Recensione X-Box Series X-S
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Titolo del gioco:
Outriders
Anno di uscita:
2021
Genere:
Shooter in terza persona (TPS) / GdR /Avventura
Sviluppatore:
People Can Fly
Produttore:
Square Enix
Distributore:
Koch Media
Multiplayer:
Cooperativo in PvE
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Requisiti minimi:
Console della famiglia Xbox (Xbox One, Xbox One S, Xbox One X, Xbox Series X|S) - una connessione internet a baanda larga - Abbonamento al Xbox Live Gold per il gioco online - 50 GB di spazio su disco - Prezzo: €69,99
Box
  • Graficamente spettacolare, ma perch&eacute; giocare solo in tre?
  • Le abilit&agrave; sono fondamentali, anche per interrompere quelle degli altri.
  • La copertura &egrave; sicuramente necessaria, ma non possiamo fermarci troppo nello stesso punto.
  • Il multiplayer di Outriders prevede la modalit&agrave; in cooperativa fino a tre giocatori.
  • Siamo appena arrivati da Shira... il meglio deve ancora venire.
  • La mappa di gioco. Fondamentale per gli spostamenti rapidi.
  • La schermata della classe con le abilit&agrave; da sbloccare. Qui siamo ancora agli inizi.
  • Gli effetti particellari sono molto belli e non presentano incertezze.
  • Ecco le quattro classi fra le quali scegliere. Occhio perch&eacute; la scelta &egrave; definitiva!
  • Dal menu &quot;select&quot; potremo scegliere il nostro equipaggiamento e molto altro ancora.
  • La simulazione iniziale serve esclusivamente per farci prendere confidenza con i controlli.
  • Siamo appena arrivati sul pianeta, ancora pieni di belle speranze.
  • Abbiamo sbloccato una nuova abilit&agrave;, molto interessante.
  • Una bella cover-art ci stava tutta.
  • Come dicevamo, altri e bassi, ma alcuni dettagli sono veramente all'altezza.
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri
Pubblicato il: 20-04-2021
Il pianeta Enoch sembrava bello, accogliente e soprattutto uguale alla nostra vecchia Terra, sembrava....

Il plot del nuovo looter shotter (sparatutto con bottini da raccogliere) di People Can Fly attinge a piene mani da un concept ormai inflazionato nella letteratura fantascientifica, Avatar su tutti. Il nostro "vecchio mondo" è ormai finito e, con un'ondata migratoria senza precedenti, simile agli spostamenti in massa degli alieni di Independence Day, ci mettiamo in viaggio per trovare una nuova casa. Gli scienziati hanno individuato il lontano pianeta Enoch che, ad una prima analisi, sembra perfetto per accogliere l'umanità: aria respirabile, folta vegetazione, fiumi, laghi e tutti i requisiti giusti per accogliere la vita così come la conosciamo.


Dopo 83 anni di criosonno ci risvegliamo nell'orbita di Enoch, pronti a sbarcare insieme a delle truppe di ricognizione con lo scopo di visitare per primi il nuovo mondo e dare poi il via libera alla nuova colonizzazione. Fin da subito risulta evidente che Outriders è un insieme di generi, nel tentativo di creare un mix esplosivo i cui componenti prendono spunto da altri capolavori del passato. Fondamentalmente siamo di fronte a un TPS (third person shooter) con caratteristiche GDR, con loot a volontà ma attenti a non affibbiargli la definizione GaaS (Game as a Service) perché gli sviluppatori potrebbero rimanerci male. Facciamo quindi un po' di chiarezza nella nostra analisi.

UN GIOCO FATTO E FINITO

People can Fly è una software house polacca in forza dal 2002, che già ci ha divertiti con giochi tripla A come Bulletstorm e Gears of War: Judgement (e non dimentichiamoci di "Painkiller", il loro primo titolo - uscito nel 2004 - che li ha fatti conoscere nel panorama internazionale. -NdNew_Neo), per non parlare del controverso Fortnite che, possa piacere o meno, ha riscosso un successo insperato nel mondo dei videogames. Durante la presentazione di Outriders lo slogan che ha accompagnato il lancio del gioco ha insistito sul come Outriders fosse un gioco fatto e finito, sicuramente a fare da contraltare a quei fenomeni chiamati Destiny e The Division in continua evoluzione e dal quale il gioco prende ispirazione soprattutto per quanto riguarda la gestione delle abilità e la crescita del personaggio. La definizione GaaS, appioppatagli più dalla comunità di videogiocatori che dagli sviluppatori stessi, quindi gli va stretta dal momento che qui parliamo di un prodotto già completo al momento della sua pubblicazione e questo sicuramente è un aspetto positivo viste le proteste dei videogiocatori costretti a esborsi continui con il gioco Bungie. Naturalmente le analogie si sprecano e se da un lato troviamo chiari riferimenti a Destiny, dall'altro non possiamo non notare più di un richiamo a Gears of War, soprattutto per quanto riguarda gameplay e fase shooter veri e propri.

