Recensione Amiga
Titolo del gioco:
Hybris
Anno di uscita:
1988
Genere:
Sparatutto
Sviluppatore:
Cope-Com
Produttore:
Discovery Software
Distributore:
Discovery Software
Multiplayer:
No
Localizzazione:
No
Sito web:
Requisiti minimi:
Amiga 500
  • La suggestiva immagine di presentazione di Hybris
  •  La schermata principale di gioco dove sceglieremo il nostro pilota..
  •  Primi attimi di gioco...
  • I record
  • Ed ecco a voi i due sviluppatori...
  •  Ed ecco la Hybris mentre ci lancia in missione di recupero..
  • Fate largo arriva Nube...
  • Ma quanto sono bravo...
  • Non mi fermerete, anche ridotto cosà¬...
  •  E invece mi hanno fermato.... sigh!
  • Siamo arrivati alla base nemica...
  • Ed ecco il boss che tenta di fermarci a metà livello...
  •  Tutto tace all'orizzonte...
  • Pronto a rientrare alla base, nemico abbattuto!
  •  Ma come sono bravo, tsè!
  •  Tutti al mare!... (a mostrar le chiappe chiare? -NdCJ)
  •  Morirete tutti!
Redattore:  Davide 'Nube' Palombo                        Pubblicato il:  23/05/2013
Nel 1988 la Discovery Software (già nota per la conversione di Arkanoid) pubblica uno sparatutto che da lì a poco entrerà nei cuori di tutti gli amighisti: Hybris, poi seguito dal famoso Battle Squadron.
Hybris, sviluppato dalla Cope-Com, è uno sparatutto a scorrimento verticale che ricalca in pieno lo stile di titoli analoghi presenti nelle sale giochi dell’epoca, uno fra tutti il mitico Terra Cresta (pubblicato nel 1985 dallla Nichibutsu) (oppure Slap Fight, Xevious, 1942, Flying Shark, Typhoon... -NdCJ)

IL GIOCO

La nostra missione, una volta scelto con quale pilota controllare la navicella spaziale - tra il comandante J.P. Maverick e K. Lovett -, consisterà nel sorvolare il pianeta alieno alla ricerca della colonia perduta.

Per completare il gioco dovremo attraversare i tre livelli che compongono Hybris. Per farlo abbiamo a disposizione tre vite, tre bombe, diversi potenziamenti ed un credito che ci permetterà di continuare la partita in caso di sconfitta definitiva (qualora perdessimo tutte le vite a nostra disposizione).
Quello che colpisce fin da subito nel titolo targato Discovery Software è sicuramente la grafica che, seppur semplice, è ben disegnata e ben animata, richiamando fortemente i citati arcade spara-e-fuggi degli anni Ottanta. Il programmatore, Martin Pederson, ha saputo sfruttare a dovere i chip custom dell’Amiga, regalandoci un bellissimo shoot’ em up che schizza a 50 Hz senza perdere neanche un fotogramma d'animazione durante l'azione.

I controlli sono fluidi e precisi e la difficoltà è ben calibrata, grazie all’arsenale messoci a disposizione. Infatti a inizio partita ci troveremo con tre bombe che, se usate nel modo giusto, distruggeranno tutti i nemici su schermo (molto utile in caso di sovraffollamento dello schermo). Inoltre sono presenti moduli aggiuntivi che ci consentiranno di aumentare sia la potenza di fuoco sia le dimensioni della nostra astronave. Questo, se da una parte ci renderà più esposti agli attacchi nemici, dall’altra ci consentirà di resistere più a lungo al loro assalto. Di contro, se verranno colpiti, questi spariranno, rendendo la nave più vulnerabile (perdendo anche i relativi power up), poiché verrà distrutta al primo impatto.
CURIOSITÀ

I videogiocatori (come spesso accade) non hanno dimenticato questo titolo, così come l’ottimo sequel Battle Squadron. Forti del loro successo commerciale e non, gli sviluppatori (Cope-Com) stanno realizzando un rifacimento per IOS ed Android che dovrebbe uscire quest’anno; si chiamerà Hybris-One e come il suo successore (di cui è già uscito un remake) vanterà una grafica ridisegnata mantenendo, però, lo stesso schema di gioco originale.

A questo indirizzo potete visitare la pagina promozionale del gioco:

http://cope-com.com/hybris/


Ma le sorprese non finisco qui: i moduli aggiuntivi non sono dei semplici potenziamenti di fuoco e/o scudi di energia, ma all’occorrenza (premendo il tasto RETURN sulla tastiera o effettuando velocemente una rotazione completa del joystick) diventeranno una navicella secondaria che ci assisterà in battaglia. Questo aiuto però è solo temporaneo, e dopo una manciata di secondi i moduli si riagganceranno alla nostra navetta. Per tenere sotto controllo il numero di bombe ed il numero di volte che i nostri moduli potranno essere sganciati, dovremo tener d’occhio gli indicatori posti in cima allo schermo a fianco dell’indicatore delle vite.

La curva di difficoltà in Hybris si attesta su livelli medi. Difficilmente ci troveremo in situazioni veramente caotiche dalla quale non sapremo come uscirne, questo perchè i nemici non appariranno sullo schermo in maniera casuale, ma seguiranno specifici “pattern d’attacco”. Sarà quindi compito nostro capire come affrontarli ma soprattutto memorizzare l'ordine nel quale si presenteranno. Ogni astronave nemica ha un suo preciso modo di volare e attaccare, dovremo stare attenti e guardare ogni angolo dello schermo perché i veivoli nemici possono spuntare da ogni dove e i proiettili possono compiere anche lunghe acrobazie prima di scomparire dalla visuale. Insomma, un vero sparatutto vecchia scuola dove i riflessi e la memoria sono un requisito fondamentale per il buon esito della missione!

Questi particolari (o chicche, come le chiamo io -NdR) di gioco, accompagnate poi dall’ottima musica (non mi stancherò mai di dirlo!) e dall’ottimo sistema di controllo fanno di Hybris un titolo molto giocabile dal quale difficilmente vi staccherete una volta che lo avrete cominciato. Questa sua difficoltà non eccessiva ed il giusto numero di vite a vostra disposizione, unite ad una difficoltà crescente, vi invoglieranno a ricominciarlo ogniqualvolta morirete, nel tentativo di arrivare sempre “un po' più in là”.

GRAFICA E AUDIO

In Hybris verremo catapultati fin da subito nel vivo dell’azione, accompagnati da un’ottima colonna sonora realizzata da Paul Van der Walk. Questo musicista, seppur poco conosciuto in ambito videoludico, ha avuto negli anni d’oro dell’Amiga un ottimo riscontro nella scena demo, per via di diversi suoi moduli realizzati con il Protracker (famoso programma di composizione musicale per Amiga basato su campioni -NdCJ)

Il gioco fa bella mostra di enormi sprite, come la grossa base spaziale (Hybris, appunto) che all’inizio di ogni livello farà capolino lanciandoci in missione. La nostra nave, man mano che raccoglieremo i moduli aggiuntivi, diventerà come abbiamo visto prima sempre più grande e alla fine assomiglierà molto ad una falena (agli sviluppatori non manca la fantasia!). I nemici occupano anch’essi porzioni considerevoli di schermo: basti citare i boss d’intermezzo e fine livello, che ci si pareranno davanti nel tentativo di fermarci.

I paesaggi, seppur semplici nella grafica, sono ben caratterizzati. Nel primo livello attraverseremo la superfice del pianeta, quindi incontreremo vaste pianure, alternate da canyon e installazioni aliene. Nel secondo livello, invece, attraverseremo i mari del pianeta. Nel terzo infine ci troveremo nella parte più profonda e interna, nel cuore del pianeta, dove affronteremo il boss finale del gioco.

Il tutto accompagnato da tante esplosioni e dall’ottimo modulo musicale che rende giustizia al Chip Paula dell’Amiga.
Hybris è un titolo che difficilmente smetterete di giocare una volta cominciato: la sua impostazione arcade lo rende perfetto per partite in modalità giocatore singolo contro il computer e/o per sfide con un amico gareggiando sul punteggio più alto o per chi arriva più lontano nel gioco. Una volta terminato, la voglia di rigiocarlo rimane e di tanto in tanto lo riprenderete in mano per passare anche solo cinque minuti di puro svago arcade accompagnati da un’ottima colonna sonora che ricorderete a lungo.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE