Lo sviluppo di videogiochi in Cina, anche se vige un controllo fin troppo stringente, è piuttosto attivo. Conoscere il folklore, la cultura e la mitologia cinese può avvenire in vari modi: viaggiando, vedendo film, documentari e serie TV ambientati o girati nel paese della Grande Muraglia o... nel nostro caso con i nostri amati videogiochi!
Una delle serie che si appoggia alla cultura e soprattutto alla mitolgia cinese è quella di Sword and Fairy. Una serie molto apprezzata in patria, nota come Paladin. Nata nel lontano 1995 è proseguita fino ai giorni nostri con l'arrivo in occidente del sesto episodio nel 2019 (qui la nostra recensione di Sword & Fairy 6) e a seguire con il fresco Sword and Fairy: Together Forever che segna un forte taglio al passato.
Softstar, uno degli sviluppatori storici della serie, - alle prese anche con quella di Xuan Yuan (qui la nostra recensione di Xuan Yuan Sword 7) ha deciso di cambiare il combat system passando da quello a turni al tempo reale con i nemici ben visibili sullo scenario. Infatti il nuovo capitolo della serie è un vero e proprio action RPG con attacchi fisici, magie e uso dei consumabili “on the fly”.
Conosciamo meglio il settimo capitolo della serie nella nostra recensione!
Dotato di una lore stratificata (lo capirete più avanti), Sword and Fairy: Together Forever inizia con Xiu Wu che fugge dal Regno dei Demoni. Non sappiamo perché si trova li e perché sta scappando, ma questa “fuga” farà da tutorial per darci i primi rudimenti di gioco e di combattimento. Dopo uno strenuo combattimento con una figura misteriosa, proprio Xiu Wu precipita all'interno di un passaggio dimensionale che lo porta in un luogo sconosciuto.
Nel Regno degli Umani vediamo Yue Qingshu passeggiare con il suo fidato spirito Qiaoling. All'improvviso scorge un grande uccello che porta con se un bambino. Decide d'intervenire togliendo il piccolo dalle sue zampe per portarlo in un luogo sicuro. Yue è una discepola della setta Mingshu con un passato molto turbolento che ha creato una, ancora presente, divisione tra gli umani e gli spiriti. Poco dopo Yue trova uno strano frutto che la attrae a sé con la tentazione di mangiarla. Ma Qiaoling gli impedisce di farlo. Questo frutto non è altri che Xiu Wu fuggito dal regno dei demoni. Proviene dal Regno della Divinità, quindi Xiu è proprio una Divinità che si trova ora nel regno umano. Il suo modo di parlare è diverso da quello "terrestre", ma agisce in modo protettivo e gentile.
Il bambino misterioso non è altri che Ziqiu, rapito dai Demoni e salvato da Yue. Ora si trova alla Setta Tianshi, ed è in grado di fare da filtro con la divinità Aoxu che dovrà vedersela proprio con i Demoni. Quest'ultimi vogliono a tutti i costi portare il bambino nel loro Regno, per motivi a noi sconosciuti.
Il Regno Umano farà da terreno di scontro in buona parte dell'avventura che vedrà protagonisti non solo Yue Qingshu e Xiu Wu, ma anche due personaggi che si uniranno più avanti. Parliamo della timida Bai Moqing, discepola della setta Xianxia, e dello scapestrato e generoso Sang Yo. Insieme dovranno risolvere i tanti problemi che intercorrono tra i tre regni e combattere creature e nemici di un certo peso come le Vicious Beasts, segno che il Regno degli Umani sta subendo un invasione di creature mai accaduta prima.
Starà a noi cercare di portare la pace scoprendo chi agisce nell'ombra e smascherando figure ambigue e intrighi oscuri. Tutto questo all'interno di un gioco che rispecchia la cultura e la mitologia cinese fatti di spiritualità, antichi regni e divinità, atteggiamenti di rispetto prettamente orientali e di scenari dove la natura la fa da padrona.
