Redattore: Luca 'blackyoshi' Terzolo Pubblicato il: 29/11/2009 | | | “Quali avventure ha vissuto Mario nella sua infanzia?” Probabilmente i game designer di Nintendo si posero questa domanda quando cominciarono a lavorare alla creazione di Yoshi’s Island, prequel della saga del baffuto idraulico. | | ALLORA E' VERO CHE I BAMBINI LI PORTA LA CICOGNA!
“Once upon a time”, c'era una volta... queste le prime parole del filmato introduttivo del gioco, accompagnate dal suono di un carillon: sembra quasi l’inizio di una fiaba, grazie anche alle tinte pastello che caratterizzano il gioco fin dalle prime immagini. È quasi l’alba e una cicogna in volo trasporta un fagotto contenente due fratelli gemelli, quando all’improvviso viene attaccata da una misteriosa creatura a bordo di una scopa: si tratta di Kamek, un mago che purtroppo riesce a rapire uno dei due bambini. Luigi. L’altro neonato, Mario, cade in sella a uno Yoshi verde, che subito porta il piccolo dagli altri dinosauri del branco per decidere cosa fare. Il piccolo Mario, grazie al legame che li unisce, sembra sapere dove si trova il fratello Luigi: gli Yoshi decidono quindi di trasportare il piccolo a turno, attraverso diverse isole, per permettere ai due pargoli di raggiungere i propri genitori. Nel frattempo Kamek, accortosi di aver rapito solo uno dei due neonati, cerca di porre rimedio al proprio errore dispiegando il proprio esercito di mostri nel tentativo di ostacolare la missione degli Yoshi.
È MARIO, MA NON E' IL SOLITO MARIO!
Il gioco presenta alcune differenze sostanziali rispetto ai precedenti capitoli della saga di Mario: niente funghi, fiori per sparare palle di fuoco o piume per volare; al loro posto, Yoshi potrà portare con sé fino a sei uova, da lanciare per sconfiggere i diversi nemici del gioco. Inoltre, non verranno assegnati punti in base ai nemici sconfitti o al tempo rimanente alla conclusione del livello, bensì verrà valutata l’acquisizione di tre diversi tipi di oggetti nel corso del livello, ovvero monete rosse, margherite e stelline: più elementi verranno collezionati, più ci si avvicinerà ai 100 punti rappresentanti la perfezione al termine del livello. Tra l'altro, la perdita di una vita non avverrà al semplice contatto con un nemico, poiché in questo caso baby Mario verrà disarcionato da Yoshi e, piangendo, inizierà a galleggiare per lo schermo all’interno di una bolla, mentre un conto alla rovescia avverte del tempo restante per recuperare il piccolo prima che venga rapito dalle forze di Kamek: se i mostri riusciranno nel loro intento, avverrà la perdita di una vita. Durante i livelli inoltre Yoshi potrà assumere diverse forme per un breve periodo di tempo, come un elicottero, un’automobile e un sottomarino, nonché gareggiare con un “bandito” (così viene definito dal gioco) in prove utili al conseguimento di alcuni oggetti e vite bonus.
SPINGERSI OLTRE I LIMITI
Yoshi’s Island è uno dei pochi giochi a sfruttare il chip Super FX integrato nella cartuccia del gioco, al fine di ottenere una grafica altrimenti impossibile con il solo hardware del Super NES: la CPU della console è quindi in grado di muovere su schermo un elevato numero di elementi senza rallentamenti (visibili invece in caso di emulazione, dove ancora non si riescono a replicare fedelmente le caratteristiche del chip). Gli sprite dei diversi personaggi (così come i fondali) presentano un tratto per certi versi infantile, ma è comunque evidente che ogni aspetto è stato curato nei dettagli, rendendo il gioco una piccola perla nel catalogo giochi della console 16-bit di Nintendo.
Tutte le musiche del gioco sono state create per l’occasione (ad eccezione di un adattamento del classico tema musicale di Super Mario Bros, nel breve periodo di invincibilità che segue al tocco di una stella): lo stile e gli strumenti utilizzati rendono l’atmosfera rilassata, facendo sembrare ogni partita simile a una passeggiata in compagnia di Yoshi, da godersi in tutta tranquillità. Da questo discorso però va escluso il motivetto utilizzato per il combattimento finale, in grado di dare la carica al giocatore impegnato a difendersi da… segreto! Gli effetti sonori sono azzeccati nei loro diversi utilizzi: a partire dal suono utilizzato per il mirino nell’atto di lanciare un uovo, fino al rumore simile a quello di una molla che Yoshi emette saltando per il mondo di gioco.
SNES O GBA? QUESTO E' IL DILEMMA
Nella sua versione originale per SNES, Yoshi’s Island non prevede la localizzazione in italiano, presente invece nella sua riedizione per Game Boy Advance: dettaglio trascurabile, dal momento che la maggior parte dei testi su schermo presentano soltanto istruzioni che il giocatore può facilmente intuire impugnando il pad. Data la struttura del gioco, è inoltre assente la modalità a due giocatori (ad eccezione di due minigiochi con il bandito nella versione SNES, in cui è possibile sfidarsi dopo l’inserimento di un codice). Infine, la versione GBA del gioco presenta l’aggiunta di sei nuovi livelli creati per l’occasione, per un totale di 60 livelli contro i 54 della versione SNES, compensando però con una minore qualità audio e video nell'edizione per la console portatile di casa Nintendo. |
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