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Titolo del gioco:
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Beyond: Due Anime
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Anno di uscita:
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2013
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Genere:
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Action adventure
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Sviluppatore:
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Quantic Dream
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Produttore:
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Sony Computer Entertainment Europe
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Distributore:
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Sony
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Multiplayer:
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Due giocatori con Dualshock 3 e/o dispositivo touchscreen
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Localizzazione:
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Completa (audio & video)
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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Una PlayStation 3 (Fat, Slim o Super Slim), una connessione a banda larga e un account PlayStation Network (PSN) per poter scaricare i contenuti aggiuntivi
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Redattore: Sebastiano 'sebass' Antonuccio Pubblicato il: 18/11/2013 | | | Il genio di David Cage, un grande budget, un cast di attori prestigioso. Il risultato e' una storia affascinante ed avvincente che spinge il giocatore a prendere scelte morali ardue nei panni della protagonista Ellen Page. | | La lunga gestazione che ha portato alla pubblicazione di Beyond: Due Anime è stata accompagnata, oltre che dall'attesa e dalla curiosità naturali per una grande produzione, anche da critiche e polemiche, spesso aprioristiche. Il coro di opinioni contrarie sollevate, in gran parte da un nucleo di hardcore gamer e dai fan degli sparatutto, faceva leva su una presunta povertà del gameplay, prendendo ad esempio il sistema di gioco di Heavy Rain, il precedente titolo di Quantic Dream. Tale povertà metteva in dubbio la natura stessa di videogioco per Beyond: Due Anime, definendolo piuttosto un film interattivo. Al fine di sgomberare il campo da queste perplessità bisogna dire che l'opera della casa di produzione transalpina è in tutto e per tutto un videogioco ma, come tutte le opere che si propongono come innovative, esplora i confini del suo ambito di definizione ed in alcuni frangenti li dilata. Per queste ragioni Beyond: Due Anime è un'opera complessa, che ha portato novità sia per ciò che concerne i contenuti che per lo sviluppo e, al di là di critiche e gusti personali, è di questo che il mondo videoludico ha sempre bisogno.
UN RACCONTO INTRECCIATO, UN PUZZLE DI EPISODI LUNGO 15 ANNI
Il punto di partenza in fase di scrittura di David Cage è sempre quello di voler raccontare una storia. Qui, come già in Heavy Rain, saremo anche noi a scriverla. Il gioco non presenta infatti situazioni di Game Over e saranno le nostre scelte compiute nel corso del gioco, spesso implicite, a segnare il corso della storia di Jodie Holmes conducendoci ad uno dei 23 finali possibili. Jodie, interpretata da Ellen Page (Juno, Inception), è la protagonista che seguiremo durante 15 anni della sua vita gestendo il suo rapporto con un'entità paranormale, Aiden, vivendo il suo conflitto tra il desiderio di una vita normale e la straordinarietà degli eventi che dovrà vivere a causa della sua specialità. A cercare di aiutarla nel gestire e conoscere Aiden ci sarà il professor Nathan Dawkins, interpretato da Willem Dafoe (Platoon, L'ultima tentazione di Cristo, Spider-Man, C'era una volta in Messico, American Psycho), un ricercatore impegnato nello studio dei fenomeni paranormali, che accompagnerà il passaggio di Jodie nel mondo adulto, diventando una sorta di secondo padre.
Potremo vivere gli eventi della vita di Jodie senza seguire un ordine cronologico, ma immergendoci in dei frammenti e delle esperienze che si andranno ad intrecciare in maniera ad un primo impatto caotica e disordinata, ma che nel proseguio del gioco assumeranno una loro coerenza e ci faranno prendere coscienza della globalità della storia. Prima di ogni episodio una schermata ci mostrerà un flusso cronologico degli eventi della vita di Jodie, permettendoci di capire l'ordine degli eventi, senza affidarci semplicemente alle fattezze della protagonista che cambieranno con la sua maturazione dall'infanzia all'età adulta.
GAMEPLAY: L'INNOVAZIONE DEL TOUCHSCREEN
Uno degli aspetti più critici ed attesi di questo titolo era il gameplay. La struttura di gioco di Heavy Rain, che malgrado sia un titolo concettualmente del tutto differente da Beyond: Due Anime resta per molti aspetti un metro di paragone, aveva lasciato un po' di delusione per la scarsa possibilità di interazione ed il massiccio ricorso ai QTE (Quick Time Event) (un tipo di meccanica di gioco basato sul tempismo del giocatore nel compiere un gesto con i tasti o il joystick quando segnalato sullo schermo: esempio tipico, Dragon's Lair -NdCJ) andando ad infoltire la schiera degli scettici.
