Redattore: Alessandro 'KVegeta' Marongiu Pubblicato il: 19/11/2010 | | | Una delle più discusse e controverse saghe di quest'ultima generazione torna alla ribalta con il suo 3° capitolo. Peter Molyneux ha come sempre promesso tanto, sarà riuscito finalmente a non disattendere le aspettative? | | Bentornati nel fantastico mondo di Albion per questa nuova fiaba fantasy, ambientata anche stavolta in un mondo vivo e pulsante, con i suoi sterminati boschi, montagne, città piene di colore e storie, ma anche dungeon sotterranei colmi di pericoli e mostri assetati di sangue.
 GALLINA O PRINCIPE CHE TU SIA...RIVOLUZIONE! Le vicende che verranno narrate in questo terzo capitolo della saga si svolgono qualche tempo dopo quelle di Fable II, in un epoca che può facilmente essere assimilata alla nostra rivoluzione industriale, e si aprono vorticosamente intorno ad un concetto che sarà il tema portante di tutta la trama, la rivoluzione. Già il filmato introduttivo ci darà un assaggio di quello che andremo a vivere, mostrerà infatti una coraggiosa gallina che lotterà per i suoi diritti nonostante le avversità, riuscendo così a fuggire dal suo pollaio e cercando, con non poche difficoltà e tante risate per noi spettatori, di trovare la sua strada. Subito dopo il filmato introduttivo, con tanto di calda voce fuori campo, ci troveremo nella stanza da letto del nostro alter ego, intenti a poltrire a letto mentre Jasper, il nostro maggiordomo personale e fantastica macchietta che ci seguirà per tutta l'avventura, tenterà di farci alzare e destarci, come volesse anche svegliarci dal sonno che non ci mostra cosa accade al nostro regno. Sarà da qui che prenderanno vita gli eventi che ci porteranno a fuggire dal castello a causa del nostro tirannico fratello maggiore, il re Logan, e che insinueranno in noi il seme della rivoluzione, necessaria per poter ridare lustro e dignità ad un regno ormai in decadenza sociale, piegato dagli oscuri voleri di un regnante ingiusto. Come giustamente suggeritoci durante queste prime fasi di gioco una rivoluzione su vasta scala non si porta avanti essendo soli, il leitmotiv di questo capitolo sarà infatti quello di trovare di volta in volta nuovi alleati e compagni di viaggio, che siano essi comuni cittadini o importanti figure del luogo non è inizialmente fondamentale, l'importante infatti sarà quello di legare con più persone possibili, mostrandoci educati e vicini alle loro esigenze.
 Per quest'ultima opzione spendiamo qualche parola in più, poichè ci troveremo con l'andare avanti del gioco a dover ovviamente interagire con il maggior numero di personaggi possibili, sia per trovare nuovi alleati che per fare ovviamente esperienza spicciola; se all'inizio e per un novizio di Fable questo sembri interessante e apprezzabile perchè permette di calarsi maggiormente nel nostro ruolo, con l'andare avanti dell'avventura diventerà piuttosto snervante dover ripetere decine, centinaia e migliaia di volte le stesse "emoticons" di interazione sociale, sia perchè non possono essere velocizzati o saltati, sia perchè sarà l'unico modo in cui potremo interagire con i normali personaggi privi di importanza che popolano il mondo, la folla diciamo, dovendo quindi girovagare per una cittadina a stringere la mano a tutti quanti, abbracciarli o fare "conversazione spicciola" al solo fine di aumentare le statistiche o di effettuare qualche sub quest che ce lo richiede, certo con l'avanzamento nella storia impareremo ad interagire in tanti modi, ma alla fine il succo non cambierà moltissimo. La caratteristica fondamentale e ripresa a mani basse dai precedenti capitoli è però proprio la possibilità di scegliere come comportarci in quasi tutte le situazioni, ponendoci di fronte all'intrinseca dicotomia fra bene e male che ci accompagnerà anche in questa terza fiaba raccontataci dal Lionhead Studios, riperquotendosi via via sul nostro aspetto esteriore, angelico o demoniaco che sia, oltre che sulla percezione che avrà di noi la popolazione, gli alleati e la trama stessa.
Nella maggior parte dei casi infatti potremo scegliere unicamente fra 2 linee di comportamento in antitesi fra di loro, banalmente all'inizio potremo stringere la mano o ruttare bellamente in faccia ai passanti, difficilmente ci capiterà di avere una terza scelta neutra e il più delle volte la avremo soltanto in situazioni di scarsissima rilevanza sulla trama del gioco. Una simpatica opzione che ci potrà però dare qualche suggerimento su come comportarci saranno le informazioni sul singolo personaggio con il quale andremo ad interagire, ci verrà infatti definito che ruolo sociale ha, il sesso e l'allineamento sessuale, così da poter magari far colpo in modo più mirato. La sensazione che tutto prosegua e viva anche senza di noi è comunque sempre costante e questo ci invoglia parecchio ad esplorare, girovagare e conoscere i nostri futuri sudditi.
