Recensione PlayStation 4
Titolo del gioco:
Wolfenstein II: The New Colossus
Anno di uscita:
2017
Genere:
Sparatutto in prima persona (FPS)
Sviluppatore:
MachineGames
Produttore:
Bethesda
Distributore:
Sony Interactive Entertainment Europe
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
Requisiti minimi:
Console PlayStation 4 - una connessione a banda larga - un account PlayStation Network - 57 GB di spazio libero su disco - Prezzo: €69,99
  • Prima dei iniziare possiamo vedere tutti i fatti principali accaduti in The New Order
  • La prima di una serie di cutscene davvero forti e molto violente... ma in parte demenziali!
  • Il nostro William B.J. Blazkowicz dovrà tornare in campo contro il regime nazista che si è impadronito dell'America
  • In questa schermata possiamo ripassare il tutorial se ci siamo dimenticati qualcosa
  • Qui potremo applicare delle modifiche fino ad un massimo di tre per ogni arma che saremo in grado di inbracciare
  • La squadra prepara una nuova strategia per fronteggiare i nazisti
  • Un sguardo al Martello di Eva: l'immenso sottomarino sottratto ai nazisti che farà da base per la squadra capitanata dal nostro Blazkowicz
  • Per staccare la spina potremo giocare a Wolfstone 3D. Blazkowicz esclama che: "sembra di stare dentro il gioco"
  • Faremo anche una capatina su Venere... già proprio sul pianeta del Sistema Solare! La mira espansionistica dai nazisti non ha confini!
  • Sapete chi è vero? L'amato Fuhrer sarà protagonista di una scena d'intermezzo assurda quanto violenta
  • Cosa succede? Siamo davanti ad un giudice... nazista ovviamente! Difficilmente sarà imparziale
  • Il comparto tecnico è davvero impressionante già su PlayStation 4 standard
Redattore:  Roberto 'New_Neo' Sorescu                        Pubblicato il:  11/11/2017
Anche se ferito gravemente Blazkowicz sara' di nuovo la spina nel fianco del regime nazista che ha preso il controllo dello stato Americano.
Parlare di Wolfenstein è come ritornare indietro nel tempo, facendoci catapultare nel lontano 1992 con Wolfenstein 3D ad opera nientemeno di id Software, gli autori dello storico DOOM che ha, di fatto, dato una forte scossa al mondo dei videogiochi con l'introduzione di un nuovo genere: il First Person Shooter, ovvero i famosi FPS (non i fotogrammi al secondo! -NdR), che noi italiani chiamiamo sparatutto in prima persona.

Questa saga ha avuto pochi episodi nel corso di 25 anni, ma quelli che sono stati pubblicati hanno lasciato un certo segno nei giocatori. Non possiamo dimenticare l'ottimo Return to Castle Wolfenstein, uscito nel 2003, che ci ha fatto conoscere più da vicino il personaggio di William B.J. Blazkowicz e il suo odio per i nazisti. Nel 2009 arriva Wolfenstein che segue i fatti del gioco sopracitato con un Blazkowicz maggiormente interattivo insieme alle sue note battute piuttosto dirette mantenendo al contempo un'azione veloce e frenetica. Infine arriviamo al 2014 con la pubblicazione un po' a sorpresa di Wolfenstein: The New Order (qui la nostra recensione), sviluppato dagi svedesi di MachineGames, che ha a sua volta sorpreso sia la stampa specializzata che i giocatori stessi, offrendo un gameplay veramente di grande livello grazie alle sue dinamiche da FPS puro ottimamente realizzato ed una storia ben narrata con scene piuttosto violente tanto da bollarlo in Europa con un PEGI 18+. L'anno successivo è stato il turno di Wolfenstein: The Old Blood (qui la nostra recensione) che rappresenta un prequel divenendo un remake della prima parte Return to Castle Wolfenstein. Venduto ad un prezzo più basso, anch'esso ha dato il suo contributo a far rivalutare sia l'intera saga che lo stesso Blazkowicz, con un approfondimento del personaggio che alterna tenerezza alla violenza più estrema!

