Il tempo scender&agrave; bruscamente, facendo diventare quasi un RPG a turni.
  • In questa schermata potremo inserire o togliere i pezzi d'armatura al fine di migliorare le caratterstiche che ci torneranno utili in combattimento.
  • Siamo stati invitati al Concilio dell'Alleanza Unita. Come potete vedere il comparto grafico non &egrave; da buttare via. L'ottimizzazione, purtroppo, rovina tutto quanto...
  • Stiamo all'ingresso del quartier generale dell'Alleanza Unita. Possiamo esplorarla con tanto di missioni secondarie (troppo semplici e banali), ricordandoci - molto alla lontana - un certo Mass Effect.
  • Questa schermata, anche se non sembra, l'abbiamo scattata poich&eacute; il framerate era davvero basso. I dettagli erano su High.
  • La nostra fidata nave, in grado di portarci nei (pochi) pianeti che Fractals of Destiny ci permette di visitare.
  • Pur con i suoi limiti strutturali di gameplay e tecnici, Fractals of Destiny regala qualche scorcio interessante.
  • Una fase del combattimento: potremo utilizzare attacchi fisici con una combinazione di tasti o usare quelli speciali.
  • Una situazione assurda durante una boss fight: il nostro avversario si &egrave; letteralmente bloccato, dandoci via libera alla sua sconfitta.
  • Uno dei pianeti che &egrave; possibile visitare. Purtroppo sono davvero pochi.
  • Di nuovo in bella vista la nostra fidate nave. Ci troviamo su di un pianeta che sembra dare una certa pace.
  • La nostra Zerva ha ritrovato il suo Eldran, credendolo morto. Ora sono di nuovo insieme per tentare di salvare l'universo.
  • La key art ufficiale del gioco.
Redattore: Roberto 'New_Neo' Sorescu
Pubblicato il: 26-04-2024
Un action RPG fantascientifico tra le stelle proveniente dall'Indonesia. Sarà una sorpresa o una mera delusione? Scopriamolo insieme...

L'universo fantascientifico e i viaggi tra le stelle hanno sempre affascinato gli sviluppatori di videogiochi sin dai tempi di computer e console a 8 e 16bit. Man mano che la tecnologia permetteva di creare mondi sempre più grandi e verosimili, sono arrivati capolavori che hanno lasciato il segno. La saga di Elite, nata dal Commodore 64 fino ad arrivare ai nostri tempi con Elite Dangerous, ha tra le file numerosi appassionati. Anche l'ecosistema di X di Deep Silver porta con sé numerosi proseliti, ma quella che ha coinvolto più di una generazione di giocatori è senz'altro la saga di Mass Effect (che personalmente amo, con Mass Effect Andromeda che non è così brutto come sembra. -NdR), una trilogia che ha tenuto in piedi una storia fantastica piene di scelte che andavano a tessere le tele che modificavano le relazioni e anche la sopravvivenza dello stesso party.


Perché parliamo di questo? Semplice, poiché dall'Indonesia ad inizio aprile è uscito dall'accesso anticipato un action RPG fantascientifico che sembra ispirarsi alle gesta di Shepard... almeno nelle intenzioni. Ci troviamo in un futuro e in un universo lontani dove c'è una guerra tra due opposte fazioni che dura da troppo tempo: i Valixar Azartus dell'universo occidentale, guidato da Zeranos, e l'Impero della Luce dell'universo orientale guidato da Anum'RA. In mezzo a questo conflitto si trova l'Alleanza Unita che improvvisamente viene attaccata da un mezzo gigantesco chiamato X4-BTR che costringe le figure più forti ad intervenire con i loro immensi poteri. Tra loro troviamo Zerva, una donna dai poteri straordinari che insieme a loro cerca di sventare questa inaspettata minaccia.


Andiamo a scoprire Fractals of Destiny nella nostra recensione!