ANOMALIA E MUTAZIONI

Dopo una breve presentazione iniziale, che passa anche attraverso un moderato editing del personaggio ci troviamo direttamente su Enoch. Giusto il tempo di prendere confidenza con i comandi di gioco notiamo che il nuovo pianeta non è poi così ospitale come sembra, tra bestie enormi dall'aria tutt'altro che amichevole e un clima instabile in grado di scatenare tempeste di fulmini improvvise capaci di eliminare chiunque capiti loro a tiro. Dopo il trambusto iniziale, ci ritroviamo di nuovo in criosonno per altri 30 anni e, al nostro risveglio ci chiediamo se non siamo finiti in qualche girone dell'inferno dantesco. Infatti il responsabile della ricognizione iniziale, con un gesto sconsiderato, aveva fatto sbarcare tutta la popolazione sul pericoloso pianeta. Durante il nostro pisolino poi la popolazione si era divisa in diverse fazioni, ognuna delle quali mira a prevalere sull'altra per assicurarsi la sopravvivenza. In mezzo a tutto questo c'è l'influsso "maligno" del pianeta chiamato Anomalia responsabile della morte di parecchi uomini e dell'alterazione dei sopravvissuti, diventati vere e proprie Mutazioni, dotati cioè di poteri particolari che li pongono in una situazione intermedia fra la condizione umana e qualcos'altro. Naturalmente fra questi ultimi ci siamo noi.

L'ULTIMO DEGLI OUTRIDERS

Noi facciamo parte degli Outriders, la squadra di avanscoperta della specie umana, dotata di un elevato istinto di combattimento e con coraggio da vendere. Tutti i nostri colleghi sono morti durante la prima Anomalia, di conseguenza ci troviamo da soli a cercare di salvare il salvabile. Fortunatamente alcuni dei vecchi amici sono sopravvissuti e li ritroviamo invecchiati di 30 anni ma ancora pronti a dare il massimo per cercare di sopravvivere all'attacco delle altre fazioni e, perché no, dai misteri dello stesso Enoch. Fin dalle prime battute, il gioco ci chiede di scegliere a quale classe vogliamo appartenere. Ce ne sono 4 e tutte ben diverse e caratterizzate a dovere: Piromante - letale a media distanza grazie ai suoi poteri di fuoco, Mistificatore - forte nella breve distanza ma molto veloce, Tecnomante - adattissimo per i combattimenti a lunga distanza grazie all'uso delle torrette e ai poteri di congelamento, e infine il Distruttore - (scelto durante la nostra campagna), che è il classico combattente forte negli spazi ristretti. La scelta è naturalmente soggettiva, in base al gusto e alle caratteristiche, ma l'approccio al gioco e alle varie missioni ne risentono veramente tanto. Le quattro classi sono profondamente diverse in fase di gameplay, sia nella fase shooting che nell'uso delle abilità speciali in grado, mai come in questo caso, di fare la differenza sul campo di battaglia.

IL POTERE DELLE MUTAZIONI

L'uso delle abilità speciali è l'unica strada per curarsi durante le missioni dal momento che non troveremo medikit e rigeneratori vari. Usando le nostre abilità sui nemici recupereremo parte dell'energia perduta durante gli scontri e, in questo modo eviteremo antipatici game over. L'idea di People Can Fly di dare tanto peso alla forza delle Mutazioni è sicuramente condivisibile e, alla fine dei conti, aggiunge varietà al gameplay altrimenti limitato a scontri a fuoco vecchio stampo. In totale avremo tre sottoclassi da assegnare ai grilletti posteriori (LB, RB e LB+RB) del controller, scegliendo fra le varie abilità che pian piano sbloccheremo. Inutile dire che spesso e volentieri ricorrere all'uso dei poteri speciali sarà l'unica strada per uscire fuori da situazioni a dir poco complicate. L'intero gioco è caratterizzato da continue orde che ci verranno incontro in massa e per le quali l'uso delle semplici armi da combattimento spesso si rivela insufficiente.


I vari boss, ma anche alcuni nemici, saranno dotati di speciali corazze in grado di resistere ai nostri colpi e superabili solo con l'uso di una specifica abilità. A seconda dei livelli quindi ci toccherà ridefinire di volta in volta le varie sottoclassi, per portarci dietro l'abilità giusta per superare questo o quell'altro cattivo di turno. Le prime abilità sbloccate nel personaggio da noi utilizzato (il Distruttore... -NdR) prevedevano l'uso di un forte colpo al pavimento - per stordire il nemico con il tasto LB -, un forte colpo librato dall'alto (RB) e l'uso di uno scudo temporaneo in grado di attutire i danni dei nemici e attivabile con la pressione dei due tasti posteriori. Ogni abilità richiede naturalmente un certo tempo (abbastanza veloce per la verità) di ricarica, ma alternarli tutti e tre, magari utilizzando il colpo diretto da scontro ravvicinato (con la pressione della levetta analogica destra) ci ha permesso di superare ben più di un ostacolo.