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Titolo del gioco:
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Throne of Fire
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Anno di uscita:
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1987
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Genere:
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Azione/Strategia
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Sviluppatore:
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Consult Computer Systems (Mike Singleton, James Bagley, D. Sharpe)
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Produttore:
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Melbourne House
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Distributore:
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Melbourne House
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Multiplayer:
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Sì (a schermo diviso)
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Localizzazione:
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No
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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ZX Spectrum 48K o emulatore
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Redattore: Alessandro 'Caporale Jonlan' Grussu Pubblicato il: 11/11/2012 | | | Onoriamo la memoria del grande Mike Singleton riscoprendo insieme una delle sue opere meno note: tre fratelli si danno battaglia all'ultimo sangue per ereditare il Trono di Fuoco. | | In un immaginario Medioevo, Atherik, re di Carakesh, è morto senza designare il suo erede ufficiale fra i suoi tre figli: Alorn, il Principe del Leone, forte e generoso ma debole di mente; Cordrin, il Principe del Sole, giusto ed equo; e infine il più giovane, Karag, il Principe del Lupo, astuto e invidioso. Il regno sprofonda in una guerra civile, in cui i guerrieri si schierano con l'uno o con l'altro dei principi, ognuno dei quali è disposto a passare sui cadaveri dei suoi fratelli al fine di essere proclamato sovrano. Questo avverrà infatti quando uno solo dei tre resterà in vita nell'assalto alla Cittadella Reale, nel cui punto più alto si trova il Trono di Fuoco.
 Scopo del giocatore in questa fosca vicenda è quindi guidare uno dei tre fratelli - ciascuno evidenziato da un colore (rosso per Alorn, giallo per Cordrin e magenta per Karag) e da una corona di foggia diversa, ma per il resto dall'identico comportamento in battaglia -, accompagnato dai propri uomini, alla conquista del Trono. La cittadella consta di numerosi ambienti: camere, corridoi, scale che ne collegano i vari piani. L'azione è mostrata in vista laterale e in tempo reale: un sistema a schermo diviso fa vedere a sinistra il personaggio, principe o guerriero, che controlliamo in quel momento. Possiamo infatti controllare un solo uomo alla volta: per cambiare dobbiamo spostare il cursore che si trova sulla parte inferiore dello schermo, la quale mostra la silhouette della cittadella, e premere fuoco quando ci troviamo su una finestra illuminata dal nostro colore. Ciò indica che in quella stanza si trova uno dei nostri.
A destra dello schermo invece seguiamo i movimenti di uno degli altri due fratelli o dei suoi fedelissimi. Throne Of Fire offre comunque la possibilità di affrontare anche un compagno umano: in tal caso, la parte destra mostrerà l'azione relativa al secondo giocatore. Tutto si svolge, come si è detto, in tempo reale: la grafica delle varie locazioni, ancorché bicromatica - il nero per il disegno, più un colore che va dal rosso al bianco via via che saliamo lungo i vari piani dell'edificio -, è abbastanza dettagliata e i movimenti dei grandi sprite dei personaggi appaiono fluidi e realistici.
I personaggi si spostano solo quando sono controllati da un giocatore o dall'intelligenza artificiale del programma, altrimenti stanno fermi nella locazione dove sono. Non possiamo lasciare più di un personaggio entro una sola stanza. Se attaccati, i personaggi si difenderanno, ma la loro capacità di resistenza - indicata dal battito di un cuore posto in alto a destra della finestra principale, e che può essere recuperata riposando o bevendo da una delle ampolle sparse per la cittadella - sarà inferiore rispetto a quando potremo manovrarli personalmente. Fortunatamente, quando vediamo una finestra lampeggiare tra il nostro colore e un altro, sappiamo che là un nostro uomo è sotto attacco, per cui possiamo intervenire a controllarlo ed eventualmente salvarlo.
 Questo vale soprattutto per il nostro principe: dobbiamo evitare di lasciarlo solo e indifeso, poiché se morirà (anche se non lo stiamo controllando in quel momento) la nostra finestra si tingerà di rosso (!), onde indicare la nostra sconfitta. Naturalmente, lo stesso avviene se siamo noi a uccidere uno degli altri principi. In tal caso, tutti i suoi uomini, se ce ne sono, se la daranno a gambe e sgombreranno le camere da loro occupate.
GUARDIE...A ME!
Come se non bastasse, la cittadella è anche popolata dalle guardie reali, indicate dal colore verde, il cui unico obiettivo è la custodia del Trono. All'inizio del gioco attaccheranno tutti i personaggi che metteranno piede nelle locazioni da loro presidiate. Se però uno dei tre principi raggiunge la sala del Trono, essi si schiereranno con lui, e saranno comandabili da noi nel caso in cui tale principe fosse il nostro. Se però egli viene ucciso, torneranno neutrali, mentre se nel frattempo un altro principe passerà dalla sala cambieranno fronte a suo vantaggio (quando si dice saltare sul carro del vincitore, eh? -NdCJ)
Quando uno dei tre fratelli visita la sala del Trono, gli altri due perdono inoltre la possibilità di guidare i loro subordinati, i quali possono quindi solamente occupare le camere e difendersi dagli attacchi. Questa situazione dura fino a quando quel principe non viene ucciso o fino a quando un altro si impossessa del Trono.
 Prima o poi, i nostri uomini cadranno sotto i colpi dei nemici. Tuttavia, ai piani inferiori della fortezza vi sono alcune camere attraverso le quali arrivano rinforzi dall'esterno, a vantaggio del giocatore transitato per ultimo da esse. Se nessuno lo avrà ancora fatto, esse porteranno rinforzi alle guardie reali. Un nostro personaggio che passi da là avrà restaurata la propria energia. Possiamo inoltre raccogliere varie armi da usare, fino a tre per personaggio. Le guardie reali useranno invece esclusivamente le loro spade.
Rispetto ad altri titoli originati dalla fervida mente di Mike Singleton, Throne Of Fire è un gioco più "leggero", dove l'azione è presente in quantità maggiore rispetto alla strategia, ma certo non per questo banale. Anzi, la necessità di schierare con giudizio i propri uomini nei meandri della Cittadella, allo scopo di evitare brutte sorprese, stando molto attenti a non lasciare sguarnito il proprio principe, così come la "corsa" ad arrivare per primi alla sala del Trono, o a salvare un nostro uomo in pericolo, fanno sì che il giocatore debba ovviamente considerare con discernimento le proprie azioni, ma senza impiegare troppo tempo, cercando perciò di raggiungere un non facile equilibrio tra l'aspetto del combattimento e la pianificazione delle proprie mosse.
Va detto però che questo si nota soprattutto se stiamo giocando contro un avversario umano, in quanto dopo le prime partite avremo ragione dell'intelligenza artificiale senza eccessivo sforzo. Questo è il limite principale di Throne Of Fire: non vi sono altri livelli di difficoltà che quello predefinito, di per sé non molto impegnativo una volta che abbiamo ben compreso la meccanica di gioco. |
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