COMBATTENDO S'IMPARA

Durante quest'invasione inizieremo a imparare i rudimenti di gioco, prendendo i comandi di Zerva nel tentativo di portare pace all'interno di un universo ormai ferito da molto tempo. Oltre ai movimenti base, impareremo a gestire il combat system che nel suo piccolo ha una discreta potenzialità attraverso tre tipi di attacco. Quello prettamente fisico si avvale di una combinazione di due tasti legati all'attacco leggero e a quello pesante, mentre una discussione a parte meritano le due tipologie di attacco speciali: utilizzando il mana entrambi, lo Shining Force infligge danni dalla distanza con lo Shining Blade invece è efficace nelle vicinanze dell'avversario. Utilizzando questi due attacchi speciali il tempo scorrerà molto più lentamente rendendo il tutto più simile ad un RPG a turni.


Senza richiamare il genere soulslike (che ha riscritto una porzione non indifferente sullo sviluppo dell'intera industria dei videogiochi), oltre alla barra vitale e del mana, Zerva possiede anche anche quella della stamina. Questa serve per scattare evitando gli attacchi ravvicinati e a distanza. In verità durante i combattimenti non ce ne siamo accorti della sua presenza, concentrati sugli attacchi fisici e speciali con quest'ultimi che rendono vani quelli nemici durante la loro esecuzione.

Quanto imparato sarà fondamentale quando arriveranno le boss fight che costringeranno ad usare tutte le tipologie di attacco tra normali e speciali con altre che si sbloccheranno durante la storia. Dobbiamo dire che questi scontri non li abbiamo trovati molto impegnativi (tranne un paio dove ci è voluto qualche tentativo in più), anche perché la difficoltà è tutt'altro che insormontabile. I pattern sono semplici e di facile lettura, delineando una cura non molto attenta da questo punto di vista. Da qui iniziamo a vedere le prime crepe di un impianto di gioco che, purtroppo, mostra il fianco in ben più di un punto.

ESPLORANDO L'UNIVERSO... O QUASI...

Se sul combat system non possiamo lamentarci troppo, è nell'esplorazione che vediamo i primi problemi strutturali che possono minare la pazienza anche degli appassionati del genere come il sottoscritto. Se da un lato l'esplorazione avviene attraverso delle macro-zone, è nell'inconsistenza e vuotezza degli scenari che arriva un senso di desolazione in negativo. L'interazione con l'ambiente è tendente a zero se non per alcuni fiori e piante che servono per ristorare la barra vitale e del mana e alcune piccole cose legate alle quest secondarie. In poche parole avremo un triangolo giallo che mostra il punto da raggiungere legato alla trama principale, mentre quello azzurro è dedicato alla quest secondarie.


Le quest meritano un discorso a parte, e di certo non in positivo: sia quelle della trama principale che quelle secondarie partono da un pre-requisito che va soddisfatto, altrimenti non si può proseguire. Tali quest sono di una semplicità imbarazzante: andare dal punto A al punto B, raccogliere un oggetto e portarlo al tizio, prestare soccorso o aiuto a tal dei tali e davvero poco altro. A rincarare la dose le quest secondarie devono essere svolte all'interno di uno scenario prestabilito, in genere il pianeta o la zona d'interesse, e se proseguiremo con la trama non saranno più disponibili anche quando avremo la possibilità di tornarci. 

Un elemento che non è legato alle quest, ma che porta ricompense riguarda i contratti di caccia. A partire dal pianeta Oblaz potremo cercare ed eliminare diversi mostri, allo scopo di ottenere laute ricompense in esperienza ed oggetti per migliorare l'equipaggiamento. A differenza delle quest, i contratti di caccia non scadono e rimangono a disposizione fino allo scontro finale, dando la possibilità di ritornare sugli altri pianeti incontrati durante l'avventura.


Da quello che abbiamo appurato, non avendo un selettore di difficoltà, il gioco si adatta al livello del giocatore e quindi tranne alcuni punti si potrà proseguire abbastanza in scioltezza. Di conseguenza non ci sarà bisogno di fare tutte le missioni secondarie e di caccia per arrivare alla fine. Il problema maggiore è avere la pazienza di giungere ai titoli di coda.

EQUIPAGGIAMENTO E CRAFTING

Essendo comunque un action RPG, ci sarà da gestire - anche se davvero al minimo - l'equipaggiamento al fine di avere armi ed un'armatura più potenti. Una volta arrivati al quartier generale dell'Alleanza Unita potremo acquistare pozioni per rimpinguare l'energia vitale, il mana e la stamina e oggetti d'offesa come alcuni tipi di bombe per colpire e tenere lontani gruppi di nemici.


