Recensione X-Box One
Titolo del gioco:
Bioshock: The Collection
Anno di uscita:
2016
Genere:
Azione
Sviluppatore:
Blind Squirrel - Irrational Games
Produttore:
2K
Distributore:
Cidiverte
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Console Xbox One - 70GB di spazio libero su Hard Disk - Prezzo: €49,99
  •  Nessuno è sopra l'uomo...nel puro stile di Rapture.
  •  Un Big Daddy incuriosito da un cadavere..cosa sarà successo ?
  •  Questi distributori non elargiscono bibite...ma qualcosa di molto più importante
  •  Un big daddy accompagnato da una sorellina ci guarda...chissà cosa stanno pensando
  •  Benvenuti a Rapture, dove lusso e imponenza sono di casa
  •  Qua è tutto allagato...un tempo però le cose erano ben diverse...
  •  Il cattivone punta contro di noi, ma siamo ben equipaggiati per affrontarlo
  •  Le Big Sister sono ossi duri, occhio...
  •  Ah l'amore, quante ce ne fa passare !
  •  A Columbia la distorsione della realtà è di casa, soprattutto se abbiamo il plasmide giusto
Redattore:  Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri                        Pubblicato il:  11/10/2016
Plasmidi, Big Daddy, Sorelline e un'ambientazione spettacolare. Bentornati a Rapture.
Al momento della sua uscita, nel lontano 2007, Bioshock ha rappresentato una pietra miliare nello sviluppo videoludico tanto da poter essere considerato, a piena ragione, uno dei titoli più significativi della "vecchia generazione" di console rappresentata da Xbox 360 e PlayStation 3. Un'intera città sottomarina, costruita secondo canoni a noi sfuggenti, tutta da esplorare e da scoprire, una trama di gioco ben articolata, che alternava il racconto dei protagonisti alle testimonianze di chi da lì era passato e ora disponibili attraverso nastri e appunti disseminati in giro per l'ambiente di gioco e poi la fusione di diversi generi come gli sparatutto, i GdR e i puzzle game. In questa collection oltre al primo capitolo, si può giocare anche a Bioshock 2 uscito nel 2010 e a Bioshock Infinite uscito nel 2013. Anche se con qualche piccola lacuna i due seguiti si sono rivelati degni successori del primo episodio grazie alle innovazioni apportate nel comparto narrativo e al mantenimento di un gameplay già vincente con il risultato di presentare al pubblico una trilogia composta da tre episodi tutti di grandissimo livello.

BENVENUTI A RAPTURE

Il primo capitolo ci riporta indietro fino al 1948, con il protagonista Jack che, sopravvissuto a un disastro aereo sull'oceano, si trova obbligato ad entrare in un corridoio sottomarino che lo porta nella città di Rapture (potete leggere la recensione sul nostro portale qui). Concepita da Andrew Ryan allo scopo di trasferire sotto l'oceano tutte le migliori e ribelli menti presenti sul pianeta, Rapture rappresenta la voglia di una piccola comunità di isolarsi dalle censure e dalle oppressioni del resto del mondo. Sfruttando nuove forme di energia, messe a punto dal suo fondatore, nasce quindi sotto il mare una città completa, affascinante, attraente ma inquietante allo stesso tempo. Infatti fonda le sue basi sulle teorie di individualismo e capitalismo, chiaramente ispirate alle opere di Ayn Rand e George Orwell e soprattutto un egocentrismo radicale che convince il fondatore di Rapture del fatto che non esista entità superiore all'uomo.
Lanciatosi in assurdi esperimenti scientifici responsabili della generazione dei ricombinati e, soprattutto, di Sorelline e Big Daddy, il despota perde il controllo della situazione, trasformando la bellissima Rapture in una trappola infernale per qualunque malcapitato vi capitasse a tiro.

Senza voler approfondire oltre la trama, che merita di essere appresa e gustata direttamente in-game, nel gioco si avrà a che fare con nemici di ogni genere, con le scorte di Adam, una sostanza preziosissima e rarissima, fornita soprattutto dalle sorelline create a suo tempo da Brigid Tenembaum, e soprattutto con i Plasmidi che, riescono a conferire all'essere umano poteri inimmaginabili. Tutto il primo capitolo della serie si articola in questa lotta per la sopravvivenza tra Jack e Ryan con continui colpi di scena e anche con idee che hanno dell'incredibile: non si possono ad esempio non citare le spettacolari sequenze degli aggiramenti, in grado di sbloccare porte o di prendere il controllo di alcune strumentazioni anche ostili. In questo hacking piuttosto primordiale infatti bisogna allineare dei tubi per assicurare il corretto flusso d'acqua e quindi sbloccare l'apparecchio. Un minigioco parecchio carino e intelligente allo stesso tempo. Grazie agli aggiramenti si possono sbloccare le stazioni di cura, controllare torrette mitragliatrici e fare molto altro. Indubbiamente il punto di forza del primo Bioshock risiede nell'ambientazione, con un gioco di luci e ombre spettacolare, con musiche d'epoca e oggetti disseminati ovunque in grado di catapultarci indietro nel tempo (almeno agli inizi del secolo) strizzando l'occhio però a innovazioni fantascientifiche.

