Quando abbiamo saputo che Konami aveva affidato a Bloober Team lo sviluppo del remake di Silent Hill 2, ci chiedevamo se lo sviluppatore polacco avrebbe fatto centro pieno dopo la pubblicazione ad ottobre dello scorso anno (qui la nostra approfondita recensione). Non solo catturava lo spirito dell'originale, ma lo ha ampliato e ricostruito per renderlo un survival horror moderno davvero avvincente.
Conosciamo Bloober Team per la saga di Layers of Fear (qui la recensione del secondo episodio), Observer: System Redux, Blair Witch e il discusso The Medium (qui la nostra recensione). Un buon biglietto da visita, ma non di certo spettacolare. Eppure Konami ha visto il talento e le capacità dello sviluppatore polacco nel poter gestire un progetto di grosse proporzioni, come riportare in auge la serie Silent Hill nel migliore dei modi.
Il team di sviluppo, in parallelo, stava lavorando ad un altro gioco di un certo spessore che voleva proporre ai giocatori un survival horror più viscerale, unendo la pesantezza della progressione sentendosi braccati da creature orribili che hanno la capacità di fondersi rendendosi più pericolosi. Stiamo parlando - ormai dovreste saperlo - di Cronos: The New Dawn.
Andiamo a scoprire la qualità della nuova produzione di Bloober Team nella nostra recensione!
Se avete seguito il gioco dopo l'annuncio a ottobre del 2024, sapete già che ciò che avremo di fronte è un survival horror di stampo fantascientifico dove vestiremo i panni del cosiddetto Viaggiatore... o meglio della Viaggiatrice, avendo una voce femminile. All'interno di un pesante scafandro, veniamo risvegliati da un macchinario che esegue su di noi dei test cognitivi per poi farci uscire da una misteriosa nave proveniente da un luogo ignoto. Da quello che si evince dai nostri primi passi, lo scopo è quello di trovare il nostro Predecessore all'interno di una città polacca chiamata New Dawn (Nuova Alba nella nostra lingua). L'ambientazione è una Polonia alternativa e distopica dove, nelle vicinanze del Natale del 1981, si è verificata una misteriosa pandemia di origine sconosciuta che ha costretto la popolazione a segregarsi in casa, seguendo delle leggi fin troppo rigorose.
Sappiamo poco sui Viaggiatori e sul perché si trovano qui, giusto il loro numero di serie come se venissero costruiti sottoforma di una specie di robot con innestata una coscienza. Stessa cosa dicasi sulla pandemia: non si sa come si sia diffusa e la sua origine. Fatto sta che non è stata trovata una cura: gli effetti sulle persone sono quella di “unirle” sia a livello di cellulare che fisico. I tantissimi documenti formano una lore davvero ricca e interessante, che incentiva a farsi domande su ciò che sta succedendo e sulle terribili conseguenze della pandemia stessa.
I Viaggiatori sono in grado di entrare in speciali varchi temporali. Infatti una volta individuato l'obiettivo, vanno alla ricerca di uno di questi per effettuare il “salto”. Questi esseri appartengono alla cosiddetta Collettività, che li dota di una Vocazione che rappresenta lo scopo della loro “esistenza”. Infatti la frase che ripetono molto spesso è: “tale è il nostro scopo”. Quindi cominciamo la nostra avventura con tantissimi interrogativi, che spingono a proseguire nella speranza di capire l'origine di tutto sia dei Viaggiatori stessi che della misteriosa pandemia, con in mezzo la dura realtà di un survival horror che non fa sconti ma che rispetta il giocatore.


Dopo una prefazione che ci prepara al duro e oscuro mondo sci-fi di Cronos: The New Dawn, entriamo nel cuore del gameplay per scoprire le meccaniche survival horror allo scopo di sopravvivere ai pericoli e alle mostruosità alle quali andremo incontro. Per prima cosa dovremo imparare a gestire l'equipaggiamento e i nostri movimenti. Il ritmo è più compassato, infatti la nostra velocità non è elevata anche perché abbiamo una tuta davvero pesante. La schivata non è prevista! Ciò potrebbe creare qualche disagio a chi è abituato a giochi più “dinamici”, ma una volta comprese le meccaniche non ne sentiremo la mancanza. La struttura di gioco è costruita sotto questo aspetto: quando gli Orfani si presenteranno a noi, basterà correre nelle direzione opposta o di lato per evitare i loro attacchi. La tempistica gioca un ruolo fondamentale, se non capiremo i loro attacchi verremo colpiti senza pietà.
Dalla nostra parte avremo inizialmente una pistola che può sparare colpi caricati - tenendo premuto l'apposito tasto dorsale (caldamente consigliato) - per tramortire, indietreggiare o far cadere i nemici comuni. Potremo colpire anche fisicamente, ma la forza di tali attacchi è minore col rischio di venire colpiti a nostra volta. Se saranno sotto di noi potremo effettuare un potente attacco col piede per ferirli gravemente o finirli. Nei momenti più “affollati” sarà lo scenario a venire in nostro aiuto, talvolta facendoci capire cosa capiterà da lì a poco. Comunque starà a noi cavarcela nel modo migliore per non soccombere.

Man mano che si prosegue otteniamo nuove armi e oggetti che permettono nuovi approcci contro i nemici, sia con quelli più grossi che con quelli più forti dopo una fusione. E sì! Se avete visto i trailer o il "dietro le quinte" del gioco, sapete che una volta ucciso un orfano non è finita: se ce n'è un altro nelle vicinanze può attivare la fusione creando una essere più potente e pericoloso con uno a terra o con quello che abbiamo appena ucciso. Per evitarlo bisogna colpirlo fisicamente o usare la Torcia. Quest'ultima non serve per vedere al buio, ma è un specifico attacco integrato della nostra tuta in grado di attivare le fiamme davanti a noi.
Il fuoco sarà il nostro più grande alleato, visto che è come la criptonite per Superman, per gli Orfani di qualunque stazza siano. Infatti le fiamme li bloccheranno per un determinato periodo di tempo e saranno in balia dei nostri attacchi. Una delle combinazioni che possono dare maggiori soddisfazioni è quella di usare la Torcia per poi indebolire quelli più forti a suon di fucile a pompa. Si possono evitare fusioni o un numero inferiore di nemici se bruceremo i corpi a terra, se pensiamo che potrebbero risvegliarsi e attaccarci. E' un'ottima prevenzione, ma dipende dalla quantità di risorse a disposizione.
In ogni survival horror che si rispetti, non mancano gli oggetti di cura e la scarsità di munizioni. E in Cronos: The New Dawn può capitare spesso. Ma l'ottima disposizione dei materiali per lo scenario e la possibilità di costruirli da noi, permetterà di tornare “operativi” molto presto. I prodotti chimici e gli scarti di metallo, trovati in giro, possono essere utilizzati per creare munizioni per le nostre armi e le toppe per la tuta, che ripristinano l'energia vitale. Infine dovremo fare i conti con un numero di slot limitato, in pieno stile Resident Evil: croce e delizia che gli appassionati del genere conoscono bene. Dovremo quindi decidere cosa portare in modo da essere pronti per ogni evenienza e pericoli. Ed il bello è proprio questo! E tale sensazione di angoscia opprimente, con la paura che le nostre munizioni non siano abbastanza, è sempre presente.


Per fortuna, troveremo diverse stazioni di ristoro costruite dai Viaggiatori che ci hanno preceduto, per poter non solo rifiatare ma soprattutto rifornirci con un macchinario apposito che accetta Energia come moneta di scambio per ottenere munizioni, toppe per la tuta, torcia e più avanti il Piro. Quest'ultimo è una mina di prossimità che esplode a contatto con gli Orfani o se lo colpiremo con una delle nostre armi; l'effetto è quello di fare danno rispetto alla torcia che, invece, li blocca. Sempre dal macchinario è possibile potenziare la tuta e gli effetti della Torcia e del Piro. Per la tuta si può incrementare l'energia vitale, il numero di slot e il numero delle risorse (prodotti chimici e scarti di metalli) con più oggetti trasportabili dello stesso tipo sullo stesso slot; ciò sarà possibile trovando i Nuclei. Le nostre armi potremo renderle più letali incrementando i valori sui vari potenziamenti a disposizione come ad esempio la potenza di fuoco, un caricatore più ampio ed una stabilità maggiore. Il costo è quello di usare molta più Energia rispetto agli oggetti di supporto.
Sa saremo bravi ad esplorare, sfruttando chiavi trovate in angoli bui o una volta ottenuto il tagliabulloni si potranno trovare armi alternative molto potenti che potrebbero toglierci d'impaccio nei momenti delicati o durante alcune boss fight. Ci saranno anche queste... e vi assicuriamo che saranno toste ma mai impossibili. Le morti che subiremo saranno utili a capire come affrontarla meglio la prossima volta. E poi i salvataggi automatici sono in genere vicini a momenti importanti o alla boss fight, per cui si può stare tranquilli. La difficoltà è unica, quindi bisogna adattarsi a quello preparato dagli sviluppatori. Una volta arrivati ai titoli di cosa si sbloccherà un nuovo livello di difficoltà (ne parliamo nel box apposito).