Recensione PlayStation 4
Titolo del gioco:
Arcania: The Complete Tale
Anno di uscita:
2015
Genere:
Action RPG
Sviluppatore:
Black Forest Games, Spellbound Entertainment
Produttore:
Nordic Games
Distributore:
Formato Digitale: Sony Computer Entertainment Italia - Formato Cartaceo: Adventure Productions
Multiplayer:
No
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Console PlayStation 4 - Una connessione a Banda Larga - un Account PlayStation Network - 5.8 GB di spazio libero su Hard Disk - Prezzo: €29.99
  •  Siamo nel villaggio di Feshyr, all'inizio della storia
  •  Stiamo eliminando delle talpe che infestano il terreno circostante: una delle primissime quest che faremo...
  •  Stiamo all'interno di una caverna: resti umani ci indicano un possibile pericolo...
  •  I Goblin che ci daranno fastidio per tutto il corso dell'avventura!
  •  Siamo giunti a Tooshoo, una località dove si trova un enorme albero!
  •  Siamo pronti a dargliene di santa ragione a questo Verme della Palude!
  •  Di certo non è una gran bellezza...
  •  Il Castello di Silverlake: uno degli obiettivi principali che forgeranno il nostro Eroe senza nome
  •  Thorniara: altro meta fondamentale che visiteremo durante il nostro cammino
  •  Nonostante alcune magagne tecniche, potremo assaporare alcuni scorci davvero interessanti!
  •  Stiamo lasciando Toosho...cosa ci riserverà il nostro destino di Eroe senza nome?
  •  Pronti per un'altra avventura all'interno di uno dei numerosi sotterranei del gioco...
  •  Cosa nasconderà questa fitta foresta?
  •  Il combattimento è piuttosto semplicistico, ma abbastanza divertente
  •  Siamo al cospetto di Re Rhobar III: per chi ha giocato i tre precedenti capitoli conoscerà la sua vera identità!
Redattore:  Roberto 'New_Neo' Sorescu                        Pubblicato il:  21/08/2015
La riedizione per l'ammiraglia next-gen di Sony porta con se tutti i problemi dell'edizione uscita nel 2010, ma risulta sufficientemente godibile.
I Pyranha Bytes sono saliti alla ribalta dell'affollato mondo dei videogiochi grazie alla serie Gothic, che non poco ha appassionato gli amanti dei giochi di ruolo nudi e crudi grazie ad un mondo liberamente esplorabile, con un combat system non semplice da controllare ma comunque appagante grazie ad una difficoltà che era tarata verso l'alto e che non portava mai alla frustrazione. Il tutto veniva condito da un'ambientazione (il regno di Myrtana) ben caratterizzata, con una storia semplice ma ben scritta che guidava l'Eroe senza nome fino alla fine di ogni capitolo uscito (vedere il primo box). La serie è stata abbandonata dallo sviluppatore tedesco dopo le problematiche sorte con la pubblicazione del terzo capitolo.

Arcania: The Complete Tale è di fatto un'edizione “potenziata” dell'originale (Arcania: Gothic IV pubblicato nel 2010 su PS3, Xbox 360 e PC, con il DLC Fall of Setarrif uscito nel 2011), ma che purtroppo porta con se tutte le problematiche riscontrate 5 anni fa. Non si tratta affatto di una ristrutturazione, ma di un mero “porting” che sfrutta poco o nulla della potenza di PlayStation 4 (se lo paragoniamo a The Witcher III: Wild Hunt di CD Project RED, il titolo Nordic Games esce a dir poco con le ossa rotte! NdR). Ma non è questo il punto fondamentale: ciò che conta è se, nonostante tutto, questo RPG riesce a far divertire ed intrattenere lo stesso.

Grazie al codice PSN gentilmente fornitoci da Adventure Productions, vediamo se questa riedizione del quarto capitolo della serie Gothic vale la pena di essere giocata oppure no sull'ammiraglia next-gen di Sony.

UN NUOVO EROE SENZA NOME

Una volta arrivati alla schermata principale, potremo scegliere se giocare alla campagna principale o direttamente al DLC Fall of Setarrif. Se opteremo per quest'ultimo potremo scegliere fra tre classi (che alla fine non lo sono! NdR), scendendo in campo dopo i fatti della storia principale con un specifico livello ed un albero delle abilità già preconfezionato con diversi punti da poter distribuire per potenziare ulteriormente il nostro personaggio.
La storia della quest principale verte su un semplice pastore senza nome che vive nel villaggio di Feshyr, che fa uno strano sogno dove Re Rhobar III combatte all'interno di una grotta fino a giungere alla fine per sedersi sul trono. Ma la sua anima sembra essere corrotta da “qualcosa” che non lo fa più essere il Re di un tempo dove il suo scopo era quello di riunire tutti i paesi del regno di Myrtana per governarli con pace e prosperità.

Dopo che il suo villaggio viene raso al suolo e bruciato, perdendo la sua futura sposa con la vita che portava in grembo vuole vendicarsi di chi gli ha distrutto la vita. Che ci sia un collegamento tra i due con questi fatti accaduti?
La serie Gothic è nata e cresciuta su PC partendo a marzo del 2001 con il primo capitolo che, nonostante alcuni bug fastidiosi, riesce nell'intento di creare un GdR di stampo action con un mondo open-world subito esplorabile e con un combat system complesso ma appagante che rende ogni scontro un potenziale pericolo. Si poteva far parte tra diverse fazioni che garantivano porzioni di trama e di quest diverse anche se portavano allo stesso finale.

Probabilmente si tocca la punta più alta con Gothic II. Uscito nel novembre del 2002 in Germania, e rilasciato negli altri paesi un anno dopo insieme all'espansione “La Notte del Corvo”, ha migliorato ogni aspetto del primo capitolo garantendone una fruibilità ed una giocabilità migliori nonché un aspetto grafico migliorato.

Gothic III fu il progetto più ambizioso di Piranha Bytes, ma la sua uscita avvenuta nell'ottobre del 2006 è stata un mezzo disastro a causa di tanti problemi tecnici che hanno minato il vasto mondo open-world che era quasi in grado di rivaleggiare con quello del The Elder Scrolls IV: Oblivion. L'uscita dell'espasione stand alone “Forsaken Gods” rappresentava il punto che collegava il finale del terzo episodio con la storia narrata nel quarto, ovvero in Arcania: Gothic IV, uscito nel 2010 ad opera di Spellbound Entertainment.

Se volete approfondire la storia ed il mondo di Gothic potete andare su Gothic Italia che rappresenta una delle fonti più autorevoli per sapere tutto sulla serie.

UN GIOCO DI RUOLO AL LIMITE DEL PARADOSSO!

Il paese di Feshyr non è altro che un tutorial per prendere confidenza con i comandi e con la struttura di gioco alquanto “atipica” rispetto a quello che vediamo oggi. Di fatto non esistono classi, ma solo un albero delle abilità dov'è possibile spendere tre punti ogni qualvolta si sale di livello per decidere a cosa far tendere il nostro Eroe: un Guerriero a suo agio con le armi da mischia, un Cacciatore abile con le armi a distanza o un Mago che esercita i poter arcani per sconfiggere i nemici. Nulla ci vieta di “mischiare” il tutto per creare un personaggio in grado di essere abile sia con la spada, sia con l'arco che con la magia. Ma presto faremo i conti con un impianto giocoruolistico fin troppo semplice e poco realistico: il nostro personaggio ha un inventario dove non c'è alcun limite nel portare oggetti! Potremo raccattare in giro e raccogliere, dopo i combattimenti, un numero infinito tra armi, armature, bracciali, collane, elmi, ingredienti alchemici, cibo ed altro come se fosse niente!
Il paradosso è che avremo subito a disposizione la possibilità di creare oggetti di ogni tipo grazie alla ricette che troveremo in giro per lo scenario, sconfiggendo nemici e soprattutto risolvendo le numerose quest sparse per Argaan. Non servirà alcuna fucina o chissà quale tavolo alchemico: basteranno le nostre semplici mani per creare ogni tipo di oggetto come per magia!

La sensazione forte che abbiamo notato durante tutta l'avventura è che il titolo ha tutte le caratteristiche di un gioco di ruolo vario e con tante cose da fare, ma che alla fine è stato scelto di semplificare tutto forse per problemi di sviluppo verificatisi a suo tempo. Di certo non lo possiamo sapere, ma a parecchi non è piaciuto questo stravolgimento rispetto ai tre predecessori: una semplificazione fin troppo eccessiva della progressione relegata ad un albero della abilità troppo limitativo il quale non permette una reale personalizzazione dell'esperienza di gioco.

Un'altra problematica che rischia di minare la normale fruizione è che i personaggi non giocanti, tranne alcuni protagonisti degli episodi precedenti (che qui ritornano, accennando al loro passato) e pochi altri, di diverse quest hanno la stessa faccia! Questo non permette una reale immersione perdendo quell'”appeal” che solo in parte si viene a creare.

La fase di combattimento non è molto elaborata, ma risulta abbastanza divertente dal momento che possiamo alternare attacchi in mischia all'uso di archi e balestre per colpire dalla distanza fino a ricorrere alla magia grazie alle pergamene sparse per il mondo di gioco e reperibili dai mercanti, nonché schivare abilmente gli attacchi tramite un tasto del Dual Shock 4. Purtroppo l'intelligenza artificiale risulta fin troppo semplice con umani, mostri e non morti che tendono a fare i kamikaze senza cercare un riparo o scappare. Se usiamo gli attacchi a distanza contro maghi ed arcieri vediamo che quando vengono colpiti, questi non si muovono di un millimetro diventando a loro malgrado “carne da cannone”, e quindi nostre vittime sacrificali!

Un altro problema, per fortuna minore ma alquanto fastidioso, è legato ai Cerchi di Teletrasporto che ci aiutano a spostarci nei luoghi desiderati risparmiando tempo. Ogni cerchio è legato strettamente ad un altro e non si può viaggiare liberamente. Ciò causa l'impossibilità nello scegliere la meta una volta che il cerchio relativo è attivato, quindi dovremo per forza sapere i luoghi dove ogni coppia di cerchi portano, altrimenti andremo in confusione perché il gioco non da nessun aiuto al riguardo.
Vi consigliamo di non stare troppo vicino a bordi o a rocce che hanno una forma irregolare, c'è la possibilità che rimaniate impantanati con il rischio di morire facendo un salto nel vuoto, cadere in acqua (il personaggio non sa nuotare) o rimanere incastrati tra le rocce. Una volta capito il meccanismo si riesce a prevenire il problema senza che spaventi di nuovo.

NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE

Purtroppo non potevamo esimerci dall'individuare tutti i problemi che questa versione per PlayStation 4 porta con se fin dalla release originale del 2010. Nonostante tutto il titolo Nordic Games riesce in qualche modo a farsi piacere aiutando il giocatore a esplorare il mondo di gioco a patto che non si facciano paragoni con i mostri sacri del genere e si accettino le problematiche descritte sopra.
Arcania: The Complete Tale ha dalla sua 44 trofei da sbloccare che si dividono in 23 di Bronzo, 19 d'Argento, 1 d'Oro e l'ambito Platino.

Per sbloccarli tutti non servirà tantissima fatica. Buona parte si sbloccano progredendo nella storia e realizzando alcune richieste “particolari” come quella di saltare 1000 volte, di uccidere 10 polli e di usare sedie o letti per 60 minuti. Non mancherà di uccidere un certo numero di nemici utilizzando armi da mischia, archi o balestre e usando la magia. Per ottenere l'unico trofeo d'oro servirà terminare il gioco al più alto livello di difficoltà. Ma quei trofei che daranno più grattacapi sono quelli dedicati per recuperare artefatti di due tipi diversi e delle reliquie che costringeranno il giocatore ad esplorare ogni centimetro del mondo di gioco!

Arcania: The Complete Tale per PlayStation 4 è disponibile sia in formato digitale (sul PlayStation Store) che in formato cartaceo, quest'ultimo distribuito in Italia da Adventure Productions al prezzo di €29.99.

Di fatto Arcania: The Complete Tale rappresenta un buon inizio per entrare nel mondo dei giochi di ruolo a mondo aperto (anche se non è proprio così, ma ci va vicino, ndR) grazie alla facilità nel familiarizzare con i comandi di gioco, una grande varietà di oggetti che hanno una “reale applicazione” durante i combattimenti. Quest'ultimi, seppur semplici, riescono a risultare interessanti nonostante una certa ripetitività di fondo dove sia noi che i nemici abbiamo a disposizione un attacco semplice ed uno potente, che può essere bloccato solo con un altro di pari intensità.

Ogni oggetto, come arma, scudo, armatura, bracciale o altro, si riflette sull'aspetto fisico del nostro eroe denotando una certa cura da questo punto di vista. Inoltre lo scenario è discretamente grande con una mappa di gioco (in alto a destra dello schermo) piuttosto precisa che indica il luogo per quasi tutte le quest da portare a termine. Alcune di esse (poche comunque) non hanno un indicatore costringendo il giocatore a capire come venirne a capo, il che rappresenta un buon incentivo per proseguire utilizzando un minimo di logica. Ed aggiungiamo che avere un inventario infinito non è sempre un male: chi non ama troppo il realismo, sarà contento di gestire tutti gli oggetti raccolti liberamente senza essere costretto a buttare o vendere qualcosa che vorrebbe tenere.

