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Titolo del gioco:
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Archon
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Anno di uscita:
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1983
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Genere:
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Azione/Strategia
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Sviluppatore:
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Anne Westfall, Jon Freeman e Paul Reiche III
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Produttore:
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Free Fall Associates
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Distributore:
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Electronic Arts
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Multiplayer:
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Si
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Localizzazione:
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No
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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Commodore 64 + registratore a cassette oppure emulatore C64 + file del gioco
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| Altri formati: | |
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Redattore: Stefano 'Tyrant' Peracchi Pubblicato il: 21/01/2009 | | | Un gioco di scacchi? Non proprio. Un gioco di strategia? Anche. Un gioco molto originale? Assolutamente
sì! | | IL PRIMO IMPATTO La prima volta che ci si mette a giocare ad Archon, si potrebbe rimanere stupiti dalla disposizione della scacchiera su cui si svolge la "partita" e dalle caratteristiche dei pezzi in gioco. Qualcuno di voi si ricorderà di Battle Chess, quel gioco di scacchi uscito circa 20 anni fa, che aveva la particolarità di mostrare una brevissima scena di battaglia tra il pezzo catturatore e il pezzo catturato prima della "morte" del pezzo mangiato; questa era praticamente l'unica caratteristica che lo differenziava da un normale gioco di scacchi. Invece, nel caso di Archon, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio gioco di strategia e abilità manuale che, partendo dall'idea di base degli scacchi, ne stravolge completamente l'idea, e lo rende un'esperienza completamente differente.
 SVOLGIMENTO DEL GIOCO Lo scontro si svolge tra i bianchi ("La Luce" - di colore giallo) e i neri ("L'oscurità" - di colore blu/viola), i pezzi sono diciotto per parte (sì, perchè la scacchiera è 9x9, contro i classici 8x8 di quella degli scacchi), e si nota subito la somiglianza tra alcuni classici pezzi degli scacchi (come i pedoni) con quelli presenti in Archon. Ma, a parte la quasi equivalenza del campo di sfida, tutto il resto (a partire dalla disposizione dei pezzi, che si fronteggiano orizzontalmente invece che verticalmente) è in pratica completamente differente; ed è qui che arriviamo alla vera novità di Archon: tutti i pezzi hanno delle caratteristiche particolari che dovranno utilizzare in veri e propri scontri contro i propri avversari! Esatto, perchè quando due pezzi nemici verranno a trovarsi sulla stessa casella non ci saranno un pezzo catturatore e uno catturato, ma l'azione di sposterà in un campo di battaglia che occupa tutto lo schermo, costellato di piccoli ostacoli che potranno giocare a favore dell'uno o dell'altro contendente. A questo punto i pezzi dovranno cercare di colpirsi a vicenda fino all'esaurimento dell'energia dell'avversario, e solo quando uno dei due morirà l'azione tornerà sulla scacchiera (anche se forse sarebbe meglio chiamarla archoniera), e il pezzo sconfitto scomparirà per sempre. L'obiettivo finale, contrariamente agli scacchi, sarà l'eliminazione completa di tutti i pezzi avversari: solo allora la Luce o l'Oscurità trionferanno sul mondo! (è possibile vincere anche occupando i cinque elementi chiave della scacchiera, nonchè imprigionando l'ultimo pezzo nemico, NdFallingwater)
CARATTERISTICHE DEI PEZZI DI GIOCO Come nel classico gioco degli scacchi i pezzi hanno delle caratteristiche completamente differenti gli uni dagli altri, e anche a seconda del colore che sceglierete avrete pezzi non corrispondenti. - Knight (per la luce) e Goblin (per l'oscurità) sono i più limitati, nel senso che possono muoversi di poche caselle alla volta, e in combattimento usano un'arma a cortissimo raggio: sono assimilabili ai pedoni degli scacchi - Archer (luce) e Manticore (oscurità) si muovono velocemente, e possono usare armi a proiettile: sono tra i pezzi che non hanno corrispondenza negli scacchi, in quanto occupano una posizione sul campo che negli scacchi è ancora occupata dai pedoni - Valkyrie (luce) e Banshee (oscurità) sono anch'essi molto veloci, ma mentre la prima usa armi a proiettile, la seconda usa un'aura a corta gittata molto potente: si trovano nella posizione delle torri - Golem (luce) e Troll (oscurità) sono lenti, ma potenti e usano armi a lunga distanza: pur trovandosi nella corrispondente posizione dei cavalli negli scacchi, hanno caratteristiche molto differenti (prima tra tutte, non possono saltare i pezzi avversari) - Unicorn (luce) e Basilisk (oscurità) hanno caratteristiche simili tra di loro (velocissimi e con armi a proiettile), e sono nella stessa posizione degli alfieri - Djinn (luce) e Dragon (oscurità) sono pezzi molto potenti che non hanno "omologhi" negli scacchi: sono in pratica dei luogotenenti di "Re" e "Regina" - Phoenix (luce) e Shapeshifter (oscurità): assimililabili alle Regine degli scacchi, hanno caratteristiche completamente differenti, in quanto la Phoenix è simile alla Banshee, mentre lo Shapeshifter, in combattimento, assume le stesse sembianze del suo avversario. - Wizard (luce) e Sorceress (oscurità): sicuramente il pezzo più importante (un po' come i Re negli scacchi), oltre ad essere un ottimo combattente sul campo, ha a sua disposizione un arsenale di incantesimi, come la creazione di elementali, il blocco di pezzi nemici, la resurrezione di un pezzo amico precedente sconfitto, e così via.
 OPINIONI Come è facilmente intuibile ci troviamo di fronte ad un gioco assolutamente originale, nel quale si possono applicare tattiche e strategie di battaglia quasi paragonabili a quelle di un vero wargame: l'intuizione geniale degli sviluppatori è stata quella di aver capito che i pezzi degli scacchi possono essere tutt'altro che statici (e non stiamo parlando delle pur carine animazioni di Battlechess, ovviamente), e che possono dare vita a situazioni che possono piacere sia agli appassionati di wargame, che di azione, che degli scacchi stessi.
I SEGUITI Archon (il cui titolo completo è "Archon - the Light and the Dark") ha avuto due seguiti, uno realizzato dagli stessi sviluppatori del primo ("Archon II - Adept"), che però non ebbe lo stesso successo del suo genitore, e "Archon III - Exciter", in verità scritto per gioco da dei ragazzini che avevano creato (sempre per gioco) una software house chiamata "Free Fuck Associates" (ogni riferimento al produttore dei primi due giochi è puramente voluto). Archon III non venne mai pubblicato, in quanto non era nemmeno completo, ed era quasi una parodia dei suoi illustri parenti. |
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