La serie Ninja Gaiden potremmo definirla come quella che ha evoluto il genere dei picchiaduro a scorrimento, trasformandoli negli action di stampo hack n slash che hanno dato vita, ad esempio, a serie come quella di Devil May Cry. Un genere molto tecnico, dedicato ad una schiera di appassionati che amano i riflessi pronti e l'adrenalina durante gli scontri con i nemici. Questi giochi sono comunque diventati fruibili anche da chi non ama questo genere, grazie sia a vari livelli di difficoltà che alle opzioni di accessibilità, in modo che possano godersi la storia senza stress legati ad una difficoltà che per alcuni può diventare insormontabile anche ai livelli più bassi.
Con l'arrivo nella seconda metà di ottobre del quarto capitolo della serie, la storia di Ryu Hayabusa e del Drago Nero continua con un nuovo fronte narrativo che introduce un nuovo protagonista che va quasi ad oscurare Hayabusa stesso. Parliamo di Yakumo, un ninja del clan Karasu che come primo scopo della sua missione è incaricato di eliminare Saori all'interno di una Tokyo in perenne oscurità a causa di una pioggia senza fine, causata proprio dal Drago Nero nonostante sia stato più volte eliminato da Ryu Hayabusa.
Dopo l'uscita di Ninja Gaiden 2 Black (qui la nostra recensione) ad inizio 2025, Team Ninja e PlatinumGames stavano lavorando a Ninja Gaiden 4 con l'uscita prevista quest'anno. Si tratta, come abbiamo detto, del nuovo capitolo della serie con Hayabusa che fa quasi da contorno alla vicenda, pur restando un punto fermo. Un ritorno della serie dopo tredici anni di silenzio.
Lo sforzo fatto di Koei Tecmo e Team Ninja, incaricando PlatinumGames di creare un combat system adeguato, rappresenta il desiderio di far tornare alla ribalta una serie che è ancora molto amata dagli appassionati. Grazie a diverse opzioni di accessibilità, il gioco può essere affrontato anche da chi non è abile con i comandi, combattimenti e combo. Ormai diversi esponenti di questo genere come lo stesso Devil May Cry 5 di Capcom e Soulstice dell'italiana Reply Game Studios fanno uso di difficoltà e opzioni in favore di quei giocatori che non hanno molta praticità con un genere molto tecnico come questo.
Andiamo a vedere come se la cava il nuovo gioco della serie Ninja Gaiden nella nostra recensione!
Se pensate che Ryu Hayabusa sia di nuovo il protagonista, non è così. Ninja Gaiden 4 lo mette quasi in disparte per far posto a Yakumo, un ninja del clan Karasu incaricato di entrare in una base dell'O.D.D. (Ordine del Drago Divino) per eliminare una pericolosa sacerdotessa di nome Saori, rinchiusa al suo interno. Una volta sbaragliati gli avversari, il nuovo ninja si trova faccia a faccia con lei che riesce a convincerlo a non ucciderla, unendosi al gruppo.
Lo scopo è quello di sbloccare quattro sigilli all'interno della città di Tokyo per liberare la città e il mondo stesso da questa piaga che da diversi anni non da pace agli abitanti. Yakumo, quindi, cambia visione della missione imbarcandosi in un'avventura lunga e difficile - suddivisa in venti livelli - per porre fine una volta per tutte alle sofferenze causate dal Drago Nero, credendo alle parole di Saori. Con il supporto dell'hacker Umi e del maestro del combattimento Tyran guideremo il nuovo ninja attraverso un combat system molto curato e preciso nei comandi, con un repertorio di mosse davvero notevole che faranno la gioia degli appassionati del genere.
Dobbiamo dire che PlatinumGames, con il supporto di Team Ninja, ha messo in piedi un ottimo combat system il quale abbraccia l'attacco diretto, la difesa e il contrattacco con un parco mosse responsivo, agevole e complesso allo stesso momento. Il classico facile da imparare, ma difficile da padroneggiare fa al caso di Ninja Gaiden 4. Per tirare fuori il massimo serve tanto allenamento, imparando le sfumature di ogni mossa e situazione tra parate, schivate e tempistiche degne dei migliori picchiaduro in circolazione.
