Redattore: Michele 'IPR Hagarr' Rizzi Pubblicato il: 21/03/2009 | | | Quando un nome diventa l'icona di un genere, aprirsi a nuove esperienze può rivelarsi una boccata di aria fresca come un clamoroso azzardo. Vediamo dunque insieme come si posiziona questo Halo Wars. | | Lo sviluppo di un titolo come Halo Wars potrebbe essere interpretato in mille modi diversi da giocatori esperti e informati. Alcuni fan sarebbero entusiasti all'idea di condurre in battaglia non un solo soldato, ma un'intera armata, nel complesso universo di Halo. Altri potrebbero storcere il naso a causa dello stravolgimento dovuto al passaggio da First Person Shooter a Real Time Strategy. Altri ancora, magari ancor più critici, potrebbero essere addirittura disgustati, vedendo Halo Wars come un'abile mossa commerciale per fare ancora più soldi su un Nome e un Titolo. Di certo resta il fatto che qualsiasi considerazione debba passare da un'analisi del gioco che permetta un giudizio più corretto, senza scadere nella banalità o nell'ignoranza di una valutazione approssimativa e affrettata. Presentandovi il gioco, noi ci limiteremo a fare luce e mettere un pò di chiarezza.
PREQUEL
Halo wars si può a tutti gli effetti identificare come un prequel della saga di Master Chief, collocandosi temporalmente intorno al 2525, quindi circa 20 anni prima degli eventi di Combat Evolved. L'evoluzione tecnologica dei viaggi nello spazio ha ormai sortito i suoi effetti, permettendo all'umanità di creare colonie vicine (inner) e lontane (outer) con lo scopo di dare respiro a una Terra al collasso a causa della sovrappopolazione. Il governo mondiale, formatosi dopo i conflitti politico-militari che hanno avuto luogo tra il 2160 e il 2200, si impegna così a dare sicurezza e stabilità economica, sviluppando al contempo le navi e le tecnologie necessarie alla colonizzazione. In parallelo viene anche creata una forza militare unitaria, la UNSC, il cui quartier generale viene edificato sul pianeta Reach intorno al 2490. Sulla base di queste premesse Reach diviene presto il più grande cantiere e porto spaziale, oltre che la maggiore accademia di addestramento delle forze armate unificate. Nel corso degli anni seguenti, le forze militari vengono migliorate e riorganizzate. La stessa nave coloniale Spirit of Fire, nel 2520, viene riconvertita a nave da battaglia a tutti gli effetti, e dotata di un cannone ad accelerazione magnetica estremamente potente. Tutto questo avviene appena in tempo, perchè nel 2525 vengono persi i contatti con la colonia esterna Harvest. Una conseguente missione di esplorazione farà luce sull'accaduto, mettendo per la prima volta in contatto umani e Covenant. Il messaggio trasmesso ("La vostra distruzione è il volere degli Dei... e noi ne siamo lo strumento") segnerà l'inizio della lunga e sanguinosa guerra di sopravvivenza.
PERSONALITA'
5 sono i personaggi principali in cui ci imbatteremo nel corso della storia. Naturalmente, come nelle più classiche avventure sci-fi, ognuno di questi ha un carattere, un comportamento e un modo di parlare propri. Purtroppo però fin dalle battute iniziali si scade in spiccia banalità, tra discorsi già sentiti e frasi d'effetto più che abusate. Il capitano James Gregory Cutter è lo stratega militare in comando della Spirit of Fire e, oltre a dirigere le operazioni dall'alto, darà spesso una mano importantissima anche in battaglia. Accanto a lui la dottoressa Ellen Anders cerca una risposta all'attacco indiscriminato da parte dei Covenant. La seconda personalità femminile presente nel gioco è l'intelligenza artificiale della Spirit of Fire, Serina, che oltre a gestire le attività della nave da guerra mostra pensieri e comportamenti del tutto umani.
Scendendo in battaglia, infine, il Sergente John Forge si occuperà di condurre le operazioni militari su Harvest. Nonostante sia uno dei personaggi più importanti nella storia (e soprattutto nel gioco), purtroppo la sua personalità è banale quanto una partita a briscola tra vecchi al bar. Per dare un'idea: prendete 20 anni di filmografia militare, scegliete tre protagonisti a caso, metteteli insieme in un'unica persona e... potrebbe non essere ancora abbastanza.
 Fortunatamente un unico personaggio riesce a portare un minimo di freschezza nel contesto. Si tratta del condottiero Covenant, l'Arbiter, che dimostra di possedere, oltre ad una naturale propensione al combattimento, anche caratteristiche comportamentali tali da renderlo misterioso e affascinante.
IN BATTAGLIA!!
Prima di incominciare la campagna è praticamente obbligatorio introdursi alle dinamiche di gioco seguendo i due brevi tutorial (base e avanzato) necessari per conoscere i comandi e i controlli piuttosto articolati di un RTS. Se infatti su PC il sistema mouse+tastiera permette scelte e combinazioni multiple a portata di dita, su console la mancanza di una periferica di gioco appropriata si fa sentire. Purtroppo giocando si potrebbe provare una strana sensazione, soprattutto se patiti del genere e abituati ai titoli per computer. In pratica sembra che le possibili azioni da compiere siano state limitate dai programmatori in funzione delle possibilità di scelta sul controller, e non per una decisione stilistica. Tutto questo diventa palese, per esempio, nella possibilità di scegliere solo due gruppi di truppe: quelle visibili su schermo premendo RB e tutte le nostre unità sulla mappa premendo LB. Nonostante tutto, comunque, i settaggi sul pad sono abbastanza ben organizzati.