Con questo titolo Quantic Dream ha decisamente cambiato registro. Il numero dei QTE è limitato ed è stata ideata una gestione differente delle situazioni di gioco criiche: durante gli scontri corpo a corpo o le situazioni di fuga avverrà un rallentamento dell'azione durante il quale muovendo nella direzione corretta lo stick destro del controller (verso il nemico per colpirlo, in allontanamento per la schivata o la parata, in continuità con il movimento di Jodie per saltare o evitare un ostacolo) saremo in grado di venire a capo di situazioni intricate. Queste fasi di gioco non sono semplicissime e richiedono una discreta destrezza e buoni riflessi e costituiranno delle sfide avvincenti nel corso del gioco.
Altra situazione chiave sono i dialoghi con gli altri personaggi che sono spesso i veri punti di svolta impliciti della storia. Avremo a disposizione diverse opzioni di dialogo o interazione ma non sarà mai possibile selezionarle tutte. Dovremo pertanto scegliere come comportarci, affrontando anche ardui dilemmi etici e morali. La soluzione che noi daremo a tali dilemmi farà la differenza nel prendere una via o un'altra nei bivi nascosti della storia. Nota dolente è la possibilità di esplorazione dell'ambiente di gioco: durante l'evento di presentazione a Roma, David Cage aveva preannnunciato la possibilità di esplorare grandi aree. Tuttavia gli spazi a disposizione sono sempre limitati e non raramente si è costretti a seguire dei veri e propri binari, creando un po' di frustrazione e smorzando quell'illusione, per il resto riuscitissima, di immersione nella storia ed immedesimazione con il personaggio.
Possibilità diverse ci offre il controllo di Aiden, l'entità legata a Jodie sin dalla più tenera età. Premendo il tasto triangolo potremo prenderne il controllo ed interagire con l'ambiente di gioco. Gli oggetti, le persone e le altre entità con cui potremo interagire saranno segnalate da un puntino azzurro: ci sarò data la possibilità di spostare o distruggere oggetti, uccidere i nemici o prenderne il controllo per manovrarli come burattini. Il nostro raggio d'azione sarà tuttavia limitato da un flusso che lega come una corda Jodie ad Aiden, un espediente che in questo caso ha una ragion d'essere in virtù del legame fortissimo che li unisce. Il controllo di Aiden ha permesso a Quantic Dream di inserire una modalita cooperativa multigiocatore, in modo da poter condividere l'esperienza di gioco. Se in modalità giocatore singolo alterneremo l'utilizzo di Jodie ed Aiden, in multiplayer un secondo giocatore sarà preposto al controllo dell'entità. Questo potrà avvenire sia con il classico controller Dualshock, che con il supporto di un dispositivo touchscreen scaricando l'apposita applicazione gratuita Beyond Touch. Questa grande innovazione è stata introdotta dagli sviluppatori francesi allo scopo di avvicinare anche i giocatori non hardcore, coloro che non hanno confidenza con un controller complesso come il Dualshock, ma che possiedono oramai destrezza nell'utilizzo del touchscreen, una tecnologia alla portata quasi di tutti grazie al sorpasso, sul mercato della telefonia, degli smartphone rispetto ai vecchi cellulari.
IL PERFORMANCE CAPTURE ED UN COMPARTO TECNICO MERAVIGLIOSO
La spinta all'innovazione di David Cage ha poi prodotto dei risultati mai visti per quel che riguarda grafica e sonoro. Il tutto nasce dall'insoddisfazione per l'incompletezza del motion capture, tecnologia che obbligava a due fasi di lavorazione, una iniziale di scansione facciale e registrazione vocale ed una successiva di scansione dei movimenti. Tale doppio passaggio non coglie tuttavia la recitazione, il vero valore aggiunto che un attore può dare ad un videogame. A questo scopo è stata utilizzata la tecnologia del Performance Capture, già sperimentata ad esempio in Avatar di David Cameron: 180 sensori di cui 90 sul viso ed altrettanti sul corpo di ciascun attore ed un set circondato da 65 telecamere hanno permesso di portare per la prima volta in un videogioco la performance del cast. Ne è scaturito, grazie anche al lavoro di sviluppo grafico, un prodotto tecnicamente eccezionale che riesce pienamente a creare l'illusione di essere immersi nella vita di Jodie.
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