I NAZISTI SOTTOMETTONO GLI AMERICANI!

Ed ora iniziamo a parlare di Wolfenstein II: The New Colossus, nuova opera di MachineGames utilizzando l'evoluzione dell'id Tech giunto alla sua sesta versione. Una volta scelta la difficoltà desiderata (modificabile durante il gioco) tra le sei a disposizione, i fatti riprendono esattamente da dove si erano interrotti in The New Order. Ritroviamo Blazkowicz, conciato veramente male a causa delle gravi ferite riportate, risvegliarsi all'interno del Martello di Eva, un immenso sottomarino nazista sottratto ai nazisti. Senza rivelavi ulteriori risvolti sulla trama, vi diciamo che il suo orgoglio e la sua volontà non sono stati piegati, ed anche con la sedia a rotelle andrà ad uccidere i crucchi per liberare il sottormarino e farne il quartier generale della resistenza insieme ai suoi compagni di viaggio incontrati in The New Order.

Se abbiamo a disposizione un salvataggio di The New Order, in base ad uno dei due personaggi che abbiamo salvato (Wiatt III o Fergus), The New Colossus continuerà le vicende proprio di quest'ultimo, integrandolo perfettamente all'interno della storia. Un motivo in più per riprendere il gioco precedente per vedere le vicende di entrambi i personaggi. Davvero una bella trovata che invoglia il giocatore a tornare nel gioco favorendone la longevità.

Nonostante la sua debolezza fisica il nostro Terror-Billy (come viene chiamato dai nazisti in America) torna in azione grazie ad una tuta speciale realizzata da Seth Roth per merito della tecnologia Da'at Yichud di cui proprio lui fa parte. In questa fase di gioco dovremo guidare il nostro Blazkowicz con una salute più bassa del normale. A compensare questa debolezza potremo innalzare la corazza fino a 200. Il motivo è presto detto: durante il nostro viaggio fuori e dentro il Martello di Eva troveremo ogni genere di nemico nazista compreso il ritorno degli odiatissini droni (che debbo dirvi... personalmente non sopporto! - NdR) fino a colossi davvero imponenti che ci faranno sudare le proverbiali sette camicie. Per renderci le cose più semplici ci vengono messi a disposizione dei bei gingilli come una potente mitragliatrice (il Maschinenpistole), un fucile automatico molto prestante (lo Sturmgewehr), un pericoloso fucile a pompa (lo Schockhammer) ed un arma molto importante proveniente da New Order: il Laserkraftwerk in grado di vaporizzare qualunque nazista abbia la sfortuna di trovarvisi davanti. La lista delle armi è comunque più ampia ma consigliamo sempre la sperimentazione sul campo (chi ha detto le granate? -NdR). Rimangono le armi pesanti che vanno sottratte ad individui corazzati eliminabili con un bel po' di piombo o di laser; questi colossi sono davvero pericolosi dal momento che sparano un raggio di calore o una serie di proiettili più pesanti del solito. Una volta abbattuti possiamo prendere in prestito le loro armi ed usarle contro il nemico, ma trattandosi di armi pesanti il nostro movimento sarà meno fluido, anche se la maggior lentezza è compensata il più delle volte da una potenza di fuoco devastante.

Le vicende si concentreranno in America dove il gruppo di resistenza ha bisogno di una nuova guida (chi ha giocato a The New Order, sa di cosa stiamo parlando... -NdR) per colpire al cuore il regime nazista e ridare speranza ad un popolo oppresso. Ovviamente sarà il nostro eroe americano preferito a fare sia da nemico numero uno dei nazisti che da fattorino per alcune missioni secondarie che si sbloccheranno all'incirca a metà avventura (se ci pensiamo bene il fattorino lo fa anche all'interno del Martello di Eva, ma non diciamolo a nessuno! -NdR) sfruttando i Codici Enigma già presenti nel capitolo precedente. Ovviamente ci saranno alcuni momenti di calma e di intimità visto che la sua Anya aspetta due gemellini anche se nella prima parte vedremo un Blazkowicz abbastanza demotivato e depresso a causa della sua decadenza fisica.


