| |
|
|
|
|
 |
|
 |
|
|
|
|
Titolo del gioco:
|
Face Noir
|
|
Anno di uscita:
|
2012
|
|
Genere:
|
Avventura punta e clicca
|
|
Sviluppatore:
|
Mad Orange
|
|
Produttore:
|
Mad Orange
|
|
Distributore:
|
Zodiac-store
|
|
Multiplayer:
|
No
|
|
Localizzazione:
|
Solo testo, no audio
|
|
Sito web:
|
|
|
Requisiti minimi:
|
Sistema Operativo: Windows XP/Vista/Windows 7 Processore: Pentium 2 GHz 1 GB di RAM
Spazio su Hard Disk: 2 GB Scheda Video: compatibile con DirectX 9.0c da almeno 128mb Scheda Audio: compatibile con Windows
Lettore DVD 4X e Tastiera e Mouse
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
 |
|
 |
|
|
|
 |
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
 |
|
 |
|
|
Redattore: Giuseppe 'Isg71' Iraci Sareri Pubblicato il: 08/01/2013 | | | Un detective disperato nell'America della grande depressione, e poi intrighi, corruzione e delinquenza in un ambiente che più noir non si può... ma chi l'ha detto che in Italia non sappiamo scrivere gli Adventure game? | | Face Noir è un progetto tutto italiano: il team che compone i Mad Orange infatti è composto da nostri connazionali e in un mondo videoludico dominato dai "soliti noti" è sicuramente un fatto molto positivo. Il gioco è uscito qualche tempo fa in Germania ottenendo un discreto successo, con tanto di doppiaggio e sottotitoli in lingua tedesca. Adesso è arrivato nella nostra penisola e, anche se il doppiaggio si è perso per strada, promette veramente tanto per tutti gli amanti del genere.
L'AMERICA DELLA GRANDE DEPRESSIONE
Face Noir è ambientato negli anni trenta, immediatamente dopo la grande depressione che colpì gli Stati Uniti d'America nel 1929 (e quasi tutto il resto del mondo nell'anno successivo -NdCJ). Quella crisi economico-finanziaria, tuttora ricordata a ragione come la peggiore nella storia dell'umanità è stata trasposta nel gioco in tutta la sua interezza. Ogni angolo, ogni ambientazione, ogni personaggio di Face Noir è caratterizzato da un senso di tristezza, povertà, disperazione.
Per apprezzare l'impegno dei ragazzi di Mad Orange basta osservare con attenzione l'ufficio del nostro detective, le reception degli alberghi, lo squallore delle strade e di certi locali. L'America allo sbando è tutta qui, in questa atmosfera tipicamente noir e condita perfettamente dall'immancabile pioggia e dalle musiche jazz di sottofondo che accompagnano i nostri spostamenti.
Noi vestiamo i panni di Jack Del Nero un investigatore privato di origine italiana. I tempi sono duri per tutti, anche per il nostro protagonista che si trova nella necessità di procurarsi i quattrini per sbarcare il lunario e scongiurare un inevitabile sfratto. Siamo costretti giocoforza ad accettare qualsiasi incarico ci venga proposto - i soldi sono soldi, anche a costo di mettere a repentaglio la nostra vita o peggio ancora la nostra libertà.
La narrazione temporale di Face Noir non ha un percorso lineare. Il gioco infatti ci porta avanti e indietro in continuazione, scavando nei nostri ricordi per cercare di capire cosa ci ha portato ai guai di oggi. Ci mettiamo sulle tracce di una ragazza scomparsa, per poi trovarci invischiati in un omicidio del quale non siamo colpevoli. Stavolta ci toccherà usare le nostre competenze investigative per indagare su noi stessi e provare la nostra innocenza.
JACK DEL NERO
Il nostro protagonista è il prototipo del detective anni Trenta, così come lo abbiamo visto tantissime volte al cinema o in TV con tanto di look alla Humphrey Bogart, linguaggio noir alla Max Payne (chi ha giocato i primi due capitoli sa di cosa parlo...NdR) (per esempio, il sottoscritto li ha giocati e finiti! -NdCJ) e un'attrazione considerevole per una buona bottiglia di whisky. Jack dovrà girare per la Grande Mela di quei tempi, raccogliere indizi, parlare con possibili testimoni e soprattutto risolvere enigmi, per cercare di ricomporre l'intricato puzzle che ha generato i suoi problemi attuali.
Il gioco, come ogni avventura, è quindi un continuo girovagare, interrogare, riflettere e soprattutto risolvere problematiche di ogni tipo. I dialoghi, ad esempio, sono dinamici: dovremo scegliere le domande giuste da formulare se vogliamo ottenere le risposte che ci servono. Ma a quei tempi la miseria era enorme e quindi "ungere le ruote" ogni tanto ci potrà portare a risultati insperati.
Gli oggetti da trovare sono davvero tanti in ogni locazione, ma per nostra fortuna i programmatori ci hanno dato una mano permettendoci di evidenziare ogni volta le zone di interesse presenti in ogni ambientazione. C'è da dire che gli enigmi sono ben congegnati, non difficilissimi ma neanche tanto facili e soprattutto sono coerenti con la realtà. In Face Noir non si troveranno mai situazioni assurde, ma tutto rispecchia quanto può avvenire nella vita reale quasi come una simulazione.
Molto importante è la modalità riflessione. Spesso ci fermeremo per analizzare gli indizi e gli oggetti che abbiamo raccolto, e cercare di venire a capo del bandolo della matassa. La visuale di gioco è in terza persona con inquadrature partifcolari in 2.5D viste in tantissime avventure grafiche e gestite dal Wintermute Engine con animazioni abbastanza fluide. Discorso a parte meritano invece i fondali realizzati con estrema cura e animati con altrettanta perizia. La pioggia battente, le auto che passano sono solo alcune piccole chicche che caratterizzano l'atmosfera di Face Noir.
La parte audio invece è praticamente assente se si eccettuano alcune musiche Jazz dell'epoca, carine, orecchiabili ma che, purtroppo vengono a noia dopo un po' complice la mancanza del doppiaggio che avrebbe reso più vario il tutto.
La trama di gioco è invece ben strutturata. L'insieme infatti risulta abbastanza credibile e realistico, qualità non da poco in un gioco di questo tipo.
OMBRE...
Face Noir presenta tante luci ma anche diverse ombre. Il comparto tecnico ad esempio non è proprio all'altezza. La mancanza del doppiaggio, presente invece nella versione tedesca, è una lacuna piuttosto pesante in un'avventura noir. Anche se i testi sono ben scritti, l'assenza del parlato finisce con il penalizzare parecchio l'atmosfera di gioco, soprattutto durante le nostre indagini. I personaggi con cui interagiamo muovono solamente le labbra come nel cinema muto, perdendo in credibilità.
Altre pecche riguardano il comparto grafico: obbligare nel 2013 il videogiocatore a sorbirsi una risoluzione di 1024x768 in 4:3 su un monitor di ultima generazione è abbastanza discutibile mentre i poligoni non sono proprio ben definiti e stonano parecchio nei confronti dei fondali che invece sono ben realizzati.
C'è poi il problema dell'inventario: troppo laborioso da gestire, ci farà perdere parecchio tempo per selezionare gli oggetti che ci serviranno nella nostra avventura - senza contare che gli item trovati non possono essere combinati fra loro e che la mancanza della possibilità di far correre il nostro personaggio ci obbligherà spesso a tempi morti piuttosto fastidiosi prima di poter passare alla prossima azione. In questo caso il doppio click del mouse presente in ogni avventura punta e clicca che si rispetti sarebbe stato parecchio gradito. Se si considera che lo sviluppo del gioco è durato ben quattro anni, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più.
...E LUCI
Nonostante un comparto tecnico abbastanza lacunoso però Face Noir presenta anche tanti aspetti positivi. Innanzitutto il prezzo: la versione italiana può essere acquistata a 8,99 euro mentre in Germania il gioco è stato venduto a 29, con un discreto risparmio che compensa in parte la mancanza del doppiaggio. 
Le atmosfere di gioco poi sono davvero ben realizzate. Quando lanciamo Face Noir notiamo fin da subito che abbiamo davanti un'avventura poliziesca, con tutta l'ambientazione che questo richiede. La trama è piuttosto credibile e gli enigmi sono ben strutturati mentre lo sviluppo degli eventi è abbastanza appassionante e il finale aperto, segno di un prossimo sequel, completa degnamente il tutto. Potremo girovagare per la New York degli anni trenta, visitando diversi posti come Harlem, Central Park, i moli di Brooklyn e tanti altri ancora, tutti realizzati con grande cura e soprattutto caratterizzati dal degrado causato dalla depressione.
Altro punto a favore è sicuramente la longevità che ci terrà impegnati per almeno una quindicina di ore, durante le quali incontreremo almeno una ventina di personaggi, tutti ben caratterizzati. Sicuramente il gioco riesce a trasmetterci l'inquietudine e la diffidenza verso il prossimo che si viveva a quei tempi. Impareremo ben presto a guardarci sempre le spalle e a diffidare dai tipi troppo collaborativi. Da questo punto di vista Mad Orange ha fatto davvero un buon lavoro. |
|
|
|
|
| | |
|
|
|
|
|
|