| |
|
|
|
|
 |
|
 |
|
|
|
|
Titolo del gioco:
|
Spiderman: Web of Shadows
|
|
Anno di uscita:
|
2008
|
|
Genere:
|
Azione
|
|
Sviluppatore:
|
Shaba Games, Treyarch
|
|
Produttore:
|
Activision
|
|
Distributore:
|
Activision
|
|
Multiplayer:
|
no
|
|
Localizzazione:
|
Completa (audio & video)
|
|
Sito web:
|
|
|
Requisiti minimi:
|
Xbox 360, pad
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
 |
|
 |
|
|
|
 |
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
 |
|
 |
|
|
Redattore: Emiliano 'lollo79' Ragoni Pubblicato il: 28/11/2008 | | | Signore e signori, è in arrivo uno Spiderman in stile Matrix finalmente con una storia originale... | | Negli ultimi anni i videogiochi con protagonista l’uomo ragno hanno invaso tutte le piattaforme di gioco disponibili, proprio come fa un branco di formiche con una scatola di zucchero lasciata aperta. Quando è arrivato in redazione il gioco lo scetticismo era tanto: ci aspettavamo infatti l’ennesimo polpettone pseudo-cinematografico che sfruttava la licenza del film. Fortunatamente abbiamo potuto ricrederci fin da subito, scoprendo che Spiderman Web of Shadows è ispirato ad un fumetto e non a una pellicola, quindi finalmente si torna a parlare dell’eroe della Marvel con una storia originale. Scopriamo insieme cosa ha da offrirci questa nuova trama...
 Spiderman sei il migliore! Fin dal menù iniziale, dove si vede un uomo ragno malinconico camminare a testa bassa sopra i grattaceli, si percepisce qualcosa di diverso. Non avremo infatti a che fare con il solito eroe spaccone a cui siamo abituati, ma con uno alle prese con problemi esistenziali: è infatti vittima dello sconforto, non essendo riuscito a fermare una contaminazione che ha invaso la città di New York senza risparmiare nemmeno un angolo. Stiamo infatti parlando della più grossa contaminazione di simbionti che la storia della grande mela abbia mai conosciuto: Venom, l’acerrimo nemico dell’uomo ragno, è riuscito a trasformare tutta la popolazione in suoi alleati. L’isola di Manhattan è stata quindi messa in quarantena dallo S.H.I.E.L.D (organizzazione non governativa abituata a collaborare con i supereroi) per fermare la contaminazione, e sarà nostro compito aiutarli a risolvere questa difficile situazione. Questa sostanzialmente è la storia di spiderman, ma la trama del gioco non comincia da questo punto: attraverso un lungo flashback vi troverete in una situazione più normale, con una metropoli americana in cui imperversano le guerre tra gang rivali (pane quotidiano per il nostro eroe). Lo scenario in cui ci muoveremo è quello consono all’uomo ragno, ossia i grattacieli newyorkesi. Proprio come in spiderman 3 la città è totalmente esplorabile a nostro piacimento, sia tessendo ragnatele e penzolando da un palazzo all’altro, sia semplicemente a piedi. Qui apriamo una piccola parentesi: da quanto è uscito GTA il “free roaming” sembra essere diventato un imperativo categorico per qualsiasi categoria di videogiochi. In molti casi abbiamo registrato un implementazione quasi coatta di questo tipo di gameplay, solo perché è la moda del momento; fortunatamente, nel caso di Spiderman: WoS l’approccio si sposa bene con il gameplay. Parallelamente alla trama principale sarà possibile affrontare delle missioni secondarie, proprio come nella più classica delle tradizioni “free roaming”. Queste sono piuttosto semplici e prevedono lo svolgimento di mansioni elementari come mettere in salvo un cittadino ferito, o sventare una rapina, e una volta portate a compimento ci permetteranno di guadagnare dei punti reputazione.
