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Titolo del gioco:
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Batman - The Caped Crusader
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Anno di uscita:
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1988
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Genere:
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Arcade adventure
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Sviluppatore:
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Zach Townsend, Karen Davies, Fred Gray
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Produttore:
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Special FX
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Distributore:
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Ocean
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Multiplayer:
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No
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Localizzazione:
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No
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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Commodore 64 o relativo emulatore. Non è necessario il joystick, anche se è consigliabile.
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Redattore: Michelangelo 'Pippo' Carbonara Pubblicato il: 27/09/2012 | | | Questo mese celebriamo il famoso uomo pipistrello recensendo il primo videogame per c64 a lui dedicato. Mettetevi il costumino adeguato e cominciamo! | | A seguito dell’uscita sul mercato dell’interessante finale cinematografico della trilogia su Batman firmata da Christopher Nolan (e dopo aver battuto il record del più alto numero di preposizioni in un solo periodo) abbiamo pensato di dedicare le prossime recensioni per c64 ai due unici videogame ufficiali prodotti negli anni Ottanta per il piccolo Commodore.
Si comincerà quindi con il primo prodotto basato sul Cavaliere Oscuro in ordine di realizzazione: Batman The Caped Crusader, targato Ocean/Special FX e comparso per la prima volta sui nostri monitor nel 1988 (purtroppo per i possessori di C64, non è mai stato convertito per il loro computer il fenomenale platform/adventure sull'Uomo Pipistrello del 1986 in 3D isometrico di Jon Ritman e Bernie Drummond, gli autori di Head Over Heels -NdCJ). Il gioco non si basa su nessun film, telefilm o avventura a fumetti in particolare; estrapola alcune caratteristiche peculiari e sforna due scenari ex-novo, da poter essere giocati nell’ordine desiderato. Nelle due storie varia solo la trama, il sistema di gioco è pressoché identico.
GLI SCENARI La principale direttiva nel concepire il gioco è stata di sicuro quella di fare una specie di summa del mondo di Batman e dello stile del fumetto, senza mai entrare in dettagli eccessivi. Ad esempio, per quanto riguarda le due trame, si è pensato di inserire due tra i più famosi nemici storici del pipistrellone, Penguin e il Joker. L’ambientazione, come logico che sia, è la metropoli Gotham City.
Nella Penguin Campaign lo scopo del gioco è di entrare nella fabbrica di giocattoli di Penguin e disattivare un megacomputer che quest’ultimo vorrebbe utilizzare per conquistare il mondo. Infatti i giocattoli meccanici sono tutti controllabili dal computer, possiedono armi e nella mente malata del criminale sarebbero il tramite per sottomettere il genere umano. Lo scenario è molto lineare, perlopiù preparatorio all’altro e piuttosto breve. I tre quarti dell’azione si svolgono nel quartier generale di Batman e nelle vie tutte uguali di Gotham City (a proposito, mai vista una metropoli così scialba e ripetitiva, sembra il vicolo sotto casa di chiunque di noi); le restanti aree appartengono alla fabbrica del grasso rivale, la cui unica caratteristica carina è rappresentata dai pinguini giocattolo che sparano dei razzi.
Nella Joker Campaign invece Batman ha il compito di liberare Robin, il suo fido assistente, dopo averlo trovato. Prima di far ciò dovrà disinnescare dieci bombe sparse lungo il percorso. Questa campagna è assai più variegata come locazioni, ci sono dei sotterranei e un vasto luna park. Purtroppo c’è anche un’altra novità, una delle cose più stupide che chi vi scrive abbia mai visto in un videogioco: ad un certo punto bisogna usare una slot machine, e bisogna per forza totalizzare un tris, altrimenti non si può andare avanti. A volte ci vogliono anche più di dieci tentativi per ottenere l’agognato punteggio! Chissà se alla Ocean credevano che fosse divertente questa roba…
IL CONCEPT
La scelta dei due farabutti appare invero un po’ banale, sia nel senso che si sarebbe potuto andare a scavare nella variegata fauna criminale di Gotham City in cerca di personalità più inaspettate, sia perché la suddetta coppia di cattivoni alla fine non è granché rilevante all’interno del gioco; fondamentalmente avrebbe potuto esserci chiunque come nemico, non sarebbe cambiato molto. Penguin non compare neppure, è solo il deus ex machina per mezzo del quale si dipana la trama, mentre Joker fa una rapida comparsata alla fine dello scenario che gli compete e per farlo fuori basta dargli quattro o cinque calcetti (delusione).
