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Titolo del gioco:
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Sidewalk
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Anno di uscita:
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1987
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Genere:
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Arcade adventure
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Sviluppatore:
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The Programming Partnership (Nic Shulver, Steve Cook), dall'originale per Amstrad CPC di K. Bala, G. Couroble, D. Chamfray
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Produttore:
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Infogrames
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Distributore:
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Infogrames
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Multiplayer:
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No
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Localizzazione:
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No
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Sito web:
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Requisiti minimi:
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ZX Spectrum 48K o emulatore
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Redattore: Alessandro 'Caporale Jonlan' Grussu Pubblicato il: 22/10/2012 | | | Un'avventura metropolitana dal netto sapore fumettistico arriva sui nostri schermi! | |  Sidewalk è un arcade adventure dall'insolito setting metropolitano. Vi impersoniamo un giovane il cui obiettivo è di recarsi al mega-concerto di beneficenza Band Aid (evidente parodia del celebre Live Aid del 1985; Band-Aid è una nota marca di cerotti) assieme alla propria amica del cuore. Per prima cosa deve quindi acquistare due biglietti. Fin qui niente di particolare, ma sfortuna ha voluto che la moto del Nostro sia stata rubata e smontata: i vari pezzi sono ora sparsi per la città! Alcuni sono nascosti in certe locazioni, quindi per trovarli dovremo andare per tentativi ed errori, oppure chiedere informazioni a qualcuno che possa saperne di più di noi. Altri però sono stati presi da loschi figuri i quali non hanno niente di meglio da fare che girare per le vie, sempre pronti a menare le mani col più insignificante pretesto. Inoltre, per rimettere insieme il mezzo sarà anche necessario procurarci una chiave. Dovremo infine trovare un telefono pubblico per avvisare la ragazza che la stiamo venendo a prendere. Cominciamo infatti alle 15.00, e se non completeremo il tutto entro le 19.30 lei si spazientirà e ci pianterà, andando al concerto con un altro.
L'azione di gioco si svolge in una porzione dello schermo limitata a poco più di un terzo della parte superiore, ma la ricchezza della grafica e l'intelligente disposizione "a vignette" delle varie parti fa sì che questo non venga percepito come un difetto. Il primo aspetto di Sidewalk che infatti salta all'occhio del giocatore è la sua assai peculiare presentazione: essa riecheggia lo stile dei fumettisti che negli anni '70 e '80 pubblicavano le loro serie sulle pagine della famosa rivista Spirou. Grazie quindi al dettagliato disegno in bianco e nero delle immagini, si ricava a tratti l'impressione di sfogliare un numero di questo classico magazine.
 La città in cui ha luogo l'azione è rappresentata da un insieme di schermate fisse collegate tra loro anche in primo/secondo piano oltre che in senso laterale, contornate da immagini che cambiano a seconda della situazione, mostrando ad esempio un personaggio col quale stiamo conversando, o - quando ci troviamo a dover usare le mani - due boccali da birra, i quali indicano l'energia rispettivamente nostra e del nostro avversario. A volte potremo fare il nostro ingresso in alcune locazioni interne, ma la visuale principale non cambierà, limitandosi a mostrare sulla destra la persona che vi si trova. In basso sono raffigurati gli oggetti in nostro possesso, quali i pezzi della moto da noi recuperati o i biglietti del concerto (se acquistati), il denaro e l'orario. Se un membro della teppa ha la meglio su di noi e ci malmena, perdiamo tutto e dobbiamo affrontarlo di nuovo per sperare di rientrare in possesso dei nostri averi.
SPIROU
Pubblicata fin dal 1938 dall'editore Dupuis, Spirou è una vera istituzione del fumetto. Prende il nome dalla serie Spirou et Fantasio di André Franquin e sulle sue pagine si sono avvicendati, nel corso dei decenni, alcuni tra i nomi più blasonati della scuola umoristico-avventurosa franco-belga. Tra di essi: René Goscinny e Albert Uderzo (Asterix), Raoul Cauvin e Willy "Lambil" Lambillotte (Le Giacche Blu), Maurice "Morris" De Bevere (Lucky Luke), Pierre "Peyo" Cullifford (I Puffi). Esce con cadenza settimanale, il mercoledì.
Il tempo passa rapidamente mentre ci spostiamo da marciapiede a marciapiede, in cerca di ciò che ci permetterà di raggiungere il nostro obiettivo finale. Per questa ragione è consigliabile non combattere ogni volta che un malandrino ci si para davanti, ma evitare lo scontro, una volta che abbiamo ottenuto quel che ci serve, sia pezzi della moto che informazioni utili. Fortunatamente quello di Sidewalk non è un mondo dove per andare avanti servono solo le maniere forti. Al contrario, la maggior parte dei personaggi che incontreremo sarà assai più benevola nei nostri confronti rispetto a quei tipacci, e saper scegliere le giuste opzioni conversando con loro sarà per noi di vitale importanza.
 La realizzazione tecnica, come abbiamo visto prima, colpisce per lo stile grafico "cartoonesco", nonostante la relativa ristrettezza dell'area effettiva di gioco. Anche l'audio fa il proprio dovere, con alcune simpatiche musichette generate dal cicalino dello Spectrum e gli effetti sonori di prammatica. Se Sidewalk viene caricato su uno Spectrum a 128 KB di RAM si odono in aggiunta dei motivetti ogniqualvolta entriamo in una locazione. La parte più debole del gioco è invece quella dei combattimenti: malgrado abbiamo a nostra disposizione ben quattro colpi diversi - testata, pugno alto, pugno basso e calcio - Sidewalk non ha certo la raffinatezza di un picchiaduro urbano come Renegade, e basterà tenere schiacciati i tasti o piegare il joystick per eseguire sempre una testata o un pugno basso onde aver ragione dei teppisti. Come per ogni arcade adventure, inoltre, la rigiocabilità è pressoché nulla. A parte questi difetti, Sidewalk si rivela un titolo assai valido e degno di essere preso in considerazione, sia per la non comune realizzazione che per la capacità di coinvolgere il giocatore fino al completamento dell'impresa che ne costituisce il fulcro. |
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