La parte della mappa relativa ai sotterranei non è chiarissima, a volte non si capisce dove ci si trova perché alcuni punti già percorsi risultano quasi invisibili, ma alla fine si riesce a proseguire fluidamente. Le fasi di dialogo con i personaggi non giocanti sono interessanti facendoci scoprire diversi risvolti della storia e approfondendo molti punti d'interesse mantenendo quell'attenzione e coinvolgimento per andare avanti.

La longevità si attesta sulle 40 ore se si vuole risolvere ogni quest: girare per tutto il mondo di gioco, potenziare il personaggio al massimo, parlare con tutti gli NPC e continuare la storia con il DLC Fall of Setarrif. Per il resto il titolo risulta fruibile senza alcun problema, visto che non abbiamo riscontrato alcun bug che ne inficia la giocabilità.

NON TUTTO E' DA BUTTARE VIA

Dopo la disamina delle magagne e delle cose buone che il titolo Nordic Games possiede rimane da esaminare la parte tecnica, croce e delizia di ogni videogioco passato per la mani di un redattore che si rispetti.

Arcania: The Complete Tale in versione PlayStation 4 gira a 1080p e a 60 fotogrammi al secondo tutt'altro che stabili arrivando anche a 30fps, fino a toccare punti più bassi durante il DLC Fall of Setarrif quando avremo il vulcano davanti a noi!

Dal lato grafico si ha un discreto orizzonte, ma nulla più, un filtro anisotropico piuttosto limitato ed un effetto pioggia non proprio ben fatto (mentre camminiamo vedremo la parte chiara muoversi davanti a noi a delimitare l'effetto del filtro anisostropico! NdR). Di contro la pioggia che si riflette sullo scenario, sui vestiti del nostro eroe senza nome e su quelli degli NPC non è niente male, così come è apprezzabile la qualità texture nella porzione di scenario che si trova all'interno del filtro anisotropico. Il dettaglio del protagonista e degli NPC è più che sufficiente ma non possiamo certamente parlare di miracolo. Comunque le strutture come città, villaggi, l'erba ed il terreno sono buone e non mancheranno alcune vedute piuttosto belle e interessanti. Il ciclo giorno-notte è senza infamia e senza lode garantendo un minimo di realismo, ma nulla più. Il cielo è semplice senza nessun effetto, mentre i raggi solari che si fanno strada attraverso gli alberi, le foreste o nei palazzi delle città fanno la loro bella figura.

Come si evince dall'analisi tecnica sopra descritta ci sono continui alti e bassi che alla fine rendono il gioco abbastanza bello da vedere da vicino, ma con molta perdita di dettaglio e risoluzione se spingiamo il nostro occhio più lontano. Come si evince, l'opera di potenziamento grafica risulta realizzata a metà.

Il gioco è completamene localizzato nella nostra lingua (parlato e sottotitoli) con una qualità di doppiaggio più che discreta che va a colmare quella mancanza di labiale dei personaggi e del nostro eroe durante i dialoghi. La parte musicale propone colonne sonore di discreta qualità, alcune si esse orecchiabili. Gli effetti sonori sono di buona fattura, facendo immedesimare il giocatore mentre percorre, foreste, spazi in aperta campagna, così come grotte buie, villaggi o città.

E' dura dare un giudizio, ma a nostro parere Arcania: The Complete Tale, nonostante tutte le problematiche tecniche e di gioco riesce a strappare la sufficienza anche se della serie Gothic rimane solo il nome e la storia.

Dare un giudizio ad Arcania: The Complete Tale su PlayStation 4 è davvero molto difficile. Di certo questo quarto capitolo della serie Gothic ha solo la storia ed il nome: le meccaniche sono molto diverse e fin troppo semplicistiche come la componente giocoruolistica ridotta all'osso e un albero della abilità povero dove non esiste alcuna classe. Se poi aggiungiamo una componente tecnica che ha buoni alti e cadute tecniche e di stile davvero scolaresche, si rischia di non vedere alcuni punti di forza che riescono a risollevare il titolo e portarlo sulla soglia della sufficienza. Buone fasi dialogo, un buon doppiaggio, tantissimi oggetti con cui potenziare il nostro eroe senza nome, un mondo abbastanza grande tutto da esplorare, una storia semplice ma discretamente raccontata, un combattimento semplice e divertente nonostante la pessima intelligenza artificiale dei nemici. Nonostante tutto il titolo riesce a trasmettere quella “voglia” di volerlo portare a termine.

Se volete iniziare a capire come funzionano i giochi di ruolo a mondo aperto, il titolo Nordic Games può essere un buon inizio visto anche il prezzo budget con cui viene venduto, potrebbe rappresentare un buon incentivo. Ma non aspettatevi nient'altro!
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE