GamesArk.it  Speciale  0127
ZX Vega: impressioni dal lancio
Redattore:   Alessandro 'Caporale Jonlan' Grussu                          Pubblicato il:   20/07/2015
ESCLUSIVA NAZIONALE: Presentato a Londra lo ZX Vega, una nuova console retroludica basata sullo storico Sinclair ZX Spectrum. Tra gli invitati presenti, il nostro Caporale Jonlan, autore di uno dei giochi forniti con la macchina.
Come già annunciato su GamesArk, lo scorso mercoledì 8 luglio, in una sala messa gentilmente a disposizione dall'amministrazione della Highgate Road Chapel di Londra, è stato presentato ufficialmente lo ZX Vega, una console per videogiochi basata sull'architettura dello ZX Spectrum prodotta dalla Retro Computers UK, una nuova compagnia tra i cui fondatori vi è anche Clive Sinclair, il "padre" dello Spectrum (e di molte altre invenzioni).

Il nostro Caporale Jonlan, alias Alessandro Grussu, è stato invitato all'evento in quanto autore di un gioco incluso nella dotazione iniziale di più di un migliaio di titoli inclusa nella memoria interna del Vega:
Cousin Horace, uscito lo scorso ottobre e recensito dalla rivista britannica Retro Gamer, la "bibbia" del retrogaming, nel numero 136 (dicembre 2014) con un lusinghiero 90% e una menzione speciale Retro Gamer Sizzler.

È quindi con grande piacere che presentiamo per i nostri lettori, in esclusiva nazionale, le impressioni del Caporale, corredate come sempre dalle foto da lui scattate con la sua fida Leica M9.


La giornata, grigia e - in seguito - leggermente piovosa, ben poco estiva per i miei standard (ma non per quelli britannici, ahimè...), vede la presenza di una cinquantina di invitati, oltre naturalmente alle menti responsabili del progetto ZX Vega:

  • Chris Smith, ex sviluppatore di giochi per Spectrum nonché massimo esperto della tecnologia di quella macchina e autore del libro The ZX Spectrum ULA: How to design a microcomputer e del clone dello Spectrum Harlequin;
  • Dott. David Levy, campione di scacchi presidente della International Computer Games Association, fondatore delle Computer Olympiads e autore di più di 50 libri su videogiochi, intelligenza artificiale e robotica;
  • Paul Andrews, imprenditore dell'industria dei media, coinvolto nella realizzazione di giochi per smartphone e console così come nella pubblicazione e distribuzione libraria.

Mi accorgo però che manca il "quarto uomo"... anzi, mi verrebbe da dire, il primo, colui dal quale tutto ha avuto inizio: Sir Clive Sinclair, anzi lo "zio Clive", come lo conosciamo noi che siamo cresciuti a pane e Spectrum (e/o ZX81, ZX80, QL ecc.). Purtroppo, il discorso inaugurale pronunciato da David Levy mi svela una spiacevole verità. Sinclair ha avuto un incidente ed è al momento in convalescenza (ricordo ai gentili lettori che il Nostro compirà 75 anni il prossimo 30 luglio -NdCJ), per cui, non potendo essere presente alla manifestazione, ha inviato un messaggio di saluto e di ringraziamento ai presenti e a quanti hanno, a vario titolo, contribuito allo sviluppo del Vega, inclusi gli autori che hanno concesso i loro giochi per la dotazione iniziale della macchina. Questo piccolo momento di (legittimo, credo) orgoglio mi ripaga parzialmente della delusione di aver visto bruciare, anche se per una brutta fatalità, la prima e, suppongo, ormai unica occasione di trovarmi a tu per tu con un mito dei miei "verd'anni".

Mi presento a Chris Smith, spiegandogli che mi trovo qui anche con l'intenzione di realizzare un articolo per GamesArk e gli chiedo se può rispondere ad alcune domande. Lui, cortesemente, accetta (vedi intervista in fondo alla pagina). Meno fortuna ho con la prova del Vega, che al momento è riservata solo ai ragazzi dello staff, a causa di non meglio precisati "ordini dall'alto". Solo al termine della manifestazione, e per un brevissimo tempo, potrò tenerlo tra le mie stesse mani.

Lo ZX Vega è una console, più che portatile, tascabile; le dimensioni (approssimativamente) sono di 10x18x2 centimetri e il peso è assai leggero, circa 200 grammi. Si collega al televisore tramite l'ingresso composito RCA ed è compatibile coi sistemi PAL e NTSC. Rispetto alle immagini fatte circolare nei mesi scorsi, il prodotto finale non appare granché diverso: a sinistra una croce direzionale rossa, a destra quattro pulsanti grandi, per i comandi quali fuoco, salto e così via; la stragrande maggioranza dei giochi - almeno di quelli arcade - per Spectrum non ne impiegava di più. Altri tasti più piccoli permettono di richiamare i menù delle opzioni e della selezione dei giochi, visualizzati in sovrimpressione mentre il titolo correntemente scelto va in pausa. Il tutto richiama il look dello Spectrum primo modello, quello - per intenderci - disegnato da Rick Dickinson e fabbricato dal 1982 al 1984, anno in cui fu sostituito dal 48K+ (Plus) dopo aver venduto 5 milioni di esemplari. Non manca nemmeno la striscetta quadricolore nell'angolo in basso a destra.

Il "cuore" del Vega è un micro-controller ARM SOC (System On a Chip, "sistema su un solo circuito integrato", comprendente cioè, oltre al processore centrale, anche i controller per gestire gli altri componenti) che contiene il firmware necessario per interpretare ed eseguire il codice dei giochi in esecuzione, memorizzato a sua volta su una SDRAM da 16 Mb. La "libreria" vera e propria contenente i dati da richiamare di volta in volta è costituita da una memoria flash SPI (Serial Peripheral Interface, bus seriale sincrono di comunicazione full-duplex) da 64 Mb. Il tutto trova posto su du una scheda madre di soli 54x40 millimetri dotata anche di un ingresso per una scheda di espansione Micro SD, su cui potranno essere memorizzati i programmi nei formati leggibili dal Vega - immagine nastro TAP o istantanea Z80 e SZX. Questo sistema consentirà in futuro pure l'aggiornamento del firmware della macchina: una volta che l'utente avrà salvato il codice sulla scheda Micro SD, il Vega lo riconoscerà e apporterà le necessarie modifiche in automatico.

Abbiamo potuto inoltre constatare che, confermando le anticipazioni fornite dalla squadra di progetto e sviluppo negli scorsi mesi, il Vega è in grado, senza ulteriori aggiunte hardware, di emulare sia il cicalino audio che il chip sonoro General Instruments AY-3-8912 montato sui modelli di Spectrum dal 128 in poi e di visualizzare i colori aggiuntivi previsti da quei giochi che sfruttano la modalità grafica avanzata ULA Plus, la quale permette, grazie a una modifica della circuiteria grafica dello Spectrum - ideata da Andrew Owen sulla base degli studi di Chris Smith -, di mostrare sullo schermo contemporaneamente fino a 64 diversi colori scelti da una tavolozza complessiva di 260.

Dal momento che riceve l'energia per il proprio funzionamento attraverso un'apposita porta USB, per mezzo di un alimentatore esterno o connettendosi direttamente a un'altra porta USB eventualmente presente sulla TV, la console non necessita di batterie. Il Vega è interamente prodotto nel Regno Unito, nello stabilimento della SMS Electronics Ltd di Beeston, nel Nottinghamshire, ed è venduto al prezzo di 100 sterline (circa 140 euro). Un costo - a mio personale giudizio - che sulle prime può sembrare abbastanza elevato, ma nel considerare tale aspetto va tenuto conto sia della concezione "dal basso" del Vega, sarebbe a dire nata per iniziativa di un piccolo gruppo di appassionati cui si è successivamente unito l'ideatore del computer originale, il che giustifica la cauta politica di produzione basata su quantità ancora molto limitate, sia che la Retro Computers UK non si avvale di alcun outsourcing, ossia spostamento della produzione verso stati, per esempio, dell'Asia orientale, che già dispongono di tecnologie di fabbricazione adatte all'uopo e di una gran quantità di manodopera pagata ben al di sotto del minimo sindacale di un paese occidentale.

