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Titolo del gioco:
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Prototype
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Anno di uscita:
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2009
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Genere:
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Azione/sandbox in terza persona
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Sviluppatore:
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Radical Entertainment
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Produttore:
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Activision
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Distributore:
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Activision Italia
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Multiplayer:
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No
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Localizzazione:
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Completa (audio & video)
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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Intel Core Duo 2.6 / AMD 64 X2 3800+, scheda video con 256 mega di memoria e con supporto shader 3.0, 1GB di RAM (XP) o 2GB (Vista)
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Redattore: Lucio 'Fallingwater' Libertini Pubblicato il: 24/06/2009 | | | Ricordate quando da bambini sognavate di volare tra gli edifici della vostra città, mentre il resto della popolazione rimaneva preda di orribili virus mutageni? | | I Radical Entertainment non sono certo il gruppo più conosciuto nel campo degli sviluppatori di videogiochi, tuttavia con i loro titoli precedenti (tra cui Scarface e Simpsons Hit'n Run) hanno dimostrato una spiccata propensione per il genere dei giochi sandbox, ovvero con territorio di gioco esteso e la possibilità da parte del giocatore di fare, nei limiti del possibile, ciò che vuole. La loro ultima creazione rimane fedele alla filosofia sandbox, permettendoci di aggirarci per una Manhattan decisamente nei guai...
 IL MIO NOME E' MERCER...ALEX MERCER Un bel giorno un virus sconosciuto comincia a mietere vittime nella Grande Mela. Da principio si tratta di un'infezione ridotta, ma di li a poco l'effetto si espande a macchia d'olio, creando mutazioni genetiche estremamente distruttive in chiunque ne venga colpito e di fatto tramutando le persone in zombie che vagano per le strade assetati di sangue. Ovviamente l'esercito interviene, con squadroni su squadroni di marine che non ci pensano due volte prima di riempire di piombo qualsiasi zombie che vedono. Ci vuole poco per capire che in questo pasticcio c'è lo zampino della Gentek, un'azienda che si occupa di ingegneria genetica. La situazione si complica quando un tale Alex Mercer, ex impiegato della Gentek, rimane infettato dal virus. Invece di trasformarsi in uno zombie egli diventa un superuomo, dotato di forza e agilità impensabili per qualsiasi umano normale e della capacità di assorbire materiale genetico e adattarlo a se stesso. La situazione si complica ulteriormente quando un misterioso gruppo di forze d'assalto elite, i Blackwatch, chiude tutte le vie d'accesso all'isola di Manhattan e comincia un sistematico sterminio di infetti e popolazione che ne sia venuta a contatto...
Nei panni di Alex Mercer, noto alle forze dell'ordine col nome in codice di Zeus, ci troveremo capaci di sfruttare tutti i suoi poteri ma anche in preda a una potente amnesia. Il nostro scopo sarà quello di portare un po' di chiarezza nella situazione, cercando di capire che cosa è successo e di chi sia la colpa, possibilmente senza farci ammazzare da esercito, Blackwatch o zombie nel frattempo.
La maggior parte del gioco è un flashback: Alex racconta a una ignota voce fuori campo l'accaduto fino a quel momento, e noi ci troviamo a rivivere le situazioni raccontate. La trama viene sviluppata tramite un sistema abbastanza originale, che il gioco chiama "rete degli intrighi"; si tratta di uno schema a rete composto da neuroni e collegamenti tra essi, in cui ogni neurone rappresenta una memoria. Durante le missioni principali, o semplicemente trovandole in giro per strada, ci imbatteremo in persone che hanno avuto a che fare con il virus e l'espansione dello stesso; se le assorbiamo le loro memorie diventeranno le nostre, e man mano andranno a completare la rete. A ogni memoria assorbita assisteremo a un filmato, rappresentazione della memoria in questione, che svelerà una piccola parte della complessa trama.
GAMEPLAY I primi minuti di gioco avvengono nel presente: Alex è nel pieno possesso di tutti i suoi poteri e noi veniamo catapultati direttamente nel mezzo dell'azione, in una Manhattan quasi completamente infettata e in cui avvengono cose che non capiamo. Questa parte del gioco è un assaggino, pensato per far gustare al giocatore i vari poteri disponibili e come introduzione "drastica" agli avvenimenti in corso. Non ci vorrà molto perchè incominci il lungo flashback: appena resuscitato durante un'autopsia Alex avrà come primo compito quello di fuggire da polizia e marine, avendo a disposizione solo i poteri di base. Di fatto questi consistono nel poter correre molto velocemente, fare salti di vari metri, arrampicarsi sulle pareti e assorbire in se stesso qualsiasi persona, azione che gli consente di assumerne l'aspetto e recuperare salute. Alex può cambiare aspetto in qualsiasi momento, scegliendo tra il suo e quello dell'ultima persona assorbita, azione molto utile se ci capita di attirare l'attenzione delle forze dell'ordine: infilandoci in qualche viuzza in cui queste non ci vedono, sarà possibile cambiare aspetto e uscire come se niente fosse. Diventa inoltre presto essenziale l'assorbimento di personale militare: camuffati da marine o Blackwatch sarà possibile entrare in basi militari e zone protette, e i militari in generale non ci attaccheranno, ma anzi ci aiuteranno nel caso ci trovassimo alle prese con creature infette.
 Andando avanti nel gioco accumuleremo punti esperienza, che ci consentiranno di entrare nel menu degli upgrade e "comprare" vari miglioramenti genetici per il nostro alter-ego. All'inizio questi può combattere, ma solo a calci e pugni, e quindi la tattica migliore è sempre di darsela a gambe; dopo un po' di upgrade però diventeremo capaci di mutare le mani di Alex in enormi artigli, lunghi tentacoli o affilatissime lame, di eseguire mosse combo molto più dannose di quelle normali, di migliorare le nostre capacità di assorbimento e in generale di diventare combattenti molto più efficaci. Con gli upgrade ai movimenti poi potremo fare salti altissimi, correre molto più velocemente e veleggiare. Alex non è mai capace di volare come Superman, ma col veleggio diventa possibile svolazzare per la città passando da grattacielo in grattacielo, cosa che in se è piuttosto divertente. Il combattimento corpo a corpo, e in particolare l'uso delle combo, è molto cinematografico e gratificante, e completare una sequenza di mosse degna di Street Fighter (con tanto di shoryuken) ai danni del nemico di turno è di una goduriosità (passatemi il termine, NdR) unica. Quando poi cominciamo a saper usare per bene i nostri poteri la soddisfazione aumenta proporzionalmente: riuscire a abbattere con un sol colpo di lama un mutante avanzato che prima ci avrebbe dato notevoli fastidi ci fa sentire veramente inarrestabili.
Anche l'esercito ovviamente aumenterà le proprie capacità per contrastarci: carri armati e elicotteri saranno sempre di più, e presto verranno sviluppati e usati sul campo di battaglia sensori in grado di rivelare la nostra presenza anche se siamo mimetizzati, insieme a ulteriori trovate che non menzioniamo per non rovinare la sorpresa. Rimane il fatto che, dopo un po' di upgrade, Alex diventa capacissimo di infiltrarsi in una base militare, assorbirne il comandante, uccidere tutti gli altri soldati e poi distruggere la base in questione... tutte cose che danno una notevole soddisfazione (e aumentano i punti esperienza).
Degna di nota è la capacità di Alex di combattere, oltre che coi propri poteri, anche con le armi rubate al nemico. Ci sono in tutto 4 armi: fucile d'assalto, mitragliatrice, lanciagranate e lanciamissili. I primi due sono utilissimi quando ci si trova a dover affrontare nutrite schiere di nemici umani, il lanciagranate è perfetto contro le creature mutate particolarmente toste e il lanciamissili è ideale contro i mezzi nemici.
A proposito di mezzi nemici: una volta assorbiti piloti militari impareremo a rubare e guidare dapprima mezzi blindati e carri armati, e in seguito elicotteri. I primi sono utili di tanto in tanto ai fini della trama e per distruggere gli edifici, ma sono lenti, goffi e nelle fasi avanzate del gioco vengono distrutti con facilità deprimente dai razzi nemici. Gli elicotteri, invece, rimangono utili fino alla fine: oltre a essere il metodo più veloce per spostarsi in giro per Manhattan sono dotati di missili a ricerca che fanno molto male, razzi per abbattere edifici e cannoncini ottimi contro soldati e mutanti. Sono inoltre abbastanza agili da permettervi di scansare la maggior parte dei missili lanciati da terra (ma, ahimè, quasi nessuno di quelli aria-aria, notevolmente più precisi), quindi spesso rimangono integri più a lungo di quanto reggerebbe un carro armato nella stessa situazione. La loro utilità è ulteriormente aumentata dalla facilità con cui ce li si può procurare, vista la tendenza di Alex a attirare l'attenzione dei militari e la sua spiccata attitudine per il salto in alto. L'unico lato negativo dei mezzi è che ce ne sono troppo pochi tipi: in tutto ci sono un blindato, un carro armato (sarebbero due, ma uno è un mezzo speciale di una missione e lo si piloterà una sola volta in tutto il gioco), un elicottero da trasporto armato e uno da battaglia. Una maggiore varietà avrebbe sicuramente giovato a questo aspetto del gameplay, che rimane tuttavia molto divertente anche così com'è.
Oltre alla trama principale, in giro per la città ci sono svariati punti in cui è possibile accedere a sfide e missioni secondarie. Le sfide sono per lo più una serie di checkpoint che dobbiamo attraversare mentre il gioco ci cronometra; una volta arrivati al checkpoint finale ci verranno assegnati un tot di punti esperienza e una medaglia (bronzo, argento o oro) a seconda del tempo che abbiamo impiegato. Le missioni secondarie invece richiedono di assorbire una o più persone, oppure di distruggere edifici infetti o basi militari. Pensate presumibilmente per aumentare la longevità, l'effetto che sfide e missioni secondarie avranno sul giocatore dipende dallo spirito con cui questi affronta il gioco: se si è giocatori ossessivo-compulsivi che devono sempre e comunque finire qualsiasi titolo al 100% ("tutti gli achievement meno uno? NOOOO devo assolutamenre ricominciare!") vi aumenteranno di svariate ore la durata del gioco; se invece siete giocatori, ehm, normali, vi serviranno solo per aumentare i punti esperienza, e una volta acquisitine a sufficienza tenderete a ignorarle. Le sfide a tempo, in particolare, non danno molta soddisfazione.
 Altro modo per aumentare i punti esperienza (nonchè la frustrazione degli ossessivo-compulsivi) è di andare a caccia di landmark e hint. I primi sono globi azzurri risplendenti sospesi a mezz'aria, i secondi sono apparentemente identici ai primi ma di color violetto. I landmark sono 200, sparsi in punti particolari della città (molto spesso in cima a grattacieli o edifici particolarmente alti), e prenderli darà punti esperienza; i secondi invece sono 50, distribuiti in modo apparentemente casuale, che oltre all'esperienza daranno un suggerimento atto a aiutare il giocatore (in teoria; in pratica non abbiamo visto un solo suggerimento che ci dicesse cose che già non avevamo scoperto da soli).
La longevità è aiutata da più livelli di difficoltà e da una simpatica opzione che ci viene data a gioco finito: rigiocarlo da capo, ma mantenendo lo sviluppo del nostro personaggio. Potremo così divertirci a affrontare le prime missioni con un arsenale di poteri da far paura, ma soprattutto utilizzandone di diversi da quelli usati la prima volta, comprando magari upgrade che al primo giro abbiamo ignorato in favore di altri. Ripartire da capo inoltre ci da l'opportunità di trovare le memorie della rete degli intrighi che ci erano sfuggite la prima volta; non saranno più critiche per lo svolgersi della trama, ma potranno rivelare comunque interessanti retroscena.
CONTROLLI In un gioco che da tanta importanza al combattimento corpo a corpo con le combo è importante che i controlli siano facili e intuitivi, onde evitare la sindrome da Mortal Kombat. I giocatori di picchiaduro "versus" sanno sicuramente di cosa sto parlando: le interminabili sequenze di comandi necessarie per eseguire le mosse più distruttive, che richiedono sforzi notevoli solo per essere memorizzate, figuriamoci eseguite con il tempismo necessario. Fortunatamente Prototype ci riesce senza problemi: i comandi necessari per eseguire tutte le mosse vengono chiaramente spiegati quando si compra l'upgrade della mossa in questione, e quasi sempre si tratta di premere solo uno o due tasti in sequenza, raramente tre. La mappatura di default, che consigliamo di lasciare inalterata, mette tutti i tasti necessari sul mouse e vicino ai tasti direzione WASD, in modo che in qualsiasi momento si sia sempre in grado di eseguire, in una frazione di secondo, qualsiasi mossa di cui possediamo l'upgrade.
Per selezionare i poteri da usare è disponibile un menu a circolo; premendo il tasto apposito appare attorno al puntatore un circolo segmentato, in cui ogni segmento corrisponde a un potere diverso (o a un'opzione militare diversa se siamo nei panni di un soldato). Normalmente non sarebbe un gran metodo, se non fosse per un importante dettaglio: quando appare il circolo il tempo del gioco rallenta moltissimo, dandoci modo di selezionare il potere che vogliamo senza preoccuparci della cascata di missili che ci pioverebbe addosso se dovessimo rimanere fermi a selezionare col tempo normale. Per chi comunque non apprezzasse la selezione a circolo è sempre possibile associare comandi diretti da tastiera ai poteri preferiti, in modo da poterli cambiare con la pressione di un solo tasto.
Per quanto riguarda i movimenti normali non c'è niente da segnalare, salvo una tendenza del mouse a essere meno sensibile nel movimento verticale che in quello orizzontale. Non essendoci due controlli separati per la sensibilità non c'è molto che si possa fare, ma non è comunque un problema grave.
 VARIE ED EVENTUALI... Il motore usato da Prototype è sorprendentemente leggero, pur essendo capace di una grafica di tutto rispetto. Sul computer usato in questa prova (Q6600, Radeon 4770, 2GB RAM, WinXPSP2) si è rivelato fluidissimo anche con tutti i dettagli al massimo (a risoluzione media); abbassando i dettagli non dovrebbe aver problemi a girare anche su computer notevolmente meno performanti.
La grafica è quanto ci si aspetta da un gioco odierno: non provoca cadute di mascella dallo stupore, ma neanche smorfie di disgusto. E', insomma, nella media. Spicca tuttavia il contrasto tra i personaggi principali, modellati con cura e con dettagli facciali ben definiti, e gli NPC, ovvero la gente qualunque che cammina per strada, i cui modelli ci sono sembrati un po' scarni. C'è anche da dire che si spende decisamente poco tempo a osservare attentamente gli NPC, quindi tutto sommato è una scelta comprensibile. Degne di nota sono le esplosioni, con ottimi effetti di fuoco e fumo. In ogni caso troviamo che una grafica nella media con un motore fluidissimo sia sicuramente preferibile in termini di gameplay a una grafica molto elaborata con un motore pesantissimo (chi ha detto GTA IV?), quindi Prototype ci ha decisamente convinto da questo punto di vista.
Gli effetti sonori sono stati realizzati con cura, e contribuiscono all'atmosfera del gioco. I rumori provocati dai nostri poteri, in particolare, sono decisamente azzeccati, con un misto di biologico e distruttivo che abbiamo molto apprezzato. Da sottolineare le voci, che giocano un ruolo importante nel gioco: ascoltando infatti le osservazioni e le esclamazioni dei militari, nonchè le trasmissioni radio, saremo in grado di capire che effetto stiamo avendo sui nemici, e se questi hanno deciso che è il caso di chiamare rinforzi (che dovremo accogliere a dovere). Le voci hanno anche un notevole effetto d'atmosfera; ad esempio, se abbiamo appena eluso le ricerche dei militari e, camuffati da uno di essi, ci avvicineremo a un gruppo di marine, li potremo sentire imprecare e maledirci, scontenti e frustrati dal fatto che gli siamo sfuggiti un'altra volta. La musica non è meritevole di particolari lodi, ma accompagna bene l'esperienza di gioco, non causando l'immediata voglia di disattivarla (che è più di quanto possiamo dire di molti altri giochi).
Tecnicamente Prototype è ineccepibile, con un gameplay completamente privo di bug e con un engine stabilissimo, che non ha causato neanche un crash al desktop. |
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