Recensione PlayStation 3
Titolo del gioco:
Call of Duty: Modern Warfare 2
Anno di uscita:
2009
Genere:
FPS - Guerra
Sviluppatore:
Infinity Ward
Produttore:
Activision Blizzard
Distributore:
Activision Blizzard Italia
Multiplayer:
Coop Online - Offline a 2 giocatori, componente competitiva da 2 a 18
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
PS3
  • Come potete notare il dettaglio generale è stato migliorato parecchio!
  • La palette di colore è stata resa più vivace e leggermente meno satura, ad ampio vantaggio del realismo.
  • Pronti per una scampagnata sulla neve? :D
  • Tipica situazione con cui avremo a che fare sia in single che in multi... le Favelas sono molto pericolose!
  • Cecchino pronto a colpire! Come potete notare le texture non sono sempre ai massimi livelli, ma l'impatto generale è stupendo.
  • Altissima, purissima...ah no siamo in missione, scusate.
  • Una delle missioni special ops nonchè missione della campagna.
  • Purtroppo l'aereo è solo parte della scenografia...
  • Missione compiuta, ora diamoci alla macchia!
  • Altro scorcio su un campo di battaglia.
  • Sbarcati e pronti a far parlare i nostri "Scar". Da notale la mimetica digitale anche sull'arma, componente  non da poco per il multiplay.
  • Qui si prepara un assalto in gran numero...
  • ...ma come sempre se non ci fossimo noi le missioni non verrebbero completate!
  • L'effetto dell'acqua e le pareti rocciose hanno fatto un balzo in avanti impressionante rispetto al primo  Modern Warfare
  • Il buon vecchio Ah-64 Apache, c'è sempre (o quasi) quando abbiamo bisogno delle sue bocche di fuoco!
  •  In questo Call Of duty la postura da inginocchiato sembra offrire una copertura e mimetismo maggiore rispetto  ai precedenti capitoli.
Redattore:  Alessandro 'KVegeta' Marongiu                        Pubblicato il:  22/12/2009
Ha cambiato nome ed è stato al centro di una ricerca per vedere se il nuovo marchio fosse trascinante, ma alla fine è tornato in casa “Call of Duty”…ecco finalmente Modern Warfare 2, la simulazione definitiva di guerra moderna!
Come uno stato bipolare che alterna i governanti, Call of Duty dal 2005 cambia di anno in anno team di sviluppo. E così, con regolare cadenza, la "palla" passa dalla Treyarch alla Infinity Ward sancendo una linea di sviluppo e di ambientazione molto marcata fra le due produzioni, ma mantenendo una comune idea di fondo e cioè che il gioco non debba essere solo intrattenimento ma anche e soprattutto esperienza. Insomma, un gioco non solo da guardare ma soprattutto da vivere. Questa alternanza oltretutto permette di differenziare bene lo stile generale, garantendo di volta in volta idee fresche e interessanti.

VIDEOGAME OPPURE FILM?
E’ innegabile che lo stampo avuto fin dal primo capitolo sia stato di taglio prepotentemente cinematografico: inquadrature delle scene di intermezzo, avvenimenti e situazioni vissute su schermo ci hanno reso fin dal 2003 protagonisti di quello che accadeva a video, non solo semplici spettatori.
Certo, il compromesso è quello di avere un “binario” più o meno marcato da dover seguire per poter attivare gli eventi scriptati, ma a ragione o a torto questa scelta stilistica ha reso CoD il titolo pluripremiato e amato da critica e pubblico che conosciamo, che ha permesso in un solo mese dall’uscita della 6° incarnazione in Modern Warfare 2 di renderlo il titolo più venduto del 2009.
La regia e la sceneggiatura di tutto il prodotto sono studiati nei minimi dettagli, con la stessa cura che un esperto direttore dei lavori imprimerebbe probabilmente in una pellicola di guerra.