Se avete giocato a Sword and Fairy 6 e sperimentato il suo particolare combat system a turni (e, purtroppo, anche il suo terribile comparto tecnico), entrando nel mondo di gioco e nei personaggi di questo nuovo episodio della serie, vi accorgerete del passaggio all'azione in tempo reale. Esplorando i primi scenari e una volta che Yue Qingshu e Xiu Wu agiranno insieme, si assaggerà il dinamico combat system nella sua interezza man mano che maturerà avanzando nel gioco.
L'esplorazione e il combattimento si fondono in un unico gameplay che muta in tempo reale a seconda della situazione che si ha di fronte. Si raccolgono oggetti, libri e molto altro e subito dopo si può ingaggiare un combattimento con i mostri del luogo sperimentando gli attacchi in mischia e le magie. I primi si effettuano premendo più volte quadrato e nel momento giusto triangolo per eseguire un colpo speciale. Le magie si eseguono premendo il tasto R2 del Pad e uno dei tasti tra triangolo, quadrato cerchio e X. Ogni attacco in mischia e magia che si apprende, guadagnando in modo automatico esperienza, verrà spiegato e successivamente reso consultabile in una apposita sezione che raccoglie ogni elemento del tutorial. Ciò darà un po' di strategia ai combattimenti soprattutto con i nemici più forti, arricchita dalla possibilità di passare da un personaggio all'altro premendo il tasto L2 ed uno dei tasti del Pad assegnato ad ogni membro.
Tale passaggio da un personaggio all'altro è fattibile anche durante l'esplorazione, mentre in altri punti questo non avviene per motivi di trama. Comunque la protagonista è Yue Qingshu con la narrazione che ruoterà su di lei facendoci scoprire la sua storia e la sfaccettature di un racconto descritto con molte sequenze in-game realizzate abbastanza bene nonostante una grafica e un comparto tecnico altalenanti. E' nel DNA della serie: questo accadeva anche nell'episodio precedente, purtroppo penalizzato da una pessima realizzazione tecnica che influiva sul gameplay.
L'equipaggiamento sarà gestibile e modificabile agendo sull'opzione equip premendo il tasto options del Dual Sense, dove si avrà accesso ad altre voci che comprendono la gestione degli oggetti, nonché dell'estesa lore che si sblocca man mano che si raccolgono specifici oggetti e risolvendo la svariate quest secondarie. Non mancherà un gioco di carte trovando dei simpatici animaletti e particolari sfide di stampo platform sparse per il mondo di gioco.
Come potete comprendere, l'esperienza di gioco è abbastanza sfaccettata e stratificata ma porta con sé una semplicità di fondo che la rende accessibile anche per chi non è avvezzo al genere degli RPG, ma con una progressione fin troppo guidata, senza una vera sensazione di libertà e con una difficoltà più marcata. L'ago della bilancia di quest'affermazione è la semplicità delle quest secondarie e di quelle della trama principale. Si va semplicemente dal punto A al punto B, magari con qualche deviazione, senza un approfondimento delle stesse.
Se facciamo nuovamente un paragone tecnico tra questo nuovo episodio della serie e quello precedente c'è un abisso. Questa volta Softstar ha fatto le cose per bene confezionando un prodotto veloce e fluido sfruttando l'Unreal Engine con alcuni scenari, nel loro piccolo, ben realizzati. Non mancheranno le possibilità di sfruttare la modalità foto inclusa nel gioco (come ha fatto il sottoscritto. -NdR) scattando immagini da cartolina. Se tecnicamente è stato fatto una gran balzo in avanti con l'ausilio del motore grafico di Epic Games, dall'altro c'è ancora da lavorare. Se lo scenario si muove a 60 fotogrammi al secondo pressoché granitici su PlayStation 5 (oggetto della nostra prova), c'è un forte fenomeno di pop-up con l'apparizione di elementi poligonali nelle vicinanze... e tali poligoni sono molto semplici delineando un aspetto tecnico costruito sulla precedente generazione. Agendo sulla telecamera si nota come il lavoro sulle texture e sugli effetti non sia pulito, mostrando il fianco a parti poligonali semplici e talvolta spoglie.