In pratica guardando Rapture è come se avessimo fatto un balzo temporale all'indietro, e poi da quel punto, la storia avesse continuato attraverso una dimensione parallela alla nostra. Capita sovente infatti di incontrare oggetti davvero strani, sicuramente inesistenti, e concepiti dall'illuminata mente dell'ideatore del gioco, Ken Levine.

In questo contesto quindi e, con queste caratteristiche, il primo Bioshock non poteva non riscuotere il meritato successo una volta uscito sul mercato, proprio per la ventata di innovazione portata al genere (o sarebbe meglio dire ai generi di gioco) e per la sua capacità di offrire un'atmosfera mai vista prima, in grado di suscitare immedesimazione nel "malcapitato" giocatore che non riusciva più a staccarsi dal fascino di Rapture. A seconda delle scelte effettuate, prevalentemente quando si chiedeva se aiutare o prosciugare le sorelline, il gioco poi offriva un finale differente, buono oppure cattivo.


IL RITORNO DEI BIG DADDY

Il secondo capitolo della serie (la recensione sul nostro portale potete leggerla qui) è forse quello meno riuscito, probabilmente a causa della mancanza degli Irrational Games allo sviluppo e soprattutto di Ken Lavine in cabina di regia.

Questa volta vestiremo i panni di un Big Daddy e precisamente del Soggetto Delta indotto al suicidio dalla psicologa Sofia Lamb per sottrargli la sorellina Eleanor. Da un punto di vista temporale siamo intorno al 1958 e quindi 10 anni dopo gli eventi del primo episodio.
Ci si trova in una città devastata dalla guerra vista nel primo capitolo ma comunque sempre più in subbuglio per la corsa agli armamenti e soprattutto al potere. L'Adam è sempre più scarso, le sorelline non ci sono più mentre la Lamb si trova in piena lotta per il potere e il nostro Delta è apparentemente solo contro tutti. Malgrado l'aiuto della Tenenbaum, pentita di aver creato le sorelline, ci sono adesso nuovi temibili nemici come le Big Sister che rappresentano un'aberrazione nata dall'evoluzione di alcune sorelline che hanno rigettato parti di Adam. Di conseguenza questi nuovi mostri sono già forniti di tutto un corredo di plasmidi che le rende forti, corazzate e davvero difficili da abbattere.

In questo capitolo quindi ci troveremo ad esplorare zone di Rapture mai viste prima, nel tentativo di venire a capo della situazione e soprattutto di sopravvivere. Anche qui ci saranno incontri di ogni tipo e tantissime cose da leggere e da scoprire.

Il calo rispetto al primo capitolo riguarda essenzialmente il comparto narrativo, con una minore caratterizzazione dei personaggi e soprattutto con il disperato tentativo di approfondire una storia già perfetta, con il risultato di indebolirla. Malgrado questo però Bioshock 2 si lascia ben giocare, avendo mantenuto buona parte della giocabilità del primo episodio. Anche qui avremo gli aggiramenti (ora non più come minigioco ma come lancetta da fermare al punto giusto), e anche qui potremo interagire con le sorelline una volta ucciso il loro Big Daddy.

Parlare della trama di gioco senza correre il rischio di "spoiler" sul primo capitolo è impresa ardua. Quindi diciamo solamente che questo episodio riparte dal "finale buono" del primo titolo.

In questa collection è presente anche il DLC Minerva's Den: quest'espansione sulla modalità giocatore in singolo, permette di vivere le esperienze di un altro protettore di serie Alfa denominato Sigma. Egli, con l'aiuto della dottoressa Tenenbaum, deve infiltrarsi all'interno della struttura scientifica del Minerva's Den, dove è conservato il "Pensatore", un enorme e moderno calcolatore automatizzato gestito da un'intelligenza artificiale che regola l'intera fornitura di servizi alla città di Rapture.

All'interno dell'espansione è stata inserita una nuova arma (il laser), un nuovo plasmide (il buco nero) e un nuovo tipo di Big Daddy (la versione Lanciere)
Non è presente in questa collection il comparto multiplayer del secondo capitolo che presentava alcune modalità sfide e alcune arene abbastanza comuni, ma che comunque incidevano davvero poco sul gioco stesso.

