Che la serie The Elder Scrolls abbia creato non pochi proseliti, soprattutto dall'uscita di Morrowind, è fuor di dubbio. Il ritorno del genere dungen crawler con movimenti a caselle non ha fatto altro che accendere la mente e la passione degli appassionati e di chi ha un po' di anni sulle spalle (come il sottoscritto... -NdR), e anche di chi vuole approcciare nuove varianti del vasto mondo degli RPG.
Ci sono, poi, piccoli titoli indipendenti che prendono elementi da quelli citati sopra per creare un mix con il piccolo budget che hanno a disposizione. Uno titolo di questi è senza dubbio Crypt of the Serpent King, uscito su Steam a fine 2016 e pubblicato successivamente su console. Sviluppato da Rendercode Games, si tratta di un dungeon crawler con visuale in prima persona di stampo hack'n slash con livelli generati proceduralmente. Inoltre possiede elementi RPG e roguelike, visto che i livelli e il contenuto degli scrigni cambiavano ogni volta.
Tutte queste caratteristiche erano appena accennate con un gameplay sì fluido, ma di una semplicità e monotonia quasi devastanti con la differenza che per terminare i livelli successivi le chiavi necessarie aumentavano di numero.
Andiamo a conoscere più da vicino Crypt of the Serpent King Remastered 4K Edition nella nostra recensione!
E sì, se avete letto la nostra news, il prezzo per portarsi a casa questa speciale riedizione per PlayStation 5 (oggetto della nostra prova) dell'originale è davvero basso, apparentemente fin troppo ad una prima occhiata. Ma dopo la prova sul campo, il prezzo di vendita rispecchia la qualità del prodotto. Questo non significa che il gioco sia da buttare, ma l'offerta messa a disposizione è troppo scarna: combattimenti semplicistici dove non esiste la parata, interazione con i livelli ai minimi termini, elementi RPG e roguelike appena accennati e non esiste uno stralcio di storia. Inoltre la durata dell'esperienza è davvero breve: parliamo di un'ora per completare tutti i 7 livelli a difficoltà normale e un'ora e mezza circa per completarlo a livello hardcore, che si sblocca una volta completato il gioco la prima volta.
Lo scopo in ogni livello è di raccogliere il numero di chiavi richieste per aprire il cancello dove un boss ci attende per poter accedere al livello successivo. Durante l'esplorazione sarà possibile aprire degli scrigni contenenti denaro, salute o munizioni per le armi a distanza. Ad ogni nemico ucciso si guadagna un certo numero di punti esperienza.
Il denaro e l'esperienza accumulata potranno essere spesi rispettivamente per acquistare nuove armi e migliorare le tre caratteristiche base del nostro personaggio: forza, resistenza e agilità. La seconda è collegata alla salute dei boss, più il valore è alto meno tempo servirà per sconfiggerli. Come potete intuire la parte RPG è a malapena abbozzata, lasciando tutto il resto all'azione.
I combattimenti con gli abitanti di ogni dungeon, boss compresi, sono sempre gli stessi: evitare l'attacco nemico, indietreggiando o muovendosi di lato, per poi affondare con l'arma da mischia... tutto qui! L'unica variante sono le armi a distanza (la balestra e l'arco) se abbiamo più di un mostro alle calcagna, ma gli attacchi in mischia sono più efficaci soprattutto se possediamo la spada ovvero l'arma più potente acquistabile.
Questa riedizione per console di nuova generazione porta con sé 12 trofei, di cui 11 d'Oro e l'ambito Platino. Ottenerli tutti sarà a dir poco una passeggiata di salute, basterà completare tutti i livelli scegliendo il livello di difficoltà casual o normale.
Rispetto all'originale disponibile su PlayStation 4, i trofei sono calati quasi del 50%. Sulla console Sony della precedente generazione bisognava finire il gioco con tutti i livelli di difficoltà, garantendo un minimo di sfida, poiché a livello hardcore (così come nella remaster per PS5) non c'è la possibilità di guadagnare salute se si viene colpiti.
Oltre che su PlayStation 5, Crypt of the Serpent King Remastered 4K Edition è disponibile anche per Xbox Series X|S.
Dopo la nostra prova sul campo, dal punto di vista tecnico non si poteva fare più di tanto. Il motivo è che il materiale a disposizione è già per sé basico, visto che un PC o un portatile vecchio di dieci anni è più che in grado di farlo girare senza problemi.
Su PlayStation 5 il gioco gira senza problemi a 60 fotogrammi al secondo senza alcuna incertezza (e vorremo vedere! -NdR). Il gioco non prevede alcun tipo di opzione grafica, e se guardiamo da vicino le texture queste sono semplici e slavate testimoniando un'opera di rimasterizzazione che si è focalizzata sull'innalzamento della risoluzione e non sul miglioramento delle texture senza aggiungere alcun effetto di nuova generazione. Nonostante tutto graficamente il gioco non è così malvagio e un pizzico di atmosfera riesce a tirarla fuori, grazie anche ad un comparto audio discretamente realizzato anche se ripetitivo.
Alla fine Crypt of the Serpent King Remastered 4K Edition, così come il titolo originale, è più un veloce passatempo che un esperienza completa. Ha un gameplay troppo semplicistico, con gli elementi RPG e roguelike appena abbozzati. Al prezzo con cui viene venduto non potevamo aspettarci miracoli, e difatti l'offerta messa a disposizione rispecchia perfettamente ciò che il giocatore avrà di fronte una volta acquistato il gioco. Siete avvertiti!
Modus Operandi:
Abbiamo testato l'edizione per console di nuova generazione di questo dungeon crawler di stampo hack'n slash attraverso un codice datoci da Eastasiasoft.