Completati i tutorial veniamo quindi introdotti alla storia. Il nostro compito sarà, naturalmente, quello di farci strada come esercito USNC sul pianeta Harvest, respingendo i Covenant e, al contempo, cercando delle risposte allo spietato attacco alieno. Le prime missioni presentano un basso livello di difficoltà, dandoci un'ulteriore possibilità di familiarizzare con i comandi. Se inizialmente dovremo condurre in battaglia un numero limitato di truppe che recupereremo nella mappa, nelle missioni successive si apriranno tutte le possibilità di costruzione tipiche del genere. La costruzione di una base ci permetterà infatti di edificare stabili e, conseguentemente, produrre unità sempre migliori. Anche in questo caso il sistema è piuttosto semplificato, prevedendo poco più di una mezza dozzina di edifici e 14 differenti unità. Tutto questo è, naturalmente, corredato da ulteriori possibilità di miglioramento, date dallo sviluppo di tecnologie specifiche.
CINEMATICA & GAMEPLAY
Se graficamente il titolo mostra di possedere qualità di rilievo già in-game, è nei filmati di contorno che il godimento visivo raggiunge l'apice. La computer-grafica è al livello della migliore cinematografia d'animazione, mostrando una cura dei dettagli quasi maniacale. Questa attenzione si traduce in un rinnovato interesse da parte del giocatore per la vicenda che, altrimenti, avrebbe rischiato di passare in secondo piano.
 Appresi e fatti propri i meccanismi di gioco, addentrandosi nella storia bisogna sempre più mettersi d'impegno per riuscire a superare i vari schemi che possono mettere spesso alla prova le nostre capacità. Il metodo di gioco rappresenta l'ago della bilancia nella possibilità di conseguire il successo: se si è troppo lenti o non si sfruttano tutte le proprie possibilità la sconfitta è dietro l'angolo, mentre un uso oculato delle proprie risorse, insieme a capacità decisionali rapide e intelligenti, è in grado di assicurare la vittoria. E' proprio in questi casi che i video di contorno possono, in fondo, fare la differenza. Creando quell'aura di interesse nelle vicende narrate spingono indirettamente il giocatore a impegnarsi maggiormente nelle fasi successive, stimolando la sua curiosità e mantendendo alta l'attenzione.
MULTIPLAYER
Nonostante la campagna sia piuttosto ben articolata e duratura (anche alle basse difficoltà) potrebbe venirci voglia di competere contro un avversario umano, invece che contro la solita, prevedibile I.A. Se si possiede un'ADSL e un abbonamento Live Gold è quindi possibile connettersi e iniziare una partita contro altri giocatori. La sezione multiplayer non è delle più ampie e prevede solo due modalità di gioco: una skirmish classica in cui lo scopo è quello di battere tutti gli altri giocatori nella mappa (tutti-contro-tutti o a squadre in 14 differenti locations), e una campagna cooperativa che permette di completare la storia insieme ad un amico. Se la prima di queste due possibilità è carne fresca per le fauci dei mastini da classifica Trueskill, la seconda può venire incontro a quei giocatori che hanno bisogno di un ulteriore stimolo per seguire l'avventura in singleplayer, oppure che hanno semplicemente bisogno di qualche aiuto o consiglio da parte degli utenti più esperti. In ogni caso, come spesso succede anche per altri titoli che presentano questa possibilità, giocare con uno o più amici può offrire sprazzi di sano divertimento senza dover per forza sfociare nel confronto competitivo.
TECNICISMI
Prendendo in mano questo titolo, la prima cosa che è ben visibile ad un appassionato di RTS è sicuramente che Halo Wars non è stato dato in sviluppo a dei novizi del genere. La mano degli Ensemble Studios, sicuramente più conosciuti per aver creato titoli come Age of Empires III e Age of Mythology, si sente e si vede, nonostante la piattaforma e la periferica a disposizione obbilighino ad alcune scelte che potrebbero far storcere il naso ai giocatori più esperti. Tuttavia c'è da considerare che il gioco prende spunto da un nome e da una storia che ha riscosso un successo planetario tra le comunità di giocatori, creando un esercito di fan sfegatati che vivono nell'attesa dei sequel della saga. E proprio questo è il concetto: tali giocatori hanno conosciuto Halo e i due sequel come FPS, ed è quindi probabile che siano mediamente esperti conoscitori più di quel genere che di RTS. Presentare al pubblico qualcosa di nuovo e inaspettato aiuta sicuramente l'impatto di Halo Wars sugli appassionati, evitando (o arginando) le critiche spesso spietate dei professionisti degli RTS.
 In ogni caso il titolo rimane piuttosto piacevole da giocare, grazie in particolare all'interesse che i filmati e la storia riescono a produrre nel giocatore. I difetti nella giocabilità possono essere superati senza grossi patemi d'animo, se ci si accontenta di un prodotto che punta al numero degli utenti piuttosto che alla loro esperienza. La possibilità di giocare la campagna in cooperativa con un amico e una discreta sezione multiplayer aumentano sicuramente le possibilità di divertimento, offrendo nello stesso tempo un'esperienza di gioco sicuramente poco diffusa su console e dalle ampie capacità di miglioramento. Forse in futuro l'introduzione di un supporto di gioco adeguato al genere anche su questa piattaforma aprirà nuove strade ai programmatori, ma per ora l'esperienza non è in grado di raggiungere i livelli di completezza dei titoli per computer. |
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