Recensione Coin-op
Titolo del gioco:
Elevator Action
Anno di uscita:
1983
Genere:
Arcade platform
Sviluppatore:
Taito
Produttore:
Taito
Distributore:
Taito
Multiplayer:
No
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
CPU: Z80 4.000000 Mhz, Z80 3.000000 Mhz (sound), M68705 1.500000 Mhz SOUND: 4 x AY-8910 1.500000 Mhz DAC SCREEN: 256 x 224 (horz) 60.00 Hz COLORS: 64 colors (dynamic)
Altri formati:
  • I piani più difficili, con ben 5 ascensori! (Elevator Action)
  • Scendendo nell'oscurità...(Elevator Action)
  • L'agente Otto entra in una porta rossa (Elevator Action)
  • Missione conclusa...in fuga in macchina! (Elevator Action)
  • Elevator Action sul Commodore 64...un fallimento totale
  • Elevator Action sullo ZX Spectrum...molto meglio della versione per C64!
  • Elevator Action sull'MSX...simile all'originale da bar
  • Elevator Action sull'Amstrad CPC: colori vivacissimi, come per tutti i giochi per questo computer
  • Elevator Action su Nintendo NES...davvero niente male!
  • Mission Elevator per C64 - un derivato di Elevator Action che finalmente rende giustizia all'originale
  •  il cabinato originale in tutto il suo splendore
  • Questo giovane sorridente si chiama Cameron Feltner ed è campione del mondo 2006 di Elevator Action!
Redattore:  Stefano 'Tyrant' Peracchi                        Pubblicato il:  27/12/2008
Uno dei coin-op più popolari dei primi anni '80 ha lasciato il segno per la sua semplicità e per la sua azione frenetica. Siete pronti ad entrare nel misterioso mondo delle spie?
IL MIO NOME E' OTTO...
Elevator Action non può competere, come fama, con mostri sacri quali Pac-Man, Space Invaders o Defender; ciononostante è riuscito a catalizzare immediatamente l'attenzione degli appassionati di giochi da bar (o coin-op, se preferite) grazie alla sua originale idea di base.
La trama è molto semplice: voi interpretate il ruolo dell'agente segreto dal nome in codice "Otto", che deve esplorare un palazzo di 30 piani partendo da quello più in alto, trafugando i piani segreti nascosti dietro alcune porte di colore rosso e scappando in macchina una volta raggiunto il piano sotterraneo.

CARATTERISTICHE
Ovviamente la cosa è meno semplice di quanto sembri, in quanto in tutto l'edificio troverete delle spie (vestite con il classico abito e cappello nero, giustamente!) il cui unico scopo è fermarci...per sempre. Inoltre dovremo districarci tra scale mobili, ascensori e zone senza illuminazione che ci complicheranno non poco la vita.
Durante la nostra discesa non avremo - soprattutto ai livelli successivi - quasi nessun attimo di tregua, in quanto dovremo guardarci in continuazione dalle spie che escono dalle porte "normali" e che cercheranno in tutti i modi di farci fuori, anche sparandoci da sdraiati (posizione nella quale non potremo colpirli, se non mentre stiamo scendendo in ascensore).
Per difenderci avremo a disposizione una pistola - che sebbene abbia munizioni illimitate tuttavia ci permetterà di sparare al massimo 3 colpi per volta - e le nostre abilità di salto: saltare non ci permetterà solamente di evitare i colpi nemici e di superare gli spazi vuoti nei piani, ma anche di colpire violentemente le spie (anche più di una alla volta, se sono molto vicine), uccidendole e facendoci guadagnare più punti che con un colpo di pistola.

AI PIANI ALTI
La parte più interessante di ogni livello sono sicuramente gli ultimi 7 piani: questi si presentano costellati di ascensori non sincronizzati l'uno con l'altro, che ci costringeranno ad avere occhi dappertutto per evitare di finire nella tromba degli ascensori stessi o essere colpiti dalle onnipresenti spie, che oltretutto spesso e volentieri ci spareranno a vista mentre stiamo scendendo (e se considerate che in ascensore NON ci si può accovacciare, capite quanto delicato sia questo punto del gioco...). Davvero maligna, poi, l'idea dei programmatori di piazzare le ultime porte rosse proprio in questi livelli, dato che come potete facilmente immaginare la traversata di un intero piano da un estremo all'altro sarà davvero complicata!
Il gioco non cambia con il passare dei livelli, se non per una maggiore difficoltà dovuta al maggior numero di spie e alla loro maggiore scaltrezza; per il resto, la struttura dei palazzi è invariata (cambia solo il posizionamento delle porte rosse e il colore differente del palazzo). Questo comunque non influisce negativamente sulla giocabilità, in quanto tutta la nostra attenzione sarà puntata sull'obiettivo della sopravvivenza e sulla ricerca delle porte rosse. Da notare che, giustamente, non potremo divertirci ad uccidere spie all'infinito: dopo alcuni minuti infatti si sentirà una melodia di avvertimento e da quel momento le spie andranno MOLTO più veloci e gli ascensori saranno decisamente meno controllabili; di conseguenza un'ulteriore fattore di difficoltà nel gioco è costituito dal tempo, che scorre inesorabilmente contro di noi.

CURA PER I PARTICOLARI
Cosa permette ad un buon gioco di diventare una passione? Semplice: la cura per i particolari e le trovate curiose. Ed è proprio qui che Elevator Action eccelle... infatti fin dalla prima scena - ovvero dall'entrata in azione di Otto che fa il suo ingresso nell'edificio appendendosi alla classica corda con rampino lanciata da chissà dove - si comprende il perchè del successo di questo gioco.
Una delle trovate più ingegnose inserite dagli autori riguarda la possibilità di sparare ai lampadari, i quali cadendo non solo immergeranno temporaneamente l'edificio nell'oscurità, ma soprattutto ci permetteranno di uccidere le spie...sempre che riusciremo ad avere un corretto tempismo. Ancora, un'altra "chicca" è data dalla possibilità di usare l'ascensore come se fosse una pressa (!).
La fuga in macchina (ovviamente uno stupendo bolide in stile James Bond!) con brusca inversione a U è il capolavoro finale, che farà venire a chiunque la voglia di giocare e rigiocare ad Elevator Action (tutto questo ottimismo è commovente... NdBoZ).

NOTA FINALE
Qualche anno fa avevo appena terminato l'ennesima partita ad Elevator Action sull'emulatore MAME, e ho cominciato a scorrere l'elenco dei giochi disponibili; uno di questi era Elevator Action Returns: ebbene, avevo effettivamente trovato il seguito del mio coin-op preferito, del quale ignoravo l'esistenza! L'ho provato immediatamente, e...beh, questa è un'altra storia (o meglio un'altra recensione, che vi presenteremo tra qualche giorno...)
Elevator Action è un gioco molto immediato (beh, come tutti i coin-op di quegli anni, d'altronde) e già dopo pochi minuti vi ritroverete a fischiettare la musichetta di accompagnamento e ad imprecare contro quei maledetti ascensori che non arrivano mai. Qual è l'attrattiva principale del gioco? Semplice, il fatto che ad un'ottima giocabilità (la difficoltà è davvero ben calibrata) siano accoppiati dei tocchi originali e divertentissimi, che rendono l'esperienza di gioco particolarmente efficace.
Non è facile spiegare esattamente cosa abbia colpito in particolare gli appassionati di questo videogioco. Sicuramente due degli elementi chiave sono proprio il coinvolgimento semplice e diretto e la mancanza di momenti morti. L'attenzione per i particolari e l'immedesimazione nel ruolo di agente segreto sono altre due caratteristiche che permettono ad Elevator Action di essere ricordato con affetto da parte dei veterani dei coin-op. Dal punto di vista puramente personale, è il mio gioco da bar preferito, senza ombra di dubbio.
In conclusione, Elevator Action è uno di quei classici giochi che, per merito della loro quasi-perfezione (per il 1983, si intende...), vengono giocati e rigiocati fino allo spasimo, nel tentativo di raggiungere il nuovo livello o di battere il mitico HI-SCORE.
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