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Titolo del gioco:
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Dusty Revenge
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Anno di uscita:
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2012
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Genere:
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Action 2D / Beat' em up
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Sviluppatore:
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PD Design Studio
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Produttore:
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PD Design Studio
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Distributore:
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PD Design Studio
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Multiplayer:
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NO
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Localizzazione:
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No
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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SO: Windows XP, Vista, 7 ,8 Processore: Single Core from Intel or AMD @ 2.0 GHz Memoria: 512 MB RAM Grafica: 128 MB shader 3.0
DirectX: 9.0c Hard Drive: 3 GB
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Redattore: Sergio 'SEEP' Giansoldati Pubblicato il: 03/10/2013 | | | Sunset Riders incontra Final Fight in un mondo western popolato da animali e dettato da vendette pulp in stile Tarantino! | | Dusty Revenge farà sicuramente la felicità di tutti gli amanti di videogiochi retrò. In particolar modo è indirizzato a tutti coloro ancora oggi sensibili al fascino dei mai dimenticati "giochi da bar". Infatti il titolo di PD Design Studio è un non troppo celato omaggio a caposaldi come Sunset Riders o Final Fight, in grado di mischiare in maniera ottimale piattaforme, azione e picchiaduro. Il tutto realizzato con una grafica 2D accattivante e un plot narrativo fantasioso e “cartoonesco”, ma allo stesso tempo ricco di scene pulp e violenza.
MEZZOGIORNO DI FUOCO
L'avventura è ambientata in uno scanzonato Far West e ci vedrà nei panni di Dusty, un coniglio desideroso di vendicare la sua amata Daisy, uccisa dallo spregevole Craven, una gigantesca tigre a capo di una crudele organizzazione criminale altamente tecnologizzata.
Come in ogni buon racconto dalle tinte "spaghetti western" (eh sì, il gioco si rifà anche ai canoni dei film di Sergio Leone) non mancano personaggi secondari importanti per lo svolgimento della narrazione (e anche per il gameplay, ma lo vedremo dopo), i quali si presentano come Casey McCoy e Rondel Mohegan. Il primo è un imponente orso amante dell'artiglieria pesante, il quale entrerà a far parte del gruppo perché Craven ha rapito suo figlio. Il secondo è Rodel, un anziano cane cecchino, molto misterioso e taciturno.
L’antefatto non è certamente dei più elaborati o innovativi, tuttavia ben si addice alla proposta e allo stile del gioco, spesso anche volutamente ispirato alle sanguinose pellicole tarantiniane (o piuttosto dei "numi tutelari" di QT: John Woo, Sam Peckinpah, Enzo G. Castellari ecc. -NdCJ), particolarità in grado di rendere Dusty Revenge appetibile anche ad una fetta più matura di videogiocatori nonostante un character design apparentemente infantile.
BOTTE DA ORBI E TANTO PIOMBO
Il gioco si presenta subito come un picchiaduro a scorrimento puro e frenetico, arricchito da sezioni platform. Il nostro Dusty può utilizzare due colpi: un attacco forte e un attacco debole, i quali potranno essere combinati in vari modi. Oltre a questo può contare su di un’armeria personale non indifferente, cioè un fucile, una falce e due pistole. Tuttavia il gioco predilige l'uso dei pugni e nuove mosse corpo a corpo potranno essere apprese ogni volta che l'eroe guadagnerà un soddisfacente numero di punti esperienza, tramite l’uccisione di un nemico, o da sfere energetiche extra. 
Ma non è finita qui. Avevamo già citato Rondel e McCoy, i due personaggi alleati con Dusty, volenterosi di aiutarlo durante la missione tramite le loro peculiarità. Rondel non si farà tanti problemi a sfoderare il suo lanciarazzi per annientare ogni nemico lungo il cammino del suo compagno. McCoy invece utilizzerà le sue doti da cecchino per eliminare gli avversari in maniera più strategica.
Entrambi oltre ad essere un prezioso aiuto per i combattimenti sono anche altrettanto indispensabili per il proseguimento in determinati punti dei livelli. Ad esempio, il lanciarazzi di Rondel permetterà di distruggere massi di intralcio, mentre il fucile di McCoy potrà essere impiegato anche come abilità per attivare interruttori fuori dalla portata di Dusty. TU VUO' FA' L'AMERICANO
Benché PD Design Studio sia una piccola software house di Singapore, lo stile dei personaggi appare molto vicino alle produzioni occidentali, così come del resto l’idea base di ambientare un gioco nell’antico West. Il tutto realizzato con una grafica in alta risoluzione, ricca di animazioni stilizzate ed effetti visivi di buona fattura. Buona anche la strutturazione dei livelli, nonostante appaia un po’ meno curata rispetto alle introduzioni o agli sprite dei personaggi.
Solo discreta invece la varietà dei nemici proposta, uno dei punti in cui si poteva fare decisamente di più. Spesso infatti ci ritroveremo ad affrontare sempre i soliti avversari con semplicemente un costume alternativo indosso. Anche il comparto sonoro meritava una maggiore cura: funzionale ma allo stesso tempo poco incisivo, con voci piatte e temi non di certo memorabili. In ogni caso soffermarsi troppo sul comparto tecnico sarebbe ingiusto per un'operazione non solo volutamente nostalgica ma anche chiaramente low-budget.
IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO 
Nonostante il gioco riesca a far suoi tanti elementi direttamente tratti dai classici degli anni ‘90, qualche ingenua pecca inficia il risultato finale. Gli sviluppatori sono riusciti a fare un buon lavoro mischiando la giocabilità dei beat 'em up con le meccaniche dei giochi di piattaforme; questo è indiscutibile, però non riesce mai ad imporsi in maniera tale da elevare l'esperienza del gameplay in qualcosa di più funzionale. Nonostante le fasi di lotta siano divertenti, difficilmente appariranno impegnative nell'arco dei nove livelli proposti dagli sviluppatori, tranne forse per i boss, i quali necessitano di una maggiore attenzione per essere sconfitti.
Le sezioni platform e i puzzle sono fin troppo facili, e malgrado rendano l'azione più varia risultano a conti fatti poco avvincenti, dando troppo spesso l'impressione di essere fini a se stesse.
Infine, a compromettere il valore generale del titolo è la longevità non troppo elevata. Benché vi siano vari segreti da sbloccare (come costumi alternativi e tesori nascosti), l’avventura non offre molte ore di gioco e la rigiocabilità viene minata dall'assenza di una modalità cooperativa, la quale avrebbe decisamente giovato alla tipologia offerta.
Insomma, se da una parte Dusty Revenge è un lavoro ben realizzato, dall’altra manca quel qualcosa in più per farlo diventare un must-have.
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