Recensione PC
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Titolo del gioco:
Zwei: The Arges Adventure
Anno di uscita:
2018
Genere:
JRPG (gioco di ruolo giapponese)
Sviluppatore:
Nihon Falcom
Produttore:
XSEED Games
Distributore:
Steam
Multiplayer:
Assente
Localizzazione:
No
Requisiti minimi:
Sistema operativo: Windows XP+ - Processore: 2GHz Single core CPU - Memoria: 1 GB di RAM - Scheda video: 128 MB VRAM - DirectX: Versione 9.0c - Memoria: 3 GB di spazio disponibile- Scheda audio: Compatible with DirectX 9.0c
Box
  • Come nei pi&ugrave; classici JRPG, anche qui sar&agrave; possibile cambiare nome ai due protagonisti
  • Oltre la grafica, pure la caratterizzazione dei personaggi risulter&agrave; sempre molto colorato e ben fatto
  • Un esempio di struttura dei dungeon, con tanti corridoi che ricordano dei tunnel
  • Con la gestione dell'inventario sar&agrave; possibile vedere tante informazioni interessanti e, ovviamente, gestire cibo ed equipaggiamento
  • Ecco il villaggio Puck. Tanto piccolo quanto dettagliato nella sua rappresentazione grafica. Vi sentirete realmente a casa ogni qualvolta ritornerete al villaggio
  • All'interno dei dungeon saranno presenti tantissimi puzzle. Molti di essi, purtroppo, saranno molto basilari da risolvere
  • Bossfight tanto carine quanto letale. Attenzione al vostro livello, se siete troppo bassi sar&agrave; molto facile incappare in un game over!
  • Nonostante sia un gioco del 2001, Zwei: The Arges Adventure riesce comunque a sorprendere dal punto di vista grafico
  • Saranno tante le sfide e i segreti da scoprire. E non mancheranno, ovviamente, citazioni ad altri videogiochi
  • Arrivati ad un certo punto del gioco, sar&agrave; possibile cimentarsi in una serie di minigiochi, affrontabili anch'essi in pi&ugrave; difficolt&agrave;
Redattore: Ivan 'MrIvan' Guzzardi
Pubblicato il: 07-03-2018
Unisciti a Pipiro e Pokkle nella loro avventura nel continente di Arges alla ricerca dei 6 idoli sacri. Il loro cammino sarà intriso di pericoli…
Da un paio di anni stiamo assistendo alla riscoperta di una software house che, seppur i suoi prodotti rimangano di nicchia a causa del loro essere semi-sconosciuti, pian piano sta entrando nel cuore di molti videogiocatori occidentali. Stiamo parlando della Nihon Falcom, conosciuta qui in Occidente soprattutto per le sue due saghe più di successo, ossia i The Legend Of Heroes e YS. Il publisher XSEED da anni sta praticamente localizzando quasi ogni videogioco sviluppato da Falcom, facendo scoprire a noi giocatori diverse perle rimaste ancorate e sepolte nel territorio giapponese.

Oggi si parlerà di Zwei: The Arges Adventure, primo capitolo della saga Zwei uscito originariamente in Giappone nel 2001 e che, dopo ben 17 anni di attesa, è riuscito ad approdare pure nel nostro continente.
BENVENUTI NEL VILLAGGIO PUCK
La trama di Zwei: The Arges Adventure (che da ora in poi abbrevieremo semplicemente in Zwei) risulta essere molto semplice e banale. Il gioco inizia nel villaggio Puck dove vivono i nostri protagonisti Pipiro e Pokkle, rispettivamente una ragazza e un ragazzo di 14 anni che, all’improvviso, si imbattono in una figura misteriosa che, nel giro di poco tempo, riesce facilmente a rubare 6 idoli ritenuti sacri dal santuario del villaggio. I due fanciulli cercano di fermare il ladro mascherato senza avere successo. Quindi, dato il sacrilegio appena avvenuto, Pipiro e Pokkle, spinti anche dal loro senso di avventura, decidono di esplorare l’intero continente di Arges alla ricerca degli idoli scomparsi da riportare al proprio villaggio.

Da come si può facilmente intuire, per tutta la durata del gioco la narrativa non rappresenterà il punto focale dell’avventura, anzi sarà solo un espediente necessario per lasciare libero spazio al giocatore di esplorare a piacere Arges e i suoi numerosi dungeon. Seppur la trama abbia un’importanza quasi nulla, la stessa cosa non si può dire della caratterizzazione dei personaggi secondari e, in generale, di tutti gli NPC (Non Playable Character –NdR). Infatti gironzolando per il villaggio Puck e dintorni, avremo modo di interagire con tutti i suoi abitanti e ognuno di essi avrà sempre qualcosa da dire o da raccontare, approfondendo in maniera molto semplice ma piacevole il mondo di gioco. Non stiamo parlando di caratterizzazioni profonde o geniali, ma di semplici dialoghi che differenzieranno tutte le personalità presenti ad Arges, scelta oculata per evitare di creare dei personaggi vuoti senza alcun tipo di individualità.