Esplosioni, spostamenti di truppe, discussioni ed epiteti fra i protagonisti, attacchi alleati e nemici riescono ad immergerci perfettamente nel freddo e spietato campo di battaglia che calcheremo virtualmente. Di contro, data la forte propensione cinematografica votata al realismo, sono sorte alcune polemiche in relazione ad alcune scene di grande impatto presenti nel gioco. Nello specifico parliamo della tanto criticata scena nel terminal, in cui passando per una missione proprio dalla parte dei “cattivi” saremo costretti a sparare a civili in fuga e polizia.
Queste sequenza sarebbe stata probabilmente tollerata in un contesto differente come quello di un cinema, purtroppo però nell’ambito videoludico c’è ancora troppa poca libertà di espressione, causando il blocco della pubblicazione in alcune nazioni fino a che non fosse stata censurata la succitata scena.
Tornando alle dinamiche del gioco invece possiamo dire che come già visto nel primo Modern Warfare inizieremo in un campo di addestramento, dove dovremo dimostrare ciò che sappiamo fare grazie ad un classico percorso di guerra.
A seconda del tempo impiegato nel portarlo a termine e alla precisione che avremo avuto il gioco ci suggerirà una difficoltà che potremo comunque variare a nostra discrezione.
Fatto questo piccolo breathing verremo subito sbattuti in mezzo al campo di battaglia a seguito di un'emergenza avvenuta nelle sue vicinanze; da questo momento in poi prenderemo respiro solo alla fine dello spettacolo.
La trama che vivremo è intrecciata fortemente con gli avvenimenti accaduti nel precedente capitolo spirituale, gli antagonisti saranno ancora una volta i tanto blasonati russi anti statunitensi e durante lo svolgimento del gioco ritroveremo alcuni personaggi chiave che abbiamo già “incrociato” precedentemente, uno in particolare al quale restituiremo la sua Colt M1911.
Per mettere in piedi questa cinematografica campagna singleplayer la Infinity Ward ha deciso, come in Call of Duty 4, di non allungare la trama al solo fine di portare qualche ora in più al suo attivo, riuscendo a bilanciare quindi giocabilità, sceneggiatura e intermezzi facendoli durare il tempo giusto per completare la storia, riuscendo sempre ad incollare il giocatore allo schermo, avido di avvenimenti e di nuove informazioni e nemici.
Dal punto di vista del bilanciamento invece è stato finalmente posto un freno all’annosa e frustrante decisione del respawn infinito dei nemici, che soprattutto alle difficoltà più elevate comportava dei lunghissimi momenti di prova, il tutto unito poi ad alcuni checkpoint non proprio ravvicinati sfociava nei passaggi più ostici in vera e propria frustrazione.
Certo la quantità di proiettili necessari per spianare la strada alla nostra avanzata sarà comunque ingente, ma con un po’ di impegno e buone coperture potremo farcela in maniera più agibile di prima.

QUANDO ANCHE L'OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE...
Nonostante il profuso impegno nella componente scenica anche quella tecnica è stata curata e rivista dal suo precedente utilizzo.
Dando per assodato che Call of Duty è sinonimo di 60fps, cosa sempre più rara soprattutto dopo le ultime affermazioni di Insomniac, la Infinity Ward è riuscita comunque a spremere e migliorare il già ottimo motore di Modern Warfare: rendendo gli effetti di luci e ombre veramente eccellenti, quelli particellari e relativi alle esplosioni decisamente più “veri” e lavorando poi con una palette di colore leggermente più accesa la sensazione di forte realismo c’è, e non fa che migliorare ulteriormente la grande immedesimazione che si ha con l’azione e i personaggi che andiamo ad incontrare e impersonare nel succedersi delle scene.
Relativamente alla parte audio è facilmente affermabile che sia eccellente nel suo frangente singleplay: ottimi e caratterizzati doppiatori italiani uniti ad una pulizia del suono e stupenda differenziazione degli effetti legati alle armi, mezzi ed esplosioni, utilizzo del dolby digital veramente eccelso e decisamente migliorato rispetto a Cod4:MW.
