Redattore: Lorenzo 'TAD' Di Gaetano Pubblicato il: 07/02/2011 | | | Ancora una conversione da coin-op, stavolta davvero ben fatta...ma un po' più "casta" dell'originale! | | Lo ammetto: ho sempre avuto un'insana passione per i puzzle game. Concentrarsi sulla risoluzione di un problema con poche semplici regole, apparentemente facile, e poi scoprire che nasconde delle insidie imprevedibili è una di quelle sfide che ti attaccano allo schermo fino a quando non arrivi al quadro successivo. Giochi che, con una grafica minimale ma accattivante, sono in grado di regalare soddisfazioni spesso maggiori di quelle che si provano a sparare contro nemici in movimento in un ambiente grafico estremamente realistico. Oggi i puzzle game sono per lo più "relegati" (notare le virgolette) ai giochi sul cellulare o, al massimo, qualche prodotto della scena indie, spesso di qualità eccezionale. Ma negli Anni '90 un puzzle game era venduto in scatola nei negozi e poteva essere un blockbuster da capogiro.
ROMPICAPO...MA SENZA DONNINE
Nel nostro caso, Puzznic è una conversione di un coin op che spopolava nelle sale di tutto il mondo, anche perchè nella versione originale da sala sullo sfondo erano presenti immagini di belle ragazze poco vestite, inizialmente coperte da mattoncini che venivano via via eliminati con il superamento di ogni quadro, fino a rivelare l'immagine completa. Una caratteristica questa che, per ovvi motivi, non venne riportata nelle versioni casalinghe (beh, ovvi fino a un certo punto: ti ricordo un certo Cover Girl Strip Poker ; ) NdBoZ) e quindi nemmeno nella versione Amiga, macchina in cui visualizzare un'immagine digitalizzata era l'ultimo dei problemi.
CERCANDO UN CENTRO DI GRAVITA' PERMANENTE Le regole del gioco sono molto simili a quelle di tantissimi altri puzzle game. Per ogni quadro, ci ritroveremo di fronte a una sorta di stanza con dei mattoncini solidi e inamovibili. Insieme ad essi saranno presenti altri mattoncini che invece potremo spostare, tramite l'ausilio di una specie di mirino. Puntando su uno dei mattoncini, basterà premere il pulsante del joystick per spostarlo a destra o a sinistra, sempre che sia possibile e che non ci siano ostacoli in mezzo. Ognuno di questi mattoncini semovibili ha impresso un simbolo colorato, come per esempio una palla, un cono, un cubo e così via. Se due o tre mattoncini si trovano a contatto fra di loro verrano eliminati, lo scopo del gioco è quindi quello di eliminarli tutti. Semplice no? I mattoncini sono soggetti alla forza di gravità, quindi se li spostiamo in un punto in cui non c'è nulla sotto di loro, questi cadranno giù fino a quando non incontrano un altro mattoncino. Per ogni quadro il numero dei mattoncini residui coi vari simboli è indicato in un apposito quadro nella parte inferiore sinistra dello schermo, mentre sopra di esso un altro quadro ci indicherà il tempo residuo e il numero di tentativi che ci rimangono. Sì, perchè tante volte, con una mossa sbagliata, potremo ritrovarci nella situazione di non poter più completare il quadro. Il caso tipico è quello in cui per uno dei simboli ci sarà un numero dispari di mattoncini. Può capitare quindi che, per esempio, ci siano 3 mattoncini di un tipo e noi ne eliminiamo per errore due, ne rimarrebbe uno che a quel punto sarebbe impossibile da eliminare, rendendo irrisolvibile la situazione. In quel caso, basterà premere spazio per consumare uno dei tentativi disponibili. Per risolvere queste situazioni dovremo fare in modo da eliminarne tre in una volta sola, ovvero fare in modo che creino una specie di L. Questo è possibile o mettendone due in diagonale e facendo cadere un terzo sopra i primi due o tramite l'ausilio di appositi mattoncini semoventi.
TEMPISMO PERFETTO Come si diceva, nei quadri più avanzati saranno quindi presenti alcuni mattoncini rigidi che si muovono autonomamente da destra a sinistra o dall'alto in basso e che devono essere sfruttati per risolvere vari enigmi. Sarà facile imbattersi in situazioni in cui dovremo utilizzare questi mattoncini mobili come degli ascensori o dei mezzi di trasporto, lanciando un mattoncino sopra di essi nel momento giusto, per fare in modo che riescano a raggiungere il relativo compagno posto in un punto molto lontano del quadro, o anche per distruggere tre mattoncini dello stesso tipo allineandoli in una linea retta. Questo piccolo tocco di classe dona a Puzznic degli elementi d'azione, oltre che di ragionamento, perfettamente integrati nella sua natura di puzzle game. In alcuni casi i mattoncini semoventi sembrano non esserci all'inizio, ma in realtà sono solo fermi perchè bloccati da altri adiacenti, dando l'impressione che il quadro sia letteralmente impossibile da terminare, ma c'è la sopresa! Eliminando alcuni mattoncini, quello semovente sarà libero di muoversi, aprendo la strada alla soluzione finale, assolutamente geniale. E' da sottolineare la perfetta calibrazione del livello di difficoltà: i primi quadri sono per lo più introduttivi, ma dopo un poco si comincia a dover usare seriamente il cervello, e pure in fretta dato che il tempo sarà sempre limitato. Completare un livello che ci ha fatto spremere a lungo le meningi da sempre una grande soddisfazione. I quadri, inoltre, non vanno necessariamente affrontati in un determinato ordine: all'inizio del gioco è possibile selezionare da dove iniziare, selezionando il punto di partenza in una grossa griglia in cui solo i livelli finali non saranno inizialmente selezionabili.
Dal punto di vista audiovisivo, ovviamente, non possiamo aspettarci chissà quali mirabilie da un puzzle game, ma l'aspetto generale è comunque assolutamente gradevole. La grafica è essenziale ma al tempo stesso pulita, nitida e ben contrastata; non c'è nessun rischio di confondersi tra i vari simboli dei mattoncini, e in generale ciò che si vede comparire sullo schermo non stanca mai (anche perchè saremo talmente concentrati nel risolvere il problema di turno, che i dettagli grafici passeranno automaticamente in secondo piano). Decisamente curato, invece, risulta l'aspetto sonoro. Il jingle di inizio livello è davvero bello e la musica di sottofondo durante una partita è rilassante e mai stancante, donando al gioco anche una discreta atmosfera. |
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