ENTRIAMO IN AZIONE!

Dal lato del puro gameplay non troviamo nulla di nuovo e di eclatante. Le ottime meccaniche di The New Order le ritroviamo in questo nuovo episodio, ulteriormente ripulite ed ottimizzate per un'azione ancora più fluida e appagante. Un FPS davvero eccellente in ogni sua parte con una buona componente stealth che induce il giocatore a non lanciarsi allo sbaraglio, anche perché ogni zona che visiteremo è piena zeppa di nazisti felici di farci la pelle. A differenza del gioco precedente i Codici Enigma non verranno più trovati in giro per lo scenario, ma andranno sottratti ai generali i quali faranno scattare l'allarme se ci scopriranno. Una difficoltà in più, ma anche la sicurezza di trovare tutte le carte per poi utlizzarle sulla specifica macchina che si sbloccherà all'interno del sottomarino.
Il titolo MachineGames consta di 51 trofei, suddivisi in 38 di Bronzo, 10 d'Argento, 2 d'Oro e l'immancabile Platino. Ottenerli tutti sarà una sfida davvero tosta; oltre a quelli ottenibili attraverso la storia, iniziano le difficoltà con i moltissimi collezionabili sparsi per le ambientazioni per giungere a quelli che si ottengono completando il gioco alle difficoltà più alte compresa anche la Mein Leben! ovvero affrontare tutti i livelli senza poter salvare! Per cui conviene non prendete impegni durante la giornata se ci si vuole cimentare in quest'impresa.

Ad alcuni giorni dall'uscita del gioco, avvenuta il 27 ottobre scorso, è stata resa disponibile la patch 1.02 che va a sbloccare il Simulatore (il contatore che c'era sulla schermata principale indicava il tempo di sblocco) che permette di cimentarsi insieme con altri giocatori all'interno degli stessi 10 scenari della storia con una classifica non online, ma salvata tra i contatti di ogni giocatore. Il punteggio potrà aumentare progrendendo in ogni sfida a difficoltà più alte.

Potremo apportare fino a tre modifiche per ogni arma che imbracceremo (quelle pesanti non sono contemplate) per personalizzare ulteriormente l'esperienza di gioco in base a come vogliamo far saltare la testa ai nazisti. Tali modifiche andranno trovate in giro e non mancherà nemmeno una bella sezione in sella ad un essere meccanico a quattro zampe in grado di abbrustolire chiunque gli capiti a tiro. Infine non possiamo non parlare dei collezionabili, ancora pià numerosi di The New Order con alcune new entry che saranno davvero difficili da trovare. Per gli amanti del collezionismo, questa pratica farà innalzare non poco la longevità media che si attesta sulle 15 ore prima di arrivare ai titoli di coda (personalmente sono arrivato a ben oltre le 20 ore, perché non sono proprio una cima con questo genere, ma non ditelo a nessuno! -NdR) (ma se lo sanno tutti...Nd Isg71).

La fluidità di gioco è perfetta dall'inizio alla fine. Anche se l'azione si basa tra dinamiche stealth e sparatorie senza esclusione di colpi con i nazisti, la difficoltà subisce delle improvvise impennate verso l'alto creando dei momenti frustranti con annesse imprecazioni. Abbiamo subito questo cambiamento due volte in maniera molto decisa. Il sottoscritto è stato costretto a cambiare la difficoltà per riuscire ad andare avanti (non sono un fenomeno con gli FPS, ma comunque non proprio uno sprovveduto. -NdR) non essendo felice di farlo. In più le missioni secondarie, che si sbloccano nella seconda parte del gioco, per dare la caccia agli überkommandant, si assomigliano un po' troppo costringendoci a ripercorrere gli stessi posti che avevamo ripulito. Lo scopo è quello di indebolire la forza nazista in America, ma si poteva fare meglio.

UN GRAN BEL VEDERE A 60 FPS!