Di contro nel versante multiplayer abbiamo pesanti carenze ed errori profusi nel doppiaggio e nel linguaggio, avremo personaggi che parlano un po’ italiano e un po’ inglese, capiterà spesso di sentire il tutto mischiato qua e la (“Tango down” o magari “Cover me! I’m realoading” seguiti da un “GRANATA!!”) e alcune decisioni di traduzione sono quantomeno rivedibili (il più palese è l’utilizzo di un non meglio specificato “Seguiamo la traccia/abbiamo perso la traccia” al posto di un ipotetico “siamo in vantaggio/stiamo perdendo”). La cosa purtroppo non cambia impostando la lingua della console in inglese, probabilmente è presente solo l’audio italiano sulle copie PAL Ita.

VECCHIE NUOVE, NUOVE NUOVE!
Certo il proverbio parlava di nessuna nuova, buona nuova, ma in questo caso abbiamo un mix fra vecchio e nuovo che sicuramente farà il piacere di molti!
Innanzitutto possiamo affermare che la Infinity Ward ha lavorato molto anche in questo versante, proponendo finalmente una coop offline/online intrigante anche se non canonica.
Questa nuova modalità (per la sola serie Modern Warfare ricordiamo) è stata voluta fin dall’inizio e fu pensata in principio per poter essere sfruttata nella stessa campagna per giocatore singolo, tuttavia le esigenze sceniche e di sceneggiatura hanno fatto pendere l’ago della bilancia per una struttura incentrata su missioni singole.
Trattandosi di azioni “mordi e fuggi” il nome è perfettamente in linea con lo spirito della modalità, ovvero “Special Ops”, guadagnandosi una sua sezione apposita nella schermata principale del titolo, prima divisa solo in Campagna e Multiplayer.
Questa nuova esperienza è apparsa fin dalla prima missione esaltante e appagante, soprattutto se in compagnia di un amico vicino a noi!
La riuscita di ogni missione è basata su alcuni parametri come il tempo di esecuzione o l’impostazione manuale della difficoltà (normale, esperto, veterano) e a seconda del suo completamento verranno assegnate da 1 a 3 stelle, utili per l’accesso al gruppo di missioni successive inizialmente bloccate.
In totale saranno presenti 5 gruppi con 6 missioni ciascuno di difficoltà crescente, avendo così un ottima curva di apprendimento e un tasso di sfida sempre ben bilanciato.
Il genere delle stesse spazia da quelle in stile cecchino invisibile ad altre simili alla modalità “Zombie” di CoD:WaW con ondate di nemici da affogare nel sangue, fino ad alcune veramente spettacolari in cui impersoneremo a turno uomo in fuga sul campo e fuoco di copertura da AC130 (come nella famosa missione di copertura aerea nel primo MW). Si consiglia però di giocarle dopo aver completato la campagna, poiché riprendono alcune sezioni che andremo a vedere nel singleplay, rischiando quindi di rovinarne l’esperienza se affrontate prima di esso.

MULTIPLAYER CHE PASSIONE
Passiamo ora alla modalità che sicuramente porterà via la maggior parte delle ore di gioco a quasi tutti gli acquirenti di questo titolo.
Ciò che vedremo nel multiplayer è sicuramente una versione migliorata e riveduta di quanto già osservato e goduto con il primo capitolo di MW, ma non si tratterà di semplice upgrade.
La primissima cosa che salta all’occhio è sicuramente nella nuova struttura del level design, che è stata infatti pesantemente verticalizzata: ciò che prima si giocava su pochi dislivelli in quasi tutte le mappe ora è strutturato in verticale sulla maggior parte di esse. Molti i piani esplorabili nei vari palazzi, tantissime le aperture per poter far fuoco sulle piazze, così come i tetti a cui accedere e dai quali poter cecchinare o osservare l’area di scontro con gran vantaggio tattico.
Oltre a questo le differenze proseguono nell’impostazioni dei bonus e delle armi, totalmente riviste e ribilanciate: un esempio è il mostruoso Barret, che mentre prima risultava essere il fucile da cecchino definitivo, ora è il primo a nostra disposizione e decisamente ridimensionato, e come lui molte armi sono state riviste e molte aggiunte nel nostro arsenale.
