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Titolo del gioco:
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Wii Music
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Anno di uscita:
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2008
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Genere:
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Musicale
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Sviluppatore:
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Nintendo
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Produttore:
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Nintendo
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Distributore:
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Nintendo Italia
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Multiplayer:
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Solo per scambio di video
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Localizzazione:
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Completa (audio & video)
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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Console Wii, copia originale del gioco.
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Redattore: Francesco 'Frank79' Giovannelli Pubblicato il: 02/01/2009 | | | Shigeru Miyamoto è universalmente considerato il guru della Nintendo e con Wii Music prometteva di rivoluzionare il genere dei giochi musicali, la sua ultima fatica ha la scintilla del genio, o è solo un fuoco fatuo? | | Quando Nintendo annunciò Wii Music, in molti si chiesero se questo non fosse solo il tentativo per la sua ultima console di introdursi nella sempre più aspra (e remunerativa) battaglia dei giochi musicali, che negli ultimi anni si è accesa sulle varie macchine da gioco dei nostri salotti. Con il gioco in mano, e dopo averlo sviscerato per bene, possiamo finalmente esprimerci con un secco "no"! Wii Music è infatti quanto di più lontano si possa immaginare dal tipico gioco ritmico-musicale. Il principio portante è quello di modificare il tempo e l'esecuzione di un brano per farne ciò che vogliamo, dalla ballata reggae alla jam-session jazz, fino al chiasso più insensato, anche se è sempre possibile mantenerlo inalterato e limitarsi ad eseguirlo nella sua forma originale, con gli strumenti che ci vengono proposti. Ma la filosofia del gioco (la tanto sbandierata “Nintendo difference” per intenderci) è l'opposto: non ci sarà mai, se non nei minigiochi, un punteggio da raggiungere o un minimo di note “giuste” da fare; se quello che abbiamo suonato ci è piaciuto o no lo decideremo solo noi dandoci un voto alla fine dell'esecuzione.
 BENVENUTI NELLA BAND! Lo stimolo a suonare per il puro gusto di farlo è chiaro fin dall'inizio, quando ci viene data la possibilità di interagire - dimenando il remote o il nunchuck - per modificare il tema del gioco con uno strumento casuale. Dal menu è possibile accedere a tutte le modalità: le lezioni, i minigiochi, la batteria e la modalità principale denominata “performance”; in più abbiamo la nostra collezione di video musicali, che possono essere di nostra produzione oppure provenire da scambi con gli amici, e la modalità “batteria” alla quale possiamo accedere però solo se possediamo una Wii balance board. Le lezioni, che verranno in buona parte sbloccate giocando, partono dalle basi del gameplay fino ad arrivare allo studio dei diversi arrangiamenti e dei differenti ritmi presenti in una canzone, portandoci per mano in un apprendimento che sembra essere molto più didattico che ludico, senza per questo uscirne appesantito. I minigiochi presenti sono tre: uno ha lo stile classico dei rhythm game, con delle campanelle colorate che vanno suonate al momento giusto per ricreare una decina di melodie; in un altro saremo alla direzione di una intera orchestra grazie al dimenare del remote, mentre l'ultimo mini-game è un semplice per quanto ben strutturato quiz musicale che richiederà orecchio fino. Quella del “direttore d'orchestra” è la meglio realizzata delle idee di questi minigiochi, peccato che la scarsità di canzoni (solo cinque) renda questa sezione ripetitiva dopo troppo poco tempo. La sezione video raccoglie tutto quello che abbiamo suonato nella modalità principale e ci sia sembrato degno di salvataggio; è possibile avere fino a cento video nella propria collezione, dopodichè il video con la valutazione più bassa verrà eliminato in automatico. E' possibile scambiare con gli amici i propri video (previo inserimento dei famigerati codici Nintendo), rivalutare i propri video, o valutare quelli che ci sono stati inviati, e inoltre cancellare o semplicemente rivedere quelli che ci sono piaciuti di più. Purtroppo a causa dell'attenzione che Nintendo pone ai più piccoli quando si tratta di condivisione online, possiamo scordarci classifiche di valutazione o visioni di video creati da artisti sconosciuti. La modalità batteria ci mette a disposizione un kit completo con il quale trastullarci: sarà possibile suonare a ruota libera interagendo con i pedali di charleston e grancassa grazie alla Wii balance board e con i tom, i piatti e il rullante grazie a Wii remote e Nuncuck. Purtroppo il movimento delle braccia non sarà sufficiente, dato che per colpire i diversi elementi non potremo contare solo sui sensori di movimento, che saranno preposti solo a capire quando e quanto forte abbiamo colpito, ma avremo bisogno di affidarci ai pulsanti, in una configurazione piuttosto complicata che unita alla mancanza di una vera risposta “di rimbalzo” della batteria, renderanno la modalità piuttosto velleitaria. Le performance, vero cuore del gioco, ci permetteranno di suonare in un video completo per una canzone o di scegliere semplicemente uno strumento e cominciare a strimpellare per improvvisare una jam session con i Domisol, i simpatici musicisti che Nintendo ci mette a disposizione. Se vorremo suonare in un video personalizzato ci verrà chiesto di scegliere una canzone, un palco e un arrangiamento, dopodichè potremo modificare la velocità del brano e decidere il nostro strumento anche in base alla parte che vogliamo eseguire. Una volta scelto lo strumento fra le due percussioni, le due melodie, il basso e gli accordi, eccoci finalmente sul palco...