Con l'uscita da poco di Xbox One X e con PlayStation 4 Pro ancora non pienamente sfruttata, con PlayStation 4 Standard pensavamo che si sarebbe scesi a compromessi. Invece ci troviamo davanti ad un comparto tecnico di primissimo livello dove i 60 fotogrammi al secondo e i 1080p vengono esaltati dall'eccellente uso dell'id Tech 6 il quale, nonostante qualche piccolo effetto di pop-up (apparizione di poligoni all'improvviso) e qualche dettaglio non pulitissimo, regala panorami splendidi e dettagliatissimi impreziositi da effetti di luce e di illuminazione tra i migliori in assoluto di questa generazione. MachineGames è riuscita a realizzare un piccolo miracolo tecnico grazie anche alla scalabilità e all'efficienza di questo motore grafico in grado ancora di regalare scenari fantastici senza abbassare il framerate neanche quando le sparatorie si fanno copiose con svariati effetti su schermo. Abbiamo assistito a qualche piccolo sporadico calo, ma parliamo di roba di poco conto.

L'I.A dei nemici è altalenante, in parte carne da cannone ma anche in grado di fargli trovare un riparo e tentare alcune strategie per accerchiarci. La sensazione, comunque, è quella di nemici non proprio stupidi in grado di individuarci in modo realistico se non siamo ben coperti o se non eseguiamo correttamente la fase stealth. Nel complesso ci troviamo di fronte ad un grande titolo capace di farci percepire la crudeltà della follia nazista, come l'oppressione fisica e militare nei paesi conquistati e il non avere pietà di chi aveva idee diverse dalle loro. Ad esempio la scena di Frau Engel nella prima parte è l'antipasto della violenza e, in parte, della demenzialità con momenti forti che ci accompagneranno per tutta la durata del gioco tanto da meritare il bollino PEGI 18+. Non a tutti potrebbe piacere questo forte gore, ma gli sviluppatori lo hanno diluito con delle parti più leggere e, come detto prima, in parte demenziali sia nelle cutscene che in alcune fasi di gameplay. Se aggiungiamo un ottimo doppiaggio nella nostra lingua avente un linguaggio a tratti fortemente scurrile, capiamo il contesto e l'atmosfera con cui questo seguito è stato realizzato.

In conclusione Wolfenstein II: The New Colossus è davvero una grande esperienza esclusivamente in single player. In un FPS ci aspettavamo una parte multigiocatore, ma è completamemte assente anche se le meccaniche sono davvero eccelse. Come in New Order, Bethesda e MachineGames hanno voluto raccontare un storia forte, dolorosa, violentissima, con valori come il desiderio di libertà e di speranza che si scontrano contro un titano senz'anima, senza cuore capace di imporre le proprie idee solo con la violenza e la supremazia della cosiddetta razza ariana. Un modo di far capire come il regime nazista è una parte della storia che non può essere dimenticata. Ricordiamoci che l'essere umano può fare cose straordinarie con sentimenti veri e senza violenza.

Modus operandi: siamo tornati vestire i panni di William B.J. Blazkowicz nella sua lotta senza quartire contro i nazisti, in un'America in rovina, grazie ad una copia promozionale gentilmente mandataci da Laboratorio Comunicazione.

Dopo la grande sorpresa di New Order, ci aspettavamo grandi cose da Wolfenstein II: The New Colossus. E per fortuna non siamo rimasti delusi, anzi l'asticella si ulteriormente alzata grazie ad un gameplay ancora più rifinito e ad un comparto tecnico meraviglioso anche su PlayStation 4 standard. La storia intensa, molto violenta e in parte demenziale regala un'esperienza esaltante anche per chi non è avvezzo al genere degli FPS. Improvvise e inspiegabili impennate di difficoltà verso l'alto tuttavia contribuiscono a creare momenti di frustrazione, di conseguenza è richiesta anche una certa dose di pazienza.

Bethesda e MachineGames hanno fatto di nuovo centro con un titolo solidissimo in ogni sua parte, con una longevità che si alza grazie alla possibilità di ripercorrere la storia con Fergus o con Wiatt III e con i numerosi collezionabili che faranno la gioia dei perfezionisti.
PRIMO IMPATTO
GRAFICA
SONORO
GIOCABILITA'
LONGEVITA'
GLOBALE