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Titolo del gioco:
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The Gunstringer
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Anno di uscita:
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2011
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Genere:
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Sparatutto
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Sviluppatore:
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Twisted Pixel Games
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Produttore:
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Twisted Pixel Games
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Distributore:
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Microsoft Studios
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Multiplayer:
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Coop locale
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Localizzazione:
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Solo testo, no audio
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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XBox 360, Kinect
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Redattore: Glauco 'Glasco' Aiello Pubblicato il: 21/11/2011 | | | "When I die, I may not go to Heaven, ‘Cause I donno if they let Cowboys in" | | Vi piacciono gli sparatutto su rotaia, quei giochi in cui si avanza su un percorso prestabilito mentre si spara come ossessi a qualsiasi cosa galleggi, si agiti o fluttui sullo schermo? A me mica tanto: all'epoca ho sempre snobbato i vari Duck Hunt su Nintendo e i Time Crisis in sala giochi. Li trovavo noiosi. E facevo pure un po' schifo, a dirla tutta. (Ah-ah, io invece Time Crisis 3 l'ho finito proprio in sala giochi. :P NdAvion)
Il genere, o almeno una sua evoluzione, sta attraversando un periodo abbastanza florido: Kinect per Xbox360, Move per Playstation 3 e Wii sono dispositivi che si prestano perfettamente al tipo di esperienza. Forse pure troppo, visto che al momento manca ancora un'esperienza di gioco rivoluzionaria per queste periferiche a corpo libero. Ma tant'è, tocca avere pazienza e guardare nella scena indipendente per vedere applicazioni Kinect che stupiscano. Tra le uscite ufficiali, sulla Scatola di casa Microsoft il titolo che mi ha fatto cambiare perlomeno approccio al genere è sicuramente Child of Eden, con le sue atmosfere pissichedeliche e l'amalgama tra audio e video, con la musica parte integrante dell'esperienza di gioco.
Nella stessa categoria di Child of Eden si inserisce The Gunstringer, sparatutto su rotaia sui generis, sviluppato da Twisted Pixel per Microsoft, in cui il giocatore è chiamato a portare il protagonista al compimento della propria vendetta lungo miglia e miglia digitali di percorsi predefiniti e abbondantemente popolati di bersagli da abbattere a revolverate. Il procedere è interrotto dagli immancabili boss, la cui eliminazione permette di accedere al livello successivo.
TIRARE LE FILA DELLA STORIA
Cosa ha di speciale The Gunstringer che gli possa permettere di distinguersi e meritare attenzione? Innanzitutto il sistema di controllo. Il pistolero viene manovrato a mo' di marionetta, controllato dall'alto da invisibili fili gestiti dal giocatore con la mano sinistra, lasciando alla destra il compito più classico di sparare, semplicemente mimando l'esplosione del colpo con relativo rinculo dopo che il cursore sarà passato sopra ad un bersaglio e si sarà bloccato su di esso in automatico, esattamente come nel già citato Child of Eden.
Direttamente collegate al metodo di controllo da marionetta sono la presentazione e l'ambientazione del gioco. Il tutto è presentato come se si fosse a teatro ad assistere ad uno spettacolo coi burattini, con una voce narrante fuori campo che racconta la storia in atto. E con tanto di pubblico vero, filmato ed inserito nel gioco, che partecipa alla storia applaudendo, ridendo o facendo buuuu quando il giocatore sbaglia qualcosa.
Lo spettacolo è ambientato in un fantasioso far west popolato da giocattoli e pupazzetti in cui il protagonista si risveglia dalla morte per vendicarsi ed uccidere degli improbabili nemici, una volta suoi compagni di scorribande. Il primo boss è il famoso Pupazzo Gonfiabile che Saluta come uno Scemo!, tanto per fare un esempio. Questa atmosfera surreale è presente per tutta la durata (breve, in verità) del gioco: prologo seguito da quattro macro livelli, ognuno caratterizzato da una sua ambientazione, e relativo boss. Da menzionare il livello della sacerdotessa voodoo che a parecchi non potrà non ricordare Grim Fandango.
L'obiettivo centrato dagli sviluppatori è quello di aver ricreato uno spettacolo in cui è l'immaginazione ad essere dominante, ammicca alle incredibili avventure che da bambini si riusciva a creare con una manciata di pupazzetti e abbondantissima fantasia nella propria cameretta. The Gunstringer fa di tutto per fare sorridere, ogni aspetto del gioco è interpretato in chiave umoristica, dalla voce narrante stile vecchio west coi suoi commenti, all'esultare del pubblico nei momenti salienti della storia, alle citazioni che attingono all'immaginario western ma non solo. Ecco così che, oltre alla prevedibile citazione di Charles Bronson, sarà possibile notare come lo slogan della compagnia petrolifera di uno dei boss da affrontare sia All your oil are belong to us.
IMPUGNARE LE REDINI DEL GIOCO
Prendere confidenza con il sistema di controllo è questione di poco: il prologo dovrebbe essere sufficiente a comprendere ed assimilare la maniera di interagire con quanto passa sul video. Questo è un bene, perchè permette di entrare subito nell'azione, ma è anche un male perchè significa che non è granché complesso e men che meno vario. Il punto debole del gioco è in effetti la sua principale innovazione, ovvero il sistema di controllo. Il pistolero viene sì comandato come una marionetta, ma questa soluzione si concretizza nel spostarlo leggermente verso destra o sinistra e fargli saltare qualche ostacolo durante la sua inarrestabile corsa. Un po' di varietà viene offerta durante situazioni di gioco in cui la struttura passa da sparatutto su rotaia a situazioni in cui si tirano piuttosto i pugni, si affrontano nemici in una schermata facendo uso di coperture o sessioni che rimandano ai platform a scorrimento o a sparatutto in soggettiva dove si spara con entrambe le mani. Nessuna di queste modalità alternative eccelle o si distingue, ma sempre meglio di un calcio sui denti con gli stivali a punta o di nessuna varietà nel gioco. Varietà che tra l'altro aiuta ad aggiungere un po' di ciccia in termini di durata, dato che si finisce in circa 6 ore. E senza sudare granché. Si potrebbe in effetti notare una certa benevolenza del sistema di puntamento ed una generale facilità di gioco, ma d'altra parte non è certo questo il titolo che un aspirante cecchino hardcore pVo uber gamer prenderebbe in considerazione. Nel caso fosse interessato, il giocatore duro & puro sappia comunque che è presente una modalità hardcore che richiede una maggiore perizia nel puntare. Il gioco potrà comunque essere rigiocato insieme ad un amico, ma non aspettatevi granché: il secondo giocatore si limiterà a sparare con una seconda arma, anziché muovere un secondo personaggio.
Gli extra sono numerosi: c'è un apposito negozio nel menù principale in cui spendere i punti guadagnati durante il procedere dell'avventura in piccole aggiunte e fuffa varia. Più di rilievo è che all'interno della confezione viene fornito un codice per il download del gioco Fruit Ninja, in cui bisogna fare a fette la frutta lanciata in aria mimando il gesto con le braccia, e soprattutto il DLC The Wavy Man Tube Chronicles, dove ce la si vedrà contro attori veri invece di personaggi digitali e in cui il nonsense e l'assurdo toccano i vertici assoluti del gioco. Non è il caso di esagerare dicendo che da solo valga l'acquisto di The Gunstringer, ma sicuramente è un'aggiunta che merita e che diverte. Forse la parte più esilarante di tutto il titolo, a dirla tutta. |
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