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Titolo del gioco:
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How To Be A Complete Bastard
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Anno di uscita:
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1987
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Genere:
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Adventure dinamica
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Sviluppatore:
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Sentient Software (Elliot Gay, Allistair Watt)
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Produttore:
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Virgin
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Distributore:
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Virgin
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Multiplayer:
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No
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Localizzazione:
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No
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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48K o emulatore
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Redattore: Alessandro 'Caporale Jonlan' Grussu Pubblicato il: 27/02/2012 | | | Facciamo i guastafeste... nel senso più pieno della parola! | | Yuppie. Dall'acronimo Young Urban Professional, questi odiosi simboli del capitalismo "rampante" della seconda metà degli anni '80, dediti all'arrivismo e al culto dell'apparenza, sono rimasti nell'immaginario collettivo come uno degli aspetti più deteriori di quel decennio. Nel suo romanzo American Psycho (1987), lunga confessione di uno yuppie col passatempo degli omicidi seriali, perpetrati in modo particolarmente efferato (anche se uno degli ultimi capitoli lascia intendere che tutta la vicenda non sia altro che il parto della fantasia malata del protagonista), Brett Easton Ellis ha scavato a fondo nella psiche di questa categoria, mettendone crudamente a nudo il feticismo della merce, l'arroganza e l'assoluto nichilismo.
In tono decisamente più leggero, Adrian Edmondson - comico e attore inglese tanto popolare in patria quanto misconosciuto da noi - pubblicava nello stesso periodo una "guida" per "bastardi" perfetti, How To Be A Complete Bastard, in cui si divertiva a sbeffeggiare l'elitarismo e l'ipocrisia degli yuppie. Su questo libro è basato il gioco oggetto della nostra recensione.
Siamo nei panni di Ade, un pazzoide che detesta gli yuppie (e chi può dargli torto...), e ci siamo intrufolati in una casa dove un gruppo di simili personaggi sta tenendo una festa. Il nostro obiettivo è semplice: rovinare tutto e assurgere allo status di Complete Bastard! L'azione di gioco si svolge quindi all'interno della casa, che comprende un piano terra, comprensivo di un piccolo giardino da cui si accede a un magazzino degli attrezzi, e un piano superiore, collegati da una rampa di scale, per un totale di dodici locazioni diverse. Ciascuna di esse è raffigurata sullo schermo in una maniera peculiare, detta "Bastavision": entro due finestre rettangolari sono visualizzati due dei quattro lati di ciascuna locazione contemporaneamente, e all'interno di esse possiamo muoverci in lunghezza o in profondità. Inizialmente piuttosto scomodo a causa della sua particolarità, questo sistema diventa con un po' di abitudine abbastanza intuitivo e ci permette di tenere sotto controllo ogni oggetto o persona che si trova attorno a noi.
 Per diventare dei "bastardi completi" dovremo compiere una serie di atti di "bastardaggine" in modo da accendere una dopo l'altra i caratteri che compongono la scritta "COMPLETE-BASTARD" posta nella parte inferiore dello schermo. Tali atti possibili sono tantissimi e di un sadismo tanto paradossale quanto liberatorio: si va dallo schizzare dentifricio od olio per macchine addosso ai malcapitati ospiti, al versare cubetti di ghiaccio o polvere pruriginosa nei loro abiti, spruzzare profumo femminile su di un ospite maschio (essendo gli yuppie notoriamente omofobi), dar loro un'aggiustatina ai capelli con le cesoie per le piante o addirittura somministrare una bella scossa con un caricabatterie da automobile. Va detto che però, come in una adventure testuale, non vedremo direttamente gli effetti delle nostre "bastardate": una didascalia sullo schermo - a volte accompagnata da una grossa scritta - ci informerà di volta in volta sull'esito delle possibili opzioni di uso di ciascuno degli oggetti (massimo due) che possiamo portare con noi.
Dobbiamo inoltre evitare di cincischiare troppo, in quanto nella maggior parte dei casi - ossia se il danno all'ospite non sarà tale da costringerlo a lasciare il luogo - i caratteri della scritta, una volta accesi, non resteranno tali indefinitamente ma si "spegneranno" dopo alcuni minuti, per cui sarà consigliabile cercare inizialmente di provare tutte le possibili combinazioni d'uso degli oggetti, prenderne nota e successivamente ricominciare da capo e dar luogo a un vero e proprio "bastard speed run" in modo da raggiungere la nostra meta.
Altre azioni, quali far finta di essere fantasmi coprendosi con un lenzuolo per spaventare gli ospiti, rompere l'ombrello o lo spazzolino da denti, coprire il WC con la pellicola trasparente o creare bombette puzzolenti, non accenderanno i caratteri della scritta ma ci daranno punti extra.
 Lo schermo inoltre comprende, come abbiamo visto, la scritta "COMPLETE-BASTARD", il punteggio e quattro curiose scale graduate, che servono a darci la misura di quanto sgradevoli, ebbri e puzzolenti riusciamo a diventare. In senso orario dall'angolo in alto a sinistra abbiamo: - DRUNKOMETER (grado di ubriachezza) - SMELLOMETER (intensità dei nostri odori corporali) - FARTOMETER (livello di accumulazione di gas intestinali) - WEEEOMETER (riempimento della nostra vescica)
Questi strani "indici" hanno un ruolo nell'economia del gioco. Per esempio, "fare un vento e cambiare il clima" (cfr. Elio e le storie tese, Tapparella) avrà l'effetto immediato di far sparire tutti gli ospiti dalla locazione dove ci troviamo; ubriacarsi (ma non al massimo, altrimenti la finestra inferiore comincerà a girare vorticosamente e dovremo bere del caffè nero o la medicina trovata in bagno per riprenderci) sbloccherà alcune opzioni altrimenti indisponibili - ad esempio, dovremo essere sobri per cucinare una torta alla crema con la polvere trovata in cucina, ma ebbri per spiattellarla addosso a uno degli ospiti!
Naturalmente non tutte le azioni possibili ci porteranno nella direzione giusta. Sbarazzarsi di oggetti utili buttandoli via certamente non aiuta; ancor meno fare qualcosa che ci distrarrà facendoci perdere il resto della festa (guardare la videocassetta "sporca"), causerà il nostro arresto da parte della polizia (uccidere qualcuno con la motosega) o addirittura la nostra morte (ingoiare le pillole, bere il diserbante, mangiare la pizza surgelata in quanto contaminata dalla salmonella, consumare la birra o il curry tutti in una volta, emettere flatulenze in presenza di fiamme vive e così via). Altri effetti curiosi si ottengono resettando un computer che si trova in una delle stanze (il gioco si resetta), aprendo l'ombrello stando in casa (veniamo trasformati in una cucina!) o indossando gli occhialini per il 3D (le due finestre si colorano rispettivamente di verde e di rosso).
 How To Be A Complete Bastard quindi, più che un gioco in senso stretto, ci sembra un esercizio liberatorio e caotico, in cui il giocatore è tenuto a calarsi nella mente deviata di Ade Edmondson. Malgrado la grafica, peraltro schematica ed essenziale, si limiti a mostare, come abbiamo visto, le locazioni e i personaggi e molto sia demandato ai messaggi di testo, e il sonoro sia quasi inesistente a parte la musica della pagina delle opzioni e qualche effettino sparso, l'impressione generale che se ne ricava è quella di un prodotto tanto originale quanto audace nel suo essere volutamente ed esplicitamente "bastardo". Violenta satira di una sottocultura (in senso sociologico) scaturita dalle condizioni economiche e sociali dell'Occidente degli anni '80, How To Be A Complete Bastard, con tutte le sue limitazioni e il suo "toilet humor" tipicamente britannico, trascende a nostro avviso i limiti del semplice videogioco per porsi come riflesso intenzionalmente deformato di un mondo fatto di festini snob, ossessione del guadagno e carrierismo. Castigat ridendo mores. |
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