 Buoni o cattivi? Una delle caratteristiche salienti di questo Web of Shadows è l’allineamento del personaggio. Se durante il prosieguo delle missioni compiremo buone azioni potremo guadagnare il rispetto e l’ammirazione degli abitanti di New York, che al nostro passaggio non si risparmieranno a lesinare complimenti del tipo: “Spiderman sei forte”. Se invece terremo un comportamento aggressivo, capovolgendo auto e rompendo vetrine, susciteremo paura nella popolazione. Il lato oscuro della forza è rappresentato in questo caso da Venom, che è ancora dentro di noi e del quale potremo prendere la forma mediante la pressione di un apposito tasto. La transizione tra le due forme spiderman/venom è immediata e non si limita solo all’aspetto estetico del costume: il "lato oscuro" ci donerà anche una notevole forza, che ci permetterà ad esempio di scagliare automobili a notevole distanza. L’allineamento del personaggio ha anche lo scopo di farci guadagnare preziosi alleati che incontreremo nella nostra avventura, come Luke Cage, la donna gatto o Wolverine, che potranno essere utili alla nostra causa. L’allineamento ci è sembrato un buon elemento capace di arricchire l’esperienza di gioco: il titolo Activision infatti cattura l'attenzione fin da subito, raggiungendo picchi di divertimento notevole quando si incontrano i personaggi dell’universo Marvel. Quello che invece non ci ha proprio convinto sono le missioni secondarie, che si presentano tutte troppo simili tra loro e danno origine a un gameplay notevolmente ripetitivo. Lo stesso discorso si può fare con i nemici secondari: i cosidetti “sgherri” sono poco caratterizzati, privi di personalità e troppo simili tra loro. Abbiamo apprezzato l’interattività con praticamente tutti gli oggetti presenti su schermo (macchine, vetrine, pali della luce...) e la realizzazione della città stessa che, complici anche i suoi abitanti e tutti gli elementi animati che la completano, ci è sembrata piuttosto viva e credibile.
 Man mano che andremo avanti nel gioco ci potenzieremo e potremo migliorare anche i nostri attacchi. Le scelte ricadono su attacco al suolo, attacco aereo, attacco sul muro, colpo ragnatela e attacco speciale, con inoltre la possibilità di sbloccare usando i punti esperienza nuovi attacchi e nuove combo. Migliorando l'attacco a terra, per esempio, potremo arrivare a sferrare una serie di pugni concatenati degni del miglior Ken Shiro, che in pochi istanti metteranno ko il nostro nemico. I combattimenti sono la parte più riuscita del gioco, con risultati molto spettacolari. Gli scontri possono svolgersi su tre piani diversi: orizzontale quando ci troveremo sulla terraferma, verticale quando ci troveremo sui palazzi, ed aereo quando appunto fluttueremo in aria (sicuramente il più spettacolare). Sui piani verticali è da segnalare qualche problema di inquadratura: spesso la telecamera crea confusione rendendo molto difficile l’orientamento. C’è anche la possibilità di eseguire attacchi concatenati. Inquadrando un nemico con il senso di ragno e premendo la Y, per esempio, lanceremo una ragnatela verso di lui, e premendo di nuovo Y al momento giusto sferreremo un calcio: in questo modo si può passare da un nemico all’altro rimanendo sempre in aria. Durante alcuni combattimenti coi boss sono poi presenti sessioni in puro stile God of War, in cui dovremo premere un pulsante al momento giusto per sferrare un colpo o per fare una determinata azione. Il livello tecnico dei combattimenti è davvero notevole: le possibilità di combo e la varietà di attacchi rendono il gioco molto profondo da questo punto di vista.
Controlli I controlli necessitano di un breve periodo di apprendimento, ma risultano piuttosto intuitivi. Useremo il tasto X per sferrare pugni e colpi concatenati, Y per i calci, A per saltare e B per sparare ragnatele. Inoltre con RB potremo fare uno scudo di ragnatela, con LT attiveremo il senso di ragno (una sorta di radar che permette di localizzare i nemici), LB ci farà correre (sui muri come sulla terraferma), e con RT potremo sparare ragnatele per muoverci da un palazzo all’altro (premendo leggermente il tasto sarà anche possibile lanciare una ragnatela rapida). A seconda delle circostanze i tasti hanno anche una duplice funzione: potremo per esempio usare RB per arrampicarci sui muri.
Grafica Il motore grafico è al livello delle altre produzioni di questo genere, e possiamo tranquillamente definirlo senza infamia e senza lode. Se infatti il personaggio principale è realizzato molto bene, con movenze e animazioni che ricordano molto da vicino l’uomo ragno cinematografico, lo stesso non si può dire per i personaggi ed elementi di contorno (ad esempio Mary J è troppo legnosa, e i tratti molto spigolosi la rendono innaturale). Sono presenti inoltre molte sbavature grafiche, come quando si passa attraverso i cespugli. La città invece è realizzata molto bene e risulta proporzionata e credibile. Altri elementi di contorno come le macchine presenti nel traffico cittadino non sono all’altezza della situazione, assomigliando più a delle scatolette con le ruote che a automobili. Per quanto riguarda il sonoro è stato fatto senza ombra di dubbio un buon lavoro e sia il doppiaggio che i dialoghi sono ben realizzati. |
|
|
|
|
| | |
|
|
|
|
|
|