Una caratteristica alquanto stravagante è che tra i giochi presenti sul Vega vi sono anche alcune avventure testuali. Esiste un modo per immettere testo attraverso una combinazione di movimenti della croce direzionale, selezionando i caratteri su un display sovrimpresso, similmente al menù delle opzioni. Tuttavia inserire i comandi nel parser con un sistema simile richiede una pazienza tale da renderlo funzionale solo quando bisogna fornire le parole chiave per passare ai livelli successivi di un gioco suddiviso in più parti, come avviene, ad esempio, in Cousin Horace. Va comunque detto che sono allo studio delle modifiche (presumibilmente a livello del firmware) per poter collegare una normale tastiera PC al Vega.

Qual è il "feeling" dello ZX Vega? Come abbiamo visto prima, è estremamente piccolo e maneggevole. Chris ci ha spiegato che uno dei miglioramenti più importanti in fase di "testing" è stato per l'appunto la modifica della lunghezza dei "denti" che azionano i microinterruttori posti sotto la croce direzionale, ricavata in un unico pezzo, in modo da rafforzare l'impressione, da parte dell'utente, della corrispondenza tra azione fisica (pressione del dispositivo) e risultato a schermo. Il materiale dei pulsanti sembra simile al composto a base di silicone, a suo tempo definito malevolmente dead flesh ("carne morta"), dei tasti del primo Spectrum, ma - ci auguriamo - dai contatti ben più resistenti di quelli delle membrane usate allora, fin troppo delicate.

Che giudizio dare, dunque, di questo ZX Vega, in definitiva? Da un lato, certo si avverte la mancanza di quello che, almeno per la generazione di chi scrive, ha fatto veramente grande lo Spectrum: l'essere una piattaforma che ha veramente costituito, per molti di coloro i quali si sono "fatti le ossa" su di essa, un portale d'accesso per la rivoluzione che nei primissimi anni '80 stava portando le tecnologie informatiche in casa dell'uomo della strada. Spartano, con un hardware ridotto all'osso, eppure capace di accendere la curiosità e l'interesse dell'utente - grazie anche a un interprete BASIC di prim'ordine e a una vasta disponibilità di software di ogni genere, non solo di intrattenimento -, lo Spectrum, nel novero degli home computer a 8-bit più diffusi, veniva considerato la macchina degli "smanettoni". Tutto questo, ovviamente, nel Vega è assente: ci si può solamente giocare. D'altro canto, però, come ha sottolineato lo stesso Sinclair nel suo messaggio di saluto, ci sono pochi dubbi che il Vega continuerà a tenere vivo l'interesse del pubblico, non soltanto di quello interessato all'aspetto retroludico, verso lo Spectrum e l'epoca d'oro dell'informatica domestica in generale. Ciò a maggior ragione se si considera l'espandibilità del parco software della console tramite la compatibilità con le schede Micro SD.

Terminata la dimostrazione, si finisce in bellezza con un rinfresco gentilmente offerto dagli organizzatori (comprendente perfino una bottiglia di champagne!) e consumato nel vicino parco di Parliament Hill, da dove, se il tempo è buono - cosa che non era quel giorno - si può vedere distintamente lo skyline della City di Londra. Il tutto in compagnia di altri aficionados dello Spectrum. Tra essi, alcuni nomi a me noti dal forum di World Of Spectrum, che ho avuto il piacere di incontrare di persona dopo anni di discussioni: Matthew "The Gasman" Westcott, musicista con numerosi festival di chiptuning nel suo curriculum e autore della melodia di sottofondo dei menù; Gerard Sweeney, ideatore e gestore di The Tipshop, il sito web che dal 2001 raccoglie mappe, POKE, soluzioni, trucchi e quant'altro per i giochi dello Spectrum; "Dunny", autore dell'emulatore ZX Spin.

INTERVISTA A CHRIS SMITH SULLO ZX SPECTRUM VEGA

Come è nata l'idea dello ZX Spectrum Vega e come è stata realizzata?


