Recensione Spectrum
Titolo del gioco:
Manic Miner
Anno di uscita:
1983
Genere:
Arcade platform - schermate fisse
Sviluppatore:
Matthew Smith
Produttore:
Bug Byte Software
Distributore:
-
Multiplayer:
no
Localizzazione:
No
Sito web:
il gioco è liberamente scaricabile dal sito World of Spectrum
Requisiti minimi:
Spectrum 48k
  • La celebre schermata di caricamento, con le scritte "Manic" e "Miner" che si alternano...
  • La copertina della versione pubblicata da Bug Byte Software...
  • La stessa copertina in un'altra versione...
  • ...ed ecco invece la copertina della versione pubblicata da Software Projects!
  • La storica schermata iniziale
  • E la mitica prima caverna!
  • Questa invece dovrebbe essere la seconda...
  • Una delle caverne più ostiche.
  • se vi dicessi che questo pazzoide è l'autore di Manic Miner ci credereste? credeteci perchè è vero...
Redattore:  Simone 'BoZ' Zannotti                        Pubblicato il:  18/01/2006
PROLOGO: Erano gli anni in cui in Italia due home-computer si contendevano il mercato dei videogiochi: il Commodore 64 da una parte, lo ZX Spectrum di Sir Clive Sinclair dall'altra...
AMARCORD
Ricordo ancora bene la prima volta che vidi Manic Miner: era il 1984 e frequentavo la quinta elementare. Allora possedevo un Commodore Vic-20 da 3,8 Kappabyte di Ram (l'antenato del C16 e del C64) e nella cucina, dopo pranzo e di nascosto da mio padre mi divertivo con le cassette e le cartridge di allora, tra le quali ricordo Radar Rat Race, Gorf e le avventure testuali di Scott Adams. La grafica era quella che era, ma d'altronde non essendoci termine di paragone non ci si faceva caso più di tanto. Fui da subito folgorato dai videogiochi, profondamente, visceralmente. Ricordo che sul Vic-20 provai persino a programmare un giochino spaziale in BASIC: mica male per un bambino di 10 anni. Ricordo anche che sulle riviste di allora iniziavano a comparire gli annunci del Commodore 64 e dello ZX Spectrum, insieme alla pubblicità dell'espansione da 16 Kappa per il Vic-20: era l'inizio della "corsa agli armamenti", come giustamente TGM definì nei primi anni novanta la continua ricerca dell'hardware più performante e dell'upgrade più spinto per il proprio computer.

Un giorno mi recai come di consueto a casa di Marco, un amichetto che abitava nel mio stesso palazzo, e vidi che sul tavolo di camera sua faceva bella mostra di sè un fiammante ZX Spectrum 48k, l'originale con i tastini in gomma. Il mio stupore salì alle stelle quando vidi che il mio fortunato amico stava giocando ad una specie di platform cupo e misterioso, nel quale bisognava guidare un omino bianco con un cappellino in testa attraverso una serie di paurose caverne, popolate da ogni genere di nemici. Si trattava di Manic Miner, che oggi viene considerato il gioco-simbolo dello ZX Spectrum nonchè - per citare quanto riportato sul celebre portale internazionale World of Spectrum - "probably the most legendary Spectrum game ever".
Due anni dopo (alla fine del 1986), di seconda mano da un amico, comprai anche io uno ZX Spectrum 48k, la versione 'Plus' con la tastiera in plastica anzichè in gomma, e passai ore ed ore giocando a Manic Miner: il ritornello che accompagna il gioco è probabilmente la musica più celebre che conosco...

MANIC MINER
Creato dal leggendario Matthew Smith nel 1983 per la Bug Byte Software, a vederlo oggi Manic Miner racchiude l'essenza dei videogiochi platform tipici della metà degli anni ottanta: nessuno scrolling, grafica e sonoro ridotti ai minimi termini, autentico concentrato di giocabilità capace di far salire la concentrazione e la tensione del giocatore a 1000 per l'impossibilità di sbagliare più delle fatidiche tre volte a disposizione. Tre vite per venti interminabili caverne da superare (da incubo la celebre 'Warehouse'), tempo rigorosamente limitato, salti millimetrici e azioni da compiere sequenzialmente praticamente senza pensare, lasciando che siano le mani a far andare avanti Miner Willy e non la propria testa, suscettibile di disturbi esterni che potrebbero essere fatali alla nostra impresa. Una follia riuscire a terminarlo, non mi risulta che nessuno ci sia mai riuscito...perlomeno senza 'barare' con cheat o simili.
Una curiosità: dopo aver pubblicato il gioco per la Bug Byte, il buon Smith passò alla Software Projects e fece ripubblicare il suo pupillo per questa etichetta; nella prima versione del gioco si può digitare il numero 6031769 per attivare un vero e proprio cheatmode: pare che quel numero fosse il numero di telefono di Matthew Smith al momento di scrivere il gioco…e che l'attuale proprietario del numero sia stufo delle telefonate che giungono ancora oggi a casa chiedendo di lui, l'autore del grande Manic Miner!
Quasi dimenticavo: pare che Manic Miner sia stato il primo videogioco ad avere uno schermo di caricamento animato (la scritta MANIC che si alterna a MINER), e il primo ad avere una musica di accompagnamento durante il gioco. E scusate se è poco...
Epilogo: oggi, come ieri, gioco a Manic Miner. Alla fermata del bus, sull'emulatore Spectrum per il mio Game Boy Advance. Gioco e mi diverto, senza accorgermi di quanto tempo è passato dalla prima, magica volta che incontrai sulla mia strada Miner Willy.
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