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Titolo del gioco:
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Encyclopaedia Galactica
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Anno di uscita:
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2012
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Genere:
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Gestionale
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Sviluppatore:
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Jonathan Cauldwell (programmazione e grafica), Yerzmyey (musica)
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Produttore:
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-
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Distributore:
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RetroFusion
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Multiplayer:
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No
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Localizzazione:
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No
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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ZX Spectrum 48K o emulatore
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Redattore: Alessandro 'Caporale Jonlan' Grussu Pubblicato il: 21/11/2012 | | | Nuovissima uscita commerciale per lo Spectrum: andiamo in lungo e in largo per una galassia alla ricerca di forme di vita sconosciute. | |  "Resta, dunque, da sapere ch'è un infinito campo e spacio continente, il qual comprende e penetra il tutto. In quello sono infiniti corpi simili a questo, de quali l'uno non è più in mezzo de l'universo che l'altro, perché questo è infinito, e però senza centro e senza margine [...] Di maniera che non è un sol mondo, una sola terra, un solo sole; ma tanti son mondi, quante veggiamo circa di noi lampade luminose, le quali non sono più né meno in un cielo ed un loco ed un comprendente, che questo mondo, in cui siamo noi, è in un comprendente, luogo e cielo. Sì che il cielo, l'aria infinito, immenso, benché sia parte de l'universo infinito, non è però mondo, né parte di mondi; ma seno, ricetto e campo in cui quelli sono, si muoveno, viveno, vegetano e poneno in effetto gli atti de le loro vicissitudini, producono, pascono, ripascono e mantieneno gli loro abitatori ed animali" - Giordano Bruno, De l'infinito universo e mondi, 1584
Introduciamo questa recensione con le parole del grande filosofo di Nola proprio per entrare nell'ambientazione del titolo di cui ci occupiamo, anche se in Encyclopedia Galactica andiamo alla scoperta non tanto, è il caso di dirlo, dell'universo mondo, quanto piuttosto di una galassia nella quale si trovano sistemi solari che ospitano forme di vita ancora ignote. Il nostro personaggio è infatti un biologo il cui compito è di catturare esemplari di esseri viventi per poi studiarne il DNA e catalogarli in modo da ottenere ulteriori finanziamenti per le proprie ricerche - cioè, in sostanza, affinché noi giocatori possiamo andare avanti nell'azione.
Encyclopedia Galactica è opera di Jonathan Cauldwell, prolifico programmatore in attività sullo Spectrum da più di un ventennio e autore di numerosi titoli ludici nonché di utility per la creazione di giochi. Da lui vengono, tra l'altro, la saga di platform Egghead nonché una riduzione di Jet Set Willy per lo Spectrum 16K (!). La colonna sonora in stile techno/EBM è opera di Yerzmyey, uno dei chiptuner più in voga attualmente, nonché virtuoso del chip sonoro AY-3-8912 montato dallo Spectrum 128 e successivi.
Come è usuale per i titoli di Cauldwell, la grafica è piuttosto minimale ma fantasiosa nel disegno degli sprite e con un buon uso del colore. Le ambientazioni tendono invece ad essere abbastanza schematiche.
La nostra esplorazione comincia su una stazione spaziale nella costellazione di Eridano. Da lì partiamo alla scoperta del sistema solare locale o di sistemi posizionati in altre costellazioni. Di volta in volta dovremo quindi recarci, a bordo della nostra capsula, sui vari pianeti, atterrandovi senza danneggiarla - le riparazioni costano! - e catturando le forme di vita animali e vegetali colà rinvenute. I pianeti sono composti solitamente da una decina di semplici schermate, tra le quali possiamo spostarci solo tramite la capsula. Uscendo da essa ci muoviamo sulla superficie: quando tocchiamo un essere alieno, ce ne impossessiamo, e tutte le volte che ciò avviene per la prima volta per ciascun essere, si passa a un sotto-gioco. Rientrando nella capsula dovremo infatti ricostruire la sequenza del DNA del campione catturato, scambiando di posto i componenti due alla volta fino a replicare un modello dato. Se completeremo il compito entro un certo tempo riceveremo un bonus di 50 crediti.
 Alcuni animali e persino alcune piante, riconoscibili dal colore magenta, saranno letali e ci toglieranno una delle nostre vite, se prima non li stordiremo con un dardo sedativo. Possiamo averne a disposizione un massimo di 6; quando li avremo terminati sarà necessario acquistarne degli altri. Altri esseri tenderanno a sfuggire ai nostri tentativi di catturarli, per la qualcosa dovremo lasciare sulla superficie una trappola a stasi e ripartire. Un messaggio ci riferirà dell'avvenuta cattura. Naturalmente anche queste trappole si pagano a parte.
Ci capiterà anche di atterrare su pianeti interamente, o quasi, coperti da distese d'acqua e apparentemente disabitati. In realtà tali ambienti ospitano delle microscopiche forme di vita marine simili al nostro plancton. Per poterle studiare avremo bisogno di acquistare un apposito filtro. D'altra parte esse, per via delle loro minute dimensioni, non richiedono gabbie per poter essere trasportate. Oppure, vi saranno situazioni nelle quali la nostra esplorazione non si limiterà alla crosta dei pianeti, ma attraverso pozzi, tortuosi cunicoli e caverne sotterranee giungeremo a profondità difficilmente immaginabili.
 Per poter comporre una delle voci dell'enciclopedia e ricevere così il compenso indispensabile per la prosecuzione della nostra attività di ricerca dovremo catturare almeno tre esemplari di ciascuna forma di vita. Non sempre però quelle che troveremo su un solo pianeta saranno sufficienti. Sarà quindi obbligatorio esplorare tutti i pianeti possibili, stando però attenti a non restare senza carburante o a non imbattersi in un campo di asteroidi. È da notare che per custodire gli esemplari è necessaria una gabbia, e la nostra capsula è inizialmente dotata di due sole di esse. Quando avremo accumulato un po' di soldi potremo comprare delle gabbie supplementari, per non dover tornare troppo spesso alla stazione spaziale allo scopo di svuotarle.
Il gioco quindi si snoda come un gestionale con un tocco di azione, nel quale dovremo tenere d'occhio le nostre risorse finanziarie e pianificare con una certa attenzione l'iter delle nostre attività, per evitare di restare al verde e non poter quindi più disporre dei mezzi necessari al proseguimento della missione. Di pianeta in pianeta potrà anche capitare di imbatterci addirittura in civiltà aliene, alcune delle quali parecchio ostili! |
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