Altro punto importante è l'acquisizione del materiale per il crafting: non dovremo fare nulla se non ottenere tutto quello che serve per forgiare nuove armi e pezzi d'armatura già pronti all'uso. Il materiale per la forgiatura si ottiene dei mostri uccisi in battaglia e acquistato in appositi negozi all'interno del quartier generale dell'Alleanza Unita e sugli altri pianeti. Una volta sbloccate le armi e pezzi d'armatura si potranno sostituire a quelle attuali tramite l'opzione apposita nel quartier generale e con una speciale icona, simile a quella del salvataggio, presente anche in altri punti del mondo di gioco.


Questa parte di gioco è scevra di contenuti, essendo poche le parti nuove da sbloccare. Comunque si avverte il miglioramento con Zerva che tende ad essere più resistente ai colpi avversari , affrontando con più scioltezza le boss fight. Purtroppo ora viene la parte più difficile da digerire, ovvero quella tecnica.

OTTIMIZZAZIONE... QUESTA SCONOSCIUTA

Se chi ama gli RPG può chiudere un occhio su di un gameplay scarno e poco coinvolgente, con tipologie di nemici davvero minime e che per di più riappaiono poco dopo essere stati eliminati, non si può soprassedere sul comparto tecnico. Fractals of Destiny è un gioco ottimizzato male con un framerate instabile in tutte le occasioni. Ci mettiamo nei panni di uno sviluppatore indipendente che investe tempo e passione nella sua visione per farla diventare realtà, ma i giocatori devono avere un prodotto stabile e nel limite del possibile quasi privo di bug.


Dall'uscita dall'accesso anticipato abbiamo davvero sofferto a portare a termine il gioco. In uno dei (pochi) pianeti a disposizione il framerate si è addirittura abbassato talmente tanto da arrivare sotto i 10fps senza un senso logico. le impostazioni grafiche sono praticamente assenti: si può agire sulla qualità grafica, attivare il V-Sync e nient'altro con la risoluzione che non si può settare essendo automatica. In un gioco del 2024 dove abbiamo schede video davvero potenti aventi l'upscaling intelligente che migliora il framerate e il comparto grafico, è paradossale non sfruttare queste tecnologie ormai alla portata di tutti. Fractals of Destiny non supporta il DLSS di NVIDIA, il FSR di AMD e l'XeSS di Intel. 

Di certo non pretendiamo una grafica ultra definita, ma vedere l'Unreal Engine 4 utilizzato in questo modo fa male al cuore. Possibile che in alcune aree si arrivi ad oltre 60 fps e in altre neanche a 10 fps? Dalla nostra esperienza con una configurazione ben superiore ai requisiti minimi abbiamo viaggiato tra fluidità e scatti di continuo! Parliamo di una comparto grafico non di ultimo grido anche se qualche effetto è presente. Un clipping molto presente nelle aree più estese ed anche in quelle interne, con queste ultime più pulite graficamente. Il V-Sync sembra mal implementato, poiché le linee orizzontali appaiono dando un certo fastidio. Se cambiamo la qualita grafica - si può settare tra Low, Medium e High - c'è un miglioramento del framerate, rimanendo comunque instabile scendendo in più di un punto sotto la soglia della pazienza.


Questi continui saliscendi di framerate sono segno di uno sviluppo problematico. La nostra sensazione è che gli sviluppatori non abbiano capito come far girare il gioco in modo stabile. Questa ottimizzazione deficitaria fa diventare ben più pesante la spada di Damocle sul gioco che già pendeva sul gameplay.


Dove non possiamo dire praticamente nulla è sulla colonna sonora (un po' meno gli effetti sonori), davvero ben realizzata in grado di salvare in parte la baracca. Il doppio tema iniziale, cantato e solo brano, sono davvero ottimi e riescono a rimanerci in testa anche dopo aver chiuso la sessione di gioco. Non male la musica durante i combattimenti, in grado di coinvolgere grazie nell'essere dinamica in tempo reale.

Abbiamo testato l'opera di Krakatoa Studios con un portatile HP Victus avente 16 GB di RAM DDR4, un processore Intel i5 di 12a generazione con una RTX 3050 avante 4 GB di VRAM. Il tutto condito con Windows 11 e un SSD.


Dopo l'uscita dall'accesso anticipato avvenuta il 6 aprile scorso, Fractals of Destiny è tutt'ora affetto da seri problemi di ottimizzazione. Sono usciti due bug fix, di cui il secondo il 24 aprile, che hanno migliorato la fruibilità e la gestione del dialogo personale di Zerva. E' ora possibile saltare le cut-scene, lo scatto è stato portato al dorsale sinistro in basso del controller (abbiamo testato il gioco con il controller Xbox Series). L'automatismo dei dialoghi non è stato ancora risolto dove non è possibile leggere in tempo le righe se queste sono lunghe. Non essendo il gioco localizzato in italiano, questa mancanza la riteniamo piuttosto grave visto che a rigor di logica dovrebbe esserci un pulsante per far continuare i dialoghi.


Gli sviluppatori sono al lavoro su un grande aggiornamento che, speriamo, andrà a migliorare in modo profondo il gameplay e soprattutto risolvere l'ottimizzazione ancora decisamente problematica. In tutta sincerità abbiamo aspettato diversi giorni prima di continuare il test nella speranza di avere un'esperienza più stabile e migliore. E in parte è successo, ma è ancora troppo poco per risollevarsi da una situazione di certo non proprio ottimale.


La storia, senza fare alcun tipo di spoiler, si svolge prima e dopo il combattimento contro X4-BTR, dove si conclude il prologo. Lo svolgersi degli eventi porterà Zerva ad evolversi e ad incontrarsi con il suo amato Zeldran creduto morto; insieme cercheranno di portare la pace nell'universo per chiudere il conflitto una volta per tutte. La parte finale (che arriva dopo circa 15-20 ore di gioco) si chiude improvvisamente lasciandoci con l'amaro in bocca... come se la storia terminasse proprio quando sta avvenendo l'opposto. Non sappiamo se gli sviluppatori stiano lavorando al seguito o meno. 

CONCLUSIONI

Purtroppo non riusciamo a dare la sufficienza al lavoro svolto da Krakatoa Studios, e ci dispiace davvero tanto ma non si può tollerare un gameplay poco coinvolgente e ripetitivo. Le quest secondarie sono praticamente delle fetch quest e per di più troppo semplicistiche. Dove siamo costretti ad essere duri è sull'ottimizzazione: framerate continuamente instabile con opzioni grafiche praticamente non pervenute, con il mancato sfruttamento delle tecnologia di upscaling delle schede NVIDIA, AMD e Intel.


Se volete comunque acquistare il gioco, disponibile ad un prezzo quasi accessibile, vi consigliamo di attendere un offerta o un miglioramento tecnico e di gameplay da parte degli sviluppatori. Ci dispiace non valutare nel migliore dei modi Fractals of Destiny, ma nel nostro piccolo (essendo anche noi un sito indipendente) dobbiamo dare ai giocatori tutti gli strumenti per valutare al meglio l'acquisto oppure no.

Modus Operandi:

Abbiamo vissuto le vicende di Zerva fino alla conclusione della storia, grazie al codice datoci da Plan of Attack.

Eravamo curiosi di giocare al titolo dell'indonesiana Krakatoa Studios e magari esplorare le stelle e i suoi pianeti attraverso uno scenario semi-open world. Purtroppo tutto questo rimane solo nei nostri desideri. Fractals of Destiny si ispira in parte a Mass Effect ma non c'è nulla che possa appassionarci. La storia non rimarrà di certo negli annali, accompagnata da un combat system sì discreto ma che si scontra con poche tipologie di nemici, con uno scenario spoglio a interazione quasi nulla e quest principali e secondarie semplici e banali. Il problema più grande è nell'ottimizzazione, davvero problematica causando un framerate fortemente instabile. Il finale si chiude troppo bruscamente dandoci ancor di più l'amaro in bocca per una produzione che doveva essere più coinvolgente e migliore del suo stato attuale. Davvero un gran peccato.
  • Bella colonna sonora
  • Combat System discreto
  • Trama poco elaborata
  • Esplorazione noiosa
  • Pochi tipi di nemici
  • Quest principali e secondarie troppo banali
  • Ottimizzazione problematica e framerate fortemente instabile
GLOBALE