Stesso appiattimento ha subìto lo stesso Batman, che in questo gioco ha le capacità quasi di una persona qualsiasi: cammina, si arrampica sulle scalette, tira pugni e calci e lancia armi. Non usa alcuna attrezzatura speciale (a parte il Batarang -NdCJ), non compie alcuna arte marziale, non utilizza la batmobile, addirittura NON SALTA, cosa che per un supereroe dovrebbe essere il minimo.
Tutto quello che il nostro eroe deve fare nelle due avventure è gironzolare per le varie aree di Gotham City, raccogliere un quintale di oggetti vari e usarli nel modo opportuno, nella migliore delle tradizioni degli arcade/adventure dai tempi di Pyjamarama e Herbert’s Dummy Run. Appena si esce dal proprio quartier generale si viene assaliti da orde di nemici impazziti, contro i quali è quasi impossibile difendersi. Questo è uno dei punti più deboli del gioco: ma è possibile che non si possa schivare o eliminare per bene i nemici? Non c’è un comportamento strategico con cui avanzare senza essere colpiti, come il classico "accucciati", "salta", "spara", "vattene"… O meglio, a parte il saltare si possono fare tutte queste cose ma non hanno effetto nell’azione perché i nemici sono troppi, vengono da tutte le direzioni ed è inevitabile che le linee delle energie continuino a calare, creando un nemmeno troppo sottile senso di frustrazione. In compenso lungo il cammino sono disseminati esilaranti power-up per recuperare energia, come uova al tegamino, limonata o caramelle.
Anche il tipo di oggetti e l’uso ad essi riservati è discutibile e richiede una totale sospensione dell’incredulità da parte del giocatore; si potrà ribattere che si tratta di un fumetto, ma qui tra denti finti per poter usare il cibo (è la verità! Nel secondo scenario Batman non ha i denti! Glieli avrà fracassati qualche altro nemico nel frattempo) e orecchie da Topolino per poter sentire le urla di Robin c’è da diventare matti. Senza contare la quantità di oggetti che non servono a niente, tra cui spicca un mitico rotolo di carta igienica, e gli anacronismi onnipresenti nel primo scenario rappresentati da floppy disk e videocassette che nella mente dell’inventore di Batman non potevano essere contemplati, essendo il personaggio nato nel 1939. D’accordo, Gotham City in fondo è una città futuristica, però sembra semplicemente che tutto sia stato realizzato senza alcuna fedeltà al soggetto originale. (Pippo, mi permetto di farti notare che come ogni personaggio dei fumetti anche Batman segue l'evoluzione dei tempi, mica l'ha sempre sceneggiato Bob Kane... il gioco in questione non fa eccezione -NdCJ)
Lo schermo contiene soltanto l’area di gioco, per avere accesso al pannello di controllo bisogna direzionare il joystick verso il basso mentre si preme fire. Tale pannello occupa un’altra intera schermata e permette di tenere sotto mano tutte le variabili che ci interessano, come energia e percentuale attuale di risoluzione dello scenario; è inoltre possibile in questa sede abbandonare la partita e interagire con gli oggetti, prendendoli, usandoli o lasciandoli. Nella Joker Campaign compare anche il numero di bombe che devono ancora essere neutralizzate.
LA REALIZZAZIONE Se a livello concettuale BTCC lascia parecchio a desiderare (ma se ne parlerà nel commento in calce alla recensione) ci si può almeno consolare con la fattura tecnica, che appare professionale e gradevole sotto ogni aspetto. La struttura grafica dell’area di gioco è sfiziosa, intelligente e furba: in pratica ogni schermata fissa fa le veci di una vignetta di fumetto, a volte anche corredata da didascalia gialla come è tipico del genere. Tali schermate-vignette sono tutte di dimensione diversa, proprio come le tavole dei comics, e vengono sovrapposte l’una all’altra, creando un effetto di continua novità e dando sempre l’idea di uno schermo pieno di grafica, anche se in realtà la parte attiva è limitata. Questo escamotage ha permesso di creare moltissime piccole locazioni allungando la durata dell’avventura con minore occupazione di memoria. Di conseguenza ogni scenario è contenuto in un solo caricamento, punto molto positivo soprattutto per quanto riguarda l'avventura dedicata a Joker che, vi garantiamo, è davvero ricca di posti da esplorare.
Gli sprite di Batman sono molto ben animati e l’azione è velocissima. Anche i nemici sono ben caratterizzati e si muovono fluidamente. I fondali sono a volte monotoni, ma del resto utilizzano pochi set di caratteri grafici per ottenere un risparmio memoria.
La melodia che accompagna tutta l’avventura, con tanto di citazione della colonna sonora dei telefilm di Batman degli anni Sessanta, è composta e molto ben programmata dall’ottimo Fred Gray. Nel pannello di controllo è inclusa la scelta tra musica, effetti sonori (di qualità buona) e silenzio totale. Peccato che ancora una volta ci sia un tocco di sciatteria: quando la musica è attiva e si accede al pannello di controllo il C64 diventa muto; quando si ritorna all’azione il sonoro torna, ma il tune ricomincia ogni volta da capo! In ogni partita bisognerà quindi ascoltare l’incipit della canzone almeno venticinque volte oppure evitare l’esaurimento nervoso selezionando gli FX...
Si sarà capito che il presente videogame ha molti alti e bassi, elementi lodevoli ed altri fastidiosi. È sicuramente consigliabile a chiunque ami gli adventure di questo tipo, mentre è meno fondamentale per chi apprezza altri generi e paradossalmente anche per gli aficionados di Batman che del loro beniamino, a parte il costume e pochissimi altri dettagli, non troveranno quasi nulla. |
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| | | |  | | |  | | Cosa ne pensa Caporale Jonlan |
| | Raramente intervengo a commentare le recensioni ma stavolta credo di doverlo fare dal momento che il gioco in questione mi ha regalato non poco divertimento a suo tempo. Premetto che non ho giocato la versione C64 ma solo quella per Spectrum, quindi non entrerò nel merito della realizzazione tecnica (peraltro ottima sul computer Sinclair), se non per dire che Gotham City appare tutt'altro che "scialba", almeno nella versione da me giocata. In ogni caso, credo che Pippo sia stato eccessivamente severo con BTCC. Penguin e Joker sono gli arci-nemici di Batman, quindi non avrebbe senso tenerli fuori da un gioco imperniato sull'Uomo Pipistrello! Inoltre il frenetico gameplay, la necessità di tenere costantemente d'occhio l'energia (i rifornimenti sono pochi e distanti), l'elemento avventuroso con gli enigmi (anche se tutto sommato poco impegnativi) e i tocchi di humour si mischiano in un titolo che è soprattutto d'azione, quindi personalmente non vedo la sua generale semplicità come un handicap, al contrario di Pippo, ma come un pregio. | | PRO: | - Ottima realizzazione tecnica, specialmente nella grafica, con un originale effetto "vignetta" delle varie locazioni
- Due diverse puntate al prezzo di una!
- Azione frenetica | | CONTRO: | - Le due puntate hanno tra loro differenze non sostanziali nella meccanica di gioco, che è soprattutto improntata alla pura azione
- Una volta finito (e non è poi tanto difficile) non c'è granché spinta a rigiocarlo, ma questo vale un po' per tutti i giochi del genere. | | GLOBALE: 85 | | 27/09/2012 | |
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