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Titolo del gioco:
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Call of Duty: Modern Warfare 3
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Anno di uscita:
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2011
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Genere:
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FPS
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Sviluppatore:
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Infinity Ward, Sledgehammer Games
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Produttore:
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Activision
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Distributore:
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Activision
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Multiplayer:
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Coop / Online
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Localizzazione:
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Completa (audio & video)
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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una console Xbox 360, un pad e Live
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Redattore: Alessandro 'KVegeta' Marongiu Pubblicato il: 01/12/2011 | | | "Non so con quali armi verrà combattuta la 3a guerra mondiale ma la 4a verrà combattuta con bastoni e pietre". Albert Einstein. La Activision invece lo sa bene e ce lo mostra con questo Modern Warfare 3. | | Fin dal suo terzo capitolo, Call of Duty ha storicamente vissuto di un costante cambio di direzione artistica e tecnica nel corso delle sue uscite. Palleggiando di anno in anno le sue fortune e successi fra la Infinity Ward e la Treyarch alla Activision sono riusciti a mantenere una cadenza annuale, senza però perdere in qualità e varietà, con tante piccole aggiunte che di volta in volta impreziosivano l'esperienza e la struttura con nuovi tasselli ed elementi, evitando comunque di snaturare l'anima di questo titolo. Con l'uscita del primo Modern Warfare l'Infinity Ward ha deciso però di valutare una visione e una trama di più ampio respiro rispetto a prima, creando un plot che si è concatenato fino a questo terzo capitolo che inizia esattamente dove MW2 ci aveva lasciato: Washington DC invasa dai russi e con una guerra globale ormai alle porte.
MW3 o WW3? L'introduzione del gioco ripercorre velocemente gli avvenimenti che hanno contraddistinto la trama principale dei precedenti capitoli, ecco quindi che sentiremo nuovamente alcuni importanti nomi dal passato della serie come Zakhaev e Makarov, chiudendo poi con un gioco visivo che trasformerà la scritta WW3 (Terza Guerra mondiale) in MW3. Parlando di vecchie conoscenze Price e Soap tornano esattamente poche ore dopo averli lasciati: grazie a Nikolaj stavano tentando la fuga dall'Afghanistan a seguito dell'eliminazione del Generale Shepard. Soap però non sta passando esattamente un ottimo quarto d'ora e i folli piani del loro commilitone sono ormai realtà, la terza guerra mondiale è ormai iniziata. Trovando rifugio in una zona sicura dell'India presteremo il soccorso necessario a Soap e inizieremo il gioco impersonando Yuri, ex Spetsnaz agli ordini di Nikolaj. Da qui si dipaneranno tutti gli intrecci tipici della serie: intrighi e inganni strumentalizzati dalle alte sfere politiche, uomini patriottici e pieni d'onore, tantissime locazioni da visitare, epicità che sprizza da ogni scena e, finalmente, grande presenza di territorio urbano per le nostre schermaglie! Data la trama incentrata questa volta sull'invasione delle capitali occidentali molte delle locazioni su cui muoveremo i nostri belligeranti passi saranno proprio grandi centri urbani (andando così a pestare un po' i piedi al diretto concorrente su "campo", Battlefield 3 nda).POLITICALLY CORRECT (ATTENZIONE: SPOILER!)
Iniziando da una New York ormai in mano nemica passeremo, come da tradizione, ad altri protagonisti e locazioni ubicate nelle grandi capitali d'Europa, così da comporre, missione dopo missione, la storia che Activision ci ha voluto narrare per questa terza guerra globale. Passando fra Delta Force, SAS e altre unità ormai indipendenti visiteremo le strade di Parigi, Berlino, Londra e molte altre locazioni moderne; sarà decisamente suggestivo combattere una feroce guerriglia urbana con sullo sfondo la Tour Eiffel, insidiati da attentati batteriologici, carri armati e trincee nemiche fra i palazzi ormai sventrati. La visione che ci viene data di questo possibile conflitto è fondamentalmente incentrata su una macchinazione terroristica piuttosto che dai grandi potenti al comando, riuscendo così a dare una visione squisitamente politically correct ma mettendo comunque in gioco le grandi forze internazionali.
