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Titolo del gioco:
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The Blues Brothers
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Anno di uscita:
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1991
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Genere:
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Platform
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Sviluppatore:
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CTA Developments, 221b Software Developments
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Produttore:
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Titus Software
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Distributore:
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Titus Software
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Multiplayer:
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Sì
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Localizzazione:
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No
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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Commodore 64 con due joystick, o relativo emulatore
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| Altri formati: | |
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Redattore: Michelangelo 'Pippo' Carbonara Pubblicato il: 30/11/2012 | | | Mettetevi un bel completino elegante blu scuro, cappello e occhialone Ray-ban e cominciamo lo show! | | Ci fu un particolare periodo, nella storia del C64, in cui i coin-op stavano diventando via via sempre più mirabili tecnicamente ed appariscenti esteticamente, e lo stesso valeva per i giochi nativi per gli home computer. Tale periodo cominciò verso il 1990, quando l’Amiga stava attraversando una delle sue fasi migliori e le console di nuova generazione stavano per spopolare. Da quel momento in poi il piccolo Commodore avrebbe dovuto stare al passo con quei progressi perché, anche se il suo successo era ancora notevole, stava diventando il “vecchio” che avrebbe piano piano dovuto lasciare la strada al “nuovo”...
SULLA STRADA VERSO I FRATELLI BLU Il fenomeno si acuì, come è logico, sempre di più, e raggiunse il suo acme nel biennio 1991-1992, durante il quale il povero otto bit dovette riuscire in qualche modo a far girare macigni come Final Fight, l’avventura grafica di Elvira – Mistress of the dark o James Pond 2: Robocod, a volte anche cavandosela in maniera degna. The Blues Brothers appartiene di diritto a questa categoria di "conversioni impossibili", non derivate da coin-op ma direttamente da videogames pensati per i computer da casa a 16 bit. Chi scrive visionò all’epoca il gioco per Amiga e fin da subito si chiese che cosa avrebbero mai combinato i programmatori della versione Commodore 64 per riuscire a realizzare qualcosa anche di appena appena somigliante al prototipo. La curiosità veniva tra l’altro accentuata dal fatto che la conversione sarebbe stata operata direttamente dalla Titus Software, casa di produzione francese autrice dell’originale, tristemente famosa per il livello scarso dei suoi prodotti per gli otto bit.
TRAMA e GAMEPLAY Il gioco è un platform game di esplorazione a scrolling multidirezionale basato sul film omonimo di John Landis datato 1980. Jake ed Elwood sono due scalmanatissimi musicisti blues che amano cacciarsi nei guai. Infatti nella fattispecie sono appena usciti di galera e devono organizzare il loro ritorno in scena. Essendo i protagonisti principali una coppia di musicisti, non poteva mancare l’opzione a due giocatori contemporaneamente e la presenza di tanti elementi a tema musicale. Lo scopo principale dei vari livelli è quello di trovare un oggetto nascosto in qualche anfratto, e tale oggetto può essere un microfono, un amplificatore,una chitarra, un manifesto o uno spartito, un qualcosa che ha a che fare con l’organizzazione di un concerto appunto, visto che è proprio questo che i nostri due beniamini sono destinati a fare se l’avventura si compirà nella sua interezza. Altri oggetti che possono essere raccolti sono degli LP, presenti in dosi massicce, che se raccolti nella quantità di tempo regaleranno una vita al loro possessore. Attenzione perché i dischi donano punti solo se sono interi, mentre quelli rotti ne tolgono. Sono presenti altri oggetti utili come ombrelli per planare dolcemente o palloncini per svolazzare in lungo e in largo.
I livelli da completare sono sei: il centro commerciale, la fabbrica di prodotti chimici, la prigione, le fogne, il cantiere e il teatro, caratterizzati ognuno da situazioni di gioco particolari. Nel secondo livello ad esempio ci sono parecchie superfici scivolose,nel terzo una gran quantità di reticoli su cui ci si può arrampicare…continue novità che rendono l’avanzamento sempre vario e divertente. I protagonisti possono perfino nuotare e camminare sulle nuvole! Ciò introduce ad un altro elemento fondamentale di questo gioco: l’umorismo. Il film era una commedia esagerata e dinamica, e il tie-in non poteva essere da meno, inserendo una grandissima quantità di tocchi umoristici o di nonsense. Si va dalle vecchiette dentro i carrelli del supermercato che vi vengo addosso a tutta velocità alla buffa animazione del nuoto di Jake & Elwood, i quali naturalmente non si tolgono neanche il berretto mentre sbracciano! E vogliamo di parlare della esilarante animazione di quando i protagonisti sbattono la testa da qualche parte? O del fatto che quando un giocatore finisce la partita il suo personaggio si mette a leggere il giornale? Insomma, tantissime animazioni e colpi di genio atti a vivacizzare ancora di più un gioco già marcatamente d’azione.
Un elemento interessante è rappresentato dallo scrolling, che può seguire uno dei due giocatori a scelta di questi ultimi. Essendo i livelli vasti e completamente aperti all’esplorazione può capitare che uno dei due personaggi vada a finire in posti lontani, fuori dallo schermo. In questo caso , premendo un tasto apposito, lo schermo scrollerà fino a raggiungere il personaggio e seguirà lui da quel momento in poi. La gestione della priorità tra scrolling e personaggi è completamente a discrezione degli utenti ed è una feature utile ed originale.
LA CONVERSIONE Come c’era da aspettarsi, la conversione per C64 del gioiellone Amiga ha mantenuto più o meno inalterati certi elementi e ha dovuto riadattarne o eliminarne altri, ed è da tali decisioni e dal surrogato conseguente che ne è derivato che bisogna decretare se il metodo di “sintesi” abbia avuto successo o meno. Gli elementi complessi da realizzare non mancano, cominciando dallo scrolling e dalla velocità di esso,e poi l’azione frenetica causata dai tanti oggetti in movimento sullo schermo, la moltitudine di animazioni di tutti gli sprites,l’opzione per i due giocatori contemporaneamente, la vastità dei livelli, le canzoni dei Blues Brothers da riprodurre in colonna sonora.
La buona notizia è che ciò che è stato scelto per esssere implementato nella conversione è quanto di meglio si potesse chiedere, infatti i livelli sono presenti nella loro interezza (non tagliati di netto come in Rick Dangerous o in Ghosts’n’Goblins nelle rispettive conversioni, per esempio NdR) e la partita a due giocatori è rimasta intatta. Soprattutto quest’ultima caratteristica era importantissima, visto il tipo di gioco, e sarebbe stato un vero peccato non averla, tantopiù che in altri giochi per C64 era stato organizzato un ottimo sistema per due giocatori contemporaneamente (segnaliamo a titolo di esempio la saga della Codemasters di CJ’s Elephant Antics e successivi). I controlli via joystick sono buoni ed è possibile fare tutto quello che era possibile fare nella versione Amiga, come andare in acqua, volare, saltare tenendosi il cappello, lanciare le casse ai nemici eccetera. Sorprendentemente sono state programmate le tantissime animazioni di Jack ed Elwood e dei nemici, dando l’impressione di trovarsi davanti ad una conversione quasi maniacale da questo punto di vista. Ritroviamo perfino la stessa schermata di caricamento e quella di presentazione di ogni livello, uguale in tutto e per tutto a quella delle versioni a 16 bit. Tutto bene quindi, fin qui. E il rovescio della medaglia? Purtroppo c’è, è un peccato ma c’è...
Come già accennato all’inizio della recensione, il personale creativo e tecnico della Titus non è propriamente composto da geni (e chi ha visto Dick Tracy e Wild Streets lo sa bene NdR), quindi qualche magagna era ovvio preventivarla. In effetti la qualità grafica è bassina, i fondali sono molto vari ma colorati male e generalmente smorti, stolidi (eeeh?? NdBoZ) e confusi. Gli sprites sono sulla stessa linea, mal definiti e brutti. Lo scrolling, se da un lato mantiene globalmente le caratteristiche dell’originale, risulta un po’ troppo scattoso, un problema questo soprattutto perché talvolta inficia l’azione, rendendola poco chiara e poco gradevole. Le musiche sono programmate maluccio e non rendono giustizia alla bellezza delle melodie dei Blues Brothers, ma almeno ci sono tre diverse canzoni a rotazione.
EASY RAIDER? Tutto sommato se le deficienze fossero solo sul lato estetico e tecnico potrebbero anche non essere determinanti , ma purtroppo ecco arrivare la mazzata finale, l’elemento che forse rovina davvero un po’ il gioco: è facile, è troppo facile. E ciò dà ai nervi soprattutto perché la facilità è determinata da una imperdonabile approssimazione nella gestione delle collisioni che permette di accedere a locazioni normalmente non permesse, con possibilità di prendere delle clamorose scorciatoie e finire i livelli in quattro e quattro otto. Se a ciò aggiungiamo che le vite a disposizione sono parecchie (troppe), ecco che si arriva alla conclusione che la scena finale sarà possibile visionarla fin troppo presto. Il sottoscritto a suo tempo la vide dopo quattro partite, un po’ troppo presto per un gioco all’origine commercializzato e venduto pure a caro prezzo. Davvero un gran peccato perché la giocabilità effettivamente è tanta e il sistema di gioco è divertente e pieno di situazioni sfiziose. Ci accontenteremo del grande sforzo attuato dalla Titus per far perlomeno girare su C64 un gioco dalle caratteristiche piuttosto superiori al suo hardware (non paragonabile comunque a realizzazioni di prodigi della programmazione come Manfred Trenz e i suoi due Turrican, ma questa è un’altra storia…). |
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