Ci ritroviamo nei panni di Simon Jarrett, che si ritrova con pochi mesi di vita rimasti dopo che un terribile incidente d'auto si è portato via la sua collega di lavoro lasciandogli un danno celebrale inoperabile. Tuttavia egli accetta l'offerta di David Munshi, uno studente di medicina che gli offre la possibilità di scansionare il suo cervello in modo da poterlo studiare e, possibilmente, ricostruire. Un barlume di speranza nell'abisso della disperazione. Recatosi allo studio, si prepara alla scansione e, non appena questa inizia, all'improvviso il nostro protagonista si risveglia in un posto completamente diverso senza memoria di come sia arrivato lì.
Esplorando la struttura, Simon si rende conto di trovarsi in un gigantesco sito di ricerca subacqueo denominato PATHOS-II. Il luogo versa in un profondo stato di abbandono, dominato da una strana melma nera che ricopre molte parti del sito e altrettanto priva di esseri umani. Tuttavia le domande per Simon sono ancora troppe e per trovare le risposte si deve proseguire.
Giocando SOMA una cosa ci è stata chiara fin da subito: questo non è un horror tradizionale, che cerca di spaventare con dei jumpscare campati per aria. Una parte dell'horror di questo gioco viene dal modo in cui sono stati progettati i siti di PATHOS-II, dove l'ispirazione da giochi come Bioshock e Dead Space è evidente, con ambienti abbandonati bui, sconosciuti e invasi da questa misteriosa melma nera, una delle tante incognite sulla storia del posto. Non mancano anche i momenti passati fuori dalle strutture, camminando per i fondali dell'oceano, per spostarsi da una zona all'altra. Il tutto contribuisce a creare un senso di tensione per il giocatore, che è invitato a muoversi con cautela, non sapendo cosa si può nascondere in un corridoio buio, dietro una porta o una struttura.
È giusto anche dire che di mostri nel nostro cammino non ne sono mancati anche se sembrano più un ostacolo occasionale che parte integrante del gioco. Questo perché i frequenti checkpoint invisibili e la possibilità nel menù di selezionare una modalità "Sicura" gli impediscono di danneggiarci in prima battuta. È chiaro che gli sviluppatori si sono concentrati di più sulla storia per cercare di spaventare il giocatore, visto che i dubbi esistenziali non mancano, tuttavia non possiamo insistere oltre senza spoilerare la storia: diciamo solo che la domanda al titolo del paragrafo non è campata per aria.
Nel concentrarsi prevalentemente sulla storia gli sviluppatori hanno chiaramente sacrificato il gameplay che risulta lineare, con mostri che, più che spaventare, si comportano da ostacoli al proseguimento della storia e puzzle molto semplici, oltre che rari. La semplicità nel gameplay può decisamente essere un deterrente per giocatori che si aspettavano una storia più attiva, ma secondo noi non compromette del tutto il gioco, visto che la storia riesce a coprire tranquillamente il vuoto, trasformando SOMA in un racconto coinvolgente e interattivo. Tutto questo viene inoltre rafforzato dal concept di una console come Nintendo Switch, che permette di interrompere e riprendere il gioco in qualsiasi momento, come se fosse un libro. In generale pensiamo che il port su Nintendo Switch possa funzionare per un gioco del genere e avere la possibilità di giocare questo gioco ovunque è molto attraente per quello che propone.
Nintendo Switch non è una console molto potente, specialmente comparata ai computer e alle altre console disponibili oggi, infatti SOMA ha dovuto sacrificare un po' la propria grafica per poter girare sulla ibrida di Nintendo. La differenza è sicuramente evidente, con texture di qualità inferiore, modelli un po' polinomiali e distanza di renderizzazione più bassa, specialmente visibile nelle scene ambientate fuori dai siti, e tutto questo non è sufficiente per impedire i cali di FPS occasionali presenti nel gioco. Sono problemi compromettenti? Secondo noi non tanto, visto che comunque il gioco è più che giocabile e la grafica si mantiene rispettabile per la Switch, come potete vedere dai numerosi screenshot. Sull'audio non abbiamo nulla da dire, è in inglese con i sottotitoli in italiano, il doppiaggio è ben fatto e i sottotitoli sono accurati, il resto del comparto sonoro è di qualità abbastanza alta da essere molto immersivo, specialmente se ascoltato con delle cuffie.
Modus Operandi:
siamo tornati nel modo oscuro e subacqueo di uno dei giochi più significativi dello sviluppatore svedese, grazie ad un codice datoci da Abylight.