FINO IN CIELO

Bioshock Infinite invece è ambientato nella città di Columbia, costruita sulle nuvole quasi a voler controllare e sottomettere il genere umano. In realtà siamo nel 1912 e quindi il terzo capitolo della saga rappresenta una sorta di prequel dei primi due. Vestiamo i panni di Booker DeWitt, ex-agente dell'agenzia investigativa Pinkerton a cui viene chiesto di salvare una ragazza intrappolata nella città fluttuante di Columbia. Nel gioco si assiste al gradito ritorno di Irrational Games per lo sviluppo e di Ken Lavine alla regia. Fondata da Zachary Hale Comstock (Il profeta), Columbia avrebbe dovuto rappresentare una fonte di propaganda per l'emergente sviluppo tecnologico degli Stati Uniti ma, dopo la morte della moglie di Comstock e la conseguente rivolta dei boxer, un gesto scellerato del Profeta che bombarda la città di Pechino uccidendo diversi civili, la trasforma in un'arma bellica sprofondandola nel caos. Lo stesso Comstock ha rapito Elizabeth che è la ragazza che noi, nei panni di Dewitt, dobbiamo salvare.

Girare per Columbia, ci fa riflettere su parecchie vicende storiche più o meno recenti, come l'insorgenza del capitalismo, la discriminazione razziale, la dichiarazione di indipendenza americana e molto altro. Non ci addentriamo volutamente in queste tematiche, per non togliere l'interesse al videogiocatore che le scoprirà durante lo stesso gioco, magari interpretandole in modo del tutto soggettivo.

Il punto di forza della narrazione di Bioshock Infinite è infatti quello di indurre il giocatore alla riflessione, schierandosi magari nei confronti dell'una o dell'altra idea e soprattutto riflettendo sui disastri che l'estremismo di ogni tipo possa causare. Ciò che va sicuramente detto invece è che è sempre presente il concetto di multiverso o di dimensione parallela secondo il quale la realtà che viviamo è solo una delle tante possibili.

In questa collection sono presenti anche i due DLC (Burial at Sea), ambientati dopo gli eventi di Bioshock Infinite ma nella città di Rapture.

TRE CAPOLAVORI IN UNO

Come ogni remaster che si rispetti, il lavoro si concentra principalmente sull'aspetto grafico piuttosto che sulle meccaniche di gioco che, anche in questo caso, sono rimaste immutate. Sono state migliorate le texture di superficie con un intervento pressoché totale sulle meccaniche di illuminazione e sui volti dei protagonisti con un risultato finale che punta all'alta risoluzione e ad un innalzamento del framerate a 60fps in linea di massima abbastanza stabile. Il lavoro migliore si riscontra sul primo episodio della serie, mentre in Bioshock 2, proprio per la natura del gioco stesso, le molte stanze poco illuminate penalizzano il miglioramento della risoluzione degli sfondi e dei dettagli in genere. Qualche piccolo calo di framerate si nota su Xbox One durante gli autosalvataggi ma ad ogni modo parliamo di piccoli rallentamenti ai limiti del percettibile. Sempre continuando con il paragone con le controparti originali, un lavoro di ottimizzazione minore si nota in Bioshock Infinite che comunque è stato convertito per le console next-gen dalla versione PC già all'epoca la migliore di tutte.

L'aggiunta dei DLC usciti in quel periodo contribuisce ad aumentare l'appetibilità di questa collection così come alcune missioni di ricerca tipo le bobine d'oro disseminate per i vari livelli che sbloccano un documentario inedito in cui Kevin Levine e Shawn Robertson (il direttore delle animazioni) discutono in merito allo sviluppo del gioco (vedi foto a lato).

Nulla è variato sul comparto narrativo, per fortuna diremmo anche perché la storia di Bioshock è già bella così com'è senza necessità di aggiunte di qualsiasi tipo. Naturalmente come ogni collection che si rispetti, il prodotto di 2K si rivolge a chi non ha giocato i tre episodi al momento della loro uscita, perché agli altri utenti offre un po' pochino. Ma se fate parte di quegli utenti che se li sono persi già una volta allora dovete colmare questa lacuna dal momento che parliamo di una delle trilogie più belle mai uscite sul mercato.

Modus Operandi: siamo di nuovo entrati nel mondo distopico creato da Irrational Games, riadattato per i girare sui nuovi hardware, grazie ad un codice Xbox Live datoci da Cidiverte.

Bioshock : The Collection offre un buona riedizione dei tre capitoli usciti tempo fa, con i giusti accorgimenti grafici che rappresentano un certo impegno nel riproporre in chiave più moderna un prodotto che ha raccolto consensi da ogni dove. Anche se qualcosa in più si poteva aggiungere, è comunque un acquisto obbligato per chiunque non abbia giocato nessuno dei tre e si propone con molto garbo a chi se ne è perso qualcuno per strada. Chi ha già giocato tutti e tre i Bioshock troverà poco per giustificare il prezzo dell'acquisto, ma gli altri non possono definirsi videogiocatori se non hanno esplorato Rapture almeno una volta.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE