Recensione X-Box 360
Titolo del gioco:
Banjo-Kazooie: Viti & Bulloni
Anno di uscita:
2008
Genere:
Platform 3D
Sviluppatore:
Rare Ltd.
Produttore:
Microsoft Game Studios
Distributore:
Microsoft Game Studios
Multiplayer:
Localizzazione:
Completa (audio & video)
Sito web:
http://www.banjo-kazooie.com/
Requisiti minimi:
Xbox 360 Arcade
  •  Oohhoohh cado cado cado...
  •  Vediamo se la vecchietta ha il piede pesante...
  •  Questa è l'officina di Mumbo, reparto verniciatura.
  •  Nel Jiggosseum potremo far sfoggio delle nostre abilità sportive.
  •  I mezzi di trasporto a nostra disposizioni sono estremamente vari.
  •  Sarà meglio spostarsi da quegli ingranaggi...
  •  Capiterà spesso di domandarsi come sia possibile che un veicolo funzioni davvero...
  •  ...ma in fondo sufficiente dare un'occhiata al progetto, no?
  •  Fortunatamente alcuni livelli ci permeteranno di correre anche su "vere" piste.
  •  Questo sଠche è un mezzo diabolico.
Redattore:  Stefano 'Riz' Rizzi                        Pubblicato il:  08/12/2008
Dopo il grande successo ottenuto una decina di anni fa su Nintendo 64, la strana coppia Banjo – Kazooie torna a farci visita con una nuova avventura a base di noci e bulloni…
Era il 1997 quando Rare presentò all' E3 il primo Banjo – Kazooie: un platform 3D non lineare per Nintendo 64 che, seguendo la falsariga di Super Mario, riuscì a catturare l’attenzione del pubblico grazie al suo gameplay innovativo e naturalmente alla carismatica accoppiata orso/volatile. Il progetto nasce come evoluzione dei classici platform dell’epoca, con l’obiettivo di affermarsi con un sapiente mix di action e puzzle game al fine di portare una ventata di aria fresca in una tipologia di giochi che ha da sempre spopolato.
Dopo l’acquisizione da parte di Microsoft, Rare torna sul mercato con un nuovo episodio per console next-gen, cercando di tener fede al proposito di rinnovare il concept originale e di offrirci un titolo per tutta la famiglia. Valutiamo nel dettaglio la qualità del loro operato…



VITI E BULLONI
Questo è il titolo scelto per questa nuova avventura di Banjo, un orso bruno paziente e un po’ pigro, e Kazooie, l’inseparabile pennuto rosso trasportato nello zaino. Entrambi vivono felici in una casetta alla base del Monte Spira, sull’Isola di Hags, godendosi il meritato riposo dopo aver ucciso la malvagia strega Gruntilda. Otto anni di inattività, pizza e videogiochi hanno però appesantito il dinamico duo di un tempo... ma quando la testa di Gruntilda fa capolino dalla base della montagna capiamo che è ora di rimettersi in forma al più presto. Ecco però che un nuovo fantomatico personaggio fa la sua apparizione: è L.O.G. (Lord of Games), che vista la situazione fa una rapida liposuzione ai nostri amici e infila la testa della strega in un contenitore robotico.
Il Signore dei Giochi sembra interessato alla prospettiva di creare una nuova sfida per i nostri contendenti e teletrasporta tutti quanti a Borgo Showdown, dove ha sede la sua fabbrica di videogiochi. Il luogo è popolato da bizzarre creature e anche da vecchi amici, come Mumbo Jumbo, la rediviva talpa Bottles e la bella Humba Wumba. L.O.G. ci spiega che prima di sconfiggere Gruntilda dovremo compiere delle missioni per lui, recuperando i preziosi jiggy (delle tessere di puzzle dorate) e consegnandoli nella banca della piazza principale. I personaggi che possono donarci le tessere sono sparsi per il borgo oppure vivono in mini-mondi accessibili attraverso dei portali numerati che vengono sbloccati man mano che il nostro conto in banca crescerà. Ad ogni sfida che accetteremo ci verrà data la possibilità di vincere i jiggy, ma non sarà affatto facile con i dispettosi gatti di Gruntilda alle calcagna.
Banjo e Kazooie avranno a disposizione un carrello per muoversi e trasportare oggetti all’interno del borgo, e grazie all’officina di Mumbo è possibile costruire un’infinità di mezzi che potremo poi utilizzare per portare a termine le missioni.

UN MONDO COLORATO TUTTO DA ESPLORARE
L’ambiente di gioco in cui si sviluppano le avventure dei nostri beniamini è un mondo tridimensionale colorato e chiassoso, con tanti segreti da scoprire sia esplorando le diverse aree a bordo dei veicoli che saltellando tra le costruzioni del villaggio. Oltre ai già citati jiggy potremo infatti raccogliere note musicali, da spendere per potenziare i nostri modelli e le caratteristiche fisiche dei personaggi. Interagendo con il sistema di gioco e i personaggi che le popolano scopriremo inoltre una miriade di storie secondarie che vanno ad intrecciarsi con la trama principale in modo non lineare, lasciandoci un piacevole senso di libertà d’azione.
I mini-mondi collegati a Borgo Showdown sono in tutto 5 e i diversi punti d’accesso sono distribuiti sulla mappa in posizioni tali che per raggiungerli dovremo prima sbloccare passaggi segreti o elementi costruttivi del carrello. Inoltre ogni mondo viene presentato con una sorta di sigla in stile soap-opera piuttosto divertente, in cui vengono svelati i protagonisti con cui dovremo interagire.
Le ambientazioni e le sfide a cui dovremo partecipare necessitano una certa logica nella scelta del mezzo migliore con cui affrontarle; l’aspetto di progettazione dei veicoli, a detta anche degli stessi sviluppatori, gioca infatti un ruolo decisivo e la raccolta di nuovi componenti è un fattore in più che ci spinge ad esplorare con cura i vari livelli. Una volta raccolti i pezzi necessari potremo sviluppare in officina qualsiasi tipo di macchina, dalle auto agli elicotteri e dalle moto ai mezzi anfibi. Come accennato precedentemente, le possibilità di costruzione sono pressoché infinite e l’interfaccia ci permette in modo semplice di montare i modelli in totale libertà come se giocassimo al Lego. Il disegno dei diversi elementi e l’ampia scelta di personalizzazione fanno sì che il risultato finale sia spesso alquanto bizzarro: per questo motivo i programmatori han pensato bene di fornirci un banco di prova dove testare le nostre creazioni.

Se il lavoro svolto dal punto di vista del level design risulta particolarmente curato, lo stesso non possiamo però dire riguardo l’utilizzo dei mezzi di trasporto, che non sempre ci è sembrato efficace e in alcuni casi rischia di portare il giocatore a momenti di frustrazione. Bisogna tuttavia ammettere che il livello di difficoltà generale è ben calibrato e si adatta anche ai più giovani, cercando di mantenere alto il fattore di spensieratezza che caratterizza questo titolo.
Un altro aspetto del gameplay che potrebbe risultare poco piacevole è dato dalla notevole quantità di sottotitoli, in quanto i personaggi del gioco emettono solo dei suoni e questo ci obbliga a prestare parecchia attenzione alle scritte che ci segnalano indicazioni o anche semplici gag.

ASPETTI TECNICI
La qualità delle ambientazioni e della regia nelle cut-scene fanno si che il primo impatto con Banjoo-Kazooie sia piuttosto piacevole. L’ambiente tridimensionale è disegnato con maestria, e le texture e gli effetti di luce sono di ottimo livello. Sfortunatamente il motore grafico utilizzato (lo stesso di Viva Piñata) e l’implementazione della fisica con l’Havok sviliscono in parte l’ottimo lavoro svolto. La mancanza di un elevato numero di poligoni nella composizione dei modelli si traduce infatti in un limite estetico che può risultare un po’ fastidioso, soprattutto durante le scene di interazione in cui i personaggi sono posti in primo piano. Inoltre in alcuni casi abbiamo assistito a leggeri cali del frame rate, spesso in situazioni anomale come le scene di presentazione che solitamente sono preelaborate. Dal punto di vista dinamico abbiamo invece notato una certa freddezza nella risposta dei comandi mentre ci troviamo alla guida dei veicoli, cosa che rischia di rendere difficoltosa l’interazione con il gioco da parte dei più piccoli.
Per quanto riguarda il sonoro, nonostante i problemi relativi alla mancanza di dialoghi parlati, dobbiamo ammettere che risulta sempre all’altezza della situazione, con piacevoli effetti e musiche di sottofondo. Imperdibili sono poi le sigle dei mini-mondi, che insieme ad alcune spassose scene di intermezzo sono la piena dimostrazione della capacità di creazione di un titolo spensierato e godibile da parte di Rare.
Il multiplayer infine ci permette di giocare con amici e parenti su console locale o anche online attraverso il Live, condividendo le nostre creazioni attraverso diverse modalità di sfida. I progetti e le foto dei modelli possono infatti essere salvati e inviati a chiunque vogliamo e la varietà di scelte a nostra disposizione attesta la longevità del titolo su un buon livello.
In definitiva, nonostante alcuni aspetti controversi, Benjo-Kazooie risulta un buon titolo particolarmente indicato per la fascia di utenza dagli 8 ai 14 anni. La sfida raccolta da Rare nella scelta di sviluppare un platform 3D non convenzionale, con un mix di mini-giochi basati sulla guida dei veicoli e ampi scenari da esplorare, ha portato alla realizzazione di qualcosa di diverso e che in parte mancava nel panorama videoludico della piattaforma di casa Microsoft. L’aspetto creativo introdotto con la possibilità di costruire i propri mezzi rappresenta un altro punto di forza di questo titolo, anche se senza un aiuto potrebbe risultare un po’ macchinoso per i più piccoli. In generale non possiamo che apprezzare lo sforzo operato da Rare nel rivisitare un suo cavallo di battaglia e siamo fiduciosi che questa possa essere la strada giusta da seguire per lo sviluppo di questo genere di videogiochi su console di nuova generazione.
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