Lo spunto è venuto dal joystick, da collegare direttamente alla TV, con inclusa una serie di 30 giochi per Commodore 64. Nel 2012 avevo cominciato a ipotizzare un prodotto simile, che avrebbe avuto il nome di "Spectrastick". È stato dopo una conferenza tenutasi qui a Londra nel settembre di quell'anno che è venuta fuori l'idea di realizzare una console che riecheggiasse le linee dello Spectrum stesso. Assieme a David, Paul e a Clive Sinclair abbiamo fondato la Retro Computers UK e abbiamo lanciato una sottoscrizione su Indiegogo (ne avevamo dato notizia anche noi di GamesArk -NdCJ), che ha raccolto in breve tempo ben più delle 100.000 sterline indicate inizialmente come traguardo.

Come è stato accolto il Vega?

Abbiamo esaurito molto presto le prenotazioni dei primi 1.000 esemplari, che tra poco cominceranno a essere distribuiti. Abbiamo ricevuto ordini da diversi paesi oltre che dal Regno Unito: Germania, Francia, Italia, USA, Australia, Spagna e altri ancora.

A chi è rivolto il Vega? Solo agli appassionati, o anche ad altre categorie di utenti?

Beh, certamente prima di tutto è rivolto ai nostalgici; persone che in passato hanno posseduto uno Spectrum, ci hanno giocato, e adesso vogliono rivivere il divertimento di allora. Però è anche rivolto ai loro figli o nipoti, per far loro vedere e provare come ci si divertiva un tempo, prima che arrivassero le varie PlayStation, Xbox e così via. E non solo: ricordo che uno dei nostri "tester", un trentenne che in vita sua non aveva mai avuto esperienza di Spectrum, mi riferì, dopo due giorni di utilizzo del prototipo, che si era divertito di più col Vega che con i giochi per console lanciati negli ultimi mesi.

Quali sono i prossimi obiettivi? Come pensate di distribuire il Vega?

Il prossimo lotto di produzione sarà di 3.000 unità, e già abbiamo in corso accordi per la loro distribuzione sia nel Regno Unito che all'estero. Anche in questo caso gli interessati potranno comunque acquistare il Vega direttamente da noi.

Alessandro ringrazia tutti gli organizzatori per l'invito e l'ospitalità; un ringraziamento speciale a Chris Smith per la sua cortesia e disponibilità. Grazie anche a Gerard Sweeney per la foto di gruppo gentilmente concessa a corredo di questo servizio. Long live the Spectrum!
Si accende l'interesse dei presenti per quanto scorre sugli schermi
Horace Goes Skiing, originariamente concepito per gli Spectrum a 16 KB di RAM, è un piccolo classico
Uno dei tanti cloni di Missile Command disponibili per lo Spectrum nei primissimi anni della sua diffusione
Mentre Chris Smith (a sinistra con la maglietta Sinclair ZX Spectrum Vega) discorre con un astante, gli altri hanno gli occhi incollati allo schermo
Da questa immagine si può avere un'idea delle ridotte dimensioni del Vega
Divertimento per tutti e per tutte
Un momento di orgoglio nel vedere Cousin Horace incluso nella dotazione del Vega e giocato
Man mano che gli invitati affluiscono, l'atmosfera si fa sempre più festosa, malgrado - purtroppo - l'assenza forzata di Clive Sinclair
La conversazione (notare la maglietta della persona sulla destra)
Mentre la dimostrazione continua, c'è chi riprende con la telecamera quanto sta avvenendo
Il Vega accanto alla sua confezione, che richiama quella dello Spectrum prima serie. Da notare la classificazione PEGI 7+; Chris ha precisato che non è stato facile cercare di stabilirla, esaminando un migliaio di giochi... ma era necessaria
Il dott. David Levy legge il messaggio di saluto di Sir Clive. A sinistra, Chris Smith; a destra, Paul Andrews
Queste adorabili borsettine serviranno a contenere il pranzo gentilmente offerto dagli organizzatori (comprese le bottiglie di champagne visibili sulla sinistra) e faranno anche da simpatico souvenir dell'evento
Il picnic conclusivo a Parliament Hill. La foto è stata scattata durante l'unico brevissimo momento di sole della giornata
Foto di gruppo a Parliament Hill (per gentile concessione di Gerard Sweeney). Il sottoscritto è quello con la polo a strisce
Per approfondire: