Recensione Coin-op
Titolo del gioco:
Donkey Kong
Anno di uscita:
1981
Genere:
Platform
Sviluppatore:
Shigeru Miyamoto
Produttore:
Nintendo
Distributore:
Nintendo
Multiplayer:
Si (alternati)
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
Emulatore MAME + ROM di Donkey Kong
  • Donkey Kong ha appena rapito Pauline, e si issa in cima alle impalcature!
  • Donkey Kong è arrivato in cima, e ora sta preparando la trappola per Mario!
  • Il martello è la nostra unica salvezza (ma non ci permette di salire o scendere)
  • Inizia l'idillio tra Mario e Pauline, purtroppo destinato ad interrompersi poco dopo...
  • L'ormai storica scenetta fissa che introduce ogni livello
  • Questo a me sembra proprio un bug...la scala è scesa e noi siamo appesi nel vuoto!
  • Donkey Kong fugge nuovamente con Pauline, spezzando il cuore ai due fidanzati
  • Ce l'abbiamo fatta...tutti i cardini sono stati rimossi e Donkey Kong sta per cadere!!
  • Ouch! Donkey Kong atterra di testa, mentre Mario e Pauline posso finalmente ricongiungersi
  • Povero Mario...è caduto da una piattaforma e ha cosଠperso una delle sue vite
  •  il cabinato originale!
  •  cercando qualche immagine del cabinato originale ci siamo imbattuti in questa foto: vai Donkey Kong, oramai sei immortale...
Redattore:  Stefano 'Tyrant' Peracchi                        Pubblicato il:  23/08/2009
Molto prima di Donkey Kong Country, prima del mitico Super Mario Bros, l'idraulico e lo scimmione più famosi dei videogiochi iniziavano la loro prima avventura...
La storia di Donkey Kong è di quelle che tutti conoscono: lo scimmione cattivo rapisce Pauline, la fidanzata del famosissimo idraulico "italiano", e la porta in cima ad un palazzo in via di costruzione: Mario, per nulla intimorito, rincorre Kong per tutti i livelli dell'edificio, e alla fine lo fa cadere dall'impalcatura, salvando Pauline.

UN'ESPERIENZA DIFFERENTE
Già, ma un conto è conoscere la storia di uno dei cinque videogiochi più famosi di tutti i tempi, un'altra è averla vissuta "di persona" indossando i panni del baffuto Mario, no?
Ebbene, Donkey Kong è il primo platform game di sempre, e anche il primo videogioco a raccontare una storia, per quanto semplice fosse. Prima di allora c'erano stati vari giochi che avevano colpito l'attenzione del pubblico, ma non c'era un background che introducesse i personaggi del gioco e che facesse capire come mai ci si trovava lì a comandare quel buffo omino/astronave/macchinina; invece, la famosissima scena iniziale in cui Donkey Kong sale le scale del palazzo con Pauline in braccio (riferimento non troppo velato al film "King Kong") era il primo esempio di "intro", che regalava un po' di atmosfera all'azione.

GAMEPLAY
L'obiettivo di Mario è liberare la propria fidanzata dalle grinfie del malefico gorilla, e per farlo dovrete guidarlo attraverso quattro impegnativi livelli pieni di piattaforme e ostacoli fino a raggiungere la piattaforma più alta, dove si trova Donkey Kong.
Il primo livello è sicuramente quello più noto a tutti, e consiste di una serie di piattaforme sovrapposte lungo le quali corrono dei barili lanciati dal gorilla, e che voi dovrete evitare saltandoli, o distruggere usando un martello (utilizzabile solo per un breve periodo di tempo). Per issarvi da una piattaforma all'altra avrete a disposizione delle scale di congiungimento, ma dovrete fare attenzione al fatto che ogni tanto anche i barili, invece di arrivare fino alla fine di una piattaforma, useranno proprio quelle scale per scendere, e sarà allora che i vostri riflessi verranno messi a dura prova! (a dire la verità, non ho mai digerito il fatto di dovermi affidare così tanto alla fortuna, sperando che il barile non usasse la scala lungo la quale stavo salendo io, NdR). Una volta arrivati alla piattaforma più alta ci sarà un'altra struggente scenetta nella quale Mario e Pauline si ricongiungono (apparirà un grosso cuore) per un breve istante, prima che Kong rapisca nuovamente la ragazza portandola fuori dallo schermo (e, con un tocco molto azzeccato, il cuore si spezzerà in due).

Nel secondo livello lo scopo sarà esattamente lo stesso, ma dovrete evitare delle... hmm... vasche di cemento (non ho sinceramente mai capito cosa fossero, NdR) che si spostano lungo due piattaforme orizzontali molto pericolose, in quanto anche voi vi sposterete con esse appena vi metterete piede sopra. Dovrete inoltre stare attenti a non imbattervi nella fiammella che vi perseguita già dal primo livello, e avrete per la prima volta la possibilità di accumulare punti raccogliendo degli oggetti che appartengono a Pauline, come ombrelli, borsette, e altro.
A mio parere questo è il livello più facile e meno interessante, anche se è quello con l'impatto grafico più colorato e diversificato.

Dopo che si sarà ripetuta la scena del cuore infranto, questa volta vi troverete a dover saltare tra impalcature ancora non terminate, dovendo sfruttare quindi l'agilità di Mario e gli ascensori che vi permetteranno di superare gli spazi tra le piattaforme. Oltre a fare attenzione a ben due fiammelle (molto pericolose, in quanto non hanno un pattern di movimento predefinito, e potrebbero tornare sui loro passi all'improvviso colpendovi quando voi state passando vicino), dovrete guardarvi da una grossa molla che rimbalza per lo schermo, fortunatamente seguendo sempre lo stesso percorso. Una volta arrivati a Pauline per la terza volta, sarà arrivato il momento dello...

SCONTRO FINALE!
Nel quarto e ultimo livello vi troverete di fronte a delle impalcature appena montate, popolate da delle strane fiammelle molto pericolose, e collegate l'una all'altra da dei cardini. Lo scopo del livello questa volta non sarà più arrivare fino alla piattaforma più alta, bensì rimuovere tutti i cardini (passandoci sopra) facendo così cadere Donkey Kong e permettendovi di ricongiungervi (finalmente!) alla vostra amata Pauline.

UN OBIETTIVO ILLUSORIO...
Come nella maggior parte dei giochi del tempo, una volta sconfitto l'enorme gorilla, il gioco non finisce ma ricomincia dal primo livello, con una difficoltà superiore (la molla del terzo livello, ad esempio, è più veloce). Di conseguenza, il povero Mario è prima o poi destinato a soccombere agli ostacoli, e l'unica cosa che può fare è continuare nella sua illusione di poter salvare Pauline dalle grinfie dell'odiato nemico.
Detto in modo meno romantico, lo scopo del gioco è arrivare al punteggio più alto possibile, magari facendo il record del mondo, che, se volete saperlo, è detenuto da Billy Mitchell, con l'incredibile punteggio di 1050200 punti (il mio record, tanto per fare un paragone, è di soli 85400 punti! NdR).

PERCHE' DONKEY KONG E' COSI' FAMOSO?
La storia di Donkey Kong è costellata di talmente tanti aneddoti e curiosità che la sua fama, comunque ben supportata da una struttura videogiochistica di classe, lo ha portato ad essere uno dei tre videogiochi della prima generazione più famosi di tutti i tempi: Mario, Donkey Kong e Pauline sono lassù, nell'Olimpo degli arcade, assieme, ovviamente a Pac-Man e a Space Invaders (se vi state chiedendo come mai io non citi Pong, la risposta è che fa parte di una categoria a sè stante, in un'era precedente in cui i videogiochi non erano ancora diventati il successo commerciale che diventeranno a partire dalla fine degli anni '70 in poi).
Accennavo a degli aneddoti, e vi assicuro che basta citarne due per farvi affezionare a questo gioco anche se non ci avete mai giocato.
Perchè un videogioco giapponese ha assegnato dei nomi italiani o inglesi ai suoi protagonisti, e perchè sono stati scelti proprio quelli?
Beh, il primo nome del protagonista era un azzeccato, ma molto più banale, "Jump-man": alla Nintendo capirono però subito che quel titolo non sarebbe riuscito a suscitare un grosso interesse nel pubblico. Mentre stavano pensando a che nome dare al baffuto protagonista, entrò il proprietario del palazzo, un americano di origine italiana: il suo nome era Mario Segali!
Inoltre cosa rendeva questo videogioco talmente speciale da attrarre così tanti giocatori? Non solamente il fatto che era il primo videogioco a raccontare una vera storia, ma anche che era il primo anche ad avere protagonisti umani (e umanoidi!): non bisognava più comandare un'astronave, un'anonima stanghetta o uno strano "coso" giallo, bensì un essere umano, e per di più normale! Non un supereroe muscoloso e indistruttibile, bensì un ometto baffuto con una vera professione (idraulico) e un po' panciuto, ovvero un uomo come ce ne sono tanti.
La gente poteva quindi identificarsi meglio con un personaggio così, sentendosi rassicurata e più vicina alle peripezie del protagonista di quanto avrebbe mai potuto esserlo con i videogiochi precedenti.
Era questa la forza di Donkey Kong: il saper parlare alla gente, il saper raccontare una vera storia, il riuscire a far immedesimare veramente il giocatore durante la sua partita.
Nessun videogioco prima di allora aveva avuto nessuna di queste caratteristiche, figuriamoci tutte insieme!
Donkey Kong è il videogioco che ha risollevato le sorti di Nintendo, che ai tempi era a rischio fallimento, e che ha definitivamente aperto il sentiero già tracciato da pochissimi altri grandi nomi, bissando quasi il successo di un mito epocale quale Pac-Man (anch'esso giapponese).

SORPRESA FINALE
Ma perchè Kong rapisce la fidanzata di Mario? Perchè ne è innamorato, emulando così il suo gigantesco avo King Kong? Per puro istinto animalesco?
Oh no, miei cari lettori: Donkey Kong è un gorilla molto intelligente, e soprattutto, vendicativo! Dovete sapere che Mario era il custode del gorilla (probabilmente lo prestava ai circhi nelle loro esibizioni), e lo trattava piuttosto duramente: Kong allora, dopo essere riuscito a fuggire dalla sua gabbia, rapisce Pauline e si rifugia sulle impalcature per vendicarsi del suo padrone.
Non c'è quindi un vero cattivo e un vero buono... è quindi il vero specchio della realtà, dove spesso tutto è sfumato.
Grazie Mario, grazie Pauline... ma soprattutto, grazie, scimmione testardo!
A dire la verità, Donkey Kong non è mai stato uno dei miei videogiochi preferiti, probabilmente a causa della sua difficoltà decisamente elevata; ciononostante posso tranquillamente dire che mi diverto ancora oggi a giocarci sull'emulatore MAME.
Ma la mia opinione personale non è importante: ciò che davvero conta è il "breakthrough" che questo videogioco ha rappresentato nel mondo ancora acerbo del divertimento elettronico. Donkey Kong, quasi un cartone animato con una trama incarnato in un tipico "cassone" di videogioco arcade, assieme ai suoi personaggi ha dato vita ad una delle saghe più famose della storia.
Un vero mito, inossidabile e indistruttibile,proprio come la stessa Nintendo!
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