Parlando più specificatamente della componente ludica possiamo facilmente affermare che la struttura della modalità giocatore singolo è rimasta invariata. Il gioco si configura infatti come un lungo corridoio da percorrere unidirezionalmente e senza sostanziali bivi, da punto A a punto B, con grandi avvenimenti e colpi di scena che saranno avviati dagli onnipresenti script che compongono lo startup narrativo, inframmezzati da fiumi di piombo, urla e assalti nemici, specifiche che da sempre pongono i Call of Duty come fantastici film di guerra interattivi, spettacolari, coreografici, epici. Questo duetto fra azione e script è sempre stato gestito in maniera sapiente e ben bilanciata dai produttori del gioco: da un lato ci viene infatti fornita un'esperienza che ha l'effettiva libertà d'azione di un serpente infilato in un lungo tubo di Pringles, ma che dall'altro infarcisce questo tubo di eventi così tanto spettacolari e coinvolgenti da rendere questo tunnel gratificante in ogni momento! Come da copione abbiamo fin da subito avviato la campagna in modalità "Veterano" e, nonostante qualche difficile passaggio, ci è parso che questa sia stata leggermente semplificata e scalata verso il basso. La quantità di piombo necessario a lasciarci senza vita sarà circa la stessa, due o tre colpi ben assestati e kaputt, ma la sensazione generale è che l'intelligenza artificiale tenti di puntare leggermente meno a noi come se fossimo l'unico bersaglio sul campo con un flare in testa, ma che tenti anzi di dividere il fuoco su tutti i nostri commilitoni! Ecco quindi che avremo finalmente la possibilità di sbirciare dietro gli angoli senza che ci piova fuoco di soppressione ancora prima di far capolino.
CoD E' SEMPRE CoD Ciò che unisce ineluttabilmente gli ultimi 3 COD, oltre al gameplay e alla struttura di fondo di single e multiplay, è il make up che mette in piedi tutto il nostro bel spara spara: l'IW Engine, per l'occasione rinominato MW3 Engine e leggermente rimodernato rispetto a quello usato in MW2. Tecnicamente parlando questo motore mostra ormai gli anni sulle sue spalle. Nonostante la resa globale sia ancora spesso da "spacca mascella" nel suo insieme molti, troppi forse, sono i difetti che si porta dietro: in primis una qualità delle texture non all'altezza di altre produzioni (difetto ad esempio limitato nella versione PC), animazioni ormai datate e non al passo con quanto proposto in altri titoli, ombre in alcuni casi davvero mal realizzate e in alcuni passaggi un po' troppo aliasing. Di contro il sistema di illuminazione e gli effetti particellari e di bump sulle texture sono stati decisamente migliorati, così come l'introduzione allo streaming dati, upgrade che permette di muovere ambienti di gioco decisamente più vasti e globalmente appaganti anche se quello che avremo sui nostri schermi non si discosterà molto da quanto già dato da Black Ops e MW2. Non immaginatevi pertanto grandi miglioramenti come è invece avvenuto sul versante PC, scelta probabilmente effettuata per tentare di contrastare l'impressionante Frostbite 2 di Battlefield 3.
Grande nota di merito alla varietà degli ambienti che come sempre giocheremo, da angusti cunicoli di sottomarini e profondità marine fino ad enormi spazi metropolitani con visibilità chilometrica passando per boschi e villaggi, il tutto ai granitici 60 frame per secondo che Call of Duty ha da sempre garantito anche su console! Sul versante audio ritroviamo il già ottimo mixaggio dei precedenti capitoli, proiettili che volano e ci sfiorano da ogni dove, esplosioni, urla e incitamenti da parte dei compagni saranno una costante lungo tutto il nostro percorso. il doppiaggio è come sempre ben riuscito e si differenzia in maniera piacevole fra le flessioni linguistiche dei vari personaggi, non è però ancora all'altezza di quello inglese quanto ad interpretazione e pathos nei dialoghi e nelle frequenti cut scene.