 STRADE, SANTUARI E SIGILLI. Cambiando radicalmente discorso, passiamo a quella componente del gioco che esula dall'action ma rientra più precisamente nell'ambito dello sviluppo del personaggio. Questa componente fondamentale è stata esulata dai canoni dei classici e freddi menù grafici ad alberatura ed è stata invece astratta più come un cammino spirituale chiamato "Strada per il Trono". In questo ambiente grazie all'esperienza acquisita, identificata nei sigilli della Gilda, andremo ad aprire nuovi cancelli che simboleggiano il nostro avanzamento nella main quest, accedendo così ad aree in cui troveremo vari scrigni utili a sbloccare i nostri poteri, abilità, interazioni sociali e miglioramenti nelle nostre arti diplomatiche ed economiche. La scelta adottata da Molyneux è sicuramente interessante e porta una lieve ventata di aria fresca da questo punto di vista, rendendo il nostro avanzamento un vero e proprio cammino piuttosto che una mera distribuzione di numeri. Ugualmente astratto dal classico concetto di GUI è il vero e proprio menù di gioco, premendo start verremo fisicamente catapultati nel Santuario dell'Eroe, dal quale potremo effettuare tutte le operazioni di base come cambiarci d'abito, selezionare l'equipaggiamento, dare uno sguardo alla mappa del mondo e sfruttarla per teletrasportarci in un nuovo luogo, conoscere le quest attive e verficare le nostre statistiche e quelle del nostro amato cane. Se inizialmente la scelta possa sembrare interessante, come effettivamente è, a lungo andare potrebbe diventare scomodo dover girovagare con il personaggio anche dentro il "menù" per cambiare semplicemente arma durante degli scontri.
LE TINTE DELLA FIABA. Lo stile generale adottato anche in questo capitolo ricalca quanto già visto nelle precedenti apparazioni: molto cartoonoso e con qualche strizzata d'occhio al realismo senza esagerare, dando così un forte e sicuramente voluto richiamo alle favole e ad un ambiente fatato e avventuroso ma non troppo serio. Dal punto di vista prettamente grafico ci attestiamo su un lavoro sicuramente preciso nel migliorare alcuni punti di debolezza di Fable 2, uno fra tutti l'effetto dell'acqua ora molto più bello e pulito, gli effetti particellari che danno quel tocco di "mistico e fantasy" in alcune zone sono meravigliosamente riprodotti e più genericamente il level design è davvero ineccepibile, la realizzazione delle varie città, villaggi, zone aperte e dungeon ci porta ad immergerci con gran convinzione in questo vivido e vasto mondo da esplorare. Certo alcune imprecisioni sono purtroppo ancora presenti, prima fra tutte il caricamento ritardato di alcune texture, cosa parecchio fastidiosa, ma su cui ci sentiamo di poter soprassedere vista l'epicità di alcuni scorci e delle ambientazioni in generale. Osservando l'aspetto puramente tecnico non ci troviamo sicuramente di fronte a picchi o prodezze visive, la qualità delle texture è mediamente buona ma non eccezionale, i modelli poligonali non brillano per complessità e alcune animazioni sarebbero da limare e migliorare, ma quello che innalza sensibilmente la valutazione generale sono i panorami e l'immersione che questi riescono a far scaturire in un avventuriero che, con pad in mano e seduto semplicemente sul suo divano, riesce a sentirsi comunque parte di questo piccolo grande mondo fatato.
 UNA STORIA DI CAPPA E SPADA. Nonostante le interazioni sociali siano le fondamenta della nostra storia non mancheranno le occasioni in cui si dovrà picchiar duro per avanzare nella nostra avventura, lasciando gentilezze e smancerie dietro alle più pratiche spadate, fucilate o palle di fuoco! Il sistema di combattimento è stato semplificato parecchio per permettere probabilmente a chiunque di godere più della trama e dello svolgimento della stessa che di scontri al limite della decenza come in Ninja Gaiden o Bayonetta, la difficoltà è infatti ridotta davvero all'osso in questo frangente e per qualsiasi giocatore vagamente pratico nel portar morte e distruzione l'utilizzo dei 3 semplici tasti di combattimento non sarà un problema. Molto semplicemente con la (X) effettueremo un corpo a corpo, con la (Y) utilizzeremo il fucile e con la (B) sfrutteremo gli incantesimi attivi grazie alle "manopole" (banalmente dei guanti magici), la loro pressione prolungata invece ci permetterà di attivare attacchi speciali o colpi più precisi. L'intelligenza artificiale dei nemici non sarà esagerata, tutt'altro, tant'è che non cercheranno mai di accerchiarci o intavolare qualche strategia bellica per avere la meglio su di noi, tenderanno piuttosto ad essere semplicemente più "resistenti" che intelligenti, con un po' di pratica si potrebbe paradossalmente finire il gioco senza farsi mai colpire, sfruttando al momento opportuno il pulsante (A) insieme ad una direzione dello stick, così da effettuare una rotolata nella direzione scelta e uscire dall'area di azione di alcuni nemici. |
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