 SILENZIO IN SALA in Wii Music sono presenti più di sessanta strumenti che vanno dal classico pianoforte a coda, al sassofono, passando per la batteria spaziale; tanta grazia è comunque gestita grazie a soli quattro diversi metodi di controllo: questa semplificazione può comunque essere approfondita grazie alla pressione di alcuni tasti, che ci permetteranno di eseguire variazioni come ad esempio suonare un intero accordo invece di una singola nota, oppure modificare e distorcere i suoni prodotti. Al momento di iniziare, dopo aver deciso il Mii con il quale esibirci, sarà possibile scegliere di visualizzare una tablatura che ci indicherà quando e come suonare per ricreare alla lettera la canzone proposta. E' ovviamente possibile ignorare completamente l'impostazione predefinita per modificarla in tempo reale, scegliendo noi stessi il momento nel quale suonare la nota, la cui altezza sarà sempre e comunque scelta in automatico dal gioco per renderla in linea con il resto della melodia. La registrazione potrà essere effettuata con un solo strumento, piuttosto che con un numero variabile fino a sei, anche se solo quattro di essi potranno essere gestiti da giocatori in carne ed ossa, mentre i restanti saranno suonati sempre dai Domisol. Dopo aver finito di suonare potremo tornare all'inizio del brano e scegliere un altro strumento che prima era in mano ai Domisol o semplicemente non presente fra quelli disponibili, per effettuare un sovra-registrazione che combinerà quello che abbiamo fatto prima con ciò che stiamo eseguendo in quel momento. In questo modo è possibile creare un' intera canzone suonata completamente a modo nostro.
Gli effetti ottenuti risultano difficilmente fuori luogo vista la scelta automatica delle note: la nostra fantasia sarà quindi l'unico limite con il quale dovremo fare i conti. Quando la nostra creazione ci avrà soddisfatto, dovremo darle un voto e creare una copertina per il video scegliendo fra diversi sfondi, variabili anche in base al palco sul quale abbiamo suonato e decidendo la posizione più “cool” o buffa per i nostri musicisti. Potremo in seguito rivedere l'intero video, con il quale interagiremo grazie al remote. E' facile intuire come la libertà di creazione e la fluidità con la quale avviene il tutto permettano sperimentazioni più o meno felici, come un tema di Zelda solo di voci o un inno alla gioia per cornamusa, flauto e tamburi. Proprio il fulcro del gioco, che ci invita a dare libero sfogo alle nostre pulsioni musicali senza mai intromettersi e dirci cosa avremmo dovuto fare, è per sua natura una medaglia a due facce: da una parte infatti presenta un parco giochi musicale senza punteggi o classificazioni, ma dall'altra toglie quella sfida e quella sensazione di progresso propria dei videogiochi più classici, cosa che questo rischia di far scemare velocemente l'interesse. Il sistema di controllo, per quanto ben strutturato, non è esente da difetti: capita a volte che alcune note non vengano rilevate, o che ne vengano rilevate più del dovuto, e succede ancora più spesso di confondersi con la configurazione dei tasti, a nostro avviso non ottimale e non configurabile. Può dunque capitare di sparare un colpo "gong" quando si voleva solo dare un tocco leggero sul tamburo, rovinando così un'esecuzione.
 UN COMPARTO TECNICO...MIDI-MALISTA! La grafica di Wii Music è quella essenziale alla quale la Nintendo ci ha ormai abituato con la sua ultima console; i colori risultano comunque nitidi e puliti e nel complesso l'aspetto visivo del titolo soddisfa le esigenze del gioco senza particolari alti e bassi. Purtroppo non altrettanto si può dire del comparto audio, che lascia ampiamente a desiderare; la tracklist è composta da titoli che spaziano da: “Twinkle, twinkle little star” a “Yankee doodle”, con poche incursioni nel pop come “Material girl” di Madonna e la solita carrellata di vecchi successi Nintendo tra cui spicca una bella reinterpretazione del tema di Zelda. In parte questa scelta apparentemente povera è giustificabile con lo spirito del gioco: modificare in corso d'esecuzione una canzone non molto complessa e alla portata di tutti è molto meno frustrante che cercare di reinventare una canzone ad esempio degli Who o dei Guns N' Roses, cosa che con lo schema di comandi proposto sarebbe stato francamente impossibile. La cosa che però risulta insopportabile è il formato delle canzoni e dei suoni in generale: sono infatti dei semplici MIDI, che se da una parte a livello prettamente tecnico offrono quella duttilità che permette al gioco di non avere mai incertezze o ritardi, almeno a livello audio, dall'altra sembrano più suonerie da cellulare di fine anni '90 che vere e proprie colonne sonore di un moderno gioco musicale del 2008. Alcuni degli strumenti per altro presentano campionamenti particolarmente poveri: è il caso ad esempio della chitarra elettrica, che tutto sembra tranne che lo strumento che porta quello storico nome... Nel complesso solo le percussioni escono a testa alta dal test di un ascolto attento, in un comparto tecnico che si dimostra decisamente l'anello debole del gioco e non all'altezza delle aspettative.
MUSICA MAESTRO? Alla fine della nostra prova possiamo affermare che il progetto musicale nel quale Miyamoto si è gettato anima e corpo negli ultimi anni è un esperimento riuscito solo a metà: da una parte infatti abbiamo un gioco che si discosta con successo dalla tradizione dei rhythm game, chiedendoci di “inventare” le nostre melodie piuttosto che darci solo delle belle canzoni da ricalcare a pappagallo; allo stesso però Wii Music mostra il fianco alle critiche sia sul versante tecnico, con un comparto audio imbarazzante, sia sul versante della longevità, che potrebbe essere compromessa da una struttura troppo libera e dalla mancanza di uno stimolo più classico come quello di una classifica da scalare o di un punteggio da raggiungere. |
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