CHI SI RIVEDE, SPEC OPS... Grande ritorno, già piacevolmente apprezzato su Modern Warfare 2, sono le Spec Ops che questa volta si arricchiscono di contenuti, se pur non proprio originalissimi. Da un lato ritroveremo la sotto sezione relative alle missioni, 16 per l'esattezza, da affrontare in compagnia di un amico, dall'altro una nuova e intrigante modalità "survivor". La prima riprenderà sia frangenti legati alla storia principale sia situazioni del tutto nuove, cercando di galvanizzare e valorizzare il rapporto fra compagni, puntando la scena meno sullo scripting e il taglio cinematografico della campagna e più sull'interazione e la collaborazione reciproca. La varietà di situazioni è stata incrementata rispetto a quanto visto nel precedente capitolo, tanto da lasciare spesso favorevolmente stupiti per le soluzioni adottate dai designer. La difficoltà sembra ben bilanciata e adeguata ai vari livelli, non dubitiamo però che il completamento al massimo livello necessiterà non solo di una forte skill personale, ma anche di grande cooperazione e supporto reciproco.
La seconda e "nuova" invece è una rivisitazione in chiave moderna di modalità già viste in altri titoli comeHalo, Gears of War e Call of Duty stesso (World at War). Lo scopo principale, come già il nome aiuta a intuire, è quello di sopravvivere ad ondate sempre più agguerrite e armate di nemici. Iniziando con una semplice pistola dovremo acquisire punteggio per avere contante da spendere prima del round successivo, la precisione con cui mieteremo vittime e la velocità di esecuzione incrementeranno questo ammontare, così da permetterci di prendere possesso di armi, munizioni e supporti aereei dai negozi disposti sulla mappa. L'intelligenza artificiale seguirà un modus operandi simile a quello visto nella campagna, invero non troppo tattico, ma dato il vantaggio numerico tenterà comunque di accerchiarci e avanzare non curandosi troppo delle perdite. Ottima scelta del team di sviluppo è quella di permettere l'utilizzo delle 16 mappe disponibili per il multiplayer competitivo, lasciando quindi ipotizzare che con i prossimi DLC (contenuti scaricabili), a pagamento, sarà migliorato anche questo aspetto del gioco.
PUNTI DI FORZA Con tutta probabilità buona parte dei giocatori di vecchia data sarà sicuramente interessata al single player e al co-op, ma è al multigiocatore competitivo che guarderà con occhi di speranza, essendo questo fisiologicamente più impegnativo e portato a durare nel tempo. La prima cosa che possiamo dire senza dubbio alcuno è che abbiamo per le mani un Call of Duty, con i suoi storici pregi e difetti. Il feeling si riconoscerà già dal primo accesso online e quello che cambierà dal passato saranno "solo" le sfaccettature che impreziosiscono un gameplay veloce, frenetico, dinamico e che non perdona. Da un lato troviamo che i tanti criticati punti COD, necessari per l'acquisto di equipaggiamenti e ottiche su Black Ops, sono stati accantonati per un ritorno alle origini, ecco quindi che tornano le sfide da completare per lo sblocco di tutto quel ben di Dio (si fa per dire... -NdCJ) che potremo montare sopra e sotto il carrello del nostro fucile. Nuovi equip fanno il loro ingresso in campo, primo fra tutti il dual scope che permette di alternare agevolmente da mirino Red Dot ad ACOG con la pressione di un tasto, seguito a ruota da nuove tipologie di mine di prossimità e torrette difensive. I perk sono stati rivisti e ribilanciati da molti punti di vista e i killstreak ora sono suddivisi in tre macro aree. I primi e più classici sono gli "Assault", come già visto nei precedenti capitoli bisognerà banalmente rimanere in vita e uccidere nemici in sequenza, più alto sarà il loro numero più avremo accesso a package potenti (se ovviamente preselezionati!) I secondi, di nuova introduzione, sono fondamentalmente più difensivi e tattici, non necessitano di rimanere vivi per accumulare morti e permettono quindi di arrivare alla portata anche di giocatori di primo pelo e meno pratici, a grande vantaggio del bilanciamento di gioco e del divertimento per tutti. L'ultima lista dalla quale attingere è la più innovativa, la Specialist: selezionando uno o più di questi package avremo l'attivazione di perk aggiuntivi al raggiungimento dei frag richiesti, fino al più devastante "ALL PERKS" con 8 di fila, che attiverà tutti i potenziamenti in contemporanea trasformandoci in un vero e proprio "Capitan America" in campo.
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