La struttura a livelli giocatore è rimasta pressoché invariata, con decine e decine di sfide da superare per avere un veloce incremento dei nostri punti esperienza, ma la struttura di creazione della classe è invece cambiata parecchio con molte aggiunte.
L’introduzione dei mirini cardiorivelatori (avete presente Alien?) e termici portano alla necessità di avere alcuni bonus di mimetismo a seconda della modalità giocata, e la nuova opzione per selezionare il vantaggio ricevuto a seguito di morti reiterate senza frag introduce nuove variabili alla struttura del gioco.
Un'ulteriore new entry è la possibilità di selezionare il bonus uccisioni e di sbloccarne di nuovi.
Prima i premi ottenuti per le uccisioni in serie erano fissi e limitati: a 3 avevamo l’UAV, a 5 l’attacco aereo e a 7 l’elicottero; ora invece abbiamo un totale di 14 premi con quantità di frag necessari che varierà parecchio. Per fare alcuni esempi: a 3 avremo ancora l’UAV, a 7 avremo un attacco Harrier preceduto da un bombardamento, a 11 potremo utilizzare un AC130 per un breve (ma neanche tanto) lasso di tempo e a 25 la devastante “carica nucleare” che farà vincere direttamente la partita alla squadra che la lancia.
Nonostante la grande quantità di opzioni avremo comunque la possibilità di selezionarne un massimo di 3 una volta sbloccati, azzardare quindi la selezione della bomba atomica o di altri premi che richiedono molti frag sarà totalmente inutile in partite tattiche come “cerca e distruggi” o duel.
Altre simpatiche introduzioni nella componente online sono alcune modalità riproposte in visuale 3° persona con inquadratura sopra la spalla simil Uncharted, cosa che rende ovviamente inutili i mirini tattici e i loro vantaggi.
Si aggiungono inoltre gli emblemi e le sign, che ci caratterizzeranno e verranno visualizzate sullo schermo di chi uccidiamo, spaziando da frasi a immagini di qualsiasi tipo; verranno sbloccate man mano che giochiamo e compiamo particolari azioni, come ad esempio subire o lanciare una carica nucleare o eseguire molti headshot.
Dal punto di vista del netcode possiamo affermare con tranquillità che il lavoro è stato ottimo come sempre: il gioco è perfettamente giocabile nella maggior parte delle partite e avendo uniformità in tutte le versioni visto che anche quella pc è ora priva di server dedicati (che non è necessariamente una buona cosa, NdFallingwater) (eh già: visti i pareri su certi forum direi che molti giocatori non l'hanno presa affatto bene.. NdBoZ), il team di sviluppo si è potuto probabilmente concentrare su una maggior ottimizzazione.
Un’ultima analisi che ci sentiamo di mettere in luce riguarda i DLC, per cui Treyarch è sempre stata molto più prolifica: Infinity Ward questa volta ha promesso di rinnovare con più frequenza rispetto al primo Modern Warfare il parco mappe, così da rendere più varia l’esperienza di gioco online nel tempo.
Ciò che ci si aspettava non è stato disatteso con questo 6° capitolo della serie: Call of Duty: Modern Warfare 2 riesce perfettamente nell’arduo compito di migliorare e rinnovare la già ottima esperienza per giocatore singolo e multi presente nel 4°, ampliando e introducendo nuove modalità su tutti i fronti ma riuscendo a lasciare il feeling di gioco invariato.
La grafica è stata ulteriormente migliorata e raggiunge vette di ottimo realismo, che unite ad una profondità di trama fantapolitica e ai quasi sempre granitici 60 FPS danno un titolo assolutamente da avere per chiunque apprezzi il genere e voglia cimentarsi con qualcosa di consolidato ma rinfrescato nella struttura.
La nuova modalità Special Ops impreziosisce ulteriormente il titolo e appaga fortemente soprattutto in compagnia di un amico, introducendo quel pizzico di varietà che si chiedeva da tempo.
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