Con l'arrivo di Ninja Gaiden 4 su PC e sulle console di attuale generazione, possiamo di nuovo assaporare quello che sa fare meglio lo studio giapponese: il combat system, all'interno del genere action di stampo hack n slash tutt'altro che facile da mettere in piedi. Inizieremo a sperimentarne le caratteristiche con i primi rudimenti tra attacco normale e pesante, le tipologie di schivata, di parata con i relativi contrattacchi e quello di contrastare immediatamente l'attacco dell'avversario appena prima di colpire. Da questa base si estendono tutta una serie di mosse e combinazioni che, se ben amalgamate, danno modo di creare delle combo.
Tutto quanto descritto fa parte della forma base, ovvero quella in cui ci troviamo in ogni circostanza. Ciò va a sommarsi, dando molta più enfasi al ballo dei combattimenti, alla forma del Corvo di Sangue: premendo il relativo tasto dorsale del Controller potremo attivare una serie di mosse più lente e potenti con la relativa arma, facendo attenzione al suo riempimento se attacchiamo, schiviamo e aspettiamo senza combattere. Tale barra si consuma rapidamente con pochi attacchi, quindi è importante eseguire concatenamenti con qualche mossa specifica, parata o movimento in grado, ad esempio, di spezzare le difese dei nemici più corazzati.
Man mano che si prosegue si acquisiscono nuove mosse speciali e quelle dell'arma spendendo Ninjacoin e l'esperienza acquisita negli scontri. Ciò non solo arricchisce il numero di mosse, ma anche le possibilità di riuscire a sbaragliare gli avversari con più varietà, eliminandoli in un vero e proprio bagno di sangue. Proprio la violenza, gli smembramenti e il sangue hanno sempre contraddistinto la saga di Ninja Gaiden, insieme alla scaltrezza dei ninja in grado di fare salti innaturali, eliminare mostri e demoni di qualunque stazza e forma penetrando la loro carne come fa il coltello nel burro.
Proprio su quest'ultima caratteristica, dopo alcuni livelli, si attiva la barra circolare della frenesia (appena sotto quella del Corvo di Sangue). Questa si riempie con un tempo di gran lunga maggiore: una volta piena, premendo verso il basso i due analogici, si attiva la modalità frenesia in grado di smembrare i nemici colpendoli nel momento giusto con la forma del Corvo di Sangue, prima che si esaurisca. Premendo nuovamente i due analogici del Controller potremo effettuare un colpo speciale devastante ad area o diretto in base all'arma equipaggiata, affettando chi si trova malauguratamente davanti a noi.
La progressione è sempre legata all'addestramento, accessibile in ogni momento una volta che troviamo Tyran. E' possibile allenarsi in ogni mossa base e in quelle delle armi che si ottengono ottenendo esperienza. In questo caso è semplicemente una questione di pratica, di pazienza e di perseveranza, applicando al meglio ogni mossa di attacco e di difesa a disposizione. E' da qui che si è in grado di fare meraviglie o una grande fatica. Ciò vuol dire che anche a livello normale o addirittura facile si possono incontrare non poche difficoltà se non si “studia” sapientemente tutto quello che il combat system offre. Per fortuna viene in soccorso l'accessibilità, semplificando le cose come le parate e schivate automatiche. Inoltre è possibile eseguire mosse spettacolari con pochi tasti. Per chi non vuole approfondire e godersi semplicemente la storia, questa è l'opzione migliore.
Concludiamo la nostra analisi con la parte gestionale che si focalizza sulle missioni secondarie - che fruttano soldoni, accessori e altro - e sull'inventario, dove si possono consultare e sbloccare le nuove mosse delle armi (ne otterremo in tutto quattro, più una speciale). Importante sarà l'utilizzo degli accessori che si otterranno soprattutto dalle missioni secondarie. Quindi occhio quando si esplora ogni settore della città di Tokyo individuando strade alternative. Molto importante è l'uso dei consumabili acquistabili da Umi e cercando nelle casse sparse per la città. Questi sono di vario tipo: non solo per ripristinare l'energia vitale di Yakumo, ma anche di incrementare l'attacco, la difesa, la barra del Corvo di Sangue e così via. Per usare i consumabili si attiva un menu radiale con il tasto dorsale specifico, con l'azione che rallenta dando il tempo di scegliere senza troppa fretta.