Il gioco non è un open world, ma suddiviso in varie macro aree di dimensioni medio piccole, fortemente legate alla trama e alle missioni secondarie. Infatti torneremo più volte negli stessi scenari dandoci un senso di ripetitività, dettato proprio dalla semplicità delle quest. La longevità si attesta sulle 30 ore che possono estendersi se vogliamo esplorare ogni anfratto del mondo di gioco e potenziare al massimo i personaggi e le armi.
Sommando il tutto, comunque, il risultato è più che sufficiente grazie anche ai combattimenti frenetici ben realizzati con tanti di effetti visuali gradevoli all'occhio. Se non pretendete una tecnica da tripla A, l'esperienza di gioco risulta fluida e apprezzabile grazie anche ad una storia raccontata attraverso sequenze in-game completamente doppiate in cinese e sottotitolate in inglese. Un modo per avvicinarci alla cultura orientale e alla mitologia di una saga che si avvicina ai trent'anni di longevità.
Un altro elemento caratterizzante del gioco è la colonna sonora, qui davvero ben realizzata e a tratti coinvolgente. Perfettamente in tema in ogni situazione di gioco, arricchendo un'esperienza che avvicina al mondo orientale dove la spiritualità è più forte rispetto alla nostra.
Sword and Fairy: Together Forever ha dalla sua parte 38 trofei, suddivisi in 20 di Bronzo, 13 d'Argento, 4 d'Oro, e l'agognato Platino. Per ottenerli tutti non sarà affatto facile, visto che bisogna soddisfare alcune richieste tutt'altro che immediate. Se da una parte ottenere i trofei sulla storia principale e sconfiggere i boss non risulterà proibitivo, altre richieste risulteranno più difficili come ottenere tutti gli spiriti e portarli al livello massimo, completare tutte le voci sulla lore del gioco, portare una delle armi al massimo e altro che lasciamo a Voi il piacere di scoprire.
Il titolo Softstar è disponibile non solo su PlayStation 5, su cui si è basata la nostra prova, ma anche su PlayStation 4. Sul modello base della console Sony della precedente generazione, il framerate è sbloccato ed è variabile tra i 30 e i 60 fotogrammi al secondo. Il gioco risulta meno fluido rispetto alla nuova ammiraglia Sony, ma comunque perfettamente godibile grazie ad una buona definizione grafica anche se ad una risoluzione inferiore. A differenza di PS5 il gioco occupa più spazio sull'hard disk per sopperire alla differenza tecnologica del SSD, con la conseguenza che i caricamenti risultano decisamente più lunghi rispetto all'ammiraglia Sony.
Sword and Fairy: Together Forever è disponibile anche su PC, tramite Steam, con il nome di Sword and Fairy 7, nome che è scomparso a pochi giorni dall'uscita della versione PlayStation 4. Il gioco ha avuto varie patch prima del day one, portandolo ad una fruizione pulita e senza particolari bug o problemi tecnici.
Pur con forti alti e bassi dal punto di vista tecnico e con una struttura RPG semplicistica, Sword and Fairy: Together Forever è il miglior episodio del brand arrivato in occidente grazie alla forte leva action e un gameplay alla portata di tutti. Se non avete troppe pretese e amate la cultura orientale, il nuovo episodio della serie potrebbe coinvolgervi più di quanto pensiate.
Modus Operandi:
Ci siamo catapultati nel mondo, nella cultura e nella mitologia cinese, affrontando il nuovo episodio del popolare serie RPG di Softstar, grazie ad un codice